CAPITOLO 8

Eccomi tornata con un nuovo capitolo. Come al solito rinnovo l'avvertenza di alcuni dettagli spoiler per chi non fosse al passo con la seconda stagione.
Buona lettura!

Diversi kilometri a est della casa della famiglia di Sesshomaru e Rin, Hisui e Setsuna erano ancora in viaggio in groppa a Kirara.
Ormai il sole stava tramontando all'orizzonte e il bisogno di trovare un posto in cui fermarsi era la priorità.
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"Mio zio ci ha lasciato una mappa della zona da perlustrare per l'allenamento. È abbastanza vasta ma dovremo cominciare domani, ormai è ora di trovare un posto in cui passare la notte"

"Guarda laggiù Hisui. C'è una piccola radura in mezzo al bosco"

Mentre Setsuna gli indicava il luogo, si sporse in avanti poggiandosi sulla schiena del suo compagno, il quale ebbe un leggero soprassalto. Hisui poteva giurare di sentirsi il volto in fiamme, si vergognava tremendamente. E probabilmente non era solo vergogna la sua...

*Accidenti, questa non ci voleva. Non il primo giorno... Oltretutto è cambiata molto rispetto a qualche mese fa, la vedo più serena e... Sì, felice. Se continua così non riuscirò più a nasconderlo*

"Hisui! Dobbiamo scendere..."
"Ah sì, scusami. Stavo...pensando ad altro"
Fecero appena in tempo ad atterrare quando Setsuna iniziò a sentirsi leggermente debole, e Hisui se ne accorse subito, ormai si conoscevano bene.
"Te ne eri dimenticata vero? Oggi sarà una notte di luna nuova. Non ti preoccupare, ci penso io a sistemare tutto per la notte, tu va pure a riposare, è ancora abbastanza fresco la notte"
"Sì, mi sono concentrata sui preparativi e non ci pensavo più. Sono stata una stupida!"
"Ehi, smettila di essere così dura con te stessa. Non sei sola stanotte, ci siamo io e Kirara andrà tutto bene"

I minuti passavano e ormai era scesa l'oscurità. Il fuoco era già acceso e la ragazza si era seduta poco lontano appoggiata ad un albero e rannicchiata con il mento sulle ginocchia. Nonostante non fosse sola, si era isolata e stava lasciando correre diversi pensieri nella sua mente.
*Non le sopporto queste notti. Mi sento maledettamente vulnerabile e insicura*

Hisui dal canto suo non sapeva cosa fare.
La osservava sempre, con quel suo atteggiamento sicuro e coraggioso, quei suoi capelli neri e quelle ciocche di un rosso vivo come il suo carattere passionale. Ma vederla così, nelle notti senza luna, era ben diverso.
Si era ritrovato ad ammirare da lontano i suoi capelli sciolti e molto più lunghi del solito, e quegli occhi... Quei bellissimi occhi color caffè.
Era stupenda, ma quello che non poteva assolutamente ignorare era il suo umore.
Non sopportava vederla in quello stato. Aveva compreso benissimo come si sentiva, una come lei, con il suo carattere, sicuramente si credeva terribilmente inutile e perfino un peso. Per non parlare del suo orgoglio che, seppur ora fosse più serena, rimaneva un tratto di base della sua personalità.

Finiti i preparativi, il giovane prese un mantello da sterminatore e le si avvicinò, sedendosi accanto a lei e porgendole gentilmente il pezzo di stoffa.
"So che non è uno tra gli indumenti più appropriati ma... Dovresti coprirti. Fa un po' fresco stasera".
Setsuna, in un primo momento stupita, si rivolse a lui con un leggero sorriso.
"Grazie Hisui. Comunque sai bene che per me non è un problema"
"Lo so... Penso solo che meriteresti di più"
"E perché? Solo perché sono la figlia del daiyoukai Signore dell'Ovest? Sinceramente non  mi sento più importante di altri"
Hisui rispose tra sé e sé in un sussurro...
"...non è questo..."
...per poi alzare lo sguardo verso il cielo stellato.

In quel momento, in quel luogo, tornò a regnare il silenzio. Hisui temeva di aver detto qualcosa di sbagliato quando non ricevette risposta nonostante le premure.
D'un tratto, sentì la ragazza parlare con voce già debole e assonnata:
"Scusami Hisui, non sono di troppa compagnia stasera... Non riesco più a tenere gli occhi aperti..."
Il ragazzo non ebbe nemmeno tempo di risponderle, che subito avvertì un lieve peso sulla sua spalla sinistra. Quando si rese conto che Setsuna si era letteralmente addormentata su di lui, il suo volto si tinse leggermente di rosso.

