Capitolo 12
POV'S ELEONORA :
Dopo aver medicato la ferita siamo stati tutto il giorno ad interrogare i tre attentatori ma senza risultati.
Non dormo da due giorni e sono nervosa. Ho fumato un intero pacco di sigarette e non ho avuto più notizie di Alex, ho chiesto a Victor di dargli un'occhiata mentre sbriga i suoi compiti, la ferita al braccio continua a bruciare, inutile dire che la puntura di anestetico non ha fatto nulla.
-Ele tutto bene? -
Gin sembra essere preoccupata . Non abbiamo avuto nemmeno un momento per poter dire addio a Lee e sono adirata per questo. Era un ottimo agente e soprattutto un buon amico, purtroppo non aveva né genitori né una famiglia sua, solo noi colleghi.
-Si tutto bene, stavo solo pensando a Lee, non siamo riusciti a dargli il saluto che più meritava. In più domani mattina devo andare da Carla, mi dirà dettagliatamente cos'è accaduto. Solo lei può farmi capire come siano andate le cose.-
-Prova a fare una doccia e vai a dormire con Alex. Domattina vi accompagno io stessa in aeroporto -
Ginevra è un ottimo agente, lei si occupa delle strategie di attacco mentre Greg sistema le squadre. Io e Victor invece abbiamo sempre agito d'istinto, ecco perché siamo i più affiatati e personalmente metterei a rischio la mia vita per lui. Parlando di lui lo vedo varcare l'ingresso con dietro Alex. Questo ragazzo ha un non so che di troppo ammaliante. Sicuramente ha fatto la doccia, ha una tuta blu e una maglia grigia che gli fascia perfettamente il busto lasciando intravedere gli addominali scolpiti. Certo che se non fosse un mio protetto e lo avessi incontrato al di fuori sicuramente gli avrei fatto un pensierino ma a distrarmi dai miei pensieri e Ginevra piantandomi una gomitata sul costato e guadagnandosi uno sguardo truce da me.
-Che cavolo ti dice il cranio? Mi hai fatto male-
-Gli hai lasciato gli occhi addosso, basta o lo consumi -
Ginevra ridacchia.
-Consumi chi? -
Alex si intromette nella discussione notando me accigliarsi e Ginevra con un sorriso da ebete.
-Niente che riguardi te tranquillo -
Lo liquido in questo modo andando verso l'ascensore che mi condurrà alla mia stanza.
-Scusa dove stai andando? -
Alex nel frattempo è entrato con me in ascensore.
-Vado a darmi una rinfrescata e poi a letto. Domani dobbiamo partire presto e io non dormo da due giorni. Starai con me anche stanotte, ho un letto matrimoniale. -
-Io prima vado da Victor, abbiamo una partita alla play in sospeso -
Alex mi supera andando verso la stanza di Victor mentre io entro nella mia. Sono esausta, vorrei dormire per una settimana intera, in più il braccio continua a bruciare. Stanotte dovrò dormire sul fianco destro per evitare di urtare la ferita.
POV'S ALEX :
Torno nella stanza di Victor e continuiamo a giocare alla play ma all'improvviso mette pausa e si gira verso me guardandomi in modo strano. Se non sapessi che è sposato probabilmente mi sarei allontanato di qualche metro data l'intensità del suo sguardo.
-Qualcosa non va? -
Chiedo prontamente e lui sospirando fissa prima un punto indefinito della stanza e poi torna a squadrarmi con i suoi occhi azzurri.
-Domani tu e Eleonora partirete per Londra. Conoscendola so per certo che non tornerà indietro fino a quando non avrà chiara la situazione che ha tragicamente coinvolto Lee. Ti chiedo solamente di essere vigile e di badare a lei. Purtroppo quando si dedica a una cosa perde la cognizione del tempo e la concezione degli spazi e facilmente riesce a mettersi nei guai. In questo periodo lei non è proprio al sicuro e portando te aumentano i rischi. Ti chiedo solamente di proteggerla mentre lei protegge te-
Resto impietrito dal discorso che mi ha fatto Victor. È attaccato a Eleonora in maniera quasi morbosa oserei dire.
-Tieni molto a lei vero? -
-Lei metterebbe a repentaglio la sua stessa vita per proteggere il gruppo e una volta ha già dato prova di questo, salvando me ed Eva. Non mi basterebbero cento vite per ripagare ciò che lei ha fatto. -
Chissà cosa avranno vissuto questi ragazzi per essere attaccati in questo modo gli uni agli altri. Questo pensiero mi accompagna fino alla stanza di Eleonora, apro la porta sovrappensiero e mi risveglio di soprassalto non appena mi ritrovo una Eleonora con solo degli slip in pizzo (interessante direi), intenta a mettere il reggiseno in coordinato e con lo sguardo truce verso di me.
-Ti hanno mai insegnato che si bussa prima di entrare? -
Decido di fare lo stronzo come lei, metto una mano nella tasca della mia felpa e mi dirigo verso lei con sguardo provocante mentre con l'altra mano cerco di accarezzarle il suo viso latteo.
-Tu stessa mi hai detto che dovevo dormire con te, dovevi chiudere a chiave. Oppure il tuo dormire ha un doppio sens-
Non riesco a finire la frase che mi ritrovo steso a terra con il suo piede intento a schiacciare la mia faccia al suolo.
-Sarai anche di bella presenza ma non permetterti mai più a sfiorare una parte di me oppure la prossima volta ti ritrovi scoglionato e ora vai a dormire, partiamo alle cinque -
Si dirige verso il bagno beandomi del suo fondo schiena che ondeggia in modo semplice ma sensuale, lei forse non si rende conto di quanto fascino abbia.
- E non guardarmi il culo, ti cavo gli occhi-
-Forse ho capito perché non hai nessuno al tuo fianco, hai acido al posto del sangue -
ma mi pento subito di quello che ho appena detto non appena lei si gira si scatto non perché mi stia uccidendo con lo sguardo ma è come se le avessi ricordato qualcosa di brutto.
-Scusa non vole -
-Lascia perdere , non ha senso scusarsi per qualcosa che si pensa realmente. Va a dormire, ti chiamerò alle quattro -
Rientra in bagno, prende i suoi abiti e esce dalla stanza senza nemmeno voltarsi verso me. Sono un coglione..
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