Il Mio Lieto Fine

Per ritornare a casa dovevo entrare in un bosco buio pieno di pericoli, perché come mi disse mio padre mi sarebbe servito per affrontare le mie paure.

Entrai prima in un tunnel che mi portò nel bosco, percorsi un sentiero pieno di alberi e mi accorsi che mi ero persa. Ma dovevo affrontare le mie paure e cercare il coraggio di andare avanti. Avevo come la sensazione che qualcuno mi stesse inseguendo, allora cominciai a correre.

Dottor Cox:

Nel frattempo Mark che era in ortopedia, mi mandò un messaggio sul cercapersone con scritto: "Visita John".

Dovevo andare a visitare John in riabilitazione, erano passati cinque giorni da quando uscì dal reparto di terapia intensiva.

Quindi era arrivato il momento di vedere il risultato dell'operazione.
Con Stella ci rimase Gabriele che decise di non andare a scuola, ma cercai di fare il più presto possibile.

Arrivato in riabilitazione insieme a Mark, vidi che John era in piedi con una postura eretta, fui felicissimo e lo abbracciai. Il referto dei raggi era perfetto, con una colonna vertebrale completamente dritta.

Ovviamente John non sapeva nulla di ciò che era accaduto a Stella, così mi seguì in rianimazione. Appena la vide gli diede un bacio sulla fronte.

Si avvicinò dicendole: "Grazie di tutto" e stava per mettersi a piangere.

Ma gli dissi: "Non vergognarti di piangere, io sono quattro giorni che lo faccio di continuo, non mi sono mai mosso da qua. Si sta svegliando ne sono sicuro, deve solo affrontare le sue paure" e John decise di rimanere.

Ma non potevano stare troppe persone nella sua stanza, così John e Gabriele andarono in sala d'attesa e diventarono subito amici.

Stella nel suo sogno:

Nel frattempo continuavo a correre, mi accorsi che mi stava inseguendo un lupo ed era molto arrabbiato.
Quel lupo che mi inseguiva era praticamente la mia ansia che mi perseguitava, dovevo cercare di sfuggire da lei. Perché solo così sarei riuscita a sconfiggere i miei attacchi di panico.

La strada da percorrere non era una delle migliori, c'erano molte trappole da evitare. La terra era grigia e secca dovevo stare attenta a dove mettevo i piedi, il bosco si faceva sempre più buio e profondo.

Ad un tratto da lontano vidi una luce dovevo raggiungerla, ma mentre correvo caddi per terra. Il lupo si avvicinava sempre di più, mi girai verso di lui gridandogli: "Vattene via, VATTENE VIA!!"

Praticamente stavo urlando alla mia ansia di andare via, doveva lasciarmi in pace, perché solo così potevo sconfiggerla per sempre. E funzionò il lupo mentre mi stava saltando addosso per azzannarmi, scomparve nel nulla come per magia. Mi alzai subito da terra e corsi via verso la luce, perché sapevo che lì avrei trovato la strada per il risveglio.

Appena attraversai la luce aprii immediatamente gli occhi, mi sentivo come se mi era passata sopra una mandria di bisonti.

Sentivo solo: "Bip bip bip" era la macchinetta che registrava i miei battiti cardiaci.

Mi girai verso la mia destra e vidi Angelo che mi teneva la mano.

"Stella amore mio ti sei svegliata finalmente!" E mi baciò sulla fronte.

"Cosa mi è successo? E perché mi trovo qui?" Gli domandai.

Angelo rispose: "Non ti ricordi? Ti hanno sparato al parcheggio!"

"Sul serio? Fico!" Dissi ridendo.

"Non è stato tanto fico!" Mi smentì Angelo.

"Scusami stavo scherzando, solo che io non ricordo nulla"

"Tranquilla non puoi ricordare, ti hanno sparato alla schiena e per fortuna il proiettile non è andato in profondità nella colonna vertebrale. Sei stata brava a non muoverti altrimenti poteva perforare qualche organo" mi conferì agitato.
Ma ero ancora tutta intontita.

Ma Angelo continuò a dirmi: "Come ti senti adesso amore mio?"

"Mi sento bene, solo sto un po' intontita. Ma spegni sto coso mi sta facendo venire mal di testa!" Rivolgendomi alla macchinetta per controllare i battiti cardiaci.

Chiamò il dottore del reparto con il campanello, per avvisarlo che mi ero svegliata.

Mi trovai davanti un medico giovanissimo, sembrava anche più piccolo di me e mi disse: "Ciao Stella sono il Dottor Jonny Dorian, come ti senti?"

