Capitolo 18
POV'S ELEONORA :
Mi sveglio con i baci che Alex lascia sulla mia schiena, dormo quasi sempre a pancia in giù, aiuta ad alleviare i dolori alla schiena.
-Buongiorno -
Alex sfoggia il suo solito sorriso
-Buongiorno -
Ricambio il sorriso mentre mi stropiccio gli occhi.
-Che ore sono? -
-Le cinque e mezza, abbiamo ancora tempo, ieri sera è venuta Carla dicendo che l'aereo parte alle undici-
-Ti ha chiesto di me? -
-In realtà ti ha visto mentre dormivi, mi ha detto di lasciarti riposare visto i due giorni di allenamento intensivo, comunque ti ho portato la colazione -
A quelle parole riconosco l'odore del caffè e inspiro a pieni polmoni svegliandomi completamente.
-Ti ringrazio, mi ci voleva proprio per iniziare questa giornata -
Sorridendo ci dirigiamo verso il tavolo dove trovo caffè, latte caldo, croissant e un po' di frutta fresca, una delizia. Speriamo che il rientro vada bene. Ho un brutto presentimento.
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Siamo arrivati ad Ancona da dieci minuti e mentre Marco va a prendere la macchina che ha prenotato io, Carla e Alex recuperiamo le borse. Una delle quali contiene le nostre armi. Abbiamo deciso di portare qualche mitra e pistole di calibro vario oltre ad avere quelle personali. Il responsabile alla sicurezza dell'aeroporto ci ha guardati in modo strano mentre ritiravamo il bagaglio, ma erano già stati avvisati dall'aeroporto di Heathrow che eravamo soldati e che dovevamo necessariamente portare queste armi.
Ci dirigiamo verso l'uscita trovando Marco con una monovolume, carichiamo i bagagli e saliamo in macchina. Io mi metto davanti con Marco alla guida mentre Carla e Alex dietro. Ci sono i vetri posteriori oscurati così è più sicuro che Alex non sia visto.
La caserma dista da Ancona circa sessanta chilometri e c'è neve, dobbiamo camminare piano. Inutile nascondere che io mi senta in ansia, ci vorrà più di un'ora per arrivare in caserma ed essere al sicuro.
Siamo a circa metà strada quando noto dallo specchietto laterale un furgone blindato che avanza a passo spedito verso di noi.
-Marco guida verso la raduna di San Genesio -
Do indicazioni mentre porto il telefono all'orecchio. Non aspetta nemmeno il secondo squillo.
-Alla raduna? -
Victor ormai sa che cerco di portare qualsiasi scontro in quel posto, è abbastanza isolato e ci permette di non coinvolgere civili.
-Avevi ragione, un furgone blindato ci segue da un po'. Ci vediamo la tra poco -
-Ok capo-
-Vic, state attenti -
-Anche tu Eleonora -
Riaggancio tirando un sospiro pieno di ansia mentre guardo dallo specchietto retrovisore Alex.
Ha capito tutto ma questa volta non vedo paura nei suoi occhi, sembra piuttosto sereno, a distogliere lo sguardo dai suoi occhi è la mano di Carla sulla mia spalla che sorridendo mi dice che andrà tutto bene, ci sono loro ad aiutarmi.
Ricambio il sorriso mentre prendo un elastico e comincio a legare i miei capelli in uno chignon disordinato per poi indossare il giubbotto antiproiettile e il basco mentre Carla prepara i mitra.
-Marco scambiamoci così puoi indossare il giubbotto -
Lui esegue mentre io prendo posto al lato guidatore, improvvisamente sento una mano accarezzarmi il fianco sinistro. Capisco subito di chi si tratti. Sicuramente si è messo in una posizione tale da non farsi vedere da nessuno. Continua ad accarezzare cercando di farmi rilassare ma questa pace dura poco.
