Capitolo XXII [Ultimo]
- Precisamente... come sono finita in questa situazione? - fisso confusa la porta che ci separa dalla coordinatrice di classe.
Con la quale stiamo per avere il colloquio riguardo le mie scelte future.
- Si può sapere qual è il problema? In fondo sono stato il primo al quale hai rivelato la tua decisione. E giusto questa settimana siamo andati a vedere le università di tuo interesse. - Takashi poggia una mano sul mio capo.
- Non mi riferivo certo a quello, infatti. Piuttosto al fatto che sono qui con te invece che con Shigeru. E dire che era così esaltato all'idea di parlare con la coordinatrice. - scuoto il capo.
Mi fa strano avere al mio fianco il mio ragazzo, ad un colloquio con un'insegnante.
So che è sciocco, però mi riporta a quando tutti ci credevano fratelli e non innamorati.
E questo non mi piace affatto.
- Non si poteva far altrimenti col locale mezzo allagato. - sospira, passandosi nervosamente una mano tra i capelli.
- In che senso "mezzo allagato"? Prima, quando mi ha telefonato per avvertirmi che saresti venuto al suo posto, ha cercato di spiegarmi la situazione, ma ammetto di averci capito ben poco. Il suo tono era così frettoloso ed agitato da non permettermi di star dietro alle sue parole. - sposto il peso da una gamba all'altra.
Mio fratello non si perderebbe mai un momento del genere, della mia vita, per una sciocchezza.
Cosa che mi porta ad agitarmi, all'idea che la pasticceria sia finita in qualche casino.
Che stupida sono stata a preoccuparmi delle apparenze in un'occasione come questa. Dovrei oramai aver compreso che le uniche opinioni importanti sono quella mia e di Takashi.
Finché ci amiamo, null'altro avrà importanza.
Soprattutto non un fraintendimento con un'insegnante.
- Immagino fosse agitato. Aperta la porta della pasticceria si è trovato davanti ad un'enorme pozzanghera. Comprendente tutto il pavimento del locale. - altro sospiro - Quando mi ha telefonato per dirmi dell'accaduto mi sono preparato per raggiungerlo, ma... lo sai com'è fatto. Ha insistito perché andassi a lezione, chiedendomi solo di sostituirlo durante questo incontro. -
- So che vorresti essere lì per contribuire come possibile, visto che il Kisetsu è responsabilità anche tua. - poggio una mano sul suo braccio - Ma Shigeru, anche se sembra un idiota, non lo è. Sono certa che ha già chiamato l'idraulico, per poi mettersi a sistemare. Di certo, ora come ora, è più in ansia per la sua assenza al mio colloquio che per la pasticceria. -
- Hai definito tuo fratello un tipo affidabile, ma dall'aspetto di un cretino. Io fossi in lui non ne sarei felice. - punta lo sguardo nel mio, senza sapere se dover ridere o provar compassione per l'amico.
- Comunque... finito qua andremo entrambi alla pasticceria. Più si è a sistemare, meglio è. Per questo credo chiederò aiuto anche a Chihiro. - recupero il mio cellulare dalla borsa, per scrivere alla mia amica.
Che io stia approfittando del casino per dar modo a Chihiro di avvicinarsi a mio fratello? Certo che sì.
Sono pentita, anche solo un minimo, della cosa? Assolutamente no.
In fondo devo restituire tutto l'aiuto che mi è stato dato fin'ora.
Kanon non ha nessuno nel suo cuore, per ora, perciò i miei sforzi si concentreranno su Chihiro per adesso.
- Due mani in più faranno di sicuro comodo, anche se invitate per secondi fini. - fa spallucce il biondo - In ogni caso dubito che, in una situazione del genere, possa aprirsi un varco per qualche scena romantica tra i due. -
- Io creo l'opportunità, poi sta a loro coglierla o meno. - punto lo sguardo sulla porta della mia classe, la quale si sta aprendo - Penso sia arrivato il nostro turno. - vedo uscire uno dei miei compagni, accompagnato dalla madre.
Il capo chino mentre la donna lo rimprovera di qualcosa.
- Sei tesa? - Takashi mi accarezza i capelli con fare amorevole.
- Più o meno. Ho cambiato scelta all'ultimo, per questo... non ho idea di cosa mi sentirò dire. -
- Beh, ora lo scoprirai. - sorride rassicurante, indicandomi la mia insegnante che con altrettanta cordialità ci invita ad accomodarci.
Per una vita ho nascosto i miei desideri.
