Parte 1

« Voglio solo conoscerti. Non c'é niente di male in questo ».

« Non hai proprio altro da fare. Che rompere ? » la butto lí il moro con una sigaretta accesa in mezzo alle labbra di poco dischiuse e una mano appoggiata alla guancia a guardare dritto e serio davanti a sé.

« Comunque... Ho sentito molto parlare di te, sai ? » disse il castano inquadrando con la propria macchinetta fotografica al collo, il diretto interessato.

« E cosa avresti sentito, esattamente di così eclatante di me ? »

Eccola lì quell'espressione corrucciata e cupa che al castano piaceva tanto vedere e aveva notato benissimo che questa "fantomatica " espressione che  faceva l'uomo stesse a indicare quando di mezzo c'era qualcosa che esattamente non gli piaceva. E bingo! Il giovane aveva appena colpito nel centro. Aveva capito di aver trovato la linea giusta per attirare la sua attenzione su di sè.

Un piccolo sorriso divertito e furbo piegò le labbra del giovane Akihito 《 Hm. Cose che non immagineresti mai, ma nemmeno lontanamente. Ci sono cose di te che i muri sanno 》 e appoggiò le mani incrociate sotto al mento, con aria di sfida.

《 Hahaha. Ragazzino davvero stanne fuori. O.... 》 e per dare più enfasi alla frase che stava per continuare, si alzó e si sporse oltre l'orlo del tavolo, guardando con aria di finto divertimento il ragazzino impertinente, poi con indice e pollice lo prese dal mento, attirandolo più vicino al suo viso 《 O è solo un tentativo per sedurmi questo? Sai, ora che ti vedo meglio sei proprio carino, ci metterei poco a farmi certi pensierini 》.

《Tsk ! Ma così mi onori Asami 》 e nel mentre il giovane lo disse, lasciò volutamente che la lingua scivolasse sulle labbra, mentre il suo sguardo lussurioso rimaneva incatenato a quello magnetico dell’uomo che lo guardava con un mezzo sorriso.

Molto delicatamente Asami si alzò dalla sedia tirando fuori dalla tasca un piccolo bigliettino di visita che poi glielo lasciò scivolare sul tavolo. Nella sua testa già pregustava la trappola che aveva preparato per cappuccetto rosso.
《 Ti aspetto a questo indirizzo 》disse, dandogli le spalle che agli occhi del giovane risultavano larghe e possenti e così belle che lo portarono sognare come sarebbe potuto essere aggrapparcisi.

***

Finalmente dopo ore e ore a rigirarsi quel bigliettino tra le mani, con la indecisione se fosse stata una buona idea presentarsi oppure no, Akihito vestito con dei jeans accompagnati da scarpe basse bianche di ginnastica, abbinati a una canotta beige accompagnata da una camicia quadri legata in vita e al polso la stessa polsiera nera che da sempre portava, al collo l’immancabile macchinetta fotografica di cui senza non poteva viverci, e con un sorriso tutto soddisfatto a illuminargli il viso contornato da due grandi occhi azzurri e capelli castano chiaro si ritrovò ad osservare come un bambino alle riprese delle luci di natale,   quel alto cancello chiuso che, gli bloccava la via d’ingresso verso quella maestosa e mastodontica villona a due piani, decorata da finestre lussuose e ringhiere raffinate in oro a vecchi tempi.

Pigiò con un dito il campanello e rimase in ascolto della voce bassa dell’uomo che aveva risposto, non ci volle molto per capire al maggiordomo che, quel ragazzino pimpante che aveva davanti alla videocamera,  era la stessa persona di cui il suo padrone aveva un incontro. Ma di certo, mai e poi si sarebbe aspettato, che al signor Asami  andavano anche bene certi affari non seri. Insomma bastava darci anche solo un occhiata per capire.

Pian piano, dopo il bip concesso per farlo entrare,  entrò nel grande salone dal pavimento a scacchi bianco e nero, se si guardava un poco in giro si poteva notare dei grandi quadri  raffigurati persone importanti dei vecchi tempi. A destra attaccato al muro color salmone, vi era delle vetrinetta laccate in nero contenenti all’interno;  Statuette varie; trofei e calici e piattini di cristallo. Dritto davanti a sé c’erano delle immense scale con scorrimento in acciaio e a sinistra un porta a due ante. A guardare tutte quelle bellezze, fecero sentire il povero Akihito povero e piccolo in confronto.

