La nostra pausa di riflessione

Il Dottor Kevin Casey decise di ricoverarmi per un giorno, per tenermi sotto osservazione.
Mi avrebbe dimessa il giorno dopo, anche perché avrei dovuto fare il pomeriggio. Disse a mio fratello che ci pensava lui a me, che avrebbe chiamato il Dottor Cox per capire come era andata.

Dottor Angelo Cox:

Mi trovavo a lezione a l'università, non ero dell'umore adatto e gli studenti se ne accorsero che c'era qualcosa che non andava. Era come se volessi piangere, non mi avevano mai visto così.

La famosa Angelica mi disse: "Dottor Cox mi scusi ma non vi sentite bene?"

Ma risposi: "Scusatemi ragazzi ma oggi non me l'ha sento di fare lezione, non è giornata. Potete uscire prima ci vediamo la settimana prossima" e così gli studenti si alzarono dai loro banchi, chi era contento di uscire prima e chi no.

Angelica era preoccupata, si avvicinò a me dicendomi: "Dottor Cox scusatemi, ma non c'è la faccio a vedervi così, cosa vi è successo?"

Sospirando le risposi: "Non c'è la faccio più, io la amo da impazzire!"
E mi misi a piangere davanti a lei come a uno stupido.

Rimase sbalordita, perché non mi aveva mai visto piangere.
Per gli studenti io sono sempre stato quello infallibile, che non si lascia mettere i piedi in testa da nessuno. Un uomo che sa essere severo e divertente quando serve, un uomo burbero dal cuore d'oro.

Ma Angelica capì e mi disse: "Si tratta di Stella vero?"

"Sì, questa è la seconda volta che litighiamo. E io adesso non so cosa fare!" Gli risposi agitato.

Lei mi toccò la mano, dicendomi: "Dottor Cox voi mi piacete, mi sento attratta da voi. Ora io non so come sono andate le cose con Stella, ma se piangete davanti a me per lei vuol dire che la amate davvero tanto. Cercate di risolvere, a me dispiace vedervi così"

Rimasi per un attimo sbalordito dopo aver sentito quelle sue parole.

Ma le risposi: "Angelica, approvo la tua confessione nei miei riguardi, e ti ringrazio per il conforto che mi stai dando. Spero che troverai un ragazzo che ti ami come io amo Stella"

Dopo qualche secondo mi squillò il telefono era il Dottor Casey: "Ciao Angelo ti disturbo?"

"Ciao Kevin nessun disturbo dimmi!"

"Senti volevo dirti che Stella è qui in pronto soccorso, ed è ricoverata"

"Ma perché cosa le successo?"

"Ha avuto un fortissimo attacco di panico, vieni qui che ti spiego meglio!"

"Vengo immediatamente sto a scuola, ma ho finito"

"Ok poi mi spieghi anche un po' di cose" e riattaccò.

Dissi alla studentessa: "Scusami Angelica ma devo scappare, Stella è in pronto soccorso, ha avuto un forte attacco di panico" presi le mie cose e mi avviai alla porta.

Angelica esclamò: "Oddio di nuovo?"

"Sì purtroppo ciao" le risposi scappando.

La ragazza si avviò anche lei fuori, ed era molto dispiaciuta.

Mi precipitai immediatamente al pronto soccorso, perché l'ospedale era a due passi dall'università.

Appena vidi il Dottor Casey gli domandai: "Kevin dov'è Stella?"

E il Dottor Casey rispose: "Tranquillo sta riposando, volevo dirti ma cosa è successo tra te e Stella?"

Gli risposi ancora di più agitato: "Kevin sono distrutto, ero andato in giardino per cercarla e ho visto che si baciava con Mark. Ma lei mi ha detto che non era come pensavo, che è stato lui a baciarla, lei cercava di respingerlo. Io non le ho creduto e lo trattata male!"

Il Dottor Casey sospirando mi affermò: "Angelo per Stella è stato un forte shock e per questo ha avuto un forte attacco di panico, creandoli un trauma cerebrale e non ricorda cosa è successo. Ha completamente rimosso l'accaduto, non sapeva neanche perché si trovava in pronto soccorso. Al fratello che era qui prima ma è dovuto andare a lavoro, gli ha detto che avete litigato perché lei era gelosa di una tirocinante!"

"Ma quale tirocinante, questo è successo un mese fa" gli dissi preoccupato. Ed entrai nella sua stanza.

Appena lo vidi mi venne un fortissimo peso in mezzo al petto, non riuscivo a parlare.

Ma lui guardandomi con i suoi bellissimi occhi blu, mi domandò: "Stella come ti senti? Cosa è successo?"

