Capitolo 35
Pov's Eleonora :
Il tutto si concentra in un attimo, quell'unico attimo dove le porte del bunker si aprono e i soldati della casa Bianca entrano sparando a destra e a sinistra alla cieca.
È un attimo in cui io e Daniel entriamo cercando di inquadrare la nostra squadra.
Dura tutto un attimo.
Dura un attimo lo scambio di sguardi tra me e Alex e dura un attimo la pistola puntata alla tempia del presidente degli USA.
Quell'attimo si ferma, ci congela sul posto, anni di allenamento buttati, in un attimo.
Siamo inermi davanti a questa scena che al momento ha dell'incredibile, il coreano minaccia tutti noi dicendo che separerà al presidente se qualcuno prova a fare un passo in avanti, nessuno riesce a muovere un muscolo tranne me.
Alzo il mitra in segno di resa e pian piano lo metto a terra.
- Sapevamo già che avrebbe attaccato in questo modo e ci siamo organizzati in anticipo-
Parlo con il coreano cercando di prendere tempo e trovare una soluzione a sto bordello.
-Come avete agito, vorrei sapere la sua versione dei fatti -
Il muso giallo sembra incuriosito dalla mia confessione e forse il fatto di aver preso parola ha fatto sì che un pochino creda a ciò che sto per dire. Speriamo che la fortuna sia dalla mia parte.
-Ho io l'ultimo codice cerbero-
Dico questa frase mentre con la coda dell'occhio guardo Alex, bianco come un lenzuolo e gli occhi fuori dalle orbite. Nessuno si sarebbe aspettata una simile minchiata da parte mia, o forse si, boh.
Metto la mano dentro il mio vestito e caccio fuori una scatolina di metallo con un tastierino decodificare e la mostro a tutti.
-Potrà avere la scatola a una condizione, dovrà portare me e tutta la mia squadra fuori da qui. All'esterno abbiamo un elicottero pronto al decollo. Quando saremo in un posto sicuro le darò il codice. Può ammazzarmi in questo momento ma solo una cosa può sbloccare la scatola e posso solo io da viva. A lei la scelta -
Fiumi di parole, fiumi di stronzate, tutto per salvare la mia famiglia adottiva.
Aspetto con impazienza una risposta da parte del coreano che continua a squadrarmi dalla testa ai piedi.
-Come faccio a sapere che non stai mentendo? -
-Andrebbe a discapito mio e delle persone coinvolte qui, inoltre sono già stati uccisi troppi innocenti. La scelta sta a lei adesso, prendere o lasciare. -
Non può tirarsi indietro a sto punto, se vuole il codice deve fare come dico io.
-Hai detto solo la tua squadra? -
Sta per cedere, andiamo Ele che forse ci sei riuscita.
-Si, non mi serve il presidente dato che il codice è in mio possesso e la sua cassetta è stata distrutta-
-Come avete fatto ad agire in anticipo? -
Eh porello, con chi credi di avere a che fare.
-Sono una stratega venuta appositamente dall'Italia per poter aiutare la divisione di Washington, sarete sempre un passo avanti con la tecnologia ma anche noi ci siamo evoluti negli anni-
-Va bene!! Ma non un passo falso o darò ordine ai miei soldati di completare l'opera quaggiù e il codice lo prenderò ugualmente -
Evviva, ci sono riuscita. Inutile, mangiano troppo riso e non capiscono la presa per il culo. Spero solamente che il piano funzioni fino alla fine.
Pov's Alex :
È impressione mia oppure Eleonora é diventata suicida tutta d'un tratto? Che cazzo sta architettando quella pazza? La guardo mentre sta programmando la sua morte con il presidente coreano parlando di questa scatola contenente il codice, cazzata colossale dato che fino a qualche ora fa nemmeno sapevamo di dover venire qui.
È una sprovveduta, per fino ora che sa di aspettare un bambino, mette la sua vita in pericolo per salvare quella degli altri.
Lentamente ci fanno alzare e mettere in fila indiana conducendoci verso l'esterno dove c'è realmente un elicottero e qui mi viene da pensare che forse lei e Daniel, essendo veramente strateghi, non abbiano pensato a tutto.
È passato qualche minuto dal decollo.
Eleonora ha il coreano che le tiene una pistola puntata alla tempia e Daniel che pilota l'elicottero con un coreano vicino a lui, stiamo volando sopra il fiume Spokane quando Eleonora esce la scatolina di metallo e la consegna al presidente coreano ma in quel momento l'elicottero va in avaria per circa tre secondi ed è lì che avviene il dramma. Eleonora ha invertito la posizione, adesso é lei dietro il coreano che lo tiene con un braccio attorno al collo mentre gli punta la pistola e Daniel ha sparato all'altro coreano.. Il presidente però è stato furbo, ha tirato fuori dalla giacca un coltello e ha ferito Eleonora sul fianco accasciandosi un po' di lato ma riprende subito la situazione sotto controllo.
-Daniel mi raccomando, porta tutti a terra e comunica ciò che ci siamo detti -
Daniel fa un cenno con la testa senza perdere il controllo del velivolo ed è una frazione di secondo, si apre il portellone.
Eleonora mi guarda con un sorriso dolce prima di mimare con le labbra ciò che non avrebbe mai dovuto dirmi, soprattutto in una situazione del genere e l'attimo dopo si getta giù verso il fiume portando con sé il coreano, un attimo.
Un fottitissimo attimo dove smetto di respirare, un attimo nella quale mi fiondo a guardare giù ma di Eleonora non c'è più traccia se non il fiume infuriato,un attimo.
Non so cosa parte prima, se le mie urla o le mie lacrime, so solamente che Eleonora si è sacrificata, di nuovo, per me e per una squadra che non è nemmeno sua ma la cosa che fa più male è che non doveva dirmi quella frase prima di buttarsi.
Sono solo adesso.
Egoista bastarda.
MIEI CARI READERS, PER LA GIOIA DI QUALCUNO E LA RABBIA DI QUALCUNALTRO CHE ASPETTA UN AGGIORNAMENTO ORMAI DA TEMPO IMMEMORE HO PUBBLICATO QUESTO CAPITOLO. L'HO SCRITTO SUL DIVANO MENTRE MI TENGO LA PANCIA DAL DOLORE DEI PARENTI E MI SGOLO CON LA NANA CHE DEVE ROMPERE NON SOLO LE PALLE DI NATALE MA ANCHE QUELLE DELLA MAMMA. DETTO CIÒ, NON HO NEMMENO RILETTO IL CAPITOLO, L'HO SCRITTO E PUBBLICATO. LO LEGGERÒ IN UN SECONDO MOMENTO. SPERO DI NON FAR PASSARE ALTRI 6 MESI PER IL PROSSIMO CAPITOLO. UN ABBRACCIO A TUTTI.
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