La nostra relazione
La nostra relazione stava diventando sempre più una cosa seria, ma anche complicata. Mio fratello cambiò subito idea, dicendomi che Cox era davvero troppo grande per me.
Ma gli feci capire che non ero più una ragazzina, ma una donna adulta e vaccinata.
Mia sorella sposata era un po' turbata dalla nostra relazione, una volta che lo venne a sapere da Cox. Ne parlò con il marito e ci fecero mille domande e mille precauzioni riguardanti i figli che verranno, l'età tra noi due e tutte cose che a noi non interessavano.
Dicevano anche che lui era interessato a me solo per portarmi a letto, ma questa è pura cattiveria.
La gente purtroppo non guarda mai il lato positivo, deve sempre giudicare e offendere, non lo so forse sarà invidia o frustrazione.
Ma il nostro amore era più forte delle stupide chiacchiere della gente. Pensavano che era una semplice cotta passeggera ma si sbagliavano, così ci lasciarono in pace per un po'.
Almeno potevo dire finalmente che uscivo con Angelo, rimanendo anche a casa sua se volevo.
C'erano molte persone che ci scambiavano per padre e figlia, quando ci vedevano mano nella mano o quando ci baciavamo in pubblico. Avevamo sempre il dito puntato contro, mentre alcuni ci dicevano che eravamo bellissimi insieme.
Sentivo giorno per giorno che accanto a lui stavo crescendo, sia professionalmente e sia di personalità e mi sentivo finalmente felice.
E più passava il tempo e più il nostro amore diventava sempre più forte, anche il nostro rapporto a lavoro si stava rinforzando sempre più.
Continuavo sempre a spiegare gli interventi agli studenti in sala operatoria, Angelo era sempre più orgoglioso di me.
Anche in reparto ero molto migliorata, ed ero anche diventava il mentore di alcuni studenti del primo anno e questo mi faceva molto piacere.
Ma non smisi mai di dedicarmi ai miei pazienti, per me stavano diventando molto importanti.
Specialmente Gabriele che stava migliorando, molto presto poteva camminare senza stampelle.
Ogni volta che mi vedeva mi abbracciava e mi baciava sulla guancia, e mi accorsi che stava crescendo.
Quel piccolo ragazzino indifeso stava diventando quasi un uomo, e presto avrebbe compiuto quattordici anni; e forse stava per lasciarmi di nuovo.
Durante un turno di mattina, il padre appena mi vide da sola fuori al corridoio del reparto mi minacciò di nuovo. Dicendomi di lasciare stare in pace suo figlio, non capivo perché si comportava così con me stavo solo facendo il mio dovere.
Non volevo dire nulla ad Angelo perché altrimenti non mi avrebbe mandato più da sola neanche in riabilitazione, poi andava a finire che si sarebbe incavolato di brutto e io non volevo che succedessero casini.
Appena uscii dalla riabilitazione e ritornai in ortopedia, Angelo mi disse: "Ti stavo cercando amore mio, devo visitare Gabriele e la mia ex moglie, sono arrivati i risultati dei raggi forse andranno a casa" avrei preferito che fosse dimessa la sua ex.
Così dissi ad Angelo: "Sono appena uscita dalla riabilitazione, ma ti prego manda via la tua ex e non Gabriele!" Lui mi sorrise.
"Dai vieni con me vediamo cosa possiamo fare!"
Ritornai in riabilitazione ma con il Dottor Cox stavolta, quindi il padre di Gabriele non poteva dirmi più niente.
Andammo prima dalla sua ex ed era migliorata molto, poteva camminare senza problemi.
Solo che doveva stare un po' attenta nei movimenti, poteva ritornare a casa finalmente.
C'era anche Morgan con lei, e notai che si faceva sempre più carina.
Poi andammo da Gabriele e il padre non fece caso a Cox, e mi disse: "Tu cosa ci fai ancora qui?"
"Dobbiamo visitare vostro figlio vi crea qualche problema?" Gli rispose Angelo con agitazione.
E lui rispose subito: "Oh scusatemi dottore non vi avevo visto, ero distratto!"
Angelo fece finta di niente, e disse a Gabriele: "Vedo che sei migliorato molto in queste settimane, l'osso si è consolidato bene. Ora verrà la parte difficile mio caro Gabriele, dovrai fare peso alla caviglia. Poi spiegherò tutto al fisioterapista e dovrai continuare ancora un po' con la magnetoterapia" il padre sembrava assente.
Ma Gabriele disse: "Quando tempo ci vorrà ancora per guarire? E potrò ritornare a giocare a Basket?" Era molto preoccupato.
Cox gli rispose: "Un altro mesetto buono ci vuole, per ritornare a giocare a Basket ci vorrà del tempo" Gabriele diventò triste.
Non volevo vederlo triste, e così gli dissi: "Non ti preoccupare che ritornerai a camminare come prima, anche io ho avuto il tuo stesso intervento. C'è voluto del tempo però ora sto bene, ma ricordati che la caviglia operata te la sentirai sempre diversa rispetto all'altra. E quando cambierà il tempo ti potrà fare male o darti fastidio" questo era ciò che mi aveva detto Cox a me.
