Lo specchio magico

Lo specchio magico

L'ombra regna sulla maestosa foresta del nord. Selene cammina tra i rovi pungenti senza una precisa meta. Non sa esattamente dove andare, ciò che sa è che deve trovare il suo riflesso ad ogni costo. Esso le è stato rubato dal fato poiché la ragazza ha peccato di narcisismo. L'amore per il suo riflesso è sempre stato indomabile. Selene ha sempre amato se stessa. Non è egoismo il suo, piuttosto è sincero amore verso la luce che possiede, ciò che l'ha sempre tenuta in vita.

Ma questo luccichio non c'è più, una strega malvagia glielo ha portato via. Solo lo specchio magico, situato in profondità della foresta di querce, può donarle ciò che le è stato rubato.

Selene cammina nonostante il freddo. Ad un tratto la ragazza intravede una luce brillante, qualcosa le fa pensare che sia arrivata a destinazione.

Lo specchio è coperto dall'edera secolare, la sua cornice è argentea.

La ragazza, trepidante, si avvicina, lo sfiora, ma non accade nulla. Lo specchio magico non riflette alcun riflesso.

«Oh, specchio magico, che condanna è la mia!»

Calde lacrime le rigano il volto. Selene ha perso le speranze, speranze che aveva riposto nella magia.

«Mio amato riflesso, dove mai ti troverai? Io che ho amato solo te, io che ho sempre brillato per te».

«Ti sbagli, sciocchina ...»

La ragazza ode una voce, la percepisce nelle ossa, qualcosa di magico sta per accadere.

«Chi ha parlato?» Domanda spaventata Selene.

«È lo specchio della tua coscienza».

«Mio amato specchio potrò quindi riavere il mio riflesso?»

«Ad una condizione».

«Qualsiasi condizione pur di riavere ciò che amo!»

Si avvicina allo specchio e lo carezza dolcemente.

«Non sono le tue carezze che voglio. Ti chiedo di sacrificare la tua vista, i tuoi bellissimi occhi azzurri».

La ragazza si scosta impaurita.

«La mia vista? Ma è preziosa! Come faccio ad amare il mio riflesso senza di essa?»

«Potrai vedere eccome, ragazza, ma attraverso il tuo cuore che, però, non è dei più puri».

Selene piange, si inginocchia disperata. La sua vista, sacrificare ciò che più ama. Come può essere possibile?

«Cosa mi consigli, specchio adorato?»

«Se vuoi tornare ad adulare il tuo riflesso, dovrai depurare il tuo cuore, puoi farlo solo donandomi i tuoi occhi lucenti».

La ragazza crede di impazzire, i suoi occhi prede di un malefico specchio.

«Come posso fidarmi di te, specchio?» Domanda stizzita.

«E chi mi dice che tu non sia altro che una stupida ragazzina?»

Selene, in preda alla rabbia più atroce, si scaglia contro lo specchio senza sapere, però, che lo specchio non potrà mai infrangersi.

«Selene, è questo ciò che vuoi? Io, al contrario tuo, vivrò per sempre. Adesso fai una scelta».

La ragazza non smette di piangere, la disperazione è tanta.

Così, prima di cedere la sua vista, si guarda attorno, osserva la foresta e cerca di memorizzare i piccoli dettagli.

«Va bene, specchio. Ti cedo i miei occhi, ma ti prego, fammi riavere il mio riflesso!»

«Io sono di parola, ragazza».

All'improvviso una luce accecante illumina la grande foresta, poi un boato, un urlo e poi il buio totale.

Selene non vede più, si tocca spaventata le orbite. Grida, si dispera. Poi, però, il suo cuore comincia a battere a ritmo di una melodia lontana. Ora è puro, ora può vedere.

Questo ritmo scandisce il tempo, un tempo che regala immagini straordinarie.

Selene lo vede il suo stupendo riflesso. Cade in ginocchio, l'amore della sua vita è tornato, l'amore dannato, la pura ossessione.

La ragazza accetta la sua sorte. Amare perdutamente se stessa è diventata la sua condanna. Perdendo la vista ha purificato il suo cuore, ma nulla sarà più come prima.


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