• Capitolo 21 • Tra realtà e follia
Bea's Pov
Il suo profumo invade la mia pelle cercando di lambire il senso più antico dei nostri tempi e se le suggestioni più eccitanti della nostra vita passano attraverso l'olfatto; lui, sembra quasi che me lo stia fissando indelebilmente addosso e riesco a sentire il piacere che prova nel godersi il mio.
A questo senso sono incastonati i nostri desideri, le nostre emozioni, le nostre fantasie e il suo effluvio in questi attimi si sta legando prepotentemente al mio subconscio.
Tocchi lenti; come se volesse decelerare il tempo trasformando un secondo in un minuto e mi ci perdo in questo piccolo lasso temporale, fatto di irrefrenabili sensazioni.
Le sue dita camminano sulle mie, per poi afferrarle e con tono deciso portarmele dietro la schiena, si avvicina nuovamente al mio orecchio e sento i suoi ricci sfiorarmi il collo.
"Ti ho presa!" Mi sussurra con voce roca e dal vivo le sue vibrazioni sonore non persuadono la mia mente, la catturano.
"Già sapevi che avrei scelto la via meno semplice...non è vero?" Cerco di celare l'imbarazzo anche se la sua presenza alle mie spalle è un punto a mio sfavore; posso avere il pieno controllo delle parole, ma non posso alterare le terminazioni nervose che invadono il mio corpo.
"Ne ero certo piccola" mi sposta una ciocca di capelli da vicino al viso facendola scivolare tra i suoi polpastrelli, mentre con l'altra mano tiene ben ferme le mie, "vieni qua!"
Le libera e posa le sue mani sui miei fianchi tirandomi a sé; indietreggia non lasciando la presa e quel sorrisetto strafottente che fino a qualche ora fa sentivo tramite un walkie-talkie, adesso lo avverto sul mio collo.
"Non devi farlo" mi dice non staccando il contatto, "non voglio che tu lo faccia!"
"Pensi che l'avrei fatto per te?"
"No!" Sento muovere l'imbracatura e dopo averla staccata me la sfila per poi riavvicinarsi. "L'avresti fatto perchè non ti piace perdere!"
Vedo la sua figura passarmi affianco ma il suo volto non riesco ancora a vederlo; si avvicina al portellone, il vento gli scompiglia i capelli e giurerei che come loro, anche i suoi pensieri siano indomabili.
La brezza ferma la sua corsa come anche lo scoccare del tempo ed io resto immobile dinanzi a tutto ciò.
Di spalle, inizia a spogliarsi prima dell'imbracatura e una volta tolta, sento scendere giù la zip della tuta; a questo punto spero vivamente per la mia incolumità mentale che abbia qualcosa sotto.
Vorrei staccargli gli occhi di dosso ma non ci riesco e lui sembra avvertire il mio sguardo su di lui.
"Vuoi che ti faccia uno spogliarello? Sappi che non ho problemi a farlo!"
"Potresti anche cambiarti in un angolo, non c'è bisogno di essere così esibizionista!"
Ride e con non curanza continua a spogliarsi, inizia facendo scivolare prima la manica sinistra, poi quella destra e man mano che va giù i muscoli dorsali si contraggono, ferma i suoi movimenti sul bacino passandosi poi una mano tra i ricci nero corvino.
"Sono completamente nudo sotto" alza le braccia "sono un gentlmen e ti sto avvisando".
Istintivamente mi copro gli occhi con le mani "Ma sei impazzito? Brutto pervertito non ti azzard..."
Sento il suo dito sulle mie labbra "Shhh" successivamente posa le mani sulle mie e intrecciandole libera i miei occhi ancora chiusi.
Restiamo in silenzio, uno di quei silenzi che mette a tacere addirittura i movimenti, tant'è che entrambi rimaniamo immobili.
"Sei bellissima!" La sua voce ad un soffio dalla mia bocca.
