Capitolo 14

Jade's Pov

~So chi sei
Vicino al mio cuor ognor sei
Tu.
So chi sei
Di tutti i miei sogni il dolce
Oggetto sei tu
Anche se nei sogni
È tutta illusione e nulla più
Il mio cuore sa
Che nella realtà
Da me tu verrai
E che mi amerai
Ancor di più.~

È notte fonda, urlo ma non riesco ad aprire gli occhi, la sua voce è così vicina.
Io la sento, io la vedo, è qui e io non sono pronta ad affrontarla, non voglio, ho paura.

"Sono qui.

Non fidarti di nessuno.

Non me ne sono mai andata, non volontariamente. Non lo avrei mai voluto, non l'avrei mai fatto ma sono stata costretta.

Ora sono qui, ti prego non lasciarmi tu. Trovami e capirai, trovami e avrai risposta alle tue domande.

Io sono qui, più vicina di quanto tu non possa immaginare."
É la voce di mia madre, è strana... Quasi impaurita, ma da cosa? Di cosa potrebbe avere paura una donna come lei? La donna che se n'è andata lasciandomi da mia zia come se fossi spazzatura o meglio un oggetto insignificante.

"Signorina Jade, non mi facci preoccupare. Si svegli, sta avendo un brutto sogno."

I miei occhi impauriti si aprono a malapena, ma non vedo la persona la quale le mie orecchie sentivano la voce, davanti a me, seduta al bordo del letto preoccupata c'è la governante.

"Michelle, lei è qui vero?"

Sussurro quasi impaurita della risposta che potrebbe darmi.

Niente risposta.

"Chi tace acconsente" si dice così no?

"Michelle?

Ti prego."

Sussurro, ma lei non sembra intenzionata a dirmi qualcosa.

Io non sono impazzita io sono certa di ciò che ho sentito, sono certa di averla sentita, so che non sento la sua voce da anni ormai ma quella voce non si può dimenticare. Io non sto impazzendo, mia madre è qui, è vicina come ha detto lei, lo so e ne sono impaurita.

"Che sta succedendo qui?"

Mia zia si presenta in camera mia, spezzando il silenzio che Michelle non voleva rovinare.

"Nulla signora, la signorina si è sentita poco bene, credo si stia ammalando."

Cosa? No! Io non sono malata io sto bene, io, io.... Perché sta facendo questo? Perché non le riferisce le mie domande? Perché Michelle sta cercando di nascondere ciò che le sto chiedendo.
Non è la prima volta che adotta questo comportamento, è già successo e non ci avevo fatto caso ero convinta che prima o poi avrebbe riferito tutto a mia zia. Perché la governante non parla? C'è qualcosa che non mi convince in lei, sta nascondendo qualcosa.

E se centrasse mia madre? Lei sa qualcosa.

Qualcosa che nasconde a mia zia, per paura forse? O per proteggere qualcuno?

Lo devo scoprire.

"È così Jade?"

Mi domanda Kate incredula alla risposta che le ha fornito la sua governante. Forse non si fida di lei così tanto, credo di aver frainteso tutto ciò che sta accadendo in questa casa.

Michelle mi guarda preoccupata, io non posso farla passare per la bugiarda della situazione, non posso rovinare ciò che sta cercando di fare soprattutto se c'entra con me e con mia madre, ma mi deve dare delle spiegazioni.

"Si Kate, non sto bene."

Mento per coprire la bugia della donna ancora seduta sul mio letto, la stessa che sta nascondendo qualcosa.

Kate non fa altre domande, esce dalla camera chiudendosi dietro la porta, un silenzio imbarazzante ritorna a regnare tra me e Michelle. Io però ho bisogno di sapere ho bisogno di spezzare questo orribile silenzio.

"Michelle, mia madre è qui?"

La mia voce è impaura e lo sono anch'io.

"Non credo sia il momento di parlarne."

Risponde alzandosi.

"E quando sarebbe il momento giusto? Quando lei morirà? O quando mio padre ritornerà per me? O meglio ancora quando le farà comodo di vedermi?

Michelle, ormai sono anni che vivo senza di lei, non sono morta ma ho bisogno di sapere, ho bisogno di ricevere risposte alle domande che tormentano la mia mante ogni giorno, ho bisogno di sentirmi dire che lei non se n'è andata per sua spontanea volontà, io ho bisogno di affrontarla.

