20. « Non potrei mai dimenticarmi »

La foto e la sorpresa sono riprese dalla 3x38 di Casi Angeles 🤍

Alice aveva deciso di prendere il toro per le corna, quindi si fece dire quale era la prima lezione che i Serpeverde del terzo anno avevano e andò ad aspettare fuori la porta, con cinque minuti di anticipo dalla fine della lezione.

Non sapeva che avrebbe fatto o detto, voleva solo sapere se Albus l'amasse e se c'era ancora speranza per loro.

Quel giorno era anche il suo compleanno e un po' sperava che lui avesse qualche sorpresa.

Quando cominciarono ad uscire le persone, lei si fece forza ed entrò. Erano rimasti solo Albus, Scorpius ed Adam Nott.
Alice fece segno a Scorpius di andare via con Nott e lui fece come richiesto, con un sorriso divertito sul visto - prima di andare - fece girare Albus.

« Alice » si stupì Albus, « se sei venuta a sgridarmi per la scenata di ieri, ti chiedo già scusa così evitiamo la litigata. »

« Non sono venuta per litigare. »

« E per cosa allora? »

« Per questo » neanche il tempo di capire, che Alice lo prese dal colletto e lo baciò.

Se qualche giorno prima, baciando Kira aveva pensato anche ad Alice, ora era tutto scomparso.
Amava Alice, ma forse l'amore a volte non basta.

Le abbracciò la vita e si piegò un po', mentre Alice si mise un po' in punta di piedi e gli circondò il collo con le braccia. Quanto le mancava questa sensazione.

« Perché Ali? » chiese Albus.

« Ti amo Albus, non possiamo buttare tutto all'aria » spiegò Alice, allontanandosi e sedendosi davanti a lui, su uno sgabello.

« Il problema è che non è solo questo, Alice » iniziò Albus, « mi devi promettere che se iniziamo a parlare, non finiamo con il litigare. »

« Ci provo » acconsentì Alice, alzando le spalle.

« Abbiamo reso chiaro, quando ci siamo messi insieme, che ci amiamo da sempre » ricordò Albus ed Alice annuì, « ecco, con tutte le ragazze con cui sono stato, non c'è mai stato nulla, perché amavo te. »

« Allora perché- »

« Fammi finire, Ali » disse il giovane Potter, « in completa sincerità, c'è qualcuno in questa scuola che potrebbe piacerti? »

Alice negò con la testa.

« Sincera. »

« Bene, forse un pochino qualcuno » ammise Alice.

« Io non voglio che entrambi stiamo insieme all'altro giusto perché non abbiamo altre opzioni o non vogliamo averne. Io voglio avere delle opzioni » spiegò Albus.

« Quante? Chi vuoi? » iniziò Alice, un po' risentita.

« Alice abbiamo detto senza litigare » ricordò Albus.

« Il fatto è che tu non sei semplicemente la mia unica opzione, sei la mia migliore opzione » disse sinceramente, Alice.

« In realtà non ne hai avute molte » sussurrò Albus.

« Ma che ne vuoi sapere » rispose Alice, un po' piccata e guardando in su. « Io non voglio avere tante opzioni. »

« Neanche io ne voglio avere tante, ma ho bisogno di sapere che ti scelgo, non che sto con te per abitudine. »

« Il problema, per me, è che se io dovessi scegliere tra chiunque ad Hogwarts e te, tu non avresti dubbi che io sceglierei te » disse Alice, « mentre se io ti chiedessi di scegliere tra Megan, Marta - dicendo nomi a caso, eh -, Kira o Alice, io non sarei sicura della tua risposta. »

« Io voglio arrivare a poter darti questa sicurezza. Voglio darla a me stesso anche, sapere che a prescindere sceglierei te » le rispose Albus.

Rimasero a guardarsi per un po', fin quando Alice non decise di andare via. Non avrebbe mai potuto far cambiare idea ad Albus.

Alice decise di rimanere tutta la mattina nella sua stanza, continuava a piangere e non sarebbe stato saggio presentarsi alle lezioni in quel modo.

Si era quasi fatta l'ora di pranzo e Lucy entrò in stanza, per poi vedere Alice seduta sul suo letto, che guardava a terra.

Si mise davanti a lei e disse, « Albus? Kira no? »

« Dice che mi ama, ma che vuole altre opzioni » spiegò Alice, continuando a piangere.

« Come può dirti così? » sbottò Lucy, incavolata con il cugino.

« In più si è scordato che oggi è il mio compleanno, perché non mi ha detto nulla » continuò la Paciock, continuando a piangere.

« Come che si è dimenticato! Io stavo giusto per dirtelo » continuò Lucy e la abbracciò , in realtà si era dimenticata anche lei, « auguri amica mia. »

« Lu, lo so che ti sei dimenticata anche tu » rispose Alice, con un mezzo sorriso, « ma da te me l'aspettavo, so come sei. Da parte sua mi fa molto male. Gli anni scorsi, nonostante fossimo solo amici, mi faceva tante sorprese » continuò mentre si asciugava le lacrime, « non capisco come le cose possano cambiare così tanto. »

« Oh, Lucy, mi dispiace troppo » disse la Weasley, sedendosi vicino a lei, « perché stasera non facciamo una piccola festicciola con le altre nella Stanza delle Necessità? »

« Solo donne? » Lucy fece una smorfia, ma dovette annuire. « Allora va bene. »

« Dai, ci pensiamo io e Lily! Tu passa il tempo a fare altro » le ordinò Lucy, poi le prese il braccio e la fece alzare. « Ora a mangiare! »

Arrivate alla Sala Grande c'erano Albus e Kira, alla porta, che parlavano. Alice li guardò e stava per entrare, quando Lily le si parò davanti.