Avverto le sue iridi su di me e scuoto i capelli per coprirmi il viso, lui si avvicina ancora di più spostandosi alla mia destra, "Resterai ad occhi chiusi tutto il tempo?"
"Se sei nudo sì, resterò ad occhi chiusi...e più tempo passerà e più forte sarà il calcio che ti arriverà dritt..."
"Aprili!"
Posa la mia mano sul suo viso e mille vibrazioni mi attraversano persino il cuore, mi porta sui suoi occhi passando poi sulle sue labbra carnose "Fidati di me".
Scende sul collo e la prima cosa che noto toccandolo sono i brividi che pervadono il suo corpo, i quali in questo momento si riversano anche sulla mia di pelle; porta poi le mie dita sulle sue braccia, le fa salire lungo i dorsali, sulle spalle e i pettorali ben definiti.
"Fermati Black o giuro che..."
D'istinto apro gli occhi e mi ritrovo i suoi a pochi millimetri dai miei; neri, di un'oscurità che cattura ogni soffio di luminosità circostante per creare un gioco di luci ed ombre combinati perfettamente tra di loro.
"Sapevo che avrei dovuto usare metodi alternativi con te, ma..."
Gli sferro un calcio al fianco sinistro, lui libera la presa dalle mie mani così lo spingo a terra e gli blocco le braccia "La prossima volta non sarò così gentile da colpirti il fianco" fisso le sue pupille ma non riesco a decifrare il suo sguardo.
"Ah sì?" Alza la schiena da terra e con essa anche le braccia da cui non ho schiodato la presa nemmeno per un attimo "È la prima volta che una ragazza mi minaccia e se questo è il risultato devo ammettere che non è niente male".
Con lo sguardo faccio un quadro della situazione e capisco il senso della sua frase, nella foga di braccarlo non mi sono resa conto di essermi messa a cavalcioni su di lui e un po' imbarazzata allento leggermente la presa, immediatamente libera i suoi polsi avvicinandomi ancora di più al suo petto "Me lo fai un sorriso?"
"No!"
"Ultima chance..." Inclina il collo di lato, "me lo fai un sorriso?"
"No!"
Sento le sue dita sui miei fianchi e inizia a farmi il solletico, io passo al contrattacco e le nostre risate si uniscono mentre le stelle ci stanno a guardare.
Infila le sue dita nelle mie fossette mentre un mezzo sorriso è disegnato ancora sul mio volto, i nostri respiri sono intensi, come il buio che ci circonda ed è tutto così surreale da non sembrare vero.
"Queste fossette voglio vederle più spesso" e forse, per la prima volta scorgo un po' d'imbarazzo non soltanto nella sua voce, ma anche nel suo sguardo.
"Io non le sopporto!"
Resta a fissare le mie iridi, in silenzio, e così resto anch'io.
"Cos'altro non sopporti di te?"
Guardo fuori dal finestrino alla nostra sinistra, questa domanda è l'ultima che mi sarei aspettata di sentirmi chiedere questa sera.
"La parte che ancora non conosco..."
Gli dico con il viso ancora rivolto alle stelle.
È più semplice rivelare se stessi non sentendosi giudicati da occhi altrui, per questo sfioriamo appena lo sguardo di qualcuno mentre gli confidiamo un segreto, perché in quel preciso istante la nostra testa e la nostra anima è come se stessero facendo a pugni; la prima, non accetterebbe mai di far vedere le proprie debolezze, mentre la seconda, per un attimo di libertà sarebbe disposta a spogliarsi dinanzi al mondo intero.
"Non odiare ciò che non conosci", prende il mio viso e girandolo con delicatezza nella sua direzione mi obbliga a perdermi nuovamente in questo mare, che nonostante sia colorato dall'oscurità mi attira a sè come le acque cristalline di Puerto Ayora, "io sono attratto dai dettagli invisibili, quindi..."
Sfiora daccapo le mie fossette, costringendomi involontariamente a sorridere.
"Potrei persino perderci la testa!"