Gli risposi: "Ora sto bene, non lo so cosa è successo mi sono ritrovata qui"

Angelo continuò a dirmi: "A Mark lo hai visto?"

"No, non ricordo di averlo visto, forse starà con Tony!?"

"Ok, rimango io con te fino a domani, poi andiamo a fare il pomeriggio insieme".

È stato tutta la notte accanto a me dormendo sulla poltrona, mi sentivo bene vicino a lui.
Ma durante la notte sentivo come una strana sensazione, ebbi degli incubi.

Sognai che Angelo mi guardava e piangeva, dicendomi: "La fiducia tra di noi non c'è più!"
Poi sognai che mi baciavo con Mark molto appassionatamente, allora mi svegliai di scatto.

E urlando dissi: "No! Mark fermo!"

Angelo si svegliò, anche lui di scatto: "Stella che hai? Hai avuto degli incubi?"

"Sembravano così veri"

Angelo domandò perplesso: "Hai sognato Mark? Perché hai urlato il suo nome?"

Ancora scioccata, gli risposi: "Sì, ma lasciamo perdere non ne voglio parlare!"

"Ok come vuoi, ma riposati ora e stai tranquilla" ma guardandolo con la paura nel cuore, gli dissi: "Angelo dimmi la verità, tu hai fiducia in me?"

Lui sgranando gli occhi mi rispose: "Perché mi fai questa domanda?"
E la sua voce tremava.

"Perché ho sognato che tu piangendo mi dicevi che la nostra fiducia non c'è più, cosa vuol dire?" Risposi.

E lui rispose come se era impaurito: "Stai tranquilla era solo un incubo, dai cerca di stare calma altrimenti domani non ti fanno uscire" e si girò di spalle, ma sapevo che aveva gli occhi aperti.

Si comportava strano, era tutto il giorno che non mi chiamava amore mio, diceva solo il mio nome. Sapevo che c'era qualcosa che lo tormentava ma non voleva dirmelo, forse sapeva il motivo del mio forte attacco di panico.
Ero sicura che c'entravano lui e Mark, avevo una forte paura di perderlo ed ero sicura che anche lui aveva paura di perdermi in quel momento.

La mattina seguente fui dimessa dal pronto soccorso, ma io non volevo andare a casa volevo rimanere con Angelo.

Il Dottor Casey mi avvertì: "Stella non voglio più vederti qui se non è per lavoro, e se questo capoccione di Angelo ti fa stare ancora male vieni a dirlo a me, così gli do una botta in testa come a Bud Spencer"

"Va bene Dottor Casey sarà fatto" dissi ridendo.

Angelo ribadì: "Sì, sì devi solo provarci! Ma sappi che io sono veloce come Terence Hill" scoppiai a ridere, e mi sorrise. Era bellissimo, mi era mancato il suo sorriso.

Usciti dal pronto soccorso Angelo mi accompagnò a casa, io non capivo perché era così distaccato da me.
Mi accompagnò con la mia macchina perché non voleva farmi guidare da sola, sarebbe ritornato a piedi a riprendersi la sua.

In macchina non abbiamo parlato di niente, lui stava in silenzio e quindi lo ero anche io.
Era così bello quando guidava, era tutto serio, mi piaceva tantissimo quando faceva così.

Arrivati sotto casa mia, mi disse: "Salgo anche io con te sopra, così tuo fratello è più tranquillo" ed era quello che volevo.

"Ok! A me fa piacere se sali" entrati in casa mia, stavano tutti ad aspettarmi.

Mio fratello subito domandò: "Stella come stai ora?"

"Sto bene, ho passato la notte in pronto soccorso, con me c'era il Dottor Cox" gli risposi.

Angelo conferì: "State tranquilli ha avuto i suoi soliti attacchi di panico, questa volta un po' più forte!"

E mio fratello replicò: "Ma cosa lo ha scatenato?" Angelo era impaurito, si vedeva dalla sua espressione.

Ma con molta determinazione, rispose: "Da uno dei nostri litigi, ma ora abbiamo risolto tranquilli!"

Mio fratello disse: "Speriamo che non si ripeta più! Comunque Grazie dottore"

"Tranquillo non mi devi ringraziare! Dai Stella ci vediamo più tardi a lavoro" era molto imbarazzato.

"Ok a più tardi" e mi baciò sulla guancia stavolta, lo accompagnai alla porta e se andò.

Era strano e non riuscivo proprio a capire, il perché di questa sua reazione improvvisa nei miei confronti.

L'altro mio fratello mi obiettò: "Ma tu e Cox vi siete lasciati?"

"Ti piacerebbe?!" Gli risposi, e andai a farmi una doccia.

