Capitolo 29
Rose
Mary esagera sempre con la sua insistenza, perché mi sono lasciata convincere? Non ho alcuna voglia di uscire, ho sonno e voglio rimettermi a dormire. Ora sono sotto il flusso dell'acqua tiepida e mi insapono bene tutto il corpo, beandomi del momento.
Dopo aver fatto la doccia, vado in camera, apro l'armadio e resto a fissarlo. Uno dei motivi per cui mi scoccia uscire è l'abbigliamento, non so mai cosa mettere. Ho l'armadio pieno di vestiti, ma non me ne va mai bene uno, è assurdo.
Dieci minuti dopo, opto per un vestitino sportivo nero a mezza manica, dell'adidas, con sotto le converse del medesimo colore. Ora mancano solo il trucco e i capelli, credo che li lascerò sciolti e mossi, anche perché non mi va di perdere tempo a farli lisci. Improvvisamente mi squilla il cellulare, rispondo subito appena leggo il nome di Mary.
«Sto arrivando.» mi informa.
«Va bene.»
Riattacco e penso al trucco.
Pochi minuti dopo, sento suonare alla porta d'ingresso. Dev'essere arrivata. Infatti sale immediatamente in camera mia.
«Ehi, amica.» corre verso di me e mi abbraccia. Perché è così entusiasta? C'è qualcosa che non va. Poi da uno sguardo al mi abbigliamento. «Menomale che non volevi uscire, eh?»
«Ho messo una cosa semplice.»
«Sì, semplice.»
«Mi sta male?»
«Sei perfetta.»
Mi fa piacere sentirmi dice che non sembro ridicola, oppure lo fa solo perché è mia amica? Meglio non pensare a questo. Scendiamo di sotto e raggiungiamo la cucina. Mia madre sta dando da mangiare a Fred.
«Divertitevi, ragazze.» dice sorridente.
«Certamente, signora.» risponde Mary.
«Ci vediamo più tardi, mamma.» le dico, mentre usciamo di casa.
Mary mi prende a braccetto e mi trascina verso un'alfa Romeo Giulietta nera, dai vetri scuri. Mi acciglio e resto a fissarla.
«Un amico di Michael gli ha prestato la macchina.» si giustifica.
E da quando mio fratello ha amici che gli prestano macchine? Che strano. Va verso la portiera posteriore ed entra in macchina, poi mi fa cenno di andare avanti. Se c'è Michael al volante, perché si è seduta dietro? Apro la portiera e, senza guardare al suo interno, mi siedo. Mi volto di scatto al lato del guidatore e resto spiazzata; Un sorriso smagliante, capelli neri, occhi scuri... Porca miseria! È il cugino di Mary. Avrei dovuto immaginare che avesse qualcosa in mente. Mi volto verso la mia amica traditrice e la guardo malissimo. Mio fratello ridacchia e ciò mi fa dedurre che ne era al corrente. Che stronzi! Non posso nemmeno scappare, farei la figura della scema.
«Ciao, Rose.» mi saluta Zayn, dandomi un bacio sulla mano.
«Ciao.» rispondo freddamente e ritraggo la mano.
«È un piacere rivederti.»
Vorrei poter dire lo stesso, ma non è così, non ho mai potuto sopportarlo, è così antipatico e pieno di sé, si crede il più bello dell'universo, anche se lo è, ma è fastidioso. Zayn mette in moto e parte.
Siamo arrivati. Michael e Mary sgattaiolano fuori dalla macchina, come se lo avessero programmato. Cerco di fare lo stesso, ma Zayn mi ferma, prendendomi per mano.
«Aspetta. Parcheggio e scendiamo insieme.» Quant'è appiccicoso. Non ricordavo che fosse così. Gli rivolgo un sorriso falso e aspetto. «Sei bellissima.»
Arrossisco, anche perché non sono abituata a sentirmelo dire.
«Grazie. Ora possiamo andare?»
«Certo.» Scendiamo e ci dirigiamo all'entrata della discoteca. Zayn mi prende per mano, facendomi sussultare, poi comincio a fissarlo. «Ti dispiace?»
Certo che mi dispiace. Che razza di domande fa? Ma ovviamente non è questa la mia risposta.
«No...»
Mi trascina in mezzo alla pista, non curandosi del fatto che non avrei voluto ballare, ma ovviamente fa sempre di testa sua. Questo è uno dei suoi lati caratteriali che odio profondamente, non gli importa del parere altrui, vale soltanto il suo. Scruto tra la gente, alla ricerca di Mary e Michael ma non li vedo, neppure l'ombra. Avrei dovuto immaginare che fosse una trappola, hanno studiato tutto fin dall'inizio. Zayn comincia a muoversi, anche se non è minimamente capace. Mi allontano da lui, dato che è così preso, infatti non si rende conto della mia assenza. Mi chiedo come si possa essere così svampiti. Vado verso il bancone, sto per ordinare, quando avverto una presenza che mi fissa alla mia sinistra.
«Nicolas?»
«Sembra che tu lo faccia apposta, ci incontriamo sempre negli stessi posti. Mi stai per caso seguendo?»
È proprio lui, anche se le luci sono soffuse, la sua sbruffonaggine la riconoscerei ovunque. Non pensavo che anche i quasi trentenni frequentassero questo posto.
«Non darti tante arie.» sbotto, irritata.
