Capitolo 32

Rose
Nicolas mi sta accompagnando a casa. Abbiamo fatto colazione e nessuno dei due ha detto una sola parola, nemmeno ora che siamo in macchina. Mi sento in imbarazzo per quello che ho fatto e mi chiedo ancora come ho potuto. Sono stata davvero una stupida a baciarlo.

«Siamo arrivati.» mi informa, rompendo il silenzio.

Mi guardo intorno. «Già.»

«Sbaglio o sei giù di morale?»

Non ha fatto altro che ignorarmi per tutto il tempo e io sarei giù d morale?

«Sbagli.» mento.

«Ah, ho capito» sorride malizioso. «desideri restare ancora un po' con me.»

Ma che idiota.

«Perché sei così scemo?»

Scoppia in una fragorosa risata e non so perché non riesco ad arrabbiarmi. È ancora più bello quando ride così. Devo zittirlo, prima di combinare altri guai. Mi avvicino per dargli uno schiaffo ma una strana voglia di baciarlo mi assale, impedendo il gesto. Ovviamente non lo faccio, mi limito a posargli un semplice bacio sulla guancia, pentendomi immediatamente. Smette di ridere all'istante.

«Dai, ubriacona, va a casa.» dice, rovinando il bel momento.

«Stronzo!» sbotto, scendendo dalla macchina arrabbiata.

Pensavo sarebbe stato più carino, invece non la smette di prendersi gioco di me, è davvero un immaturo. La sua risata non cessa ed io mi volto indignata, facendogli una smorfia, accompagnata dal mio bel ditino medio.

«Sei una maleducata.» ride ancora.

Alzo gli occhi al cielo e lo ignoro, aprendo la porta. Va finalmente via ed io varco la soglia di casa, sbattendo contro un petto duro. Alzo lo sguardo e resto allibita.

«Zayn? Cosa ci fai a casa mia?»

«Ciao.» mi abbraccia, forse troppo forte.

«Mi soffochi.» mi lamento, mentre me lo scrollo di dosso.

«Scusami.»

«Cosa ci fai qui?» ripeto.

«Ero con Michael e Mary.»

Perfetto! Ora lo portano addirittura a casa.

«Dove sono?» gli chiedo.

«Usciti.» E perché lui è qui? «Io sono rimasto ad aspettarti.» dice, come se mi avesse letto nel pensiero

E adesso come me ne libero?

«Aspettarmi?»

«Ti va di fare un giro?» chiede sorridente.

«Ehm... no.»

«Dai, solo un giretto.» mi prende per un braccio e cerca di trascinarmi fuori casa.

«Lasciami! Ti ho detto che non voglio.» mi libero della sua stretta.

«Perché no?»

«Non mi va e basta.»

Corro di sopra, prima che mi segua, e mi chiudo in bagno. Che insistente! Menomale che avevo chiesto a Mary di tenerlo lontano da me e invece se ne va in giro, lasciando questo rompiscatole incallito. Apro il rubinetto della doccia, mentre mi spoglio e lego i capelli. Sto per entrare al suo interno, quando arriva una chiamata sul cellulare. Lo afferro dal mobiletto e leggo il nome di Mary.

«Mary, ma dove sei?» chiedo con tono duro.

«Ehi, sei a casa?»

«Sì, ma avrei preferito il contrario.»

«Zayn è ancora lì?»

«Sì, purtroppo.»

«Aveva detto che ti avrebbe aspettata per circa quindici minuti.»

«Pretendo che ritorni qui e lo porti via!» alzo un po' la voce.

«Non credi di esagerare? Non è così male.»

«Mary!» la riprendo irritata.

«Va bene, dammi trenta minuti e arrivo.»

«Trenta minuti? Perché?»

«Be'...»

«Non dire altro.» scuoto la testa, disgustata. «A dopo.»

Riattacco, rimettendo il cellulare dov'era ed entro nella doccia. Mary e mio fratello sono impegnati a fare sesso ed io devo sorbirmi quella sottospecie di colla umana. Vorrei che tutto ciò cessasse all'istante, mi sento così stressata che dormirei per tutto il giorno.

Ormai sono sotto il frullo della doccia da più di mezz'ora e non mi è parso di sentire arrivare Mary. Sono furiosa. Improvvisamente bussano alla porta del bagno ed io ritorno alla realtà.

«Rose, sei viva?» chiede Zayn al di là della porta.

Ma cosa vuole? Perché continua a tormentarmi?

«Che vuoi?»

«Volevo solo sapere se stessi bene, è quasi un'ora che sei lì dentro.»

«E allora?»

«Ti aspetto in camera, okay?»

«Zayn, no!» urlo.

E ora cosa faccio? Non posso andare in camera con indosso solo l'accappatoio, mi salterebbe addosso. Chiudo il rubinetto ed esco dalla doccia, indossando l'accappatoio. Forse se attendo ancora un po', andrà via. Chiudo il coperchio del water e mi ci siedo sopra. Non so che fare per ammazzare il tempo, allora afferro il cellulare e inizio a giocarci.

Non avverto più nessun rumore e deduco che se ne sia andato. Il peggio è che non c'è neppure mia madre, sarei stata più al sicuro, non che Zayn sia un maniaco, ma la sua presenza gli avrebbe impedito di prendersi tutte queste libertà. Mi alzo, raggiungendo la porta e aprendola lentamente. Spio attraverso la piccola apertura e purtroppo Zayn è ancora lì. Ma non si arrende proprio mai? Non posso restare tutto il giorno in bagno, ho bisogno dei miei spazi. Non ho scelta, devo andare in camera e affrontarlo. Raccolgo tutto il mio coraggio, tirando un lungo sospiro ed esco. Raggiungo la stanza e resto allibita nel cogliere Zayn con le mani nel mio cassetto.