Appena finì di mangiare mi andai a preparare, avevo l'ansia stavo per affrontare il Dottor Cox.
Avevo paura di perderlo, ma avevo paura anche di affrontare Mark dopo quel sogno. Subito pensai se la causa del mio forte attacco di panico, sia dovuto proprio a quel sogno.
Avrei preferito morire che ritornare a lavoro, ma dovevo andarci.

Appena arrivata al parcheggio dell'ospedale non scesi subito dalla macchina, perché stava arrivando Angelo e non volevo andare con lui.

Come lo vidi scoppiai a piangere volevo andarmene, ma poi chi lo avrebbe sentito se non mi sarei presentata a lavoro!

Quando andò via allora scesi dall'auto, me ne andai a piedi perché ero sola e avevo paura degli ascensori.

Ma ad un certo punto sentii il suo profumo, mi girai per vedere se si trovava dietro di me. Ma invece mi accorsi che era sopra di me, aveva preso anche lui le scale.
Aveva lasciato una scia del suo magnifico profumo e io lo respirai fino a in fondo a l'anima.
Aspettai che salisse prima lui e poi cominciai a salire, arrivata in reparto lo intravidi che entrò nello spogliatoio. E io entrai a quello delle donne, avrei voluto stare lì dentro per tutto il giorno.

Nello spogliatoio ci sono dieci armadietti, cinque da una parte e cinque ad un'altra. Con ciascun nome di ogni personale, in mezzo ha una lunga panchina per sedersi quando ci si cambia. Prima lo spogliatoio era unico sia per le donne e sia per gli uomini, ma poi il dottor Cox lo fece dividere in modo tale che ognuno si sentisse a proprio agio.

Uscita controvoglia dallo spogliatoio mi recai in infermeria e tutti mi guardavano in modo strano,
come se fosse il mio primo giorno.

Ada fu la prima a dirmi come stavo, Mark era seduto in angolo senza dire neanche una parola.
Mi avvicinai a lui e non sapevo cosa dirgli, lui si alzò come se volesse dirmi qualcosa ma non ci riuscì. Allora io guardandolo con dispiacere andai a fare il giro della terapia, stavolta venne Ada con me.

Ma ad un certo punto durante il giro Angelo uscì dallo spogliatoio, era stato tutto quel tempo dentro.
Mi passò davanti e mentre mi guardava andò a sbattere vicino alla porta del suo studio, mi misi a ridere ma lui entrò e chiuse la porta.

Ada se ne accorse che qualcosa non andava.
E subito dopo aver finito la terapia mi mormorò: "Stella se hai bisogno di parlare con qualcuno... sappi che io ci sono" ero contenta di avere lei come amica.

E così le dissi: "Grazie Ada sei una vera amica, ma vedi dopo quel secondo attacco di panico di ieri. Non riesco più a parlare né con Cox e né con Mark, sono tutti e due strani con me, io non lo so cosa sia successo e loro neanche vogliono dirmelo!?"

E Ada rispose: "Io ti consiglio di aspettare, prima o poi saranno loro a dirti che vorranno parlarti. Specialmente il Dottor Cox, se ti ama veramente è lui che deve venire vicino a te e non il contrario, perché non avrebbe senso. Tu giustamente non hai fatto nulla e neanche ti ricordi, quindi fai il tuo dovere poi Dio vede e provvede" la ringraziai e le dissi che aveva ragione.

Una volta recate in infermeria c'erano Mark e Tony che stavano discutendo, appena ci videro smisero di parlare.

Ma all'improvviso venne Angelo e disse: "Stella puoi venire un attimo nel mio studio? Vorrei parlarti!"

Sentivo il mio cuore battere a tremila e gli risposi: "Sì Angelo, finisco di mettere apposto e arrivo"

"Ok, ti aspetto dentro" e se ne andò.

Ada mi rassicurò: "Non preoccuparti stai tranquilla, che andrà tutto bene lui ti ama veramente" menomale che avevo Ada.
Finito di mettere apposto, mi recai al suo studio.

Bussai alla porta e lui disse: "Avanti" ed entrai.

E lui era seduto alla scrivania, era stupendo. Si era tolto il camice e con quella maglietta che si vedevano tutti i suoi bellissimi pettorali, mi faceva impazzire.

Aveva quell'aria seria che a me piaceva e faceva paura allo stesso tempo. Mi disse: "Accomodati Stella non rimanere davanti alla porta!"

Gli risposi: "Sì scusami, mi ero incantata" lui sospirò e io mi sedetti di fronte a lui.

Cominciò a dirmi: "Stella ascoltami, io tengo molto a te e se ti ho detto qualcosa che ti ha fatto male ti chiedo scusa!"