"Salve Dottor Dorian, mi sento come se mi sia passata sopra una mandria di cinghiali" e i due medici si misero a ridere insieme.

Finalmente mi staccarono quella fastidiosa macchinetta.

Angelo cominciò a dirmi: "Stella amore mio ho qualcosa da dirti" ancora non sapevo niente ovviamente.

Ma con dispiacere gli dissi: "So quello che vuoi dirmi, ma anche io ho una cosa da dirti"

"Allora dimmela prima tu" propose Angelo.

Così cominciai a dire: "Ok, ho sognato i miei genitori e mi hanno detto che dovevo vivere. Mi hanno aiutato ad affrontare le mie paure, ora mi sento più sicura e pronta ad affrontare la vita a testa alta" Angelo rimase molto contento per il mio sogno.

Ma toccava a lui e mi confessò: "Stella amore mio, volevo dirti che io rimango al Sacro Cuore, non vado più al San Timoteo" rimasi meravigliata.

"Ma questa è una notizia fantastica, come hai fatto amore mio?"
Gli domandai contenta.

E Angelo mi rispose: "È stato tutto merito del Dottor Kelson, è riuscito a parlare con il direttore sanitario. Convincendolo ad accettare la sua domanda, per diventare primario al San Timoteo al posto mio" i suoi occhi brillavano.

"Hai visto? Io avevo ragione! Mi hai fatto una bellissima sorpresa, ti amo Angelo e non voglio più perderti" dissi mentre stavo per piangere.

Ma Cox era emozionato quanto me.

"Nemmeno io non voglio più perderti amore mio, ho avuto paura che non ti avrei più rivista. Che non avrei più rivisto il tuo bellissimo sorriso, che non avrei più fatto l'amore con te. Ti sono stato sempre accanto in questi quattro giorni, Stella ti amo anch'io più di me stesso".

Scoppiai a piangere, e lui mi abbracciò stretta a sé.

Ma dopo mi conferì: "Ci sono altre due sorprese per te, aspettami torno subito!"

"Sei un uomo dalle mille sorprese!" gli affermai emozionata.

Ritornò dopo qualche secondo, ed era in compagnia di Gabriele e di un altro ragazzino.

Appena lo vidi ero contentissima.

"Ciao Gabriele che bello vederti, mi sei mancato!"

"Mi sei mancata anche tu Stella" mi confessò tremando.

Ma guardando l'altro ragazzino gli domandai: "E lui chi è? È un tuo amico?"

"Ma dai Stella non l'ho riconosci? Guardalo bene!" Mi affermò Angelo.

Era un bellissimo ragazzo di circa sedici anni alto e biondo, mi chiesi chi poteva essere. Ma poi guardandolo meglio mi resi conto che era John.

"Oddio ma sei John?!" Gli dissi incredula.

John rispose: "Sì sono io Stella e sono venuto per ringraziarti" mi misi a piangere, lui venne vicino al mio letto e mi abbracciò.

Ancora non camminava molto bene, aveva le stampelle. Ma era drittissimo con la schiena, non aveva più quella brutta curvatura.

Nel frattempo Angelo mandò un messaggio a Mark con il cerca persone: "Stella sveglia" e Mark subito corse con Ada in rianimazione.
Dopo un po' vennero anche i miei fratelli, le mie sorelle, i miei nipotini e mio cognato.

Seguiti da Tony, il Dottor Kelson, il Dottor Casey, Angelica, Luca, il direttore sanitario del Sacro Cuore, il caposala dell'ortopedia, Don Mario, la mamma di Gabriele e la mamma di John, c'erano tutti ed ero felice.
Ed entrarono uno alla volta per abbracciarmi e salutarmi.

Dopo un po' vennero anche i carabinieri, avevano finalmente risolto il caso.

Il maresciallo dei carabinieri annunciò: "Abbiamo trovato l'arma del delitto, e come sospettavamo a sparare Stella è stato il signor Piero Gobbi" Gabriele era l'unico rimasto nella mia stanza, si mise a piangere e subito corse fuori da sua madre abbracciandola.

Ma il maresciallo dei carabinieri continuò: "Il signor Piero Gobbi aveva anche un complice il signor Roberto Marani, ed è stato lui a convincerlo a sparare a Stella. Perché voleva vendicarsi del Dottor Cox, per avergli rubato la sua donna. Così nessuno dei due l'avrebbe avuta, mentre il signor Gobbi ha detto che lui ha accettato per gelosia del figlio. Adesso il signor Gobbi è in carcere per il tentato omicidio di Stella Gagliardi, mentre il signor Marani è agli arresti domiciliari in una struttura riabilitativa".