Prima l'amore per questo meraviglioso ragazzo, poi il mio sogno di diventare una scrittrice.
Nella mia testa non facevo altro che crearmi drammi assurdi, spesso senza senso.
Finendo così per essere io stessa ostacolo del mio futuro, della mia felicità. Tanto da rischiare davvero di compromettere tutto ciò che di bello potevo avere.
Per fortuna dalla mia ho avuto amiche fidate, un fratello fin troppo accondiscendente e... un ragazzo che mi ha fatto capire quanto, concedersi delle gioie, non è un crimine.
Anzi, bisogna lottare per ottenerle perché nessuno te le regala.
Soprattutto se a remare contro di te sei proprio tu stesso.
Per tale motivo, dopo aver raggiunto il grandissimo traguardo di "fidanzarmi con l'amore della mia vita", ho deciso di impegnarmi per ottenere pure la carriera lavorativa dei miei sogni.
So già che, stavolta, non avrò la stessa botta di fortuna avuta con Takashi, ma... sti cazzi.
Detto così.
A cuor leggero.
Il mio sogno è solo agli inizi.
- Che è quest'espressione? Non sei contenta? - mi domanda il biondo, lungo la strada per la pasticceria.
- Eh? - lo fisso confusa.
- La coordinatrice ha accolto con entusiasmo il tuo cambiamento d'indirizzo di studi. Ti ha pure detto che sei la sua miglior studentessa e, detto dalla prof di letteratura, direi che è un super complimento. Per questo non comprendo la tua espressione, mi aspettavo di vederti sprizzare gioia da tutti i pori. -
- Oh, ma sono felice. - gli sorriso - Semplicemente... sono pure frastornata. È stato un colloquio piuttosto inaspettato. - scuoto il capo, ricordando le parole della donna.
- Non dovresti avere così poca fiducia in te stessa. -
- In verità non mi riferivo a qualcosa del genere. - sento il mio viso tingersi d'imbarazzo - È vero che non credevo di venir supportata così tanto, ma i suoi discorsi d'incoraggiamento sono passati in secondo piano quando ha cominciato a parlare con te. -
- Ah, ora ti seguo. - gli scappa una mezza risata - Ti ha imbarazzato il fatto che sapesse che non ero tuo fratello, ma il tuo ragazzo. -
- Non mi ha imbarazzata. - brontolo - Solo non mi aspettavo che Shigeru telefonasse pure a scuola, avvertendo della sostituzione. -
- Quello non ti aspettavi? O non immaginavi che arrivasse ad annunciarmi al corpo docente come tuo "futuro marito"? - scoppia a ridere - Quando la tua professoressa ci ha fatto le congratulazioni... quasi stavo per strozzarmi, nel tentativo di non riderle in faccia a causa della tua espressione. -
- Mio fratello dev'essersi fumato qualcosa. O il suo cervello è finito con l'assorbire tutta l'acqua a terra al locale. - mi copro il volto con le mani - Sì, deve aver utilizzato la sua materia grigia come una spugna. Perché di certo non l'ha usata per pensare. -
Insomma... come diavolo gli è saltato in mente d'uscirsene con una cosa del genere?
Con Takashi non ho mai parlato di un argomento come il matrimonio.
Stiamo assieme da troppo poco tempo, diamine!
Non che io non ci abbia mai pensato.
Lo sogno da quand'ero bambina, ma...
Non è luogo comune che gli uomini ne siano terrorizzati?
Ammetto di non conoscere l'opinione di Taka a riguardo, ma... parlarne così mi sembra un inizio non dei migliori.
Che cavoli.
Shigeru non poteva semplicemente definirlo come mio ragazzo?
In fondo è questo che è.
- Alla faccia, che acidità Setsuna. - sento i suoi occhi puntati su di me - Ho idea che tu sia partita per la tua tangente di pensieri assurdi, come al solito. Eppure... Shigeru non ha mica fatto chissà cosa. Dopotutto un giorno sarò davvero tuo marito. -
- Che?! - scatto a contemplare le sue spalle, mentre la voce mi si fa più stridula - Mi stai prendendo in giro come tuo solito, vero? - cerco invano di guardarlo in faccia.
- Chi lo sa. - fischietta.
- Takashi!! -
- Setsuna? - mi guarda di sottecchi.
