Prologo
Sono Sara Sampaio, ho origini italiane da parte di mio padre ma vivevo a Manhattan.
A quei tempi avevo 18 anni e dovevo fare l'ultimo anno di liceo alla "Manhattan Day School".
La mia famiglia era una delle più nominate delle città, perché mio padre era un amministratore delegato e fondatore della Sampaio Enteprises Holdings, Inc.
L'azienda più importante di New York.
Ma nonostante tutto ero molto timida, non mi piaceva apparire infatti non ero la solita ragazza ricca e cheerleader anzi ero la sfigata della scuola, quella a cui nessuno rivolgeva la parola se non per copiare i compiti, quella a cui prendevano in giro, facevano scherzi assurdi e insultavano.
Anzi no, vorrei correggermi.
Non tutti mi trattavano così male, tutti mi ignoravano tranne uno.
Max Von der Goreben, mio cugino anche se nessuno lo sapeva all'interno della scuola. Lui ci teneva molto alla sua reputazione, quindi non voleva mica farlo sapere in giro.
Max era il classico ragazzo popolare e bello, quello che eccelle in tutte le materie e che ha tutte le ragazze ai suoi piedi, tutt'altra persona in confronto a me.
Comunque tornando a noi, lui era il diavolo in persona con me. Era meglio stargli lontano.
Un giorno stavo camminando lungo il corridoio per raggiungere il mio armadietto quando mi scontrai contro Max.
Notai qualcosa di strano in lui, gli ero andata contro ma lui non aveva reagito come mi aspettavo. Non iniziò ad insultarmi o a picchiarmi, anzi mi guardò in modo strano mi disse solo di fare attenzione e scappò via.
Quel giorno accadde anche un altra cosa strana.
Parlai per la prima volta con un ragazzo, un ragazzo davvero bello, alto e sorridente.
Nessuno mi aveva mai sorriso in quel modo lui mi rivolse la parola e io involontariamente non essendo abituata arrossii e balbettai senza formulare una frase sensata.
E in tutto questo tempo Max era ancora dietro di me, che ci fulminava con lo sguardo.
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