Ho bisogno di mia madre per capire, non tenermi all'oscuro di tutto come fa mia zia."

Nel sentire le mie parole si blocca senza girarsi.

"A volte viviamo in una grande bugia e tu in questo momento stai vivendo in essa.

La tua bugia e l'unica persona che finge di starti accanto.

Buona notte Jade."

Le sue parole sembrano sincere, ma non sono chiare, non riesco a capire a chi si riferisce.

Mi tormentano la mente e mi fanno passare il sonno, ho bisogno di non pensarci ma se non ci penso l'unica cosa che mi viene in mente è la voce di mia madre in questa stanza.

Io sono certa di averla sentita.

Prendo il diario che mi ha lasciato lei , lo apro e nel retro della pagina sulla quale ho scritto poche ore fa c'è qualcosa.

Qualcosa non scritto da me, è la sua calligrafia.

"Per tutto questo tempo anche la tua assenza è una cosa che è stata con me."

Sfoglio il quaderno con la speranza di trovare altro ma non trovo nulla, solo quella frase.

Decido di "rispondere" scrivendo qualcosa perché sono certa che lei abbia letto ciò che ho scritto.

"Mamma, sono da sola perché questa casa non mi fa sentire a casa mia.

Se mi ami, non mollarmi di nuovo.

Tienimi al tuo fianco.

Stringiti a me..."

Non so che spero di ottenere con un implorazione di non essere lasciata nuovamente, ma è l'unica cosa che mie è venuta in mente. Forse ho ancora bisogno di lei, forse le sue parole erano sincere.

"Non me ne sono mai andata, non volontariamente. Non lo avrei mai voluto, non l'avrei mai fatto ma sono stata costretta."

Le sue parole rimbombano nella mia testa.

Se non se n'è andata volontariamente, chi l'ha costretta? Chi ha voluto dividerci? E perché?

Ci risiamo, sta succedendo di nuovo. E se centrasse mio padre con tutto ciò? E se mia madre fosse in pericolo?

Io devo sapere, io devo trovarla e Michelle mi aiuterà perché sono certa che lei è al corrente di qualcosa che io non so ma ora è troppo tardi per pensarci, e allo stesso tempo è impossibile non pensarci. Ho la testa che sta per esplodere, non riesco a stare un secondo in più in questa stanza, non riesco a realizzare che lei era qui qualche minuto fa e la cosa mi terrorizza.

Sono incoerente. Voglio trovare mia madre ma allo stesso tempo ho paura di affrontarla, non so cosa voglio fare. Ho bisogno di risposte e forse ho bisogno anche di lei ma ho paura di quelle risposte.

Ho bisogno di aria, non riesco a stare qui, devo uscire.

Esco prendendomi dietro una felpa, non credo di aver mai fatto così tanto piano in vita mia, anche perché se si fosse svegliata mia zia non avrebbe fatto altro che irritarmi l'anima e avrebbe capito che non sto male.

Cammino per le strade di questa città.
Strade buie quasi quanto la mia vita, l'unica differenza però è che io non ho lampioni in grado di fare luce nel buio che mi circonda, non sono così fortunata. Il mio unico lampione era mia madre e vorrei tanto ritrovarla per capire, e molto probabilmente per avere uno spiraglio di luce che mi faccia stare bene e che mi salvi da queste tenebre in cui vivo ormai da anni.

Devo riuscire a capire che significa tutto ciò che è successo questa seria perché io sono certa di aver sentito la sua voce e la sua presenza,ora però voglio liberare la mente per qualche ora prima di ritornare a casa per poi andare a scuola.
La notte però è ancora giovane per pensare a domani mattina.

Mentre cammino per queste strade decido di entrare in un locale ancora aperto, vorrei bere qualcosa e dimenticare tutto anche per pochi minuti, non importa l'importante è che io ci riesca e non conta per quanto ma realizzare ciò che desidero almeno per adesso perché dopo questa notte nulla sarà come prima, forse le cose cambieranno in peggio, diventeranno difficili o meglio potrebbe anche migliorare tutto, ma nulla sarà facile.

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