Capitolo 15

Pov's Justin
Ormai è una settimana che quella squilibrata dell' Henderson non si fa vedere, sembra quasi svanita dal nulla e mia sorella è molto preoccupata nonostante ci abbia scambiato solo due parole.

Sparita! Come se non fosse mai esistita e i professori sembrano non notarlo, in classe quando fanno l'appello saltano in continuazione il suo nome e nessuno sembra preoccuparsi o torturarsi, in fin dei conti con quante persone avrebbe potuto legare in così poco tempo da farle affezionare a lei? Ma i professori?
Ogni volta che si parla di Jade sembrano voler oltrepassare l'argomento come se avessero paura di qualcosa o addirittura di qualcuno, appositamente evitano l'esistenza di una ragazza che non è qui da molto ma che prima di quest'ultima settima tutti i docenti calcolavano come ognuno di noi.

E se mi stesse sfuggendo qualcosa?? Credo che dietro a tutta questa indifferenza da parte del mondo scolastico ci sia qualcosa, qualcosa di grosso.

Jade Henderson non può sparire di punto in bianco, la sua chioma riconoscibile a metri di distanza tra le mille persone nei corridoi, i suoi occhi color cristallo in grado di farti gelare il respiro con un solo sguardo, la sua pelle lattea, le lentiggini visibili nonostante lei cerchi di nasconderle con tutto quel fondotinta, anch'esso color latte e le sue labbra così rosse e profumate di un leggero odore di un frutto a me ancora incognito, che se non fosse lei moriresti dalla voglia di baciare e sentire il calore delle sue labbra sulle tue. Tutto ciò non può essere sparito, non di punto in bianco. 

Lei doveva sparire solo ed esclusivamente a causa mia una volta essermi vendicato, ma non è successo e a quanto pare non potrà succedere, non adesso che è sparita.

Pov's Jade
È già passata una settimana da quando Kate mi ha rinchiusa in una delle sue tante case.
Mio padre è riuscito a scappare e in cambio é come se ci fossi finita io, è riuscito a trovarmi e se non fossi riuscita a scappare quella notte non so che sarebbe successo.

Kate è molto agitata ma allo stesso tempo non può farmi morire qui dentro, prima o poi dovrò affrontarlo, non potrò scappare per il resto della vita, io voglio vivere la mia vita normalmente, voglio ritornare a scuola senza aver paura di essere strattonata da qualche scagnozzo mandato da mio padre, voglio andare a correre per le strade di questa città senza avere il costante presentimento di essere fissata, voglio non aver paura di rivivere ciò che ho vissuto e ho provato sulla mia pelle.

Voglio semplicemente vivere.

Le cose, ora che mio padre è scappato si complicheranno e non molto, se non ha atteso di essere scagionato è solo per arrivare a me, o a mia madre in ogni caso la sua fuga non promette nulla di buono, so per certo che sta tramando qualcosa, ne sono sicura ma questa volta le cose dovranno andare diversamente. Se starà cercando mia madre gli impedirò di arrivarci, dovrò trovarla per prima, questa volta gli impedirò di farle del male, lui deve tornare in carcere, merita la morte.
Lo farò fallire a costo di dare la vita o di ucciderlo e finire in carcere io stessa. Devo assolutamente porre fine alla paura che diffonde lui e per iniziare devo placare la mia.

"Michelle, devo parlare con mia zia." Esco urlando dalla camera nella quale meditavo, su ciò che sta accadendo per colpa mia.

"Che succede? Sono qui non devi urlare il nome di Michelle per tutta la casa, abitiamo insieme o te lo sei dimenticata?" Spunta Kate dal nulla facendomi sobbalzare.
È possibile che questa donna salti fuori come se avesse i super poteri??

Questa donna sarà sempre un grandissimo mistero irrisolto.

Prima di risponderle esito un po', poi però mi decido.
"Kate io voglio avere una vita normale e so che non è facile, ma non possiamo lasciare che faccia ciò che vuole.." faccio un respiro profondo per poi continuare. "So che stai cercando di proteggermi e lo apprezzo, ma voglio ritornare a scuola, voglio proseguire per la strada che mi sono disegnata da quando sono tornata."

"Forse farti ritornare qui è stato un errore." Mi interrompe con voce a dir poco amareggiata, o forse malinconia di una quiete che non ha da tanto tempo ormai. Non l'ho mai vista in questo stato da quando sono tornata e il che mi lascia un po' senza parole.

"Non mi succederà nulla, in fin dei conti sono sua figlia non può farmi del male, non più di quanto non ne abbia già fatto." I ricordi riaffiorano e il dolore con loro. "E se cercasse la mamma? Io devo usciere allo scoperto e tenerlo impegnato, lui non può trovarla e farle dell'altro male per qualcosa che è accaduta a causa mia. Ormai sono grande so cavarmela e so anche difendermi, ti prego Kate lasciami fare ciò che mi sento." Finisco tutto ciò che ho da dire. Cala un silenzio straziante per qualche attimo fin quando lei non decide di spezzarlo.

"E faresti tutto ciò per tua madre? Per una donna che dopo averti messa nei casini ti ha lasciata sola?" Dice alzando un sopracciglio, è tranquilla e nei suoi occhi per la prima volta vedo amore, un sentimento che ormai ho sepolto nei meandri del mio cuore ormai da anni.

"Si." Rispondo senza pensarci due volte. La mai risposta e la mia decisione sembra lasciarla un po' senza parole, ma a Kate non possono mai mancare.