*È completamente fuori gioco, era sfinita. D'altronde non mi meraviglia, le servirà un po' di tempo per abituarsi a questa condizione. Per stanotte non mi muoverò da qui, non voglio disturbarla. E poi... Mi sento bene così vicino a lei...*

Il ragazzo rimase seduto a terra per poter permettere a Setsuna di riposare vicino a lui, e Kirara decise poi di unirsi alla coppia se non altro per rendere più confortevole il loro riposo. Si sdraiò dietro di loro, posizionandosi per iniziare anche lei a dormire.
"Grazie Kirara, come sempre...".
Il grosso demone felino accettò di buon grado le carezze sulla testa prima di poggiarla a terra e cadere tra le braccia di Morfeo. Hisui tentò di restare sveglio il più possibile, nel caso di imminente pericolo, ma pareva proprio che quella zona fosse più che tranquilla; finì così per addormentarsi anche lui.

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A diversi kilometri di distanza dal trio in viaggio, poco dopo il tramonto, Kirinmaru e Towa raggiunsero la nave che però stavolta risultava in movimento. Atterrati sul ponte, la ragazza notò qualcosa di diverso.
"Kirinmaru-sama... Posso farvi una domanda?"
"Mmm?"
"Ah... Ecco... Chiedo scusa, ma il viaggio mi è sembrato abbastanza lungo e la nave più lontana rispetto a dove la vidi la prima e ultima volta. Oltretutto non mi sembra ancorata. Avete per caso ripreso a viaggiare? Oppure devo iniziare a pensare che tutto questo sia in realtà una trappola?..."
Kirinmaru non poté trattenere una lieve risata sotto i baffi, per poi risponderle:
"Questo dovrai giudicarlo tu... Yashahime... Mando a chiamare qualcuno per mostrarti i tuoi alloggi e farti sistemare le tue cose. Intanto mettiti a tuo agio"

Towa passò diversi minuti a riflettere. Aveva accettato la proposta di Kirinmaru per poter diventare più forte, si sentiva ancora tremendamente in colpa per non essere mai riuscita a proteggere sua sorella come avrebbe voluto. Ma ora iniziava a credere di aver forse deciso troppo frettolosamente.

Una voce familiare la scosse dai suoi pensieri.
"Towa-sama?!"
La ragazza si voltò e arrossì lievemente.
"Ah... Riku?! Che cosa ci fai qui? Credevo avresti abbandonato Kirinmaru non avendo più alcun vincolo con lui. Non avrei mai pensato che saresti stato tu a "mostrarmi gli alloggi" ahah"
"Beh ecco... È una cosa che meriterebbe forse un po' più di tempo per parlarne, io..."
Riku non ebbe tempo di concludere; Towa, in preda ad una spontanea reazione emotiva, si lanciò verso il ragazzo avvolgendo le sue braccia attorno al suo corpo fino alla schiena.
Con il viso nascosto nel petto di Riku, la giovane mezzo demone si lasciò sfuggire una lacrima di gioia.
"Temevo che non ti avrei più rivisto, ho avuto una brutta sensazione quando ci siamo separati l'ultima volta..."
Il ragazzo voleva guardarla in volto, voleva vedere i suoi bellissimi occhi color caffè che acquisiva nelle notti senza luna. Le alzò il viso con l'indice sotto al mento e la costrinse a guardarlo negli occhi.
"Come avrei potuto sparire dopo quello che ci siamo detti poco meno di due mesi fa?"

Towa accennò ad un sorriso, fino a quando la sua espressione si tramutò in una di sorpresa.
"Riku, i tuoi occhi... Hai... È possibile che tu abbia recuperato la vista?!"
Gli occhi del giovane erano tornati quelli di sempre, di quel bellissimo color smeraldo.
"È per questo che volevo prendermi del tempo per spiegare, sono successe diverse cose. Towa-sama, ora seguitemi per favore, avete bisogno di riposare. Potremo parlare nella stanza".
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"Siamo arrivati. Mi è stato dato l'ordine di mettere a disposizione questi alloggi, Towa-sama"
"Grazie mille. Senti Riku, io non credo che sia il caso di mantenere tutta questa formalità nei miei confronti non pensi? Insomma... Mi piacerebbe che mi parlassi in maniera più spontanea. Per favore... Voglio dire, dopo quello che mi hai detto quando ci siamo separati io... Cavoli, perché deve essere così difficile? Mi sei mancato Riku, molto... E mi dispiace di averti lasciato in sospeso per non averti risposto subito chiaramente ma... Non volevo rischiare di darti illusioni. Però se vuoi posso risponderti ora"

Riku ripensò per qualche secondo a ciò che successe quella sera circa un mese prima. Il ragazzo aveva trovato il coraggio confessare i propri sentimenti alla sua principessa mezzodemone, anche se non sapendo se e quando si sarebbero rivisti, non riuscì a parlare chiaramente di amore. Nonostante questo, era sicuro che Towa avesse capito e che, se fosse stato ricambiato, sarebbe stata solo questione di tempo.