Gabriele riprendendosi disse: "Bene così diventerò anche meteorologo" e si mise a ridere.
Cox aggiunse: "Poi faremo diversi controlli, anche perché fra un anno dovrai toglierti la vite!"
Intervenne il padre dicendo: "Perché dovrà togliersi la vite?" Subito pensai «Finalmente si è svegliato!»
E Cox gli rispose: "Perché è giovane e crescendo può portare a complicanze, anche Stella l'ha tolta dopo un anno e pure lei era più grande" era bello riaffiorare i nostri ricordi di quando ci eravamo conosciuti.
Poi a visita finita salutai Gabriele e gli dissi nell'orecchio, per non farlo sentire al padre.
"Presto ti porterò a fare un giretto con la mia macchina, magari per il tuo compleanno" e gli diedi un bacio sulla guancia, e lui lo ridiede a me.
Una volta usciti Angelo mi disse: "Stella ma per caso il padre di Gabriele ti minaccia?"
Cominciai a tremare e dissi: "Io non volevo dirtelo per non farti preoccupare, ma lui mi dice sempre che devo lasciare stare in pace suo figlio. Che non devo metterli strane idee in testa, e me lo dice con un tono minaccioso" notai dalla sua espressione che si stava arrabbiando.
"Invece dovevi dirmelo subito, da quando va avanti questa storia?" Mi domandò arrabbiato.
"Da quando era ricoverato in ortopedia" gli risposi.
Ed era molto nervoso.
"Ora che devo fare devo andare a spaccargli la faccia? Per dirgli di lasciarti in pace?" Mi domandò nervosamente.
Gli risposi impaurita: "No ti prego, lascia stare di solito non ci sta mai, c'è sempre la moglie ed è sempre gentile con me" non volevo mettere di mezzo né Gabriele e né sua madre.
"Ok! Ma la prossima volta se dovesse rifarlo corri da me, che ci penso io!" Mi disse cercando di calmarsi.
"Va bene lo farò stai tranquillo" gli risposi.
Quella stessa mattina mi fermò anche Angelica, la tirocinante che ci provava con Angelo e mi disse: "Scusami un attimo Stella ma è vero quello che si dice in giro? Che te la intendi con il Dottor Cox?"
Le risposi a tono: "Io sono fidanzata con il Dottor Cox ed è diverso, e delle chiacchiere stupide di voi pivelli a noi non ce ne importa niente. E se vuoi fare la tesi con lui comportati bene!"
Lei rispose: "Potrebbe essere tuo padre!" Stavo per prenderla a schiaffi.
Ma le risposi: "A me non crea nessun problema, e poi io sono adulta e vaccinata rispetto a te, non ho più la bocca sporca di latte come la tua" e me ne andai. Lei rimase di stucco senza dirmi nemmeno una parola, se lo era meritato.
Da quando passavo molto più tempo con Cox notai che Mark era cambiato, non mi dava più retta come una volta. Passava molto tempo con Tony e stavano diventando molto affiatati, si diceva in giro che stavano insieme. Un tirocinante andava dicendo che gli aveva sorpresi mentre si baciavano.
Ma io volevo andare fino in fondo a questa storia, non mi andava che il mio migliore amico non mi rivolgeva più la parola a causa delle nostre relazioni amorose.
Così durante un turno di pomeriggio lo affrontai e gli dissi: "Mark vorrei parlarti hai un minuto per me?"
"Ma certamente cosa devi dirmi?"
Mi rispose.
"Andiamo a parlare davanti al distributore automatico" e lui mi seguì.
Una volta davanti al distributore cominciai a dirgli: "Senti Mark ultimamente non ci parliamo più come una volta, io passo tutto il tempo con Cox e tu con Tony e questo lo capisco. E ammetto che ti ho lasciato solo, ed è per questo che ti sei molto attaccato a Tony? Perché ti ho lasciato solo?"
Mark mi rispose: "Tra te e il Dottor Cox è nato un rapporto stupendo, ed era quello che volevo avere io con te. Ma tu non volevi saperne niente di me, perché eri innamorata perdutamente di lui" era molto insicuro.
"Lo sapevi fin da l'inizio che tra di noi non poteva esserci nulla, perché io ho sempre amato Angelo, ma volevo sapere tu e Tony state insieme?"
Mark mi rispose: "Tra noi due è nato un rapporto bellissimo, non come il tuo con Cox! Però altrettanto bello, ci capiamo e ci vogliamo bene. Lui è innamorato di me, io non lo so ancora e questo mi spaventa un po'. Una volta mi baciò sulla bocca... io volevo allontanarlo ma non ci sono riuscito, così abbiamo continuato a baciarci a pomiciare insomma come fate tu e Cox. Solo che vuoi due adesso lo fate in pubblico, perché oramai tutto l'ospedale sa della vostra relazione, mentre noi possiamo farlo solo di nascosto" rimasi un po' turbata.
"Scusami ma se tu hai voluto baciarlo, vuol dire che sei innamorato anche tu di lui?" Domandai.