Interrompendolo gli dissi: "Io non ricordo nulla di ciò che mi hai detto, sono due giorni che non mi chiami più amore mio" sentivo la paura che saliva come un brivido.

E lui mi ribadì: "Questo lo so, ma quello che voglio dirti è tutt'altro e io sto male per questo credimi, Stella io ti amo ma penso che questa decisione sarà la cosa giusta per tutti e due"

"Quale decisione?" Gli domandai mentre cominciai a tremare.

Lui mi rispose: "Non tremare devi essere più forte, quello che volevo dirti è che vorrei prendermi una pausa di riflessione. Non ti sto lasciando è solo per un periodo di tempo" rimasi scioccata, sentivo come se il mio cuore avesse smesso di battere.

Ma ebbi il coraggio di parlare: "Perché questa decisione improvvisa? Hai un'altra donna?"

"Ma cosa cavolo vai a pensare? Io ho solo te e nessun'altra!" Mi rispose.

"E allora perché vuoi lasciarmi?" Gli urlai.

E lui in modo nervoso mi rispose: "Io non ti ho detto che voglio lasciarti, ma di prenderci un periodo di pausa!"

"E in cosa consiste questo periodo di pausa fammi capire?" Gli domandai agitandomi.

Lui con affanno rispose: "Saremo solo colleghi di lavoro, non ci vedremo e sentiremo più al di fuori dell'ospedale, non andremo più in giro per il reparto mano nella mano. Ma soprattutto non ci baceremo più in pubblico e non faremo l'amore per un periodo di tempo" lui mi guardava sempre con occhi lucidi, come se volesse piangere.

Ma gli risposi: "Arrivato a questo punto fai prima a licenziarmi, così non mi avrai più tra i piedi" ero sconvolta.

Lui perplesso disse: "Ma io non ho nessuna intenzione di licenziarti!?"

Ero stufa di quella conversazione perché non aveva senso, non mi diceva il motivo della sua reazione improvvisa di prendersi un periodo di pausa da me.

Allora mi alzai dicendogli solamente: "Arrivederci amore mio, tutto questo secondo me non ha senso" e aprendo la porta me ne andai, chiudendola senza sbatterla. Rimasi per un po' dietro la porta, e sentii che lui aveva cominciato a piangere.
Volevo riaprire la porta e correre da lui, ma non avevo il coraggio e allora me ne scappai.

Andai su in Chiesa perché volevo stare per un attimo a riflettere e parlare con Gesù, mi avrebbe fatto bene pregare.
Pregando mi misi a piangere e mi venne vicino il prete, sedendosi al mio fianco.

"Cosa ti fa piangere così tanto? Sei hai fede in nostro Signore Gesù, lui risolve tutti i tuoi problemi" ed era il motivo perché mi trovavo lì.

Cominciai a dire: "Grazie Don Mario questo lo so, ma vede il Dottor Cox mi ha appena lasciata" non mi ero neanche presentata, stavo troppo male.

Ma lui replicò: "Tu sei Stella vero?"

"Sì, mi scusi se non mi sono presentata" che figuraccia! Pensai.

"Non ti devi scusare, noi che lavoriamo in ospedale siamo come una famiglia e ci conosciamo tutti" mi affermò il prete. Ma in fondo aveva ragione.

Ma lui continuò a dirmi: "Io non ci credo che il Dottor Cox ti abbia lasciata, ti ama veramente lo sanno tutti qui in ospedale. È arrivata voce perfino a me!"

Ancora piangendo gli risposi: "Mi ha detto che vuole prendersi un periodo di pausa, non capisco il perché" mi sentivo come a una deficiente.

Lui era molto calmo, e continuò a dirmi: "Ovviamente ci sarà un terzo incomodo che ostacola il vostro amore, le pause di riflessione non servono in realtà. Voi lavorate insieme e l'attrazione tra voi due ci sarà sempre, vedrai che se lui ti ama veramente non troncherà il vostro rapporto" era bello parlare con lui.

Cominciai a calmarmi, dicendogli: "Sì avete ragione, lui era come se volesse piangere. E quando me ne andai dal suo studio, da dietro la porta ho sentito che stava piangendo".

"Un uomo piange solo per amore, quindi stai tranquilla la vostra pausa durerà meno di una settimana" mi replicò il prete.

Lo ringraziai, mi fece bene parlare con lui, così ci siamo messi a pregare insieme per un po'.

Dopo ritornai in reparto, per fortuna non c'era traccia né del Dottor Cox e né di Mark.
Così andai insieme a Ada a fare il giro di routine dei parametri vitali, nelle stanze dei pazienti.

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