"A me sembra che ti manchi già qualche rotella...quindi fossi in te eviterei" lo prendo in giro mentre cerco di alzarmi da questa posizione imbarazzante.
"Dal vivo sei ancora più antipatica..." Unisce nuovamente i nostri corpi, "e comunque, se non te ne fossi ancora resa conto sono nudo".
In meno di un secondo gli lancio un destro dritto al plesso solare situato sotto il diaframma, lo sento sbraitare dal dolore e nel frattempo mi alzo rendendomi conto che sotto è ancora vestito, "te lo sei cercato..." Mi avvicino per vedere se è ancora tutto intero, "per fortuna ho dosato la forza, altrimenti a quest'ora saresti già svenuto".
"Adesso capisco perché sei ancora single," prende una bottiglietta d'acqua e beve un sorso, "li fai fuori al primo appuntamento o al secondo?"
"Chi ti dice che io sia single?"
Smette di bere e mi guarda in modo strano, sembra quasi geloso e la cosa mi diverte; si avvicina annullando le distanze e dato che ci separano più o meno una ventina di centimetri alzo il viso verso l'alto.
"Non scherzare" mi dice con voce roca vicino alle mie labbra, "altrimenti sarò costretto a farlo anch'io e non sarà piacevole per te".
Mi avvicino al suo orecchio "Mi fai paura Black" gli sussuro per poi sfidarlo con lo sguardo.
La sua pelle ambrata sul mio corpo, il suo petto a un millimetro dalla mia bocca; sento il suo profumo, che non potrei mai descrivere a parole perché certe fragranze sono così intense ed uniche che puoi assaporarne l'essenza sì, ma non saprai mai a cosa associarle e potrai rincontrarle solo in certi luoghi, in certi attimi, in un'unica pelle.
I suoi polpastrelli atterrano sulla mia spina dorsale, salgono lentamente "Sai..." continuano la loro corsa, "più fai così e più mi diverto" le sue dita tra i miei capelli, "quindi" si abbassa di scatto guardandomi negli occhi, "stai facendo il mio gioco!"
"E se stessi bleffando?"
Avverto letteralmente lo stupore che hanno creato in lui le mie parole, lo percepisco dai suoi occhi, dalla presa salda che cinge la mia vita non lasciandomi via di scampo, dal modo in cui la sua lingua accarezza l'estremità del suo labbro superiore.
Poi un mezzo sorriso e sguardi interrotti.
"Non puoi fregarmi Beatrice" occhi dentro occhi, labbra contro labbra separate solamente da un soffio di vento ed io istintivamente chiudo gli occhi.
Sento un calore accarezzarmi la bocca, ma nulla mi tocca; come quando sei vicino al fuoco, ti senti accaldata, distogli lo sguardo e il timore di bruciarti si fa strada dentro di te. Eppure, le fiamme non ti sfiorano, non ti toccano nemmeno per un secondo, ma gli effetti collaterali sul tuo corpo iniziano a propagarsi ugualmente.
"Non ti bacerò principessa" stacca la sua mano dal mio girovita e aprendo gli occhi lo vedo avvicinarsi alla postazione di guida dove seduti ci sono il pilota e l'uomo che avrebbe dovuto eseguire il lancio insieme a me.
"Può effettuare l'atterraggio!"
"Certo" gli risponde il pilota aereo.
"Io non ho ancora eseguito il lancio!"
Black si gira verso di me e strozza una risata, "Tu non farai un bel niente, non stasera".
Rossa in viso e con la voglia di buttarlo giù da non so quanti metri d'altezza, mi avvicino a lui "Non spreco il mio tempo a vuoto, quindi lo farò."
Inizio ad indossare l'imbracatura e lui mi guarda, come se stesse osservando qualcosa di inusuale.
"E per la cronaca, non mi serve il tuo consenso!"
Continua a fissarmi non tralasciando neanche un dettaglio, si sofferma sulle mie espressioni e incrocia le braccia mentre prende forma sul suo viso una smorfia beffarda; procedo nella sua direzione e mi avvicino a lui spingendolo di proposito ma non si smuove di un centimetro.