Mark mi rispose con occhi lucidi: "Io l'ho baciato anche perché non ci credo più a l'amore di una donna, con la mia ex dopo dieci anni che siamo stati fidanzati, mi ha tradito con mio cugino, gli ho sorpresi a letto insieme. Mentre con te pensavo di ritornare ad essere di nuovo felice accanto alla donna che amavo, ma come al solito mi sbagliavo. Tu hai preferito l'uomo maturo!" Finalmente mi aveva detto qualcosa del suo passato.
"Mi dispiace che hai sofferto in amore anche tu, io non ho nulla in contrario tra te e Tony, se vi amate a me fa piacere. E cosa centra che ho preferito l'uomo maturo!? Io e Angelo ci siamo resi conto che non potevamo stare distanti l'uno dall'altro, ci siamo sempre amati fin da l'inizio e questo ci spaventava. Ma poi ci siamo ritrovati da soli, e da lì è nato un rapporto di stima e fiducia" volevo che capisse.
Ma cominciò a dirmi: "Lui sta diventando troppo morboso con te, non ti lascia mai da sola perché? Forse ha paura che potresti avere un attacco di panico? "
Gli risposi facendo un respiro profondo: "Non centrano gli attacchi di panico, ormai non gli ho quasi più da quando sto con lui" non sapeva ancora niente.
Ma continuò: "Quella volta che avevate litigato mi fece bruttissimo, perché non ti trovava. E mi disse che dovevo andare a cercarti, perché non potevi rimanere da sola, per quale motivo?"
"Perché è ritornato il mio ex, lo rivisto quella volta che feci ambulatorio con lui. È ritornato a minacciarmi e da quel giorno ha paura a lasciarmi sola ok?" gli risposi infastidita.
Proprio in quel momento venne Angelo e disse: "Stella amore sei qui?! Ti stavo cercando ed ero preoccupato!"
E disse a Mark: "Tutto bene Mark?"
"Sì tutto bene Dottor Cox, grazie!"
"Dai ritorniamo in reparto che c'è molto da fare" replicò Cox. E mi prese per mano.
Arrivati in reparto appena Tony vide Mark gli disse: "Tesoro ti stavo cercando, dove eri finito?"
"Non chiamarmi mai più tesoro davanti agli altri, io non sono come te!" Gli rispose arrabbiato.
Tony ci rimase male.
Cox disse: "Ma perché ora lo tratti così! In fondo cosa ha detto di male?"
"Lasciatemi in pace" disse.
E se ne andò senza salutare nessuno.
Angelo mi accompagnò a casa, non voleva mandarmi sola.
Appena arrivati davanti al mio palazzo, mi disse che voleva uscire di nuovo con me. Quando avevamo il giorno libero dopo la notte, voleva portarmi ad una festa importante.
Il mio palazzo era composto da sei piani, io abitavo al quinto piano.
Al sesto piano c'era la soffitta, con i vari scantinati di ciascun condomino. Era arancione e si trovava a San Lazzaro, dietro la chiesa.
Ma mentre mi stava salutando sotto casa, all'improvviso si presentò il mio ex, dicendo: "Stella voglio parlarti!" Angelo subito si mise davanti a me per proteggermi.
"Cosa vuoi ancora?! Non ti è bastato il pugno dell'altra volta? Sei ubriaco?" Gli disse incavolato.
E lui rispose: "No! Non sono ubriaco!"
"Senti Roberto lasciaci in pace, ormai noi due non abbiamo più nulla da dirci" gli dissi spaventava.
Ma Roberto disse: "E invece sì! Volevo solo dirti che mi dispiace di averti trattata male. Ho fatto molti sbagli lo so e per questo me ne pento, spero che lui ti renda felice visto che io non sono stato capace. Io vado via parto come missionario in Africa" sembrava sincero.
"Roberto lo so che sei pentito, ma sul serio parti per l'Africa? Come mai questa scelta?" Ero sempre dietro le spalle di Angelo, al sicuro.
E lui rispose: "Te l'ho detto che sono cambiato, al Sert dove vado ci sono dei medici missionari, che hanno proposto a noi ragazzi in difficoltà di seguirli e io ho accettato. Ti chiedo scusa se quella volta ti ho spaventata".
Cox gli disse: "All'inizio ho pensato che eri un soggetto pericoloso ma forse mi sbagliavo, anche tu hai un cuore e mi fa piacere che diventi missionario. In bocca al lupo ragazzo!"
"Grazie Dottor Cox le affido la mia Stella, proteggetela sempre soprattutto da me. Rendetela sempre felice, perché con me ha sofferto molto" subito pensai cosa vorrebbe insinuare «proteggetela sempre, soprattutto da me!?»
Ma Angelo gli rispose: "Tranquillo con me è al sicuro!"
Roberto si avvicinò a noi e mi abbracciò, dicendomi: "Addio amore mio" provavo pena per lui.
Ma gli dissi solo: "Buona fortuna per tutto!" Lui sorrise e se andò con la sua macchina.
Mi veniva un po' da piangere, perché non lo avevo mai visto così. Ma ero contenta per lui, e finalmente mi avrebbe lasciata in pace.
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