«Non ti consiglierei di bere, devo ricordarti cos'è accaduto l'ultima volta?» mi dice in un sussurro. Lo guardo storno, dopodiché ordino una vodka alla fragola, ignorando i suoi avvertimenti. «Sei proprio una ragazzina.» ridacchia.
«Sei venuto qui per insultarmi?»
«Diciamo di sì.» mi guarda con aria di sfida.
Quant'è irritante! Sarebbe perfetto, se non fosse per il suo carattere del cacchio.
«Idiota.» dico, quasi sottovoce, ma lui mi sente comunque.
«Ehi! Un po' di contegno, sono sempre il tuo professore.»
«Certo, ma quando siamo a scuola.» gli ricordo. «Al di fuori sei solo un cretino superficiale.»
«Hai dimenticato; bello, intelligente e colto.» mi fa un occhiolino. Alzo gli occhi al cielo e sorseggio il mio drink appena arrivato. Dopodiché, lo poggio sul bancone e cerco di allontanarmi da lui. Mi afferra prontamente per un polso e restiamo a fissarci per pochi secondi. Cavolo, il suo sguardo è così magnetico. «Aspetta...»
«Che c'è?» chiedo titubante.
«Finisci prima il tuo drink.» ride ancora. Ed io che pensavo volesse dirmi qualcosa di importante. Indispettita, afferro il drink e lo bevo tutto d'un fiato. «Sei proprio un'ubriacona.»
«Mi hai stancata.»
Allungo una mano verso il suo viso per schiaffeggiarlo, ma non me lo permette, afferrando entrambi i miei polsi e guardandomi serio. Si avvicina ancora un po' al mio viso, ed ho come un sussulto. Continua a fissarmi e si avvicina pian piano. Ho le palpitazioni.
«Ehi, Rose! Che stai facendo?» Cacchio. Zayn. Mi allontano immediatamente da Nicolas e spero che Zayn non abbia visto nulla. Ma perché spunta sempre nei momenti meno opportuni? «Potevi dirmelo che avevi sete, andavamo insieme a prendere un drink.»
Non ha notato nulla di ciò che stava per accadere, è deficiente. Anche perché non stava accadendo proprio niente. Ho la faccia in ebollizione.
«Io ti ho chiamato, solo che non mi hai sentita.» mento.
Nicolas si volta verso il bancone e sghignazza. Cosa ci trova di così divertente?
«Scusami, ero preso dalla musica.»
«Hai per caso visto Michael e Mary?»
«No, ma saranno in qualche angolo a sbaciucchiarsi. Come dovremmo fare noi.» mi guarda maliziosamente e si avvicina al mio viso.
Lo guardo con gli occhi sgranati e l'ansia si impossessa di me. Ma cosa gli passa per la testa? È davvero convinto che voglia baciarlo?
«Ehm... non credo.» rispondo timidamente.
Si avvicina ancora di più e il cuore mi balza in gola. Non voglio baciarlo!
«Cazzo! Sta un po' attento.» sbotta improvvisamente. Nicolas gli ha versato il suo drink addosso. L'ha fatto per impedire che mi baciasse? Ma no, cosa mi salta in mente.
«Scusami, ma qui la gente spinge.» si giustifica, poi mi lancia uno sguardo complice, sorride e fa un occhiolino.
Si sposta dal bancone e sparisce tra la folla. Arrossisco al pensiero che l'abbia fatto per me, ma evidentemente era solo per farmi un favore. Avrà notato la mia agitazione.
«E ora la mia maglietta puzzerò di quella robaccia. Cos'era, bourbon?»
«Non lo so.» rispondo, ancora con la testa altrove.
«Ehi, allora siete qui.» dice Mary, spuntata dal nulla. Come se non fosse scomparsa di proposito.
La guardo male e poi la prendo per un braccio, trascinandola con me al bagno. Ho bisogno di dirle tutto ciò che penso, soprattutto che non mi sta affatto bene questa situazione.
«Grazie tante.» dico irritata.
«Per cosa?»
«Hai organizzato un'uscita a quattro senza parlarmene, per di più con Zayn.»
«Volevo solo aiutarti.»
«Avresti dovuto dirmelo.»
«Se lo avessi fatto, avresti accettato?»
«No!»
«Visto?»
«Ma perché proprio Zayn?» le chiedo scocciata.
«Cos'ha che non va?»
«È appiccicoso, non rispetta le mie scelte, vuole decidere per tutti, non mi piace!»
«Okay. Ho afferrato il concetto.» tira un lungo sospiro. «Ti chiedo scusa. Se vuoi torniamo a casa...» abbassa lo sguardo verso il pavimento, dispiaciuta.
«No, oramai siamo qui. Ma tienimi Zayn lontano.»
«Ci proverò.»
«No, devi riuscirci!» le ordino.
«Sì, va bene. Mi perdoni?»
«Ma certo.» allargo le braccia e lei si fionda tra di esse.
Ritorniamo al locale, raggiungendo Michael al bancone. Zayn è di nuovo occupato a ballare, ha già dimenticato di avere la maglietta sporca di whisky. Non riesco a trattenermi dal ridere, è davvero troppo buffo il suo modo di muoversi. Nicolas sarà andato via? Non lo vedo più in giro.
«Vado a prendere un po' d'aria.» urlo all'orecchio di Mary.
«Vuoi che ti accompagni?»
«No, tranquilla.»
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top