"Towa, io non voglio che tu ti senta obbligata a farlo adesso. Posso aspettare. Sono stato solo e senza vere emozioni per quasi 600 anni, non credo che qualche settimana ancora mi faccia male"
La ragazza si fece rossa in volto mentre pensava a quali parole usare. Senza contare che nelle notti di luna nuova la sua parte umana prendeva sempre il sopravvento, provava emozioni più intense e di certo non era in grado di nasconderle.
Si sedette sul letto, probabilmente sperando di sfuggire al discorso o di diventare invisibile come per magia. Subito dopo però fu imitata da Riku, che si sedette accanto a lei ossevandola insistentemente come se fosse la cosa più bella che avesse mai visto nella sua vita. E forse era proprio così...

"No Riku, non ha senso continuare a rimandare. Non voglio farti aspettare ancora e soprattutto non c'è più nulla su cui riflettere. Tu ti sei esposto pur non sapendo se fossi ricambiato o meno. In quel momento, se devo essere sincera, mi hai colto impreparata e ho sentito il bisogno di pensarci anche per il tuo bene. Ora so cosa risponderti e sarò onesta fino in fondo: ti avevo già detto che come persona mi piacevi molto, ma credo che ora sia un po' diverso. Da quando mi sono riunita con la mia vera famiglia ho compreso che cosa sia l'amore, e ho riflettuto anche su noi due. Riku io... Credo proprio di essermi innamorata"
Il cuore del ragazzo ebbe un sussulto improvviso, era la prima volta che sentiva questa sensazione in maniera così intensa.
"Towa io devo chiederti scusa. Quando ci siamo separati l'ultima volta non sono stato del tutto sincero. Non ho voluto aprirmi completamente per paura di farti soffrire nel caso non ci fossimo più visti. Ti dissi che mi piacevi molto e che grazie a te ho iniziato a provare emozioni mai sperimentate prima, e che quando eravamo insieme queste emozioni si facevano più insistenti. La verità è che io ho compreso cosa fosse l'amore con la tua presenza al mio fianco e sì... Mi sono innamorato.
Mi sono innamorato di una ragazza dolce e gentile che ha sempre un sorriso per tutti... Anche per uno come me, fin dal nostro primo incontro"

Riku asciugò la singola lacrima sulla guancia di Towa prima di porgerle un piccolo sacchetto.
"Ah... È per me?"
"Diciamo che forse è più per noi... Apri la mano"
Il ragazzo dagli occhi color smeraldo versò il contenuto sul palmo della mano di Towa, la quale rimase sorpresa a dir poco.
"Ma questo... È un seme di mela. Non dirmi che..."
"Si. È quel seme. Come puoi vedere non ho avuto la forza di disfarmene. Forse, tenendolo sempre con me, sentivo più vicina la tua presenza quando eravamo lontani. È davvero un peccato non poterlo piantare... Potrebbe crescere insieme a noi"
Towa strinse a sé la mano nella quale teneva gelosamente stretto il seme.
Riku si avvicinò spontaneamente a lei per poter sentire meglio il suo profumo.

Towa invece, notoriamente più timida di lui, ma che conosceva sicuramente meglio il modo giusto per approcciarsi all'altro in certe situazioni, prese iniziativa e diede un dolce bacio alla guancia del ragazzo.
Sussurrò un "grazie" e subito dopo alzò leggermente il livello di confidenza baciando l'angolo delle labbra di Riku, per poi rimanere ad una distanza per la quale entrambi potevano sentire il respiro l'uno dell'altro sulla propria pelle. Il gesto di Towa aveva sbloccato qualcosa in Riku.
*Questo calore che sento dentro è strano, ma credo di essere quasi in preda all'istinto. Non ho mai fatto nulla di simile eppure è come se il mio corpo sapesse da solo come agire*

"Ora posso vederti di nuovo chiaramente principessa... Ed è meraviglioso..."
A quel punto era fatta.
Riku annullò quei pochi centimetri di distanza che c'erano tra loro portandosi avanti e sfiorando le labbra della ragazza con le sue. Quando capì che a Towa tutto questo non dispiaceva affatto, sfiorò la guancia della ragazza con il palmo della mano ma lo fece con sufficiente decisione da farle capire che non gli bastava.
Towa decise di assecondarlo, schiava del piacere del suo e del loro primo bacio, il quale diventò più deciso e serio, quanto bastava per permettere ad entrambi di assaporarsi a vicenda.
Quella stanza, illuminata dalle sole candele, fu testimone della nascita di un giovane amore ancora inesperto ma che aveva in sé tutto il sentimento e la fiducia necessari.
Per la passione e la lussuria era solo questione di tempo... 💕

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