capitolo 17
Mark: che ne dite se oggi andiamo al campo al fiume?
Mark alza la mano, per rispondere alla mia domanda.
Avevo chiesto cosa avremmo fatto oggi, e lui ha risposto per primo...
In realtà, non ho questa gran voglia di uscire, ma devo distrarmi.... magari, incontriamo Celia e le posso parlare.
Ad un certo punto, splanco gli occhi...
Una fitta al petto mi colpisce, senza un motivo.
Rimango immobile, a guardare i miei amici davanti che parlano allegramente.
Mi sento catturata dall'oscurità, mentre la fitta smette piano piano di far male.
Jude: ehy, Annabelle... che succede?
Sbatto gli occhi, ritornando alla realtà.
Io: eh? Ah, sì... che stavate dicendo?
Mark: ehh? Non mi hai ascoltato?
Mark ricomincia a parlare, tenendo l'attenzione di Axel tutta su di sé.
Mi porto una mano al petto, cercando di non farmi vedere dagli altri...
Che mi è successo? Cosa è stata quella fitta improvvisa?
Ma, soprattutto, cosa l'ha scatenata?
Mille domande mi si formano in testa... e nessuna trova la sua risposta.
Ritorno concentrata sui miei amici, ma una parte del mio cervello continua a rimuginare su quel colpo...
[...]
Io: Mark, passa!
Alzo la mano, indicando la mia posizione sul campo.
Mark era in porta e aveva appena fermato un tiro normale di Axel.
Abbiamo deciso di fare due squadre: io e Mark, contro Jude e Axel.
Mentre la mia porta è protetta, la loro no... ma al contempo, io ero sola mentre loro sono due.
Sento che Mark mi stava incoraggiando dalla porta.
Stavo correndo con il pallone ai piedi, vedendo davanti a me il primo ostacolo: Axel.
Era il cciatore più forte che io abbia mai incontrato, per ora, in tutta la mia vita.
E lo stimo per questo, però anch'io lo ero abbastanza...
Ovviamente non così tanto.
Però avevo la testa dalla mia parte... Già, ero una stratega come Jude.
La mia mente andava incontro ad un pericolo e cercava una soluzione sicura...
In quel momento, l'unica cosa che mi era venuta in mente, era coglierlo di sorpresa... Con un tiro diretto in porta.
Lancio la palla in aria, saltando subito dopo...
Mia madre era fin da piccola, una persona che amava giocare a calcio e mi aveva spiegato alcune delle sue mosse.
Non le ho mai approfondite, però le so usare...
E la mia preferita è "Vola, nel cielo blu."
Consisteva nel saltare, subito dopo aver lanciato in alto la palla, e cercare di arrivare più distanti dal terreno...
Su, bastava che calciassi il pallone e questo attraversava un portale e spariva, per poi riapparire da un ondata di luce blu che lo manda dritto in porta.
Mi godo il vento sulla faccia, che mi scompiglia i capelli.
Colpisco il pallone più forte che posso e le parole mi escono dalla bocca da sole.
Io: Vola...
Il pallone passa sopra la testa di Axel e sparisce...
Vedo i miei due avversari guardarsi in torno alla ricerca di un oggetto tondo, bianco e nero...
Una luce blu appare poco sopra la porta e un conduttore scaraventa il pallone fuori, lanciandolo dentro la porta.
Io: ... nel cielo blu!
E la palla entra, portando indietro la rete.
Poi rotola in fuori e Jude la riprende.
Stavo per riatterrare dal salto, quando sento di nuovo quella fitta al petto.
Le mani instintivamente si afferrano alla maglietta e socchiudo gli occhi.
Perdo l'equilibrio in aria e mi ritrovo con la schiena verso il basso.
Pochi secondi, e poi un tonfo mi fa rimbalzare di poco e riatterrare.
Mi rigiro di lato, chiudendomi a pallina, cercando di riprendere a respirare.
Il cuore mi martellava nel petto, ed alcune volte dava colpi come se ci fosse un martello a battere.
Sento i miei tre compagni che corrono verso di me ed uno si abbassa per guardarmi in faccia.
Mi sposta i capelli dalla faccia e subito la voce di Jude mi fa riaprire di poco gli occhi.
Jude: Annabelle! Annabelle, che succede?
Non rispondo ma guardo la sua faccia piena di preoccupazione, proprio come quelle degli altri due.
Richiudo gli occhi, per evitare un urlo.
Un'altra fitta mi era appena arrivata...
Sento una mano che i prende dalla schiena mentre un'altra sotto le ginocchia.
In poco tempo mi ritrovo in collo a qualcuno...
Porto le mani sul suo petto e guardo Jude.
Guardava avanti, prima di girarsi verso Axel e Mark.
Jude: andate a chiamare il signor Dark, io la porto all'ospedale...
Ospedale... non ci voglio andare...
Volevo dirglielo, ma non ci riuscivo... la mia voce non voleva uscire e i miei occhi stavano diventando pesanti... avevo sonno.
Vedo Jude iniziare a camminare in modo molto veloce, poi inizia a correre...
Gli tocco una guancia con la mano e sorrido.
Jude: Annabelle...
La sua voce è fioca... quasi strozzata.
Jude: riesci a dirmi cos'hai?
Mi porto una mano sul petto, ad indicare il cuore.
Osserva un attimo il mio movimento, fermandosi, poi riprende a correre.
Jude: ti fa male lì?
Annuisco.
Jude entra nell'ospedale, raggiungendo subito la reception.
Dietro il bancone c'era una ragazza bionda, con un capellino bianco sopra.
Aveva il solito camice bianco che ricordavo avere gli infermieri della mamma.
Stava aggeggiando col computer, poi alza lo sguardo, fissandolo negli occhi di Jude.
Stava per parlare, quando vedo la porta scorrevole aprirsi e mio padre entrare di corsa nell'edificio.
Ray: Jude! Jude!!
Jude si gira e mio padre subito mi raggiunge, prendendo la mia faccia fra le mani
Ray: oh, figlia mia... Che hai?
Sentivo gli occhi farsi pesanti...
Non riuscivo più ad aprirli.
Prendo la mano di mio padre, stringendola e cerco di fare un piccolo sorriso, che viene interrotto da uno sbadiglio.
Chiudo gli occhi, lasciando la mano di mio padre.
Il mio braccio cade penzoloni, puntando le dita a terra.
Chiudo lentamente gli occhi, sentendo le palpebre pesanti.
Una piccola luce, dove vedo mio padre aprire e chiudere la bocca, come a chiamarmi, mentre la faccia di Jude che continuava a muoversi.
Sentivo che mi chiamava... Forse urlava...
Poi il buio.
Angolo autrici
Io: MA BUONGIORNO.
Yotobi; veramente quando pubblicheremo questa parte, saranno le dieci di sera, tipo.
Io: veramente... Sono al mare. Mi sono dimenticata di finire il capitolo e l'ho finito ora, alle dieci e mezzo. Che brava bambina che sono.
Mi dispiace.
Spero che il capitolo abbia suscitato almeno un po' di curiosità in voi, ma soprattutto spero sia di vostro gradimento.
Ciao ciao.
Jude: NO. NON CHIUDETE! DITEMI COME STA LA MIA ANNABELLE?
Yotobi; calmati Jude. È fra le tue braccia. Respira no?
Jude: SÌ. MA NON SO COSA DICONO I DOTTORI.
Yotobi; JUDE. NO SPOILER. *lo prende e lo butta in un pozzo.*
Io: torna quando scriviamo il prossimo capitolo.
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