Rimasi senza parole, i miei sospetti erano giusti. Il Dottor Cox ringraziò il maresciallo, e ringraziai anch'io.

Appena i carabinieri andarono via, Gabriele rientrò e mi venne vicino, dicendomi: "Ti chiedo scusa Stella per il comportamento di mio padre, io non credevo che arrivasse a tanto" povero piccolo era disperato.

Così lo rassicurai dicendogli: "Ma non ti devi scusare, di cosa poi? Non ti preoccupare è lui che deve scusarsi con te, non tu di lui per le sue cattive azioni" cominciò a piangere.

Intervenne Angelo dicendo: "E io cosa dovrei dire su quell'animale!? Avrei dovuto capirlo che intenzioni aveva, il mio compito era quello di proteggere Stella e non l'ho fatto. Dovrei sentirmi in colpa anch'io e lo sono in effetti, ma ormai è passato tutto. Stella sta bene, loro avranno la giusta punizione che meritano".

Gabriele ringraziandoci andò da sua madre, che anche lei era sconvolta.

Passò una settimana da quando mi ero svegliata dal coma, finalmente potevo ritornare al mio lavoro perché stavo bene. Avevo passato tutte le fasi e quindi ero ritornata alle mie origini.
Io e Cox eravamo ritornati ad essere la coppia affiatata di una volta, finalmente aprì il suo nuovo studio a casa sua. Era un'emozione unica per lui, ed ero sempre più orgogliosa e innamorata del mio uomo.

Ormai al Sacro Cuore non si faceva altro che parlare di Stella Gagliardi e del Dottor Angelo Cox, eravamo diventati famosi dopo quel lungo e complicato intervento a John. Eravamo entrati nel Guinness dei primati, perché solo noi due insieme potevamo fare grandissime cose.
Angelo era innamorato di me sempre più, il nostro amore cresceva ogni giorno e non riuscivamo a stare lontano l'uno dall'altro.
Alcuni dicevano che il nostro amore era diventato folle.

Per Mark e Ada le cose stavano andando molto bene si erano fidanzati, ero felicissima per loro due stavano davvero bene insieme. Così io e Angelo non eravamo più l'unica coppia del reparto di ortopedia.

Purtroppo le cose per il piccolo Gabriele non stavano andando molto bene, suo padre dopo una settimana di carcere si tolse la vita.
Secondo una prima ricostruzione dei fatti, si è suicidato impiccandosi con un lenzuolo che aveva avvolto fino a formare una sorta di corda, è stato ritrovato senza vita nel bagno.

Prima del suicidio lasciò una lettera a suo figlio, molto bella e commovente:
«Ciao figlio mio, sono il tuo papà. Anche se in questi anni non sono stato un vero padre per te. Ti chiedo scusa se ti ho fatto soffrire, non era mia intenzione. Sappi che io ti ho sempre amato, anche se non sono mai riuscito a dimostrartelo. Non sono stato mai capace a fare il padre e ho cercato sempre di non farti mancare mai nulla, ma l'unica cosa che volevi da me era solo affetto e amore. Sono sempre stato freddo con te, l'unica cosa che riuscivo a fare era bere. Scusami se al tuo compleanno non sono stato presente ma stavo troppo male, io sono sempre stato un fallito senza valori che si lascia sempre condizionare dagli altri. Non volevo fare del male alla tua amica infermeria mi dispiace tantissimo, spero che ora stia bene. Lei ti è stata molto più vicino di me, anche il dottor Cox che per te è come un padre, visto che io non lo sono mai stato per te.
Ti lascio vivere la tua vita sperando che almeno tu sia felice, non ti dimenticherò mai figlio mio, la mia vita ormai non ha più un senso. Quindi è meglio che io vada, e stavolta per sempre. Ubbidisci sempre alla mamma e stalle vicino, ha bisogno di te sei tu l'uomo di casa adesso. Io l'ho sempre amata dal primo momento, anche se non glielo mai dimostrato e lo sempre trattata male. Chiedo scusa anche a lei. Addio mio piccolo Gabriele, ti voglio bene tremila, il tuo papà.»

Fu un duro colpo per Gabriele, io e Angelo cercavamo in tutti i modi di stargli vicino. Per fortuna aveva un nuovo amico ed era John, che non lo lasciava mai solo.

Anche John giocava a Golf e finalmente poteva muoversi liberamente, ed era tutto merito del dottor Cox.

Quando eravamo liberi dai turni in ospedale, andavamo tutti insieme al club di golf. Anche Gabriele stava diventando un campione, ed era felice perché aveva nuovi amici.

