capitolo 12
Guardo mio padre negli occhi, stringendo i miei ,cercando in qualche modo di capire a cosa stia pensando.
Flashback
Ray: voglio fare una cena per te e Jude.
Io: eh?
Ray: una cena romantica... A lume di candela...
Lo guardo strizzando gli occhi.
Io: Celia... Ti ha detto qualcosa?
Mio padre smette di fantasticare ed inizia a guardarmi negli occhi.
Ray: ma cosa dici? È una mia idea...
Lo guardo sorpresa.
Fine flashback
Ed eccoci qui, un'ora dopo, che continuiamo a guardarci in faccia.
Mio papà, prima di diventare il Ray Dark che tutti conoscono era dolce, sì ma non così...
Anzi, ora mi sta spaventando... Ero talmente abituata al Ray Dark antipatico e cattivo che se ne fregava della figlia, che in questo momento non so cosa dire o fare.
Io: mi stai spaventando...
Il suo sguardo si fa sorpreso, come se non si aspettasse questa risposta.
Io: sono felice che tu ti preoccupi per me e per Jude ma... Ora sei inquietante.
Un piccolo sorriso gli si forma sulle labbra.
Ray: è che voglio ritornare ad essere la persona che ero prima... Vorrei farmi scusare in qualche modo per come ti ho trattato in passato..
Sento un po' di esitazione sulla parola "scusarmi", come se avesse pensato a cosa dire, a quali fossero le giuste parole da pronunciare.
Lo sento sospirare: vuole davvero migliorare la sua immagine per farmi vivere una vita normale.
Pensarci mi fa formare sulla faccia un sorrisino soddisfatto.
Io: d'accordo. Fai come preferisci... a patto che oggi tu mi faccia uscire con gli altri.
Ray: certo.. buona passeggiata.
Mi dice, urlandomi dalla cucina, visto che appena ricevuto l'accordo mi ero fiondata fuori dalla porta. Tiro fuori il cellulare, chiamo Celia che, dopo non meno di due squilli risponde.
Celia: hola, mi dica.
Io: posso uscire, ti va di venire? Invita chi vuoi
Celia: agli ordini... troviamo fra venti minuti al parco... a dopo!
Sorrido nel sentire con quale entusiasmo ha accettato. Riattacco e, lentamente mi avvio verso il parco. Ho venti minuti, prima del ritrovo, posso fare con calma.
25 minuti dopo
Corro a perdifiato verso la panchina, dove trovo ormai tutti lì, che mi stavano aspettando.
Da sciocca quale sono, me l'ero presa talmente tanto comoda che mi ero dimmenticata che, solo a corsa, per arrivare al parco (luogo ormai dove ci ritrovavamo sempre) ci volevano 15 minuti.
Jude: sei in ritardo!
Io: lo so... non serve che tu mi faccia la predica... comunque, mio padre ti vuole a cena da noi stasera.
Jude annuisce, si gira verso gli altri e si scusa da parte mia, mentre cercavo di riprendere fiato, con le mani sulle ginocchia. Avevo corso senza guardarmi intorno e, di conseguenza, ho attraversato con il rosso e ho quasi rischiato di essere investita.
Dake: hahahaha... nemmeno da piccola ti stancavi così... sei proprio invecchiata.
Io: haha... questo vale per te, capello al vento.
Mi stiracchio la schiena, sospirando, poi, dopo aver restabilito il mio fiato, sorrido e li guardo tutti.
Io: che volete fare?
Silvia, Mark, Celia, Dake, Axel e Jude mi guardano in faccia.
Io: ho qualcosa di strano sul volto?
Silvia: no, ma pensavamo ci dicessi tu dove andare, dato che hai organizzato tu l'uscita..
In meno di cinque secondi, realizzo tutto il contenuto della sua frase e cado dalle nuvole.
Jude: quella faccia mi dice che tu non c'abbia pensato, nemmeno minimamente.
Io: ah... eh... eheheh, già.
Celia sospira.
Celia: accidenti... lo sapevo eh... io propongo di andare in giro, forse mentre camminiamo a qualcuno viene in mente un luogo dove andare... che non sia il campo da calcio.
Dice, stoppando la voce di Mark che voleva parlare.
Tutti annuiamo e, in gruppo, iniziamo a passeggiare verso l'uscita del parco.
Durante la camminata, io e Jude rimaniamo un po' più indietro per poter parlare tranquilli.
Io: allora? Hai rifatto ancora degli incubi sul ragazzo che mi "rapisce"?
Jude: mmh? Veramente no... però ogni volta che guardo Dake, mi viene un senso di deja vu...
Seguo con lo sguardo, la direzione dei suoi occhi (nascosti sempre sotto gli occhiali, uff) e noto che sta fissando la schiena di Dake.
Io: e smettila! Dake è solo un ragazzo con cui giocavo da piccola... e poi è fidanzato con tua sorella!
Jude: deve essere questo la cosa che mi spaventa di più...
Io: Jude... ne abbiamo già parlato... lasciali in pace
Annuisce e continuiamo a camminare in silenzio, tenendomi mano nella mano. La stringo più possibile, come spaventata dall'idea che se la lasciassi andare non tornerebbe mai più.
Una sensazione orribile... che, man mano che ci avviciniamo al gruppo, si fa sempre più forte, come ha dirmi che qualcosa di orribile stava per accadere.
Celia: Jude, Annnìabelle, non rimanete indietro, oppure vi perdiamo!
Jude: sì, arriviamo.
Jude lascia la mia mano e subito quella sensazione si fa più forte, come delle mani nere che mi avvolgono e mi lasciano girare nel vuoto, affidandomi solo al destino.
Già, il destino: quella semplice parola che, però, è molto importante; il destino. Sarà grazie a lui se ho conosciuto Jude? Ancora per merito suo, Celia ha conosciuto Dake e si sono fidanzati? Oppure è tutto uno scherzo della natura: un modo per prendersi gioco di noi, per farsi due risate, mentre noi...
Jude: ehy, Annabelle, vieni?
Io: sì...
Corro verso Jude, immaginando una strada tutta nera intorno a me...
Angolo autriciiiiii
Io: ed eccolo qua! Il tanto desiderato capitolo.
Yotobi: yuppi yeeeeee!! Che bello scrivere a computer!!!
Io: sì... per modo di dire... fo più errori a cercare di scrivere sulla sua tastiera che con il telefono.
Yotobi: tu, ma io no...
Io: ah... già... "io può, tu non può", la vecchia regola.
Yotobi: yasss!
Io: ma ora basta... parliamo delle cose importanti.
Yotobi: ovvero? Del capitolo?
Io: no... del gioco di Harry Potter...
Yotobi: com'è che tutto ciò non c'è nel copione... Registaaa!!!!!
Io: chi di voi ce l'ha???? Io vorrei tanto, ma quando sono arrivata a scaricarlo sul tablet mi fa: questa versione non è compatibile col tuo dispositivo. Quindi sospiro e vado a cercare di scaricarlo sul telefono ma anche lì mi da la stessa frase. Ma non è questo il problema, bensì il fatto che... sul telefono della mi mamma lo installa e non sul mio!!!! *cade in depressione*
Yotobi: come mai non sono stata avvertita di questa aggiunta?
Io: *lancia il suo telefono dalla finestra* La vita è ingiusta, vero Annabelle? La natura si prende gioco di noi!!!!! (riferimenti puramente casuali al testo "A Silvia" di Leopardi.)
Yotobi: bah, mi arrendo. *prende le tende e le chiude.* Per oggi finiamo qua, grazie del sostegno.
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