Vero Amore (True Love)

Penso che la chiave di molte cose sia l'equilibrio, che sia l'equilibrio del potere, equilibrio in amore, o a volte semplicemente equilibrio. Per alcuni di noi sembra difficile da raggiungere, troppo difficile da conquistare, ma la cosa più importante è non smettere mai di tentare.

Quel pomeriggio ritornando a casa stavo davvero male, avevo una paura da matti di perderlo per sempre.

Ma verso le sedici mi chiamò, avevo paura di rispondere. Ma facendomi coraggio gli risposi: "Pronto!"

"Stella amore mio sono sotto casa tua, devo parlarti posso salire?"
La sua voce tremava.

"Ma certo che puoi salire ti apro il portone!"

I miei fratelli stavano per uscire, uno doveva andare a lavoro e l'altro in palestra.
Quindi dovevo rimanere io a casa con mia sorella.

Mio fratello che sbraita sempre, vedendomi aprire il portone dal citofono mi disse: "Deve venire qualcuno?"

"Sì il Dottor Cox"

"Come mai viene?"

"Così, perché non può venire?"

"Sì certo che può venire!"

"E allora non fare domande!"

Appena mio fratello aprì la porta per uscire, Angelo uscì dall'ascensore.

"Buonasera suocero!" Gli disse.

Perché sembrava davvero un suocero per come si comportava.

Mio fratello rispose un po' alterato: "Buonasera dottor Cox!?"

E Angelo gli replicò: "Dai stavo scherzando, non te la prendere!" 

"No! State tranquillo non me la sono presa, lo so che stavate scherzando!" Ribatté mio fratello.

Angelo continuò a dirgli: "Stai andando a lavoro?"

E mio suocero fratello gli rispose: "Sì sto andando a lavoro! Arrivederci mi ha fatto piacere vedervi, alla prossima" era ancora un po' infastidito.

" Buon lavoro allora, arrivederci!" Gli contraccambiò Angelo.

"Grazie dottor Cox" e per fortuna se ne andò.

Poi arrivò pure quell'altro, lui era un po' più tranquillo e commentò: "Buonasera dottore"

"Buonasera stai andando a lavoro anche tu?"

"No io vado in palestra!"

"Buon allenamento allora!"

"Grazie arrivederci" e se andò pure lui.

"Sono finiti?" Mi domandò Angelo ridendo.

"Sì sono finiti, tu mi fai troppo ridere anche se a volte mi fai arrabbiare, ma ti amo lo stesso" gli risposi.

Lui mi prese e abbracciandomi mi baciò, e cominciò a toccarmi.

Ma dopo un po' gli riferii: "Fermati che di là in cucina c'è mia sorella, vieni a salutarla!"

Entrati in cucina mia sorella era felice di vederlo, stava disegnando e gli regalò un suo disegno.

Angelo rimase molto contento.
"Grazie che bello, lo metterò in cornice. Così lo metterò nel mio nuovo studio" mia sorella gli sorrise.

Ma lo guardai sbalordita, domandandogli: "Dove lo metterai?"

E lui rispose: "Posso parlarti in privato? O devi rimanere qui con tua sorella?"

E io tremando un po' gli replicai: "No tranquillo andiamo a parlare in camera mia, ma prima posso offrirti qualcosa?"

"No grazie non preoccuparti" ringraziò di nuovo mia sorella per il disegno e venne con me in camera.

Entrati in camera mia Angelo chiuse la porta, e gli sbottai: "Hai intenzione di violentarmi?"

"Smettila di dire stupidaggini per favore!" Mi rispose alterato.

"Cosa devi dirmi allora? E perché a mia sorella gli hai detto del tuo nuovo studio?" Gli domandai nervosa.

Ma lui mi conferì: "Ascoltami Stella, oggi sei andata via senza farmi finire di parlare. Io cambio solo ospedale, ma qui ritorno per fare studio e per fare lezione a l'università. Quindi non ti lascio, il mio nuovo studio lo apro a casa mia per avere uno studio tutto mio da solo" non sapevo cosa dire, cominciai ad avere le pulsazioni alle dita.

Non volevo stare in reparto senza di lui, perché mi sarei sentita persa e sarei ritornata ad essere di nuovo imbranata.

Ma facendomi coraggio gli confermai tutto quello che pensavo di lui:
"A volte odio ogni singola stupida parola che dici, a volte voglio prenderti a schiaffi in faccia, ma allo stesso tempo ti voglio abbracciare. E mi rendi così pazza da chiedermi perché sono ancora qui o dove potrei andare senza di te. Sei l'unico amore che io abbia mai conosciuto a volte ti odio, ma ti amo veramente, così tanto che penso che debba essere vero amore" e tanto per cambiare scoppiai a piangere.

Ma lui era piuttosto calmo: "Perché piangi adesso? Il nostro amore è vero, non è mia intenzione farti soffrire. Ho capito quello che vuoi dirmi e hai ragione, puoi odiarmi e amarmi come vuoi. Ma non posso farci niente devo andare via" pensavo come facesse ad essere così calmo.

Ma asciugandomi le lacrime agli occhi gli rivelai: "A volte mi chiedo come mai siamo arrivati a stare insieme, ma senza di te mi sento incompleta. Cosa farò in reparto senza di te? Non voglio andare in sala operatoria con Kelson e poi per vederci avremmo poco tempo".

Angelo mi abbracciò e mi confessò: "Lo so che passeremo poco tempo insieme, io dovrò stare anche con mia figlia. Però possiamo organizzare una serata insieme noi tre!"

"Sì come no!? Sono quasi due anni che lo stai dicendo, e non lo facciamo mai!" Gli obiettai delusa.