- Rispondi seriamente, per favore. -
- Solo il tempo ci dirà cosa ci riserva il futuro. Ed un futuro che comprende un possibile matrimonio lo vedo ancora un po' lontano. - risponde vago - Per ora ci sono altre cose a cui pensare, tipo a ripulire la pasticceria. E assieme a ciò... - indica di fronte a noi - Non volevi pure far avvicinare quella lì a tuo fratello? -
- Takashi... - mi mordo il labbro inferiore, col cuore ancora a mille.
Dannazione a lui.
Perché si diverte così tanto a fare l'enigmatico?
Credevo che sarebbe cambiata sta cosa, dopo le nostre confessioni, ma a pensarci bene... Takashi non sarebbe lo stesso senza certi atteggiamenti.
Che per quanto siano in grado di farmi uscire di testa, sono comunque una parte del biondo che amo alla follia.
Oltre ad essere qualcosa che riesco a digerire meglio di un tempo, consapevole del fatto che si comporta così solo per stuzzicarmi.
Ah... chissà se arriverà mai il giorno in cui riuscirò pure a decifrare i suoi enigmi.
Comunque, come detto da lui ora è tempo di pensare ad altro come alla pasticceria ed a Chihiro.
Dovrei chiedere a Shigeru che pensa di lei.
Potrei pure spingere un po' la mano, in effetti...
Anche se... se poi Chihiro lo venisse a sapere finirei col venir seppellita a testa in giù.
Uhm, eppure più ci penso più li vedo bene assieme.
- Ti sembrerà assurdo, ma sono della tua stessa opinione. - annuisce Takashi, sul divano del salotto di casa mia.
La testa poggiata con fare rilassato sullo schienale, mentre Shigeru è già nel mondo dei sogni in camera sua.
E come dargli torto, dopo la faticaccia protratta fino a poco fa.
Tra acqua da raccogliere e pulizie varie abbiamo fatto sera inoltrata, cosa che ha costretto mio fratello e Taka a tener chiuso pure domani.
Sia per potersi riposare dalla sfibrante esperienza, costata fatica e denaro, che per aver modo di rifare con calma gli impasti rovinati a causa dell'umidità.
- Davvero? Fin'ora te ne sei stato piuttosto in disparte riguardo questo argomento. - gli porgo una tazza di tea, sedendomi accanto a lui e tornando a ragionare sulla coppia Chihiro e Shigeru.
- Il fatto che ti abbia dato ragione non significa che ho intenzione di intromettermi nei loro affari. - mi ringrazia per la bevanda.
- Così sembra che io sia un'impicciona. - borbotto.
- Ah, perché non lo sei? - scoppia a ridere della mia espressione contrariata - Scherzavo, solo... - si fa pensieroso - Tuo fratello è un tipo particolare. Temo che ad intrommetterci si possa finire col farlo spaventare ed allontanare. Shigeru è come una bestiola selvatica, di quelle carine e dall'aria stupida. Curioso si avvicina agli umani, ma se questi osano far scatti bruschi... ah, allora gli si può dire ciao ciao per sempre. -
- Takashi? - mi blocco a fissarlo con la mia tazza a mezz'aria.
- Sì? - si volta verso di me - Perché mi guardi così? -
- Poi hai il coraggio di dire a me che sono cattiva ed acida con mio fratello? Gli hai appena dato della bestiola carina e stupida. -
- No, "dall'aria stupida" prego. È diverso. - sostiene fiero le sue parole.
- La cosa non migliora di molto la situazione, sai? -
- Ti stai concentrando su una cosa superflua. - agita una mano - Il succo del discorso è azzeccato per com'è Shigeru, per questo non so quanto sia il caso fargli "notare" le qualità di Chihiro. -
- E quindi che dovrei fare? -
- Lasciare alla tua amica la patata bollente. - fa spallucce.
- Ma... -
- Niente "ma". - mi zittisce - Chihiro ha un temperamento simile al mio, per questo sono certo se la caverà. -
- Aspettando per metà della sua vita il momento adatto per dichiararsi? - lo fisso storto.
- Uh, questa è stata cattiva, ragazzina. - mi pizzica il naso, facendomi la linguaccia - Comunque, no. In quello è diversa da me. Sembra una persona molto meno paziente. -
- Decisamente. Conoscendola le do massimo qualche mese, il che mi fa pensare... - svariati scenari cominciano ad affollare la mia mente - Col suo carattere... non è che finirà per terrorizzare Shigeru? Come hai detto è una bestiola timida. Un comportamento aggressivo... - sbianco.
