Il mio primo giorno

Come già detto nel prologo, mi chiamo Stella Gagliardi, sono laureata in scienze infermieristiche.
Ho avuto un passato e un'infanzia difficile, che mi hanno portato ad essere diversa dalle altre ragazze della mia età. Ho scelto di fare l'infermiera per affrontare le mie paure e le mie insicurezze, soffro di attacchi di panico e di ansia. Ma vorrei aiutare le persone che hanno bisogno di aiuto, perché così aiuterei anche me stessa.
Vorrei essere un Supereroe e noi operatori sanitari lo siamo.

Il mio primo giorno di lavoro vero e proprio, cominciò all'ospedale Sacro Cuore. Lo stesso dove ho eseguito tre anni di università e di tirocinio, più due anni di specialistica in ortopedia e traumatologia.

L'ospedale Sacro Cuore è un ospedale pubblico, situato nella provincia di Roma. Ha al suo interno tutte le specialità principali sanitarie. Collabora con l'Università di Roma per le attività di docenza e di tirocinio.
È un ospedale unico nel suo genere, sorto su di un parco di diciotto ettari. L'atrio è stupendo tutto in marmo e colonne, il corpo centrale include inoltre una stupenda Aula Magna da trecento posti. È una struttura di circa 8000 metri quadrati, appositamente progettata allo scopo, che si sviluppa su sette piani.

Il reparto di Ortopedia e Traumatologia dell'ospedale Sacro Cuore, ha come Primario responsabile il Dottor Angelo Cox .
Il reparto esegue interventi di chirurgia della mano, del piede, del ginocchio, della spalla e protesi dell'anca. A seconda del tipo di intervento chirurgico è previsto un diverso percorso riabilitativo.
Il reparto opera in regime di degenza, di Day Hospital ed ambulatoriale.

In quel mio primo giorno, ciò che mi entusiasmava di più, era di rivedere finalmente il Dottor Angelo Cox, il mio maestro di vita, l'uomo che mi ha insegnato a vivere.
Mi guardai allo specchio, dicendo a me stessa che ce la potevo fare, che l'ansia non mi avrebbe perseguitata più, così uscii di casa con il sorriso stampato sulle labbra.

Giunta all'ospedale Sacro Cuore, ma per lavoro stavolta e non per il tirocinio o per i miei stupidi attacchi di panico, o attacchi di ansia per come si vogliono chiamare. Entrai in ortopedia perché era quello il mio reparto d'ora in poi e sentivo che l'ansia stava salendo, ma dovevo cercare di stare calma.
Entrata in sala medici cercai il Dottor Cox, ed era lì sempre con quel suo sorriso meraviglioso, sempre circondato da persone che amano ascoltarlo per i suoi consigli saggi e per le sue battute divertenti.

Mi feci coraggio ed entrai, dicendo: "Buongiorno a tutti, mi chiamo Stella Gagliardi e lavorerò in questo reparto a partire da oggi " tutti che si girarono a guardarmi, ma ecco che si girò Angelo e il mio cuore cominciava a battere forte.

Lui si avvicinò a me, e mi disse: "Ti stavo aspettando Stella! Sei pronta ad affrontare il tuo primo giorno di lavoro con me? "

Sentivo che il mio viso cambiava colore, e risposi con voce tremante:
"Sì sono pronta!"

Lui mi prese a braccetto, ed esclamò: "Benissimo andiamo mia carissima collega!"

Facendo conoscenza con gli altri colleghi non mi sono sentii molto a mio agio, perché mi guardavano con aria sospetta come se fossi una di troppo.
L'unico che si è comportò bene con me fu l'infermiere Mark, ed era un mio coetaneo. Poi c'era Tony un operatore socio sanitario di ventinove anni, e aveva molto da imparare, ed era molto attaccato a Mark.

Il giro visite andò abbastanza bene, il Dottor Cox si era molto fidato di me.
Anche se combinavo dei pasticci lui mi dava conforto e coraggio, perché in fondo all'inizio è sempre così c'è sempre un po' di tensione e paura.
Dopo abbiamo cominciato con la terapia dei pazienti, io ero sempre in coppia con Mark e tra di noi si instaurò un rapporto di stima e fiducia.
Tutti i pazienti rimasero contenti del nostro trattamento, alcuni dissero che eravamo una bella coppia e ogni volta lui diventava tutto rosso.

Il mio primo giorno passò così, tra giro visite e terapie.
Il Dottor Cox aveva sempre gli occhi puntati su di me e mi dava coraggio, quante volte avrei voluto dirgli che lo amavo.
Tutte le volte che mi parlava sentivo una forte attrazione fisica, volevo baciare le sue labbra e sentirlo mio.

I giorni passarono in fretta, così passò una settimana dal mio nuovo lavoro in ortopedia. Mi trovavo abbastanza bene soprattutto con Mark, che mi confessò di avere una cotta per me. Ma io ero innamorata di Angelo anche se non dovevo, ma era una sensazione che non riuscivo a controllare, e per me Mark era solo un semplice amico collega.

Durante un turno di pomeriggio, il Dottor Cox mi prese in disparate, e mi disse con la sua voce calda e sensuale: "Domani ti vorrei in sala operatoria con me, vorrei che fossi la mia assistente. Lo vorresti?"

Quel suo "Lo vorresti?"
Mi fece eccitare. Pensai che potesse significare di tutto, il mio cuore cominciò a battere fortissimo.

Non sapevo cosa rispondergli, ma per la contentezza balbettai solo: "V... va bene" e mi sono sentita una stupida.
Lui mi fece una carezza e diventai subito rossa, e così mi sorrise, il suo sorriso era la mia unica ragione di vita.

In infermeria lo raccontai a Mark e lui era molto contento per me, ma l'infermiera Monica che avrà avuto una sessantina di anni e che se gli portava davvero bene.
Appena sentì ciò che stavo dicendo cominciò ad ingelosirsi, dicendomi che è sempre stata lei al fianco del Dottor Cox in sala operatoria.

Ma io le dissi che prima o poi le cose cambiano, che bisognava lasciare spazio ai giovani.
Lei mi fece uno sguardo di sfida e se ne andò.

Mark mi disse: "Lasciala perdere ha sempre avuto un debole per il Dottor Cox" avvertii una strana sensazione sentendo quelle parole.

"Ma non è sposata?" Gli domandai.

"Non lo so, ha un figlio che ha quasi la nostra età, ma non si sa chi è il padre. Ti immagini che è il Dottor Cox?!" Rispose Mark ridendo.

"No per l'amor di Dio cosa vai a pensare?!" E mi sono sentita sbiancare il viso e Mark fece una faccia strana.
Ma non avrei mai sopportato che quella vipera, avesse un figlio per davvero con Angelo.

Il Dottor Cox era separato dalla moglie Elsa da anni ormai, quando ero all'università erano già in crisi.
Hanno un figlio di nome Mirko di trentasei anni già sposato che vive in America e una figlia Morgan di venticinque anni, l'ex moglie aveva un altro uomo già da un po' di tempo.

Spazio autrice: Amici di lettura volevo precisarvi una cosa, il prologo racconta il primo giorno del tirocinio di Stella. Mentre questo primo capitolo racconta il suo primo giorno di lavoro vero e proprio, dove qui finalmente può rivedere il suo amato dottore, lavorando per sempre con lui.
Volevo solo precisare questo

Volevo dirvi anche un'ultima cosa, l'ospedale citato non è situato a Roma. Ma in un'altra città in cui ho voluto mantenere la privacy.
L'ospedale Sacro Cuore è della serie TV Scrubs, così anche le foto e il cognome del dottore.

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