Capitolo 20

POV'S ELEONORA :

Sono passati sei giorni dal mio risveglio e finalmente oggi potrò uscire, certo, il fatto che io sia stata inserita tra i protetti mi rode e non poco ma a detta di mio zio mi sono esposta troppo e potrebbero far del male anche a me, inoltre devo fare due mesi di riabilitazione per via della coscia, il proiettile mi ha lacerato il nervo e non posso rientrare in servizio in poco tempo.

-Ele sei pronta? -
Sarà mio zio ad accompagnarmi alla safe house, prima dobbiamo passare in base a prendere la valigia che mi ha preparato Ginevra, io non voglio andare in quella stupida casa...

-Chi sarà a proteggermi? -
Speriamo che non sia Victor, in questo periodo deve stare vicino a Eva.

-Lo scoprirai alla safe house. -
Molto esaustivo come sempre.

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Siamo davanti quella che sarà la mia prigione per non so quanto tempo, ho un'ansia balorda e non ho notizie di Alex da circa quindici giorni, so solo che c'è anche lui qui, se è ancora vivo ovviamente. Mio zio non mi ha voluto dire nulla.

-Ti sei incantata davanti la porta? -

-Zio sta calmino, sono mezza invalida al momento e con le stampelle non è facile camminare -

-Sei stata addestrata ad agire anche senza gambe -
Troppo pungente, mi sta facendo salire il nazismo.

-Voi invece siete stati addestrati a lavorare senza cervello e cuore vero?-

Entro in casa superandolo con una spallata, lui ovviamente alza gli occhi al cielo.
In molti dicono che siamo simili caratterialmente ma non è per nulla vero.
Si è sempre comportato come un generale anche con sua moglie e sua figlia, loro rigano meglio di me, a lui ovviamente la mia parte ribelle non è mai andata giù, ma sono diventata lo stesso un generale, vorrà pur dire qualcosa no?

Si dirige verso la stanza doppia, il che vuol dire che il mio protettore dormirà con me ma ancora non mi dice chi cazzo è questo qui.
Improvvisamente sentiamo delle voci provenienti dalla palestra che utilizziamo normalmente per allenarci, io ovviamente lascio volare le stampelle e cerco di arrivare il più velocemente, anche se zoppico abbastanza e la gamba in questo momento fa un male cane.
Apro la porta e la scena che mi si para davanti mi blocca il respiro.
Un Alex e un Marco a dorso nudo che stanno facendo kick boxing, Marco la pratica da tutta una vita ormai, ma non sapevo che Alex facesse uno sport del genere.
Si accorgono di me e Marco mi viene incontro per salutarmi con un abbraccio, Alex invece resta passivo sul posto, che storia è questa? A me il ciclo e a lui la sindrome? Dovrò provvedere a dargli due tamponi da mettere alle orecchie, agli uomini capita spesso di avere le mestruazioni al cervello e poi si lamentano di noi, loro però non si son mai visti.

-Generale finalmente -
Sorrido di cuore al vedere Marco più tranquillo.

-Finalmente, non riuscivo più a stare su quel letto, meno male che mio zio ha pensato di nominare te, come mio protettore, avevo paura che chiam-

-Non sarà lui il tuo protettore -
Mio zio irrompe nella palestra con quel suo fare austero che solo dio sa quanto mi fa imbestialire.

-Ti avevo chiesto di non coinvolgere la mia squadra, hanno troppe cose a cui pensar-
-Sarò io il tuo protettore -
Mi giro di colpo verso Alex con gli occhi sbarrati mentre lui avanza verso me con ancora niente addosso.
Improvvisamente una risata da parte mia squarcia il silenzio che si era venuto a creare mentre mi rigiro verso uno zio accigliato.

-Bella questa zio veramente, un banchiere che fa da protettore al suo protettore, hai nascosto molto bene questa tua vena di comicità -

-Non sta scherzando Eleonora -

Smetto immediatamente di ridere.

-Questo è un fottuto scherzo, come puoi mettere la mia vita nelle mani di uno che si limita a digitate conti correnti durante la giornata? -
Mi sto seriamente incazzando..

-So quello che faccio Eleonora e se ti ho messo nelle mani di Alex puoi fidarti di me-

È una frazione di secondo e  la mia gamba ferita si ritrova ad un millimetro di distanza dal viso di Alex, potevo tranquillamente colpirlo, lui non ha fatto nulla per bloccarla.