«Questo è troppo, Zayn!» urlo arrabbiata.

«Scusami, volevo solo...»

Vado verso di lui e come una furia gli strappo le mie mutande dalle mani.

«Fare il pervertito con le mie mutande?»

«No.» inizia a fissarmi la scollatura e mi copro immediatamente. «Ma sei nuda?»

«Fuori di qui!» indico la porta.

Ma ovviamente non mi da ascolto. Si avvicina e mi afferra prontamente per i fianchi.

«Erano anni che aspettavo questo momento.» dice ansimando.

Lo guardo con aria sconcertata. Ci mancava solo questa. Si avvicina al mio viso ed io cerco di dargli una spinta, ma non mi permette di muovermi. Maledizione! Si è improvvisamente trasformato in Erik?

«Cosa state facendo?» interviene Mary.

Si distrae e riesco finalmente a spingerlo, facendolo cadere sul pavimento.

«Non ti azzardare a farlo mai più, capito?» gli urlo contro. Poi mi volto verso Mary e la guardo malissimo. Aveva detto che sarebbe tornata entro mezz'ora, invece è passata più di un'ora. Vatti a fidare delle amiche. Quando si fidanzano non esiste più nessuno. «E tu» le punto il dito contro. «la prossima volta che mi abbandonerai con lui, non ti perdonerò.» le dico furiosa.

«Perché sei così nervosa?» chiede incredula.

«Portatelo via.» urlo.

«Va bene. Ma calmati!»

Aiuta suo cugino ad alzarsi e mi guarda storto, fino ad uscire dalla stanza con lui. Non vuole proprio capire che non voglio avere a che fare con Zayn. Forse sono stata troppo dura con lei e un po' mi dispiace, però dovrebbe sapere che non mi piace questo comportamento e sa bene che non ho bisogno di una badante che mi organizzi la vita, posso trovarmi un ragazzo da sola.

«Rose, posso entrare?» chiede mio fratello, bussando alla porta.

«Sì.»

Entra in camera e mi guarda con sufficienza. Odio quel tipo di sguardo.

«Mary era triste quando se n'è andata.» mi informa.

«Lo so, e mi dispiace, però voi sapevate che Zayn mi irrita.»

«Voleva solo aiutarti. Ultimamente sei sempre da sola e poi ieri sei sparita.»

«Perché non capite che stare da sola è una mia scelta?» sospiro esasperata e sputo fuori quello che non mi va giù: «Non posso farci niente se la mia migliore amica si è fidanzata e non ha più tempo per me.»

«Questo non è affatto vero! Lei pensa sempre a te, anche quando è con me.»

«Smettila di dire stronzate.»

«Stai sbagliando, Rose.»

«Io non ho fatto niente, ho solo detto come stanno le cose. È così, quando ti fidanzi non pensi ad altro, ma questo vale per le persone romantiche come Mary, non per me.»

Mi fa un sorriso, mordendosi il labbro e scuotendo appena la testa. Poi si avvicina e mi da un abbraccio e un bacio sulla fronte.

«Sono sicuro che il ragazzo dei tuoi sogni arriverà presto.»

«Michael, sveglia! Il ragazzo dei sogni non esiste.» sbotto, allontanandomi da lui.

«Tu non hai fiducia negli uomini.»

«E come posso averne? Hai dimenticato cos'ha fatto Erik?»

«Quello non è un uomo.» In realtà ha ragione, Erik è un moccioso pieno di sé e ultimamente è diventato un maniaco. Non so perché ma mi viene da ridere. «Finalmente ti ho fatta ridere. Comunque volevo parlarti di un'altra cosa.»

«Dimmi.»

«Oggi c'era quel Josh a casa nostra, ha cercato di fare del male alla mamma.»

«C-come... cosa dici?» balbetto preoccupata.

«Nostra madre e nostro fratello non sono più al sicuro qui.» Lo guardo e comincio a sorridere. «Perché sorridi adesso?»

«Sono contenta che hai detto "nostro fratello" vuol dire che hai perdonato la mamma.»

«Ora non esageriamo.» alza gli occhi al cielo.

Non vuole proprio ammetterlo.

«Ho avuto un'idea.»

«Cosa intendi?» chiede curioso.

«La madre di Mary ha ancora quella vecchia casa dove viveva da bambina?»

«Credo di sì.»

«La mamma potrebbe trasferirsi lì per un po'.»

«Hai ragione. Ottima idea! Dopo la chiamo e glielo chiedo.» mi da un altro bacio e va verso la porta.

«Michael?» lo chiamo.

«Sì?»

«Scusami per le cose che ti ho detto.» abbasso la testa imbarazzata. «Chiederò scusa anche a Mary.»

«Tranquilla.» mi fa un occhiolino. «Domani mattina andremo al centro commerciale, tu ed io.»

«Per fare cosa?» chiedo dubbiosa.

«Dobbiamo comprare un vestito per la festa.»

«Ma no, posso mettere qualcosa...»

«Shh» mi interrompe. «domani alle dieci!»

Mi sorride dolcemente e va via, chiudendo la porta alle sue spalle. Anche se litighiamo spesso, lo adoro. È il migliore!

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top