"Sono pronta" dico all'istruttore, il quale mi fa un cenno positivo con il capo e si alza dalla sua seduta.
"Lo faccio io!" Black crea una barriera con il braccio che poggia sul muro impedendogli di avanzare verso di me.
"Come vuole" gli risponde senza obiettare.
"Non lo farò con te!"
"Con me o niente!" Mi sfida avvicinandosi e il mio cuore accelera di colpo.
Nonostante non sopporti il suo atteggiamento e la sua arroganza, non riesco a mantenere le distanze; non sono attratta soltanto dalla sua figura, no, quello che mi trasporta nella sua direzione è il buio accecante che traspare dal suo sguardo.
C'è chi si lascia accecare dalla luce, c'è chi si lascia trascinare dall'oscurità e in questi secondi difronte a lui è come se mi trovassi in piena notte nei deserti del Cile, avvolta dalle tenebre sì, ma è solo nel buio più assoluto che le stelle sprigionano al meglio la loro lucentezza.
"Hai cambiato idea?" Gli dico con ironia pungente.
Lui fa salire nuovamente la tuta sul suo corpo e mentre alza la zip con le sue iridi si ferma su di me "Tu sei testarda, l'ho capito subito" mi fa voltare verso il portellone ancora chiuso accompagnando i miei movimenti con le sue mani, "farti cambiare totalmente idea sarebbe impossibile, quindi non mi resta altro da fare che aggiungere delle regole tutte mie!"
Lega l'imbracatura alla sua e il portellone si apre, questa volta non chiudo gli occhi, questa volta non ho paura.
"Pronta a volare tra le stelle?" Mi sussurra ad un centimetro dall'anima.
"Sono pronta Black!"
E resto in equilibrio tra paura e adrenalina, tra realtà e follia.
"Uno!" Mi sussurra con voce roca.
Ma forse, è proprio quando ci si lascia cadere giù che si provano le emozioni più forti della nostra vita, ci si spoglia delle proprie sicurezze, ci si veste dei propri sogni.
"Due!" Rispondo con un filo di voce.
Non ci si innamora soltanto delle persone, ci si innamora anche delle scintille di felicità, quelle che ti fanno piroettare il cuore come quando balli da sola nella tua stanza con la musica a palla; sono quei momenti che ti regolano una lacrima soave che inconsciamente e senza chiederti il permesso ti percorre il volto; sono frazioni di secondi che fanno cantare persino il tuo spirito e li riconosci, li riconosci nel preciso istante in cui ti ci innamori di queste scintille di felicità.
"Tre!"
♥️ Spazio Antonella ♥️
Ciao bella gente ♥️😍 come state?
Finalmente dopo 20 capitoli ce l'ho fatta.🙈😆 Vi piacciono insieme?♥️ Io mi sono emozionata mentre scrivevo, è un capitolo che mi è venuto in mente piano piano, tra canzoni che se dovessi elencarvi ci metterei una vita.😆
Devo confessarvi che quando ha cominciato a prendere forma dentro la mia testa questa strana storia, avevo molta paura, perché raccontare un legame escludendo il fattore fisico e visivo dei protagonisti mi spaventava e non poco, essendo anche la mia prima storia. Scrivevo e cancellavo per mesi il primo capitolo ma dentro al mio cuore non riusciva ad entrarci un'altra trama, c'era lei, punto. Così una sera di Novembre tra il ticchettio della pioggia e fogli sparsi mi son fatta coraggio e ho pubblicato. Nonostante la paura, nonostante il mio non sentirmi all'altezza c'ho provato e mi sono innamorata, innamorata della scrittura.♥️
Voglio ringraziare ognuno di voi, grazie di esserci, grazie per tutte le belle parole che mi scrivete, ogni volta mi sorride il cuore.♥️
Un baciooo 😘 a presto ♥️
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