-Vedo com'è in grado di proteggermi.... Seriamente.....
Se mi volevi morta potevi tranquillamente dirlo, avrei detto a uno dei russi nella raduna che anziché prendere la gamba dovevano mirare alla testa-

Esco dalla palestra ignorando i richiami di mio zio e mandandolo a fanculo.

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POV'S ALEX :

Solo quando Eleonora sbatte la porta della palestra riesco a tirare un sospiro di sollievo. Aver avuto la sua gamba a un millimetro mi fa fatto cagare sotto ma ho notato nei suoi occhi una luce sconvolgente , fiamme che portavano odio e io non voglio che lei mi odi. Basto già io ad odiare me stesso per quello che le hanno fatto. Inoltre lei non deve sapere che io ho fatto quattro anni nell'esercito ma poi mi sono ritirato perché mio padre è venuto a mancare e ho deciso di stare accanto mia madre.

-Alex qualsiasi cosa accada lei non deve sapere nulla e se le viene tolto un capello ne risponderai tu-

Suo zio mi supera e esce dalla casa non salutando nessuno..

-Caspita, si vede proprio che sono parenti, hanno lo stesso veleno -
Marco mi si avvicina mentre rimettere la sua maglietta addosso.
Mi fa sorridere questa sua battuta, ma Eleonora non ha veleno in questo momento, ha delusione.
È delusa con suo zio ed è delusa con me. Lei nel periodo in cui mi ha protetto non ha mai avuto veleno, è sempre stata severa e autoritaria ma ha sempre messo al primo posto la sua squadra e me, non mi ha fatto pesare il fatto che le avessero sparato a un braccio, come non mi ha mai detto qualcosa sul buco alla gamba o sulle bruciature alla schiena. Io mi sento una merda per non essere stato in grado di evitare che quella bomba colpisse lei. Per questo ho chiesto a Victor di potermi allenare, devo in qualche modo sdebitarmi con lei che ha messo la mia vita davanti alla sua in qualsiasi istante, dal più futile al più serio.

Mi avvio verso le docce e ritrovo Eleonora che si sta lavando, lei non mi ha sentito e cazzo ha la schiena piena di rossori. Mi avvicino verso lei e cerco di prendere la spugna per lavarle la schiena..

-Non ti permettere a sfiorare un solo punto del mio corpo -
Il suo tono è tagliente

-Non voglio farti del male -

-Non me ne frega un cazzo Alex di cosa vuoi o non vuoi fare. Semplicemente non voglio che tu sfiori il mio corpo-

-Non sono mai venuto a trovarti perché non volevo destare sospetti su di noi-
Lei ride di gusto alle mie parole

-Alex non mi importa minimamente del perché tu non sia mai venuto a trovarmi ma ti correggo su una cosa. Non c'è un noi. Non c'è mai stato e mai ci sarà, abbiamo scopato qualche volta, bello si ma non farti castelli in aria perché non appena terminerà tutta questa situazione ognuno per la sua strada-

Non ci sto a farmi prendere per il culo da lei, non ho provato solo io quelle sensazioni, mentre esce dal bagno la prendo e la sbatto nel muro guardandola attentamente negli occhi, lentamente mi avvicino al suo orecchio e non appena lascio un bacio dietro al suo orecchio vedo la sua pelle riempirsi di brividi..

-Io ho smesso di prendermi in giro la prima sera che siamo stati insieme pur essendo ubriachi, aspetto che tu finisca di mentire a te stessa per potermi perdere nuovamente tra i tuoi baci, tuoi capelli, il tuo corpo, e il tuo cuore -

Do un altro bacio un po' più sotto, tra la clavicola e la spalla sollevando poco dopo lo sguardo su di lei. Ha la bocca socchiusa e i suoi occhi ora sono gli stessi di quando facemmo l'amore subito dopo il suo allenamento.
Non sono un suo nemico, non potrei mai esserlo, voglio solo che lei si renda conto che su di me potrà sempre contare.

Ragazzi volevo ringraziare rossomando per sostenermi durante la stesura di questa storia e ringrazio anche RedMoonHead  per avermi permesso di partecipare al suo concorso. Al prossimo capitolo.

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