capitolo 23
Resto lì, ad ascoltare le conversazioni di Silvia e Jude, che cercavano in qualche modo di tirarmi su.
Stringevo la tazza fra le mani e cercavo di non scoppiare a piangere...
Volevo parlare con Celia, volevo chiarire... eppure lei mi odia ancora.
Tiro su col naso, attirando l'attenzione del mio ragazzo, che si alza.
Lo fisso, occhi aperti, curiosa di sapere cosa voleva fare.
Jude: vado un attimo al bagno...
Ed esce anche lui, lasciando me e Silvia da soli.
La mia amica si alza, prendendo le cose sul tavolo per portarle in cucina.
Mi alzo anch'io e la raggiungo, iniziando a lavarle nell'acquaio.
La sento sospirare e ciò attira la mia attenzione...
Giro la testa verso di lei, trovandomi il profilo di Silvia che fissava pensierosa le sue mani.
Il riflesso della luce che le arrivava dalla finiestra accanto a lei, non mi permetteva molto di vedere il suo viso, ma intravisi un accenno di preoccupazione...
Sposto la mia mano sopra la sua e questo mio piccolo gesto la fa girare.
All'inizio mi guarda sorpresa, poi mi sorride, sforzando di nascondere il suo umore.
Silvia: Annabelle... scusa. Non avrei mai dovuto allontanarmi, però...
Vacilla alla fine, sul "però".
Distoglie lo sguardo e vedo nei suoi occhi che non si trovava più qui... è come se stesse ricordando qualcosa.
Silvia: non voglio che tu provi compassione ora e non voglio che tu ti faccia un'idea sbagliata dopo quello che ti dico... ma, dopo quel che è successo... Celia è cambiata molto...
Come se fosse un flash, l'immagine di Celia che se ne andava via lontano mi apparve in mente.
Stringo la mia mano nella sua e la incito a continuare.
Silvia: sì è ritrovata da sola... ed io non avevo il coraggio di abbandonarla. Sapevo che non era colpa tua, volevo chiamarti per dirti che, in realtà, non ero arrabbiata con te, ma...
E sposta le mani dall'acquaio, portandosele al petto ignorando il fatto di averle molli e con un po' di sapone.
Stringe la sua maglietta e delle piccole lacrime iniziano a scenderle gli occhi.
Silvia: non ci riuscivo. Avevo il terrore che tu ce l'avessi con me... avevo paura che Celia mi scoprisse...
Mi fissa in volto e allarga le braccia.
Silvia: ho deciso di dormire da lei, in questi giorni, e la notte... la sento piangere. Il giorno non mangia, dicendo che non ha appettito... i suoi genitori in questo momento, sono fuoir per lavoro e non sanno cosa sta succedendo alla figlia.
Sento il mio cuore iniziare a battere velocemente...
Qualcosa inizia a pungermi negli occhi: le lacrime vogliono uscire.
D'istinto mi lancio fra le braccia di Silvia, iniziando a piangere.
Sento che anche lei mi stringe e rimaniamo lì., tutte e due a consolarci a vicenda.
Io: non ce l'ho con te... non ce l'ho con Celia. Anzi... ero arrabbiata con me stessa per non aver reagito subito. I-Io...
Mi stacco e la guardo: sulle guance continuavano a cadere mille lacrime, come sulle mie.
Io: Mi dispiace.
E subito mi ristringo a lei...
Avrei voluto che in quell'abbraccio ci fosse anche Celia... sento che anche Silvia si era allargata un po', sperando nel semplice fatto che Celia arrivasse in quel momento.
Jude: ragazze...
Jude appare sulla soglia della cucina e ci fissa, un po' spaesato.
Ci giriamo ed io mi asciugo una lacrima che cadeva, guardandolo.
Ci fissa un attimo, poi fa un segno con la mano e da dietro di lui esce Celia.
Io e Silvia la fissiamo, sorpese.
Aveva le mani lungo il petto e stringeva la maglia come se fosse la sua ultima salvezza.
Fissava la terra, senza avere il coraggio di alzare gli occhi.
Vedo Jude dargli una piccola spinta che la avvicina a noi.
Alza di poco lo sguardo ma subito lo distoglie...
Stavo per prendere la parola, quando le sue braccia si appendono al mio collo.
La sua testa si nasconde nel mio petto e subito la sento singhiozzare.
Celia: scusami Annabelle... non avrei mai dovuto trattarti in quel modo... non avrei mai dovuto tirarti uno schiaffo. Sono un'idiota.
Rimango immobile a sentire questa confessione, poi con el braccia stringo la mia amcia a me, tenendola stretta, come se avessi paura che se ne potesse andare da un momento all'altro.
Io: no... io sono un'idiota.
Sento Silvia singhiozzare.
Le lancio un'occhiata e la vedo che si teneva una mano davanti alla bocca, per evitare di urlare.
Le tendo la mano e lei subito la prende, completando l'abbraccio.
Stringo forte tutte e due le mie amiche, piangendo ed urlando insieme a loro.
Jude se n'era andato e ci sentiva dal salotto, mentre noi cercavamo di riunire quel filo che si era spezzato.
Già, il filo che ci univa... sarebbe stato molto difficile rimetterlo in sesto, e sicuramente non sarebbe mai tornato come prima, però... una cosa è certa: le mie amiche ed io non ci lasceremo mai più...
Almeno, è quello che credevo...
Una nube nera si forma intorno alla scena commovente delle tre amiche... qualcosa sarebbe successo... non tutto era ancora sistemato.
C'era un problema, un piccolo problema che forse avrebbe distrutto ancora una volta quel filo...
Angolo autrici
Io: non so perchè ma ho voluto fare una scena commovente...
Coscienza: boh. Dovevo piangere?
Io: *Scrolla le spalle* I don't know.
Yotobi: lol. Shish. Chi ha messo il pezzo del narratore?
Io: io no.
Bidone: io no.
Tizio della telecamera: il regista?
Yotobi: .-. va beh- Vi saluto.
Io: ehy! Perchè chiudiamo così presto?
*passa una zanzara*
Yotobi: perchè c'è questa bastarda che continua a darmi noia, devo ucciderla!
Io: oh mio dio. C'è... è tutta l'estate che sopporto 'sti mostriciattoli... quando vado a letto, iniziano a ronzare.
Yotobi: lo fanno apposta, lo dico io!
*Si chiude il sipario*
Io e Yotobi: le ammazzeremo tutte!!!
Vi ringraziamo per il vostro supporto.
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