《 Prego in quella porta alla vostra sinistra e a più tardi 》 Mormorò con voce roca il vecchio maggiordomo dai pochi capelli bianchi in testa e da due baffetti anch’egli grigi ondulati, vestito tutto in punto e in nero e con cravatta ben messa apposto. Ai piedi dei stivali di nero lucido a punta e gli regalò un piccolo inchino, tenendo comunque un tono autoritario.

《 Forza. Non posso di certo tirarmi indietro adesso. Non ora che sono riuscito ad arrivare sin qui. Forza Akihito di che cosa hai paura? Questo  non era ciò che volevi ? 》
Si chiese tra sé e se, con il cuore galoppante nel petto, mentre per un momento chiudeva gli occhi e appoggiava le mani alla grande porta.

Quel Asami Ryuichi  era lì, a pochi centimetri da lui, oltre quella porta che li divideva. Lo aveva bramato. Desiderato. E ora che aveva l’occasione finalmente per scalfirlo dalla sua dura corazza  e magari di potergli fare anche quell’intervista, che per giorni, settimane e mesi si era studiato nei minimi dettagli, ora che cosa era che voleva esattamente fare? Farsi intimidire così ? No. Quello non sarebbe stato lo stesso Takaba Akihito che aveva imparato ad essere con gli anni.

Asami gli avrebbe dato un opportunità. Il più piccolo pian piano si sarebbe fatto amare, non subito certo. Ma poco per volta, era sicuro che, il più grande si sarebbe fatto amare e venerare.

Ma adesso non era più il tempo di rimanere a crogiolarsi nei fatti propri. Questo era il tempo di reagire. Di aprire quella porta e avere un tu e per tu con la più sua grande ossessione della vita. Asami Ryuichi.

Molto lentamente spalancò quelle porte lasciando che i luccicanti raggi solari, che entravano dall’ampio balcone situato dietro alla poltrona dove il grande Asami se ne stava seduto a guardare i fogli sul tavolo, lo accecassero per un istante, riprendendo poi il possesso della vista. Mentre il suo sguardo cadde poi sulla figura possente e dritta dell’altro vestito in elegante nero, una cravatta bianca e nera ordinata per dentro alla giacca nera. I capelli scuri sparpagliati un poco a destra destra e un poco a sinistra in dei ciuffi fini che, sulla fronte gli ricadevano e il viso dai lineamenti marcati che accompagnavano e che rendevano ancora più sensuali e tagliente quei due piccoli occhi verdi, lo rendevano decisamente molto  più sensuale ai suoi occhi.
《 Buon pomeriggio signor Asami 》 salutò cordialmente con un inchino, sorridendo. La luce che emanava era così forte che attirò nell’immediato lo sguardo dell’uomo. E non poteva che esserne lusingato.

《 Pensavo che non saresti più venuto mio piccolo e grazioso giovane . Ma non stare lì. Entra pure, io e te oggi avremmo molto da parlare 》lo esortò il moro con voce bassa e sinistra che, ebbe il potere di fare scorrere una scossa di brividi lungo la schiena sino in giù  all’appena arrivato, ancora fermo e con le mani unite davanti a sé sul suo posto, mentre lentamente, moltooo lentamente, Asami fece scorrere lo sguardo lussurioso lungo il corpo fine, ma allo stesso tempo, ben messo nei punti giusti di Akihito.

Lo aveva desiderato. Lo aveva bramato. E ora che aveva l’occasione finalmente per scalfirlo dalla sua dura corazza, non poteva tirarsi indietro o peggio, fare brutte figure. Doveva solo cercare di imporsi. Era solo questo a ciò che il giovane doveva pensare, mentre con il cuore in gola e mani sudate lasciò che la porta alle sue spalle si chiudesse, mentre il suo sguardo ora  deciso fissava senza alcun timore quello penetrante dell’uomo.
《 Adesso sono qui 》.
Disse andando a prendere posto davanti alla scrivania di Asami. Sulla punta la lingua già pronta ogni frase che si era preparato più è più volte in mente in questi stessi giorni e le mani corse subito sugli orgli della macchina fotografica che legata ad un cordoncino portava al collo.


Questionario : Secondo voi che succederà ora ? 😳🤭🤣

Nota Autrice:  HAHAHAHA no. Non sarà decisamente una one shot di un capitolo. Non ci riesco, non fanno per me scriverle. Ho deciso di donare a questa fanfiction altri capitoli, forse ma forse, anche più lunghi.
Invece la fanfiction che sto scrivendo su Henry e Sam che ho già pubblicato, siamo a un buon punto signori. Manca l'ultimo capitolino per portarla al termine. Mi sento così soddisfatta 😊🤗😂












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