Capitolo 11

POV'S ELEONORA :

Il piano è semplice. Devo solamente buttare Alex nella tana del lupo, loro devono essere convinti che io non abbia capito nulla, quando invece ho dei sospetti su qualcuno che non è entrato da pochissimo nel gruppo ma allo stesso tempo ogni volta che vengono impartiti ordini è restio ad eseguirli e questo non è il massimo se sei stato tu ad entrare di tua spontanea volontà nell'esercito.
Mi sono riunita con Ginevra e Gregory nel bunker della safe house, Alex non deve capire che lo voglio mettere volontariamente in pericolo, potrebbe essere spaventato durante il ritorno alla base e questo potrebbe destare sospetti a chi lo ha sotto mira.

Stiamo tornando alla base passando per la città, tutto sembra proseguire normalmente quando ad un certo punto una macchina si affianca proprio vicino a noi.
A primo impatto non capisco se voglia sorpassare o meno ma quando vedo due uomini incappucciati dico a Gregory di premere sull'acceleratore.

-Bingo, avevi ragione -

Ginevra e io prepariamo i fucili e li teniamo bassi per non farli vedere a chi ci sta seguendo. Io consiglio ad Alex di mettersi più basso possibile per evitare qualche proiettile qualora dovessero aprire il fuoco contro di noi.

-Greg aumenta la velocità, io contatto Victor, guida verso la raduna che c'è fuori città, non vorrei che vengano coinvolti civili -

-Eleonora ma cosa sta succedendo?? -

Alex è terrorizzato.

-Ti ho volutamente messo allo scoperto in modo da capire chi sta tradendo la mia base, ci sono degli infiltrati, dalla telecamera non si vede nessuno entrare quando hanno attentato alla tua vita in doccia-

Lui sembra svenire, al suo posto se mi avessero detto la stessa cosa a me probabilmente sarei svenuta anch'io dalla paura.

-Non preoccuparti Alex, farò l'impossibile affinché non ti accada niente -

Lui alza lo sguardo su di me, in quel momento parte una scarica lungo la mia schiena, sarà la paura che mi ha trasmesso oppure il colore dei suoi occhi misto ai colori dell'alba che ci fa compagnia durante questa "fuga". Uno sparo.

-Greg accelera, Alex sta giù -

Apro il finestrino e mi sistemo con la schiena sul cruscotto dell'auto pronta a sparare ai bastardi che ci stanno attaccando. Con la ricetrasmittente parlo con Victor aggiornandolo sulla situazione, lui è quasi alla raduna.
Un'altro sparo frantuma il tergicristallo posteriore.

-Eleonora o cominci a sparare oppure ridurranno la macchina un colabrodo -

Greg cerca di guidare il più veloce possibile.

-Greg troppe macchine e troppi civili, non vorrei ci andasse di mezzo chi non ci colpa-

-Avanti Eleonora sappiamo tutti la mira che hai-

Gin mi guarda sorridente e tranquilla come se in questo momento non si trovasse su una macchina a più di cento chilometri orari con due che ci sparano dietro.
Chiudo un attimo gli occhi sospirando, non appena li riapro incrocio il mio sguardo con quello di Alex, restiamo qualche secondo a guardarci, decido di rispondere al fuoco.
Mi posiziono col busto per metà fuori dal finestrino puntando il fucile contro la macchina alle nostre calcagna e comincio a sparare. Il mio intento è quello di non uccidere nessuno dei due per poterli interrogare e uccidere dopo nel caso fosse necessario.
Loro rispondono al fuoco e non faccio in tempo a rientrare dentro l'auto che un proiettile mi prende il braccio.

-Porca puttana-

-Ele tranquilla, Victor è già la con la squadra che ci sta aspettando, il proiettile ti ha preso di striscio per fortuna -

-No ma io ammazzo quella merda-

Mi rimetto fuori e ripunto il fucile

-Ele una macchina al senso opposto sta correndo verso noi con le pistole puntate-

Greg mi avvisa e prontamente mi giro in avanti dicendo a Ginevra di coprirmi le spalle con la macchina dietro, punto e cerco di prendere il guidatore.
Parte uno sparo che frantuma il tergicristallo anteriore e che colpisce la spalla del guidatore facendo finire la loro macchina fuori strada.

-Ma quanti cazzo sono che ti vogliono morto? -

Mi rivolgo ad Alex che mi guarda facendomi capire che non ne ha idea.
Fortunatamente arriviamo alla raduna dove ad attenderci c'è un Victor con una squadra nascosti e pronti ad attaccare la macchina che ci segue. Vic punta alle ruote della macchina che centra in pieno facendola sbandare e ribaltare su se stessa un paio di volte.
Scendo di corsa dall'auto ordinando Ginevra di mettere al sicuro Alex mentre mi dirigo verso l'auto attentatrice. Estraggo uno dei due con Victor alle mie spalle con la pistola puntata su lui.

-Chi vi manda e che volete da Alex? -

Lui mi manda a fanculo in russo e cerca di spararmi ma prontamente Victor spara per proteggermi uccidendo il russo.
Mentre la squadra recupera l'altro ancora vivo un'altra squadra porta i due che avevo fatto sbandare prima.

-Stasera abbiamo da lavorare -

Victor cerca di sdrammatizzare la situazione mentre vedo un Alex correre verso di me.
Ad un passo mi prende tra le sue braccia stando attento a non farmi male al braccio ferito e sanguinante sussurrandomi un grazie vicino all'orecchio, cosa che mi fa letteralmente drizzare le spalle e colorare le mie gote, lo scanso con delicatezza dicendogli dolcemente che è il mio lavoro e che non deve ringraziarmi e mi allontano cercando di calmare i miei battiti con dei grossi respiri.

-Vieni capo. Curiamo questa brutta ferita è poi torniamo a casa -

Acconsento con un cenno del capo e mi dirigo con la mia squadra verso i furgoni che ci riporteranno in base con i tre attentatori, stasera mi divertirò sicuramente a spaccare quei bei faccini russi.

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