"Ti dico che lo faremo! E non ti preoccupare pensa a tutti i momenti belli che abbiamo passato insieme, sia in reparto e sia fuori" mi baciò e mi fece cadere di proposito sul mio letto.

Mi abbracciò stretta a sé, e con voce calda e tremante mi disse:
"Abbracciami forte, fammi essere tuo per sempre. Ti amo Stella, e non ti lascerò mai!" Mi sentivo bene tra le sue braccia.

Dopo un po' mi accorsi che era tardi e dovevo preparare io la cena, perché mio fratello ritornava tardi da lavoro. Così Angelo rimase ad aiutarmi a cucinare e mangiò a casa con noi, ed è stato molto bello riaverlo a cena.
Ci faceva ridere con le sue battute, però non disse nulla del trasferimento e fece bene.

A fine serata quando andò via mi disse: "Stella amore mio ci vediamo domani pomeriggio, io farò anche la mattina quindi mi troverai già in reparto" mi baciò sulla bocca e se ne andò.

I miei fratelli rimasero a guardare con la bocca aperta, ma senza dire nulla me ne andai nella mia camera.
Il giorno dopo andai un po' prima a lavoro, così potevo passare un po' più tempo con Angelo. Lui appena mi vide mi venne ad abbracciare e subito mi baciò, dicendomi se volevo andare a mangiare a mensa con lui e accettai subito.

A mensa mentre mangiavamo mi confabulò: "Stella amore mio ascoltami, ora che andrò via cerca di essere forte e soprattutto, non farti prendere dalla paura. Non stare a pensare che non sai fare determinate cose, tu sei brava e sei una ragazza in gamba. Io non ti lascerò mai" continuava a dirmelo in continuazione.

Ma con coraggio gli domandai: "Lo sai qual è la cosa che mi fa più paura? "

"No lo so dimmelo tu!"

"È che quando tu andrai via sarà il Dottor Kelson il nuovo primario!"

Ma Angelo mi rispose: "Questo non è ancora deciso, per il momento sono ancora io il primario e non ti preoccupare, ora non ti tratta più male. Anzi ha capito che sei in gamba, e vedrai che anche lui sarà fiero di te"
ma io non volevo che Kelson fosse fiero di me, volevo che lo fosse solo Angelo e nessun'altro.

Ma poi alla fine Angelo mi riferì: "Ah dimenticavo di dirti che sarà mia figlia Morgan a farmi da segretaria nel mio studio, perché lei sta facendo il corso di Centro Europeo Formazione. Per lavorare come segretaria in uno studio medico, e quindi farà lo stage da me prima di diplomarsi" ero contenta per Morgan e arrabbiata con lui, perché speravo che sarei stata io la sua segretaria.

Ma gli dissi ugualmente: "Bene mi fa piacere per lei, almeno lavora con suo padre" e cominciai a tremare.

"Volevi farmi tu da segretaria vero?"  Mi domandò.

Mi alzai dalla sedia, mentre andai a posare il vassoio gli mentì: "No! Ma sono contenta per Morgan" e andai via.

Quel pomeriggio non abbiamo più parlato del trasferimento, mancavano sette giorni e lui sarebbe andato via dal Sacro Cuore.

Durante la terapia con Mark ero sempre pensierosa, lui se ne accorse e mi diede conforto. Dicendomi che lui sarebbe stato sempre con me, e che se avevo bisogno di un amico con cui confidarmi potevo sempre contare su di lui. Lo ringraziai ed ero contenta che almeno lui c'era sempre per me, lo stesso valeva anche per Ada.
Dopo la terapia dei pazienti, chiamarono dal pronto soccorso per un ricovero. Era un ragazzo di sedici anni che doveva essere sottoposto ad un intervento chirurgico alla schiena, stava messo davvero male.

Quindi la mattina seguente avrei eseguito il mio ultimo intervento chirurgico con il Dottor Cox, questo mi distruggeva sempre più.
Dopo aver effettuato il ricovero del ragazzo, Angelo venne in infermeria dicendomi che voleva parlarmi.

Così lo seguii in sala medici.
Una volta soli cominciò a dirmi: "Stella amore mio, forse l'intervento di domani sarà l'ultimo che faremo insieme" la sua voce tremava.

Cominciai a tremare ancora di più di lui, ma ebbi il coraggio di dirgli: "Lo so amore mio, ma perché devi andare? Non puoi fare cambio con Kelson?"

Ma lui mi rispose: "Che ti credi che non ci avevo pensato? Ma Kelson potrà essere primario solo se io me ne andrò, non potrà farlo in un altro ospedale!"

Ma ero confusa e arrabbiata.

E gli urlai: "Io non ci sto capendo un cazzo! Sono vent'anni anni che lavori qui. Lo sai benissimo i sacrifici che ho fatto, dopo la scomparsa di mia madre. E tu che fai? Te ne vai! Perché non combatti?! Perché non fai nulla per rimanere qui? Lo so che ritornerai, ma le nostre vite cambieranno e non avremo più il tempo per stare insieme!"

E lui mi rispose con un tono serio: "Lo so i sacrifici che hai fatto, ma non mi devi dire quello che devo fare!" Nei suoi occhi c'era molta rabbia.

Ma ero sconvolta dopo quelle sue ultime parole, così gli ribadii: "Ok come vuoi, era meglio quando mi trattavi come a una figlia!!"

"Sì era meglio!!" Mi rispose arrabbiato.

Me ne andai senza dirgli più nulla.
Non riuscivo a capire perché si comportava così, avrei voluto che mi accadesse qualcosa di brutto, così non se ne sarebbe più andato.

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