Passarono i giorni e in ortopedia le cose andavano sempre meglio, mancavano pochi giorni a Natale.
Così io e Cox eravamo entusiasti e felici di addobbare il reparto di ortopedia, come i vecchi tempi quando facevo tirocinio.
Abbiamo sempre fatto insieme l'albero di Natale, ma questa volta era più bello perché lo facevamo da innamorati.

Il mio desiderio più grande era quello di poter passare il Natale con tutte le persone a cui volevo bene, ma prima che arrivasse Natale c'era il compleanno di Angelo il 16 Dicembre.
Non sapevo cosa regalargli, ma gli presi una penna d'oro. Ma ero anche convinta di aver scoperto che dentro di me, avevo il regalo più bello che lui potesse desiderare. Non sapendo ancora che lui aveva in serbo una bellissima sorpresa anche per me.

Quel giorno ero emozionata più di lui, erano presenti anche Morgan e Mirko insieme a sua moglie.
Il ristorante era tutto addobbato a tema natalizio, sembrava che fosse arrivato già Natale era stupendo.
Durante i festeggiamenti ero pronta per dirgli della sorpresa, ma lui mi anticipò portandomi al centro della sala del ristorante.

Fece spegnere tutte le luci e rimasero accese solo le luci natalizie, era un'atmosfera bellissima.
Si mise in ginocchio ai miei piedi, cominciai ad essere già emozionata, in sala alcuni degli invitati cominciarono a fischiare.

Così mi conferì emozionato: "Stella Gagliardi, vuoi sposarmi?"

Ero emozionata e felicissima quanto lui e gli risposi subito: "Sì, certo Angelo Cox è il mio desiderio da una vita" e subito mi baciò.

Tutti in sala si alzarono in piedi per applaudire, subito dopo mi infilò al dito l'anello di fidanzamento.
Ma era arrivato il momento di dirgli della mia sorpresa.

Così dopo che si alzò da terra gli dissi: "Angelo aspetta è arrivato il momento di dirti del mio regalo a sorpresa!"

"Stella amore mio, non ti preoccupare sei già tu il mio regalo" era dolcissimo.

Ma continuai a dirgli: "Ti ho fatto già un regalo, ma questa è più una sorpresa che si trova dentro di me!"

Angelo fece un'espressione di stupore dicendomi: "Aspettiamo un bambino?"

Gli risposi felicissima: "Sì amore mio, credo che presto saremo in tre!"

"Questo è il regalo più bello che ho ricevuto" e mi baciò.

Prese subito il microfono e urlò emozionato:
"ASCOLTATEMI TUTTI GENTE, PRESTO SARÒ PADRE PER LA TERZA VOLTA" e tutti gli invitati applaudirono come impazziti.

Angelo continuò a dire: "Questo è il compleanno più bello della mia vita, grazie alla donna che è riuscita a rendermi finalmente felice. Ti Amo tremila Stella Gagliardi in tutti i sensi" e subito mi prese in braccio e mi fece girare intorno.

Ma le sorprese non erano ancora finite, Angelo mi chiese se volevo andare a convivere con lui e questa volta per davvero. Così potevamo fissare la data del matrimonio con calma e aspettare insieme la nascita di nostro figlio.
All'inizio mio fratello Elijah non era molto d'accordo sul fatto del matrimonio e della convivenza, perché pensava che non sarei stata più presente per loro lasciandoli soli. Ma io e Angelo cercammo di fargli capire che si sbagliava, perché anche se non vivevo più con loro non era detto che gli avrei lasciati soli.

Arrivò anche Natale e fu davvero il Natale più bello della mia vita. Eravamo tutti a casa di Angelo, anzi erano tutti a casa nostra, visto che ormai convivevo con lui.
Era il nostro primo Natale insieme e non potevo desiderare nient'altro dalla vita, ero finalmente felice.

Ma quella notte di Natale ci furono altre sorprese, Mark e Ada ci comunicarono che sarebbero andati a convivere insieme anche loro.
Mentre Tony aveva finalmente trovato l'uomo della sua vita, si era messo con Luca e insieme erano felici.

L'unica che non era felice era Angelica, perché era innamorata di Luca. Poi c'era Gabriele che pensava a suo padre, lui sinceramente non lo aveva mai odiato, ma era solo arrabbiato con lui.

Spesso le cose, alla fine, non vanno esattamente come vorremmo. A volte il destino è dalla nostra parte, altre volte, be' quel che è fatto è fatto... ma devi convincerti che quello che deve accadere, accadrà. Comunque, in qualche modo, finisci sempre con la persona giusta per te.

                                                                                                   FINE

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