"Prima che tu faccia tutto ciò dobbiamo parlare, ma non qui." Il suo tono di voce passa in un nano secondo da sorpreso a serio, il che mi preoccupa perché non so che aspettarmi.

Faccio con un cenno con il capo in segno di approvazione, e lei subito mi fa strada verso una stanza isolata della casa.

Okay mi sto preoccupando e non poco, perché tutto sto mistero ??

Affiorano le paranoie.

Arriviamo davanti ad una porta chiusa esattamente come la stanza dalla quale ho sentito la voce di mia madre.
Kate sembra agitata, manco mi dovesse svelare un segreto dello stato.

"Dai su entriamo qui potremmo parlare senza che nessuno ci senta." Afferma con tono strano ma sempre serio, sembra aver paura di ciò che è presente dietro a questa porta, sembra quasi sia il suo peggior incubo.
Mi limito ad entrate senza aggiungere alcuna parola alle sue. A primo impatto la stanza mi sembra normale, letto matrimoniale, armadio, specchio e due porte che non ho la più pallida idea di dove portino, ma sicuramente una sarà per il bagno.
Appare come una comune stanza degli ospiti, ma ha qualcosa di strano che mi ha fatto accelerare il cuore una volta essere entrata qui.

"Sai perché tua madre ha deciso di affidarti a me?" Incomincia lei facendomi distrarre dai miei pensieri.

"Non credo che lei abbia deciso di lasciarmi a qualcuno, io credo che le sia sembrata la cosa più giusta lasciarmi sola." Sputo acida, forse un po' troppo.

"È così che ti senti? Sola ed abbandonata ad un destino che non hai scelto nemmeno tu?" Non mi ha mai parlato così, non mi ha mai fatta sentire voluta da qualcuno, non credevo di essere qualcosa per lei, mi ha fatto sempre pensare l'opposto. In tutto ciò però non comprendo il perché di questo cambiamento.

"Non credo di sentirmi abbandonata, sola o qualsiasi altra cosa io sono stata abbandonata, io sono sola e non mi dispiace perché ormai mi ci sono abituata, e anche se volessi qualcuno al mio fianco non potrei mai permettermi di rovinargli la vita. Ricordi il giorno in cui mamma è sparita?..." Respiro profondamente prima di proseguire ciò che ho da dire.
"Tu mi hai detto testuali parole: 'non meriti tale sacrificio, sei La Rosa nera con spine taglienti in mezzo ad un prato di innocue rose rosse. Sei quel punto nero in una famiglia che prima di te era serena, sei la rovina di tua madre.'

Quel giorno avevi perfettamente ragione e io me ne sono resa conto solo qualche anno dopo, quindi non mi permetterei mai di avere qualcuno al mio fianco, e riguardo al mio destino... Beh quello lì è stato scritto prima che io nascessi e non so che mi aspetta in futuro, so solo che il passato e il presente sono una vera merda." Sono tutte parole che penso, sono quelle che formano il tunnel della mia agonia, sono parte della mia rovina, parte dei miei ricordi che non potrò mai cancellare.

"Io credo che dopo tutto ciò che hai detto sia giunto il momento che tu sappia la verità.

Credo di aver sbagliato a nascondere tutto ciò è sopportare tale peso per tutti questi anni, ma lei non voleva.
Come tu eri costretta a vivere tutto ciò io sono stata costretta a tacere, a farti vivere in diverse case lontane da qui, ma non sono stata costretta a riservare rancore nei tuoi confronti. Io ti ho incolpata di tutto ciò che è successo, non ti ho mai chiesto nulla fin quando non ho saputo tutto e mi sono pentita di essere stata dura e non comprensiva con te.

È ora che tu sappia che lei non è sparita, lei è sempre stata qui con me."

Le sue parole mi penetrano dentro il petto per poi ampliarsi per tutto il corpo e massacrarmi.

Quindi tutto ciò era perché lei non mi voleva vedere sua figlia?

"Lei non ha deciso per sua spontanea volontà di mandarti via da qui, ma per vari, validi motivi.

In primis è stato a causa di un disturbo che ha scoperto pochi giorni prima del fatidico giorno della tragedia. Tua madre ha deciso di allontanarti per non farti assistere alla situazione in cui si sarebbe trovata una volta che il disturbo fosse diventato più serio. Tua madre ha scoperto di soffrire del disturbo chiamato Misantropia .

In poche parole si tratta di un sentimento e un conseguente atteggiamento d'odio, disprezzo o mancanza di fiducia nei confronti del genere umano, caratterizzato dall'isolamento materiale o morale dagli altri.
Non voleva averti con lei per non odiarti, per non manifestare questo

Ha passato momenti difficili ma non si è mai dimenticata di te. Mai.

Un altro motivo per la quale ha preso questa decisione è tuo padre. Aveva paura che lo scagionassero e che in questo modo ti avrebbe raggiunta subito."
Le sue parole continuano a penetrarmi dentro e a trafiggermi in mille pezzi.

Io non l'ho mai odiata nonostante io avessi voluto farlo, ma non l'ho mai fatto.

Io non so che dire, pensare e nemmeno cosa fare.

"Posso vederla?" Un filo di voce pronuncia questa domanda un po' indecisa e impaurita allo stesso momento.

"Credi di farcela?" Sembra preoccupata.

Mia madre è messa così male? Il senso di colpa per aver pensato certe cose mi uccide e sicuramente più della paura di rivederla e guardarla negli occhi.

Annuisco.

Kate apre la porta chiusa a chiave.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top