- Anche se Shigeru arrivasse a provare a scappare... dubito che ciò gli verrebbe concesso, da Chihiro. - gli sorge in volto un sorriso malefico - Ed è proprio per questo che penso siano fatti l'uno per l'altra. -
- Che intendi? -
- Shigeru deve uscire dalla sua zona di comfort, che si trova attorno a te. Per anni ti ha usata come scusa per non cercare nulla a livello sentimentale, ma ora la pacchia è finita. È arrivato il momento di fare i conti con la realtà. -
- Per un attimo mi sono vista passare davanti agli occhi la scena di Chihiro che correva, letteralmente, dietro a Shigeru. Con in mano un coltello. - scuoto il capo.
- Devi smetterla di guardare anime con ragazze pazze ed assassine. - mi fissa storto.
- Non è colpa mia, internet continuava a spammarmi ovunque una di queste serie, così sono finita a guardarla. -
- Sì. - ribatte poco convinto - Comunque non credo tu debba temere per la vita di tuo fratello. Al massimo finiremo per assistere a Chihiro intenta a marcare stretto Shigeru, fino all'ottenimento di una risposta. Con lei non potrà usare la scusa del "Il mio scopo nella vita è quello di vegliare su mia sorella" o cagate del genere. -
- Decisamente. - annuisco.
- Per la prima volta nella vita si renderà conto che c'è altro al di fuori della famiglia e del lavoro. E mi auguro che questo gli permetta di allargare i suoi orizzonti, in fondo merita di trovare la persona del suo destino. - si fa più serio, pensieroso.
- Lo dici perché, se ciò dovesse accadere, finirebbe così per allentare la sorveglianza pressante che c'è attorno a me? - ridacchio.
- Quale sorveglianza pressante? - mi cinge le spalle con un braccio, avvicinando il suo naso al mio con un diabolico sorriso stampato in volto.
Le nostre labbra che quasi si sfiorano.
- La sua assenza... di oggi... è dovuta solo alla stanchezza... - la tensione tra noi sale, facendo tremare la mia voce.
- Tu dici? - il suo respiro caldo solletica il mio viso.
Come si sta divertendo.
Potrebbe baciarmi, ma non lo fa ed io so il perché.
Sta assaporando la mia espressione.
- C'è una cosa di cui ti devo parlare. - cambia in fine tono, baciandomi la fronte e tornando seduto dritto.
- Ah? - la bolla tra noi scoppia, lasciandomi interdetta.
- Shigeru ci ha lasciati soli in salotto non solo a causa del sonno, ma anche per lasciarmi modo di parlarti a quattr'occhi. -
- Parlarmi di cosa? - comincio a sudare freddo.
Nei film, nelle serie, nei libri... questo genere di premessa non termina mai bene.
- Non iniziare ad immaginarti assurdi drammi. - mi ammonisce con lo sguardo - Non voglio discutere di nulla di brutto. Almeno... non credo prenderai la cosa male. Spero. - si fa stranamente imbarazzato ed impacciato.
- Vuoi cominciare a parlare chiaramente? - mi agito sul posto.
- Ok. - prende una boccata d'aria - Il maestro cioccolatiere che tanto ammiro sta per aprire un negozio in un paese qua vicino ed uno dei miei professori, suo amico, è riuscito a farmi entrare nel suo programma di stage. Il che mi porterà a sospendere il mio lavoro alla Kisetsu per il prossimo anno, oltre al fatto che dovrò trasferirmi nella zona del nuovo locale, per praticità. -
Il sangue nelle mie vene si gela.
Takashi vivrà altrove?
E dire che mi ero già programmata in maniera da fare la pendolare.
A che scopo, ora?
Forse potrei rielaborare i miei progetti per andare da lui al termine delle lezioni, invece che a casa, ma...
Finirei solo per essere un disturbo.
Oltre al fatto che è probabile finisca per fare orari più pressanti di quelli attuali.
Portandomi così a stare davanti ad una porta chiusa fino al suo ritorno.
- I miei orari saranno ancora più fitti di quelli di adesso, ma poco importa. Un'opportunità del genere non mi ricapiterà tanto facilmente. Quell'uomo di solito lavora all'estero, ma rimarrà qua per un anno, solo per il nuovo negozio. Che poi affiderà al suo braccio destro. - si schiarisce la voce - Come detto avrò molto da fare e ciò mi porterà a tornare a casa tardi, ma... anche così ho ragionato con Shigeru che, trasferirci assieme, è l'opzione migliore. La più pratica, per entrambi, e sicura. -
- Tu e Shigeru... ve ne andrete entrambi? - il respiro mi si mozza in gola.
Come?
Perché?
- Che?! Io e Shigeru? Che stai dicendo? - scatta confuso. Lui.
- Questo hai detto. Che hai ragionato con mio fratello sull'eventualità di trasferirvi. - cerco di non cedere alle lacrime.
Sono felice per l'opportunità che gli si è presentata, ma l'idea di vivere sola mi terrorizza.
Anche se... è pur vero che qui accanto resteranno comunque i genitori di Takashi.
Persone di cui mi fido e sulle quali posso contare.
- Certo che ne abbiamo discusso, ma non per trasferirmi con lui. Insomma Setsuna... non mi hai ascoltato completamente, vero? - sospira, strofinandosi le mani sul viso.
- Cosa non avrei sentito? - comprendo di essermi davvero persa qualcosa.
Il suo comportamento è troppo strano.
- Il locale dove andrò a far stage verrà aperto a Moriguchi. - punta lo sguardo nel mio, con un leggero rossore sulle guance.
- Mori... - mi muore la voce in gola - È dove... -
- Dove c'è l'università che t'interessa. Sì. - sbuffa - Ora hai capito? -
- Capito? -
- Ma che... - serra le labbra indispettito - Appena mi è stata offerta questa opportunità, e saputo dove era collocato il negozio, ho subito discusso con Shigeru. Dopotutto... non potevo chiederti di vivere con me senza il suo permesso. Allora sì che mi avrebbe ammazzato. -
- Vivere... io... con te...? - la notizia m'investe in pieno.
Ho sentito davvero ciò?
- Sì, tu. Non Shigeru. - sospira - Non capisco come tu sia arrivata a tale conclusione, sarebbe troppo scomodo per lui. Con la pasticceria in attività qua. -
- Tu gli hai chiesto... e lui ti ha... - il mio cervello è completamente in acqua.
- È stata una decisione sofferta per Shigeru, ma a quanto pare sta davvero maturando. Sta assimilando sempre più il fatto che hai diciotto anni. -
- Quindi... io e te vivremo assieme? - riesco finalmente a formulare una frase di senso compiuto.
Sentendo il mio cuore straripare sempre più di gioia.
- Beh... questo dipende da te. Ancora non mi hai detto che ne pensi. - si gratta la nuca distogliendo lo sguardo.
Nel tentativo di non mostrarmi quanto la cosa lo sta mettendo sotto pressione, ma...
Perché?
Dovrebbe sapere quanto lo amo.
Quanto lui per me sia sempre stato il solo ed unico.
Come io abbia sempre desiderato stargli accanto come ora.
E, adesso, messa davanti a questa fantastica notizia non posso che reagire così.
Gettandogli le braccia al collo sento sorgere sul mio viso il sorriso più radioso degli ultimi diciotto anni - Che dovrei pensare? Ovvio che voglio vivere con te, ti amo! -
- Anch'io ti amo, Setsuna. - la risata di Takashi mi solletica il collo - Per un attimo mi hai fatto sudare freddo. -
- Non capisco perché. - mi discosto un po', per guardarlo - Dubiti forse del mio amore per te? - lo prendo in giro.
- Questo mai. - sorride così dolcemente da farmi sciogliere.
Per una vita ho tenuto questo amore per me, segreto.
Senza sapere che lui stava facendo lo stesso.
Come sciocchi ci siamo ostacolati, cercando di nascondere un amore che non faceva che crescere di giorno in giorno.
Quel tempo però è oramai passato, portandoci ad un nuovo capitolo della nostra esistenza.
Uno pieno di colori, gioia e soprattutto... amore.
Un amore puro e vero, che non avremo mai più timore di esternare.
♡Ohayou minna♡
Ed anche questa storia è giunta alla sua conclusione X3
Ma... e dico "MA"... non è tutto finito qua uwu
Tra due lunedì ho intenzione di pubblicare un capitolo extra e, come tale, sarà più lungo di quelli normali. Motivo per cui temo di non riuscire a postarlo già la prossima settimana, anche se farò il possibile per non ritardare oltre ciò che ho preventivato (∩˃o˂∩)♡
Per adesso vi porgo quindi i miei più sinceri ringraziamenti, per aver seguito questo mio scritto. Mi auguro che vi sia piaciuto e che vi abbia divertiti, come io mi sono divertita a realizzarlo ♡
♡Arigatou gozaimasu♡
♡Mata nee, alla prossima♡
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