Per amore solo per amore
Per amore si farebbe qualsiasi cosa, e pure continuiamo a fare errori. Continuiamo a soffrire, a stare male per qualcuno che forse non merita il nostro amore. Ma quando si è innamorati non esistono ostacoli, anche se è un amore impossibile continueremo ad amare sempre di più. Perché ci fa stare bene e male allo stesso tempo, ed è una sensazione unica.
Quella notte con Mark passò in fretta, appena svegliati all'alba ci siamo dati il "Buongiorno".
Mentre ci stavamo per alzare, abbiamo sentito la voce del Dottor Cox sbraitare a prima mattina, era nervoso.
"E ora cosa facciamo? Se ci vede che usciamo insieme da qua sono guai!" Dissi a Mark agitata.
"Tu nasconditi che io lo distraggo, appena si allontana tu esci ok?" Mi propose.
"Ok va bene" risposi subito.
Mark uscì per primo, e il Dottor Cox appena lo vide sbraitò: "Buongiorno Mark, ma Stella dov'è?"
"Buongiorno Dottor Cox, non lo so dove sia Stella, io mi sono appena alzato" mentì Mark.
"Trovala devo parlarle!" E si allontanò.
Mark bussò alla porta e borbottò: "Via libera" e così uscii dallo stanzino. Mi sembrò piuttosto geloso.
"Ti sta cercando è andato nella stanza della sua ex" mi confessò Mark.
"Io non ci vado da quella!" Gli constatai fastidiosamente.
"Ma dai muoviti che te ne frega, è un paziente come gli altri!" Mi ribadì.
Facendomi coraggio mi avviai verso la stanza, facendo il segno della croce.
Appena entrata con l'ansia addosso, esclamai: "Buongiorno a tutti!"
Il Dottor Cox appena mi vide esclamò: "Ah eccoti qua Stella ti stavo aspettando, senti stamattina abbiamo un intervento chirurgico da fare".
"Ma Dottor Cox ho appena finito di fare la notte, questo non è il mio turno!" Gli dissi con agitazione.
"Tu sei la mia assistente, e quando io opero tu stai vicino a me e chiaro!?" Mi affermò Cox.
Naturalmente diventati tutta rossa e non sapevo cosa dire.
Ma intervenne quella mappina della sua ex moglie dicendo: "Stella, Angelo si fida molto di te e visto che stamani deve operarmi, vuole che tu gli stia accanto".
Cominciarono a sudarmi le mani perché avevo l'ansia.
"Sì certo signora lo so!" Balbettai.
Stavo cominciando anche a tremare, perché mi trovavo in mezzo a l'uomo che amavo insieme alla sua ex.
Angelo se ne accorse, ma borbottai:
"Ok vado a dirlo al caposala" invece era una scusa, per uscire fuori dalla stanza.
Il Dottor Cox mi seguì, mi prese per un braccio e mi portò in sala medici.
Chiudendo la porta alle sue spalle, cominciò a dirmi: "Lo so che ti fa stare male vedendo la mia ex moglie, ma è un paziente come gli altri e dobbiamo aiutarla!" Sentivo l'ansia salire sempre più.
"Quando è venuta la tua ex non mi hai dato retta per niente, mi hai evitata... e ora ti presenti dicendomi che vuoi che stia con te durante l'intervento?!" Gli affermai con il cuore in gola.
"Scusami ma ero nervoso in quel momento, non me l'ho aspettavo di trovare lei!" Mi rispose nervoso.
Sentivo che mi veniva da piangere.
"Perché mi hai mandato quel messaggio? Cosa provi davvero per me?" Gli domandai con coraggio.
"Io ti amo, quel messaggio te l'ho scritto per farti capire che avvolte, ci sono delle situazioni che ancora non so affrontare" mi rispose tremando.
"In che senso non sai affrontare? Cioè hai paura di dire alla tua ex moglie e a tua figlia che io e te ci amiamo?"
Mi sentivo l'ansia a tremila.
"È ancora presto per me, e credo lo sia anche per te. Collaboriamo insieme come abbiamo sempre fatto poi con il tempo si vedrà, tu potrai sempre contare su di me io sarò il tuo mentore per sempre".
Dopo quelle parole mi abbracciò, e tra le sue braccia mi sentivo al sicuro, mi sentivo protetta.
Come potevo smettere di pensarlo quando lui era sempre presente nella mia vita, ma pensavo anche a Mark e alla nostra seconda notte insieme.
Lo so che non avevamo fatto niente ma dovevo dirglielo ad Angelo, non potevo tenerlo nascosto per sempre.
Dopo un po' mi disse: "Dai ora andiamo che si fa tardi, poi in sala operatoria ti spiego l'intervento".
"Aspetta Angelo devo dirti una cosa"
"Sì dimmi!"
"Ieri è stata una notte tranquilla senza urgenze, ehm così io e Mark finita la terapia della sera... siamo andati a riposarci nello stanzino, come sai lì c'è un letto, e così abbiamo dormito insieme!" Gli balbettai agitata.
Lui fece una faccia strana, forse sbagliai a dirglielo.
