Amore mio Portami via

Credo che il senso di solitudine sia una delle esperienze più universali. Probabilmente ci sono un sacco di persone che provano la stessa sensazione. Forse è perché ci sentiamo abbandonati da tutti, o perché capiamo di non essere autosufficienti come credevamo, o perché sappiamo che dovevamo comportarci in modo diverso, o perché scopriamo di non essere bravi come credevamo. Qualunque sia il motivo, quando tocchi il fondo puoi sempre scegliere: lasciarti andare all'auto-commiserazione o stringere i denti. Sta a te decidere.

Dopo quella sera Angelo era più premuroso del solito, era come se non si fidasse di quello che disse Roberto. Pensava che era tutta una falsa per riconquistarmi, ma io ero sicura che dicesse la verità perché già sapevo che stava frequentando un Sert.
Anche se avevo sempre paura di lui ogni volta che lo vedevo, cambiato o non cambiato.

Durante il turno di notte io e Angelo non ci siamo mai divisi, lui venne perfino con me e Mark a fare la terapia. Scherzava sempre con i pazienti e loro si divertivano molto.
Ma quella notte verso le quattro chiamarono dal pronto soccorso per una urgenza, io e Cox di corsa ci recammo in pronto soccorso, ed era Roberto. Che durante una festa in discoteca cadde da una staccionata rompendosi il femore, con una frattura scomposta, ed era anche ubriaco.
Cox decise di operarlo in mattinata anche perché la frattura era esposta, in pratica l'osso rotto usciva fuori dalla pelle.

Le fratture esposte hanno bisogno urgentemente di essere pulite e disinfettate, richiedono un intervento chirurgico immediato.

Alle sette del mattino in punto io e Cox ci recammo in sala operatoria, accompagnati da Tony, e da alcuni tirocinanti del terzo anno di infermieristica. Vennero con noi anche due medici specializzandi in chirurgia, loro facevano tirocinio nelle sale operatorie per fare pratica.
Ma eravamo io e Cox ad eseguire gli interventi, io gli passavo gli strumenti chirurgici e lui operava.

Nel frattempo mentre preparavo il paziente insieme a Tony e alla anestesista, Cox cominciò a spiegare ai tirocinanti: "L'intervento che andremo a fare oggi, consiste di operare una frattura del femore esposta. Una frattura esposta è quando un osso si rompe in modo tale che i frammenti ossei sporgono attraverso la pelle, o una ferita penetra fino all'osso rotto" e i tirocinanti fecero un gesto di disgusto.

Ma Cox continuò a spiegare: "Le fratture esposte spesso creano molti danni ai muscoli, ai tendini e ai legamenti. Queste fratture hanno un rischio molto più elevato di complicanze e ci mettono più tempo per guarire!"

Subito dopo Angelica disse: "Mi scusi Dottor Cox, ma quando c'è una frattura esposta, non bisogna pulire e disinfettare subito la ferita?"

E Cox rispose: "Sì esattamente, ma questo animale è arrivato stanotte alle quattro, ci ha pensato Stella a pulire e disinfettare la ferita, ha fatto un ottimo lavoro" era molto soddisfatto.

Durante l'intervento continuò a spiegare la procedura: "In questo caso se i tessuti molli, pelle e muscoli sono gravemente danneggiati, si posiziona un fissatore esterno al centro del femore e della tibia. Quando l'osso si sarà stabilizzato si rimuoverà il fissatore esterno, e si procederà con un nuovo intervento per posizionare i fissatori interni placche, viti e chiodi".

Ogni tipo di intervento chirurgico era sempre interessate. Gli specializzandi in chirurgia, guardavano molto attentamente, mentre quelli di infermieristica ascoltavano e si distraevano.

Ma un tirocinante di chirurgia domandò: "Quindi praticamente dovrà fare un secondo intervento chirurgico?"

E il Dottor Cox rispose: "Sì in questo caso è necessario farlo" e continuò con la procedura dell'intervento.

Finito l'intervento Cox si tolse i guanti, e ordinò a Tony: "Porta questo animale fuori dalla mia vista, e fatti aiutare da qualche tirocinante" e lui eseguì.

Una volta usciti dalla sala operatoria Cox mi disse: "Stella amore mio, come sempre sei stata bravissima, io però te l'avevo detto che Roberto secondo me non era cambiato" il suo cuore batteva fortissimo.

"Angelo io non ho mai pensato che fosse cambiato, però so che sta frequentando un Sert. Ora non lo so perché si è comportato così, proverò a chiederlo alla madre se la vedo!"

Mentre stavamo ritornando in reparto tenendoci per mano, ci passò davanti la madre di Roberto, appena mi vide mi abbracciò .

"Stella che bello rivederti, come stai?"

"Buongiorno signora Vanda, sto bene grazie" le risposi.
Era molto preoccupata per il figlio, così la accompagnai nella stanza.

Appena lo vide gli urlò: "Vergognati per quello che vai ancora facendo, adesso come ci vai con quei medici?" Non stava mentendo quella sera.

"Quindi è vero che doveva partire insieme ai medici missionari?" Domandai alla madre.

"Sì è vero e tu come lo sai?" Mi domandò la donna.

"Venne l'altro ieri sera sotto casa mia, e mi ha raccontato, ero contenta per lui. Perché pensavo che fosse cambiato!" Risposi.
Sua madre era molto preoccupata.

"Non lo so guarda perché l'ha fatto di nuovo, a me ha detto che andava a cena con i medici" nessuno poteva sapere cosa gli fosse passato per la testa.