« Stamattina sei scomparsa, volevo darti questo » disse Lily, porgendo ad Alice una busta. « Ancora auguri, amica » si felicitò poi.

« Ali, è il tuo compleanno » si ricordò Albus, che le stava ascoltando.

Alice non gli diede retta e abbracciò e ringrazio Lily, per poi entrare.

Lily si girò con uno sguardo omicida verso il fratello, « con la situazione già critica che hai, fai anche finta di dimenticare?! »

« Luna, voglio sorprenderla per bene » rispose Albus, sorridendo.

« Quindi non ti sei dimenticato » capì Lucy.

« Stiamo organizzando una sorpresa per stasera » spiegò Albus. Nel frattempo Kira si era defilata, non erano fatti suoi.

« Ma per stasera le ho appena promesso una festa solo per donne » disse Lucy, cominciando ad agitarsi.

« E questo quando? » sbottò Lily.

« Frena, fiamma rossa, te lo stavo venendo a dire » rispose Lucy.

« E ora che si fa? » chiese completamente in ansia Albus.

« Si possono fare entrambe le cose » rispose Lily, tutta tranquilla e cominciando già a pianificare tutto.

~

Alice, nel pomeriggio, andò nella classe dove suo padre insegnava Erbologia. Aveva proprio bisogno di parlare con lui.

Neville stava sistemando le varie piante dopo l'ultima lezione del giorno, quando vide entrare sua figlia.

« Amore di papà, auguri » disse Neville Paciock abbracciando sua figlia. Era totalmente uguale a quando era più giovane, però ovviamente i segni dell'età si stavano facendo vedere.
« Come sta andando questo sedicesimo compleanno? »

« Male » rispose Alice, sedendosi su uno degli sgabelli.

« Tu ed Albus avete rotto, vero? » chiese Neville.

« Dice che mi ama, però ha paura che la nostra diventi un'abitudine e ha bisogno di capire se in qualsiasi caso mi sveglierebbe » spiegò Alice, senza entrare troppo nei dettagli.

« Mh, abbastanza prematura come scelta » rispose Neville, cominciando a pensare.

« Ma come?! Io vengo qua, spero di ottenere un discorso da padre geloso, un gli farò un discorsetto e parlerò con Harry » - disse imitandolo - « ed ottengo semplicemente in prematura come scelta?! »

« Ah, figlia mia » Neville abbracciò sua figlia, « non hai idea di quante volte dovrai passare queste piccole sofferenze. Albus è un bravo ragazzo, so che prima o poi risolverete questa cosa »

« Papà, si è dimenticato del mio compleanno » lo informò Alice.

« Oh, allora devo proprio andare a schiantarlo » disse Neville, imitando il tono con cui l'aveva imitato la figlia e facendo scoppiare a ridere quest'ultima.

« Ti voglio bene, papà » ammise Alice, abbracciando il padre.

« Anche io, figliola »

« Stasera festeggerò » disse Alice, alzandosi dallo sgabello. Poi si rese conto che suo padre era un insegnante e tecnicamente non poteva sapere di queste feste. « Non con una festa ovviamente, da sola con le mie amiche in dormitorio. » o

« Anche noi organizzavamo delle feste, Alice » le ricordò Neville, « facciamo finta che non hai detto nulla. »

« Perfetto! » esclamò Alice, per poi scoccare un bacio sulla guancia del padre e scappare via.

~

Dopo la cena, le sue amiche l'avevano trascinata nella Stanza delle Necessità, dove si cambiarono e si vestirono di rosso. Era quello il tema della festa. Piano piano arrivarono tutte le altre Weasley e alcune ragazze del quinto anno, di tutte le case.

Si stavano divertendo, ballavano e la Stanza delle Necessità aveva addobbato anche un mini buffet. Era tutto abbastanza perfetto.

Ma Alice si sentiva vuota.

« Ali, non ti diverti? » urlò Dominique, per farsi sentire nonostante la musica.

« Si, vi adoro per quello che avete organizzato » rispose Alice, avvicinandosi a Lucy, Lily e Domi, mentre tutte le altre ballavano.

« Io so quello che ti serve » disse Lily ed andò vicino la porta, che aprì e fece entrare tutti gli esemplari maschi della famiglia Weasley, Frank Paciock e Albus.

Ad uno ad uno, tutti i ragazzi diedero i loro auguri ad Alice. Per ultimo, Albus, che stava dietro a Lily.

« Lui se ne può andare » ordinò Alice, indicando Albus, « non voglio qualcuno che si è dimenticato del mio compleanno. »

« Non si è dimenticato » disse Lily.
La Potter aprì di nuovo la porta e, in fila, entrarono per primo Jacob Zabini, poi Adam Nott ed infine Scorpius e Megan Zabini con delle ceste piene di rose in mano, che posizionarono a forma di cuore intorno ad Alice. Albus agitò la bacchetta e fece comparire dei petali rossi sotto i piedi di Alice, posizionati in modo che formassero un cuore.
« È da un po' che abbiamo organizzato tutto questo. »

Albus si avvicinò ad Alice, entrando nel cuore, « non potrei mai dimenticarmi il tuo compleanno » e poi la abbracciò, un abbraccio che toglieva il fiato. Alice era felicissima di tutto ciò che aveva organizzato.

In quell'abbraccio, finalmente, si sentiva di nuovo amata da Albus. Voleva che potessero rimanere in quel modo per sempre.

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