"Siete persone adulte non siete più ragazzini, quindi spero che non abbiate fatto nulla?" Mi domandò nervosamente.
Gli risposi: "No! Abbiamo solo parlato di te e degli interventi poi ci siamo addormentati, te l'ho detto lui è solo un amico per me e lui lo sa. Ma volevo dirtelo scusami".
"Tranquilla hai fatto bene a dirmelo in fondo siete colleghi, ma non vorrei che si ripeta di nuovo e ora andiamo!" Mi esclamò calmandosi.
"Angelo aspetta un'ultima cosa" gli dissi mentre si stava avviando alla porta.
"Cosa c'è ancora?"
"Ti amo" gli dissi in fretta.
Lui mi baciò, e aggiunse: "Anche io, ora andiamo sul serio!"
Appena usciti dalla sala medici chiamai a casa, dicendo che sarei rientrata più tardi, perché avevo un intervento urgente con il Dottor Cox, così non stavano in pensiero.
Mark e Ada erano andati via, ma c'era Tony, che aveva appena finito di fare i letti e sistemare i pazienti.
Quindi mi aiutò lui a portare la paziente in sala operatoria.
Mentre stavamo andando mi proferì: "Senti Stella, dopo l'intervento vorrei parlarti!"
"Sì va bene Tony" chissà cosa doveva dirmi.
Arrivati all'ingresso della sala operatoria, dopo il lavaggio delle mani; Angelo mi spiegò meglio l'intervento.
Cominciò a dirmi: "Allora Stella stammi bene a sentire, l'intervento di oggi è abbastanza complicato. Consiste nell'asportazione dell'ernia e di parte del disco. È un intervento chirurgico che si può effettuare in caso di ernia discale, questo tipo di intervento si chiama discectomia e viene effettuata con tecnica microchirurgica. E avviene in anestesia generale. Sono stato abbastanza chiaro?"
"Sì chiarissimo, ho capito" gli risposi.
Lui continuò: "L'intervento per ernia del disco è oggi un intervento sicuro, di breve durata 20-40 minuti e con minime complicanze, se eseguito da mani esperte come le mie essendo anche un neurochirurgo".
Diventai tutta rossa e pensai nella mia mente: «Lo amo ancora di più quando usa linguaggi medici, e quando si vanta per la sua bravura».
Una volta preparati entrammo in sala operatoria, cominciai a preparare il tutto per il monitoraggio, in seguito l'anestesista cominciò con l'anestesia.
Una volta assicurati che la paziente stesse dormendo, io e Angelo cominciammo con l'intervento.
Ed era molto interessante come intervento chirurgico, è stata una nuova esperienza per me.
Ed ero sempre più orgogliosa di essere l'assistente personale del Dottor Cox.
L'intervento durò 40 minuti, ed è stato abbastanza complicato a mio parere.
Appena finito Angelo mi rivelò: "Grazie Stella, continua così" e i suoi occhi erano luminosi.
"Grazie a te, perché imparo sempre cose nuove" lui mi sorrise come solo lui sa fare, con il suo splendido sorriso.
Una volta che la paziente fu svegliata e portata in sala risveglio, Angelo uscì dalla sala operatoria.
Fuori ad aspettare c'era sua figlia Morgan, e il compagno della sua ex moglie. Appena fu un po' cosciente io e Tony la portammo nella sua stanza, appena vidi la figlia di Angelo mi emozionai, perché era molto bella e somigliava molto a lui.
Una volta sistemata, spiegai a Morgan ciò che avrebbe dovuto fare e non fare, lei si mostrò entusiasta della mia spiegazione.
Poi mi disse: "Grazie di tutto, Stella! Anche per quello che fai con mio padre, lui si fida molto di te".
Era molto carina, aveva i capelli molto lunghi, di un castano scuro.
Gli occhi erano di un marrone chiaro, ed era magra quanto me.
Era abbastanza alta, circa pari a me: un metro e sessantotto centimetri.
"Non devi ringraziarmi per me è un piacere, tuo padre è un uomo straordinario. Ed è un bravissimo chirurgico e a me piace stargli accanto!" Le dissi sorridendo, e con il cuore in gola me ne andai.
Si erano fatte le undici e dovevo andar via perché non era il mio turno.
Andai in infermeria per salutare tutti, dicendo a Tony che avremmo parlato un altro giorno.
Volevo salutare anche Angelo ma non c'era, così andai a vedere se stava nel suo studio.
Arrivata davanti alla porta bussai: "Bum bum" e lui rispose: "Avanti" era così bella la sua voce.
Aprendo la porta vidi che era in compagnia di un signore.
"Buongiorno, io vado dottor Cox, ci vediamo giovedì!"
Lui subito mi presentò l'uomo, era il compagno della sua ex.
Era un uomo abbastanza affascinante, su una sessantina di anni, con i capelli brizzolati e occhi castani.
Ma poi mi disse: "Va bene Stella a giovedì, e grazie ancora!"
"Di nulla, arrivederci!" E me ne andai.
Arrivata a casa andai subito nella mia camera, e buttandomi sul letto pensai a Cox.
Il nostro rapporto lavorativo stava crescendo sempre più, ed era il nostro amore appena nato che mi faceva paura.
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