Sentiamo la macchina balzare in avanti, ovviamente i bastardi cercano di mandarci fuori strada e la situazione si complica con la neve che sta cadendo incessante.
-Che situazione di merda-
Marco sta cominciando ad innervosirsi e quando succede non è particolarmente piacevole stare al suo fianco.
-Sta calmo, se sei nervoso non riesci a concentrarti e mandi tutto a puttane-
Carla lo rimprovera mentre sta caricando una calibro nove e la sta dando ad Alex, aspetta un secondo..
-Che cazzo stai facendo Carla, Alex non sa sparare -
-Ieri mentre eri nel mondo dei sogni l'ho portato al poligono e gli ho insegnato ad usare questa-
-Ma sei impazzita? Pensi che con un paio d'ore riesca ad usare una pistola? -
-È per precauzione, so per certo che non me la farai usare mai -
Alex spezza una lancia a favore di Carla mentre io la uccido con lo sguardo ed ecco che i bastardi cercano nuovamente di farci sbandare e devo dire che con questa monovolume è facile perdere il controllo del veicolo.
-Ma non avevano una jeep a trazione posteriore? -
-Ele è la migliore che avevano, quel cazzo di aeroporto è un buco, pensi davvero che potessero avere una jeep? -
Nel frattempo siamo arrivati alla raduna, Victor si è nascosto tra gli alberi e ha portato un paio di cecchini. Ben fatto collega!
Scendiamo velocemente dall'auto e dico ad Alex di raggiungere gli alberi per essere meno visibile mentre puntiamo le pistole al furgone che si è fermato davanti a noi.
Da quella macchina scendono sei uomini, cinque armati e uno con un cappotto lungo e un cappello, alza lo sguardo verso noi, ha due occhi che sembrano due zaffiri, una barba lunga e ben curata e il viso di un angelo. Peccato abbia il ruolo del demonio.
-È un piacere avere davanti il generale della divisione di Ancona, dicono che sia una donna affabile, io aggiungerei bellissima -
-Peccato che il piacere non sia reciproco -
-Si, mi avevano avvisato del fatto che lei avesse la lingua lunga, ma voglio proporle un accordo. Che ne dice di darmi il ragazzo, avrete salva la vita e potrete tornare al vostro quotidiano -
-Che ne dici invece di andare a farti fottere così che noi riprendiamo la nostra quotidianità? -
-Lei forse non ha capito chi ha davanti -
Comincia ad incazzarsi.
-Beh se per questo nemmeno lei sa chi ha davanti, non si lasci ingannare da un bel faccino-
-Allora generale, se non vuole darmi il ragazzo con le buone lo prenderò con le cattive -
I suoi scagnozzi cominciano a sparare mentre noi usiamo l'auto come scudo. Prendo velocemente un mitra, mi metto sotto l'auto e cerco di sparare ma d'improvviso sento bruciore alla gamba, abbasso lo sguardo e porco cazzo, mi hanno sparato, ma dio!! Mi hanno sfregiato un mio punto di forza.
Victor nel frattempo ha ordinato ai cecchini di sparare, due sono già a terra. Ne restano tre.
Mi sollevo prendendo un altro mitra, mi sporgo dall'auto e sparo con entrambe le mani. Riesco a prenderne altri due con l'aiuto di Marco che avendo visto la mia gamba si è posizionato al mio fianco.
-Mi spieghi come cazzo fai a ferirti ogni volta? -
-Ecco perché non volevo proteggere più, mi sfregiano ogni volta -
Ne resta uno solo ma è intervenuta Carla che l'ha disarmato e ora ha la sua stessa pistola puntata alla tempia con un sorriso sadico
-Ele che faccio? Lo ammazzo oppure gli risparmio la vita? -
Lui però sorride anche e quando apre il suo giubbotto mi si mozza il respiro.
-Carla allontanati subito-
Questo preme il bottone è innesca la bomba attaccata al suo busto. Da lì buio totale........
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