Per tranquillizzarla le replicai: "State tranquilla poi ci parlo io! Comunque non dategli da bere, deve prima urinare, potete bagnarli solo un po' le labbra" lei mi ringraziò.

Mi faceva pena, non si meritava di avere un figlio così.
Appena andai in infermeria raccontai ad Angelo, tutto quello che mi aveva detto la madre del mio ex.
Lui cercò subito di tranquillizzarmi, dicendo che potevamo parlaci insieme. Sapevo che non mi avrebbe mai mandata da sola a parlare con quell'animale, perché il lupo perde il pelo ma non il vizio.

All'improvviso venne il Dottor Kelson incavolato ancora di più del solito, e cercava Mark.
Gli dissi che era andato via, e lui mi guardò con aria minacciosa.

"E tu perché stai ancora qua?" Mi domandò.

"Perché ho aiutato il Dottor Cox, con un intervento chirurgico urgente, al paziente arrivato stanotte!" Gli risposi.

"Ti metti a fare anche le ore straordinarie adesso? Che ti credi di essere? Tu sei solo una semplice infermiera!" Mi sbottò Kelson nervosamente.

Angelo appena sentì quelle parole disse ancora più incavolato di lui: "Filiberto, come ti permetti di trattare così Stella! Lei è più di un'infermiera, fa tutto lei in questo reparto. Ed è la mia assistente, è molto in gamba, non ti permettere mai più di dirle così. SONO STATO CHIARO?"

E il Dottor Kelson rimase pietrificato, e mi chiese scusa.
Subito dopo prese di mira un tirocinante del primo anno prendendosela con lui, ma sinceramente a Cox non interessava a lui poteva trattarlo come voleva.

Si fece tardi era quasi mezzogiorno, e decisi di andare a casa, anche perché non era il mio turno e le ore straordinarie non me le pagava nessuno.

Angelo invece doveva rimanere fino alle quindici.

Mentre stavo per andare via mi disse: "Tesoro mio, stasera ricordati che dobbiamo andare a quella festa importante!" Era così dolce e carino.

"Sì va bene amore mio, non mi ero dimenticata!" Gli confermai.
Lui mi accarezzò i capelli, molto dolcemente.

"Ti passo a prendere io verso le diciannove ok? E andiamo con la tua di macchina!" Mi propose.

"Sì per me va benissimo" gli risposi.

"Poi appena stacco ti chiamo e ci mettiamo d'accordo meglio" e mi baciò.

Appena arrivai a casa c'era mia sorella sposata con il marito, mi stavano aspettando, volevano vederci chiaro per la mia relazione con Cox.

Subito mia sorella mi domandò: "Ma come mai smonti dalla notte così tardi?"
Volevo dirle di farsi gli affari suoi.

"Ho dovuto fare un intervento chirurgico urgente, con il Dottor Cox" le risposi solamente.
E speravo che non mi rompesse le scatole.

Invece mi replicò: "Stella ma il Dottor Cox non è troppo grande per te?"

Le risposi scocciata: "Ma che palle ancora?! E basta! Vi ha detto che facciamo sul serio? E ancora continuate!"

"Ma che ti arrabbi? Sto cercando di farti capire!" Mi sbottò urlando.

"Cosa mi devi far capire? Non sono più una ragazzina. Non abbiamo quarantatre anni di differenza, come Samantha e JR Simpson. Che poi loro sono felici insieme, sono sposati e si amano, come me e Angelo. E hanno capito che l'amore non ha età!"
Le risposi.

Mi stavo anche agitando, da quando stavo con Angelo non avevo più attacchi di panico, ma lei me gli stava facendo ritornare.

E mi rispose: "Cosa centrano ora quei due?"

Le replicai agitata: "Loro centrano sempre, perché sono un buon esempio per me!"

Appena vide che mi mancava l'aria si spaventò e mi disse di calmarmi, ma le risposi che era lei che mi faceva stare male.
Ed ebbi uno dei miei soliti attacchi di ansia, di nuovo per colpa sua.
Pensai a quello che mi diceva sempre Cox di respirare e inspirare.
Ma cominciai anche a tremare,così me ne andai in camera mia.

I miei due fratelli e le mie due sorelle, erano tutti più grandi di me.
Partivano dagli undici ai sette anni di differenza, quindi sono sempre stata diciamo la pecora nera della famiglia.

Erano quasi le quindici e chiamai Angelo, ma non mi rispose subito.
Mi chiamò dopo cinque minuti dicendomi: "Stella amore cosa c'è? Ti ho detto che ti chiamavo io!"

E piangendo gli dissi: "Angelo, amore mio portami via!"

Lui preoccupato mi domandò: "Stella amore cosa è successo? Dove sei?"

"Sono a casa! Ho litigato con mia sorella. Non sopporto più nessuno! Posso passare da te adesso?"

"No! Sei troppo agitata, non ti mando in queste condizioni da sola. Ti passo a prendere io, e lascio la mia macchina sotto casa tua" mi rispose lui preoccupato.

Così cominciai a prepararmi, e misi il vestito per la festa nel mio zaino. Appena arrivò, dissi a mio fratello che andavo ad una festa con il Dottor Cox. E che molto probabilmente sarei rimasta a dormire a casa sua.

Una volta scesa sotto casa, Angelo era fuori dalla sua auto.
Appena mi vide mi abbracciò, come se volesse darmi tutