Capitolo XXI

- Quindi alla fine è successo? - a Kanon cade quasi il cibo di bocca.

Durante la nostra pausa pranzo in terrazza.

- Sì, Takashi gliel'ha detto ieri sera. Mentre ero in camera a studiare. - mi copro il volto con le mani, ricordando gli eventi della serata precedente.

- Mentre eri in casa?! - Chihiro si sporge verso di me sconvolta.

- Beh, sì. Non poteva far altrimenti. Parlargliene al lavoro non era tra le opzioni ed io, onestamente, non sono praticamente mai fuori casa di sera. Visto che preparo loro la cena. -

- E com'è andata? Che ha detto Shigeru? - Kanon comincia a scuotermi violentemente per le spalle.

- Per me si è chiuso in camera, a contemplare il vuoto. Non mi stupirei a trovare la pasticceria chiusa oggi. O con Takashi solo a gestirla. - commenta Chihiro, mentre a fatica riesco a fermare l'altra.

- Non proprio... - mi appresto a spiegare la vicenda.

Dopo quasi una settimana di tergiversamenti, Takashi ha deciso di rivelare a Shigeru la verità proprio ieri sera.

Inaspettatamente, pure per me.

Ero in camera a studiare quando, ad un certo punto, ho sentito mio fratello urlare.

Un urlo acuto, di quelli in grado di far scappare tutti gli animali nel raggio di chilometri.

Un urlo che subito mi ha fatto capire cosa stava succedendo in salotto.

Ben prima di veder piombare in camera mia uno Shigeru assai sconvolto.

Scuotendomi per le spalle ha iniziato così a farmi una raffica di domande.

"Da quanto tempo ne sei innamorata?"

"Perché non me l'hai mai detto?"

"È tutto vero o Takashi mi sta prendendo in giro?"

"Come ho fatto a non rendermene conto?"

"Quando è successo?"

"Come?"

"Mi confermi che non è uno scherzo, vero?"

E molte altre, alle quali ho potuto rispondere solo dopo l'arrivo di Takashi.

Che a fatica è riuscito a staccarmelo di dosso ed a calmarlo, abbastanza da permettermi di prendere fiato per parlare.

Seria, ma dolce gli ho dunque spiegato tutto. Sentendo il mio viso tingersi di rosso di parola in parola.

Consapevole d'avere gli occhi del biondo su di me.

In fine, dopo avermi ascoltata fino in fondo, Shigeru è passato a Takashi.

Con sguardo serio l'ha fatto sedere a terra, per poi mettersi nella stessa posizione davanti a lui.

"È perché sei innamorato di lei che non ti sei mai interessato a nessuna di quelle che ti correvano dietro?" gli ha domandato scrutando attentamente nel suo sguardo.

"Sì. Per me c'è sempre stata solo ed unicamente lei." è stata la risposta pronunciata, senza il minimo accenno di tentennamento.

Risposta che mi ha fatta crollare di peso sul letto, a causa dell'intensità di tutta la scena.

Paragonabile a quella di un fidanzato alle prese col padre della sua amata, per farsi dare l'approvazione al matrimonio.

Comunque, dopo ciò, mio fratello si è alzato.

Con una calma quasi surreale.

Gli occhi puntati ancora in quelli di Takashi, che non sapeva se fosse il caso dire altro o no.

Così ho deciso io di prendere la parola, seppur in maniera titubante.

Di norma si capisce con un'occhiata a cosa pensa Shigeru, ma in quel momento pareva una statua di marmo.

Una persona completamente diversa.

Forse a causa dello shock o perché stava cercando di non esplodere, ma ugualmente disarmante.

- E dunque...? Poi com'è finita? - domanda Kanon col fiato sospeso.

- Ha puntato lo sguardo vuoto nel mio dicendo queste testuali parole "Ho bisogno di tempo per metabolizzare la cosa." Dopodiché è andato a chiudersi nella sua camera. - sospiro, ancora in ansia riguardo a come dovrei interpretare la chiusura della conversazione.

- L'avevo detto io. - scuote il capo Chihiro.

- Stamattina però è andato a lavorare. - aggiungo - E mi ha pure lasciato un biglietto sul tavolo, dove mi diceva che mi vuole bene. -

- Beh, anche se fidanzata resti pur sempre la sua adorata sorellina. - Kanon mi accarezza la testa, cercando di rassicurarmi.

- Questo lo so. Solo... non ho idea di cosa mi devo aspettare d'ora in poi. Non sembrava arrabbiato, ma nemmeno felice. Per questo ho una paura matta che possa cambiare atteggiamento, nei confronti di Takashi. -

- Queste sono questioni che riguardano loro due. - esordisce ferma Chihiro - Shigeru sa che tipo di persona è Takashi. Non a caso è l'unico del quale si fida davvero. Per questo non penso tu debba preoccuparti poi così tanto... probabilmente è solo frastornato da questa novità così disarmante. Era convinto d'essere la persona che meglio vi capiva, scoprire di non aver notato una cosa così palese ed importante deve averlo spiazzato. -

- L'abbiamo ferito. - punzecchio il mio cibo, sentendo lo stomaco chiudersi per i sensi di colpa - Anche se era imbarazzante, avrei dovuto parlargliene anni fa. -

- Credi davvero sia ferito? - Chihiro riporta il mio sguardo nel suo - Shigeru ti ha sempre messa al primo posto, dopo quella volta in montagna. Per lui la tua felicità e sicurezza contano più di qualunque altra cosa. -

- Questo lo so, perciò... -

- Lasciami finire. - mi blocca - Personalmente non penso si senta ferito, semmai... confuso. Spaesato. Sa che Takashi farà l'impossibile per te, cosa che lo avrà probabilmente portato a domandarsi qualcosa del tipo "Ed ora che faccio io?" Tu adesso sei felice ed al sicuro, con una persona che sa essere in grado di trattarti come meriti. Dunque... consapevole di ciò, sa pure di non aver più bisogno di preoccuparsi tanto quanto il solito. -

- Capisco dove vuoi arrivare. - annuisce Kanon - È sempre stato così concentrato su Setsuna che ora non sa più dove riversare le sue energie. -

- Esatto. Probabilmente è felice per voi, pure molto, ma sta pensando a cosa fare adesso. Insomma, sta cercando un nuovo scopo per se stesso. -

- Io ho una proposta. - Kanon alza la mano, con fare fin troppo allegro.

- Se proponi qualcosa che mi riguarda ti spacco il cestino del pranzo in testa. Il tuo, ovviamente. - la lincia Chihiro con lo sguardo.

- Eh? E perché? È la tua occasione, no? - si lamenta l'altra, mentre io mi perdo a riflettere sulle loro parole.

Tutto ciò ha senso, ma anche no.

- Takashi c'era anche prima che ci mettessimo assieme. Perché, allora, Shigeru dovrebbe farsi certi pensieri? In effettivo non è cambiato chissà cosa, tra noi tre. - le osservo confusa.

- Tutta colpa della nostra vecchia e tenace società patriarcale. - sbuffa Chihiro - Anche se Shigeru non è un maschilista, sente comunque l'innato dovere di proteggere la sua sorellina. Vuoi che sia perché si sente di dover fare le veci di vostro padre o solo per la paura che ha preso quel giorno che ti sei persa... resta il fatto che, quasi certamente, si era messo in testa qualcosa del tipo "Mi riterrò tranquillo solo quando troverà qualcuno capace di prendersi cura di lei al pari di come faccio io." -

- Mi sa che c'hai proprio azzeccato. - scuote il capo Kanon - Mio padre non ci considera il sesso debole, non pensa che sia dovere unicamente maschile quello di portare il fantomatico "pane in tavola", come non si sognerebbe mai di dire che le donne devono solo badare a figli e casa mentre il marito lavora... eppure anche sapendo ciò l'ho notato avere atteggiamenti simili a quelli da te menzionati. Non sono frutto di una bassa considerazione di noi, ma strascichi di una società che non si è ancora adattata del tutto ai nuovi tempi. -

- Già, poi c'è comunque da considerare com'è fatta Setsuna. - il tono di Chihiro diventa derisorio - Il suo essere un anatroccolo testardo deve aver dato svariate preoccupazioni a Shigeru. Che si sarebbe comportato allo stesso modo, con lei, anche in caso fosse nata maschio. -

- Vero, pure noi eravamo sempre in tensione, quando si metteva in testa di fare qualcosa di nuovo. - concorda Kanon.

- Parlate come se fossi un caso perso, una di quelle persone sprovvedute che hanno costantemente bisogno di essere tenute d'occhio. - brontolo indispettita, ma molto più serena sul fronte Shigeru.

Dopo averne discusso con loro credo davvero che le cose volgeranno in positivo.

- L'hai detto tu, ma... - si guardano complici, facendomi scattare - Oh, andiamo. Quando fate così siete impossibili. -

- Stuzzicarti è uno dei nostri divertimenti preferiti. - ride Chihiro.

- Le tue reazioni sono davvero uno spasso. - si accoda Kanon.

- Mai come quelle di Chihiro quando cerca di sviare i discorsi da sé. - decido di provare io stessa l'arte dello sviamento - Anche se hai deciso di muoverti dopo gli esami, credo non sia male pensare di fare una mossa pure nell'immediato futuro. -

- Ti ci metti pure tu? - sussulta.

- È forse un male? Voglio aiutarti, se posso. -

- Grazie, ma per ora non ne ho bisogno. Voglio che Shigeru trovi un suo equilibrio personale. Approfittare della situazione non sarebbe affatto giusto. - risponde con sincerità.

- Capisco e ti appoggio. - le sorrido - In fondo dubito possa trovare un'altra più interessante di te, prima di quest'estate. Nessuna sarà mai alla tua altezza, come sono certa che tu sia la sola in grado di capirlo così bene. Pure meglio di me. -

- Se lo dici tu. - fa spallucce, per nascondere l'imbarazzo - Piuttosto, vi va di cominciare a studiare assieme, per le prossime prove d'esame? -

- Bella idea, le prove sono uguali per tutti, anche se abbiamo scelto indirizzi diversi. - concorda Kanon.

Portandomi così la giusta occasione per discutere pure di questo argomento.

Un paio di giorni fa ne ho parlato con Shigeru ed i nostri genitori, i quali hanno accettato tutti di buon grado il mio cambio di strada.

Dandomi fiducia ed incoraggiandomi in modo estremamente dolce.

- Ragazze, rimanendo in tema d'indirizzi... - comincio il discorso - Ho cambiato la mia prima scelta. -

- La tua prima scelta? Ma non era pure l'unica? - Kanon mi fissa confusa.

- Ti prego dimmi che non hai scritto sul foglio, da consegnare la settimana prossima, qualcosa tipo "Diventare la moglie di Takashi Sugita". - Chihiro mi afferra per le spalle.

- Ma sei pazza?! - avvampo - Anche se è uno dei traguardi futuri che vorrei raggiungere... non potrei mai scriverlo su un documento del genere. Ti ricordo che presto dovremo parlare delle nostre scelte con la coordinatrice di classe e con uno dei nostri genitori. O meglio, con Shigeru nel mio caso. - mi agito - Già gli abbiamo sganciato la bomba coppia, parlare di matrimonio potrebbe davvero ucciderlo. -

- Davvero non hai scritto nulla del genere? - mi studia con attenzione.

- Certo! -

- Allora... che hai scritto? Mi sembravi convinta di voler lavorare con quei due alla pasticceria. - entrambe mi fissano perplesse.

- Ecco... io... - comincio così a spiegarmi timidamente.

Raccontando cose di cui non avevo mai parlato.

Del premio vinto in passato, delle storie nascoste in un angolino del mio PC, di come annoto molti dei miei pensieri...

Ogni cosa, vedendole sempre più interessate e... entusiaste.

- Ma sai che riesco già ad immaginarti? In fondo hai sempre avuto una fantasia fuori dal comune. - ridacchia Kanon.

- Cerca solo di non creare storie tragiche come le vicende che ti immaginavi prima di metterti con Takashi. Farsi paranoie è parte dell'essere umano, ma quelle che ti facevi tu erano di un livello ben superiore. - scuote il capo Chihiro, divertita.

- Riguardo questo non c'è problema, spesso mi sono ritrovata a scrivere scenari super felici e romantici. Probabilmente per compensare quello che credevo mi aspettasse. - mi ciondolo sul posto in imbarazzo.

- Davvero? Ora sono ancora più curiosa. Mi farai leggere qualcosa di ciò che già hai scritto? -

- Anche io voglio leggere qualcosa. - si esalta pure Kanon.

Rendendo così sempre più reale la mia scelta.

Nell'arco di pochi mesi la mia vita ha cominciato a prendere una piega assai diversa, da quella che mi ero immaginata sarebbe stata.

Takashi non solo non mi ha mai considerata come una sorella, ma tra noi due è quello innamorato da più tempo.

Chihiro, che credevo essere più interessata al cibo che al genere umano, ho scoperto essere caduta nel tranello chiamato amore. E ciò proprio a causa di mio fratello.

Lo stesso che ora sta cercando di lasciarmi la mia libertà. Dopo anni di comportamenti iperprotettivi.

In fine, per quel che mi riguarda, sono finalmente riuscita ad ammettere ciò che davvero voglio fare nella vita.

Ho trovato il traguardo che voglio raggiungere, grazie all'amore della mia vita.

Senza il quale non sarei riuscita a muovere il passo decisivo, verso questa pacifica e soddisfacente consapevolezza.

Io... desidero diventare una scrittrice.

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