9.

<<Allora che ci fai qua? Me lo spieghi?>> domandò John, irritato.
<<Sono venuta per un caffè. Passavo da queste parti e sono entrata.>> rispose lei con finta indifferenza.
<<Allora lascia che ti dica una cosa: TU, IN QUESTO BAR NON AVRAI NULLA. ORA FILA FUORI!!>> rispose ancora più irritato John. <<Se vuoi un caffè, cammina per altri due isolati!>>
<<Ascolta John, posso capire come ti senti, so..>>
<<TU NON LO SAI PER NIENTE!!>>
<<Sono qui per dirti che mi dispiace per quello che ho fatto, ma soprattutto per dirti che mi manchi tanto>> con un'espressione triste dipinta sul volto.
John si irrigidì.
<<Davvero John, ho sbagliato, credimi. Da quel giorno non faccio altro che pensare a te, è frustrante. E lo sai perché lo è? Perché avevo capito di aver perso la persona più importante della mia vita.>> continuò lei.

Celeste e l'amica si scambiarono sguardi interrogativi, in attesa di una risposta di John.

<<Ascolta John, torniamo insieme. Dimentichiamo il passato.>> propose Viola.
<<Ascolta Viola. Non me ne faccio nulla delle tue stupide scuse. Come è? Stefano ti ha lasciata? Come puoi pensare che io possa tornare da te? Sei sciocca se pensi che basti una faccia contrita e scuse banali per tornare con te. Ora, se hai finito la tua recita, puoi anche uscire da dove sei entrata.>> rispose finalmente John con una calma apparente.
<<Ma perché fai così?>> continuò imperterrita Viola <<ma non ricordi i bei momenti passati insieme? Il nostro viaggio, la prima volta che ci siamo conosciuti. Ho avuto un momento di crisi, ma sono qui per te.>>
<<Ho già una ragazza, Viola. Ed anche se non ne avessi una, non ritornerei mai con te. Ed ora vai via.>>
<<E chi sarebbe?>>  chiese attonita.
<<È..>>
<<IO. Io sono la ragazza!>> rispose Celeste, interferendo nella conversazione che pian piano degenerava.
<<Tu?!>> e scoppiò a ridere. <<Ora te la fai con le bambine?>> con un tono di voce a dir poco maligno.
<<Viola, ESCI FUORI IMMEDIATAMENTE E NON OSARE PIÙ!!>> sbraitò John. Nel locale scese un silenzio funebre, anche le mosche smisero di volare.
<<Ragazza, ti dico una cosa.>> si girarono tutti e videro Ben con il quotidiano in mano dirigersi proprio verso di loro. <<Io, questo giovanotto qui l'ho visto crescere in questo bar. L'ho visto felice quando stava con te, ma questi occhi hanno visto anche un John letteralmente a pezzi, dopo quello che hai fatto. Niente lo sollevava di morale, ed ora è di nuovo felice. E lo è grazie a lei>> appoggiando una mano sulla spalla di Celeste <<e per questo ti chiedo di ascoltare John, e di andare via. Di non offendere più la ragazza che sta rendendo felice John. Perché signorina, eri la sua ragazza, e non hai saputo sfruttare l'occasione che il signore ti ha donato. Hai perso un ragazzo d'oro, ed ora non puoi far altro che tornare da dove sei venuta e non farti vedere mai più.>>
<<Oh Ben.>> commosso disse John.
<<Non sai che ti perdi John.>> sconfitta, Viola andò via, ma la sua espressione indicò che non lo era del tutto.

La guardarono tutti andar via, e nel locale risuonò un applauso.
<<Bravo Ben!!>> <<Così si fa>> dissero alcuni.
<<Giovanotto. Non permetterle più di farti stare così. Sei felice ora, hai lei. Non avvilirti. Ascoltami.>>
<<Certo Ben. Grazie mille>>
<<Ragazzo, non sono io quello che devi ringraziare, ma è lei. È solo grazie a lei se ora sei tornato il vecchio John. Ora vado. A dopo.>>
<<Ciao Ben.>> salutarono in coro John e Celeste.
<<Devo andare anch'io.>> disse Luana.
<<Vengo con te>> aggiunse Celeste e si voltò verso John.
<<Posso passare per le 3, se vuoi.>> disse lui.
Lei accennò di sì col capo ed uscì con l'amica.

<<Ma la conosci?>>chiese Luana.
<<Mai vista.>> rispose Celeste.
<<E con quale coraggio ti sei messa in mezzo?>>
<<Doveva finirla, o no quella stronza?>>
<<Già. Chiederai di lei pomeriggio?>>
<<Non lo so. Forse aspetterò che ne parli lui.>>
<<Dai, allora buona passeggiata fidanzatina.>> le diede un bacio ridendo e andò via.

Celeste guardò un'altra volta verso John, cercando di scrutare la sua espressione. E decise di non entrare. Tante domande rieccheggiavano nella sua testa
"Che cosa è successo tra loro?"
"Cosa ha fatto lei?"
"Da quanto si conoscono?"
"Come stava prima che conoscesse me?"

Ma soprattutto c'era una domanda che più si innalzava tra le altre "Voglio davvero essere così importante per lui?"
In fin dei conti era da poco che si vedevano, ed una sola volta erano usciti insieme, anche se passò una bella serata e ci fu il fatidico bacio. Ma quella domanda premeva troppo nella sua mente.
Ritornò a casa con la testa sommersa dai troppi pensieri e dalle troppe domande, le quali dovevano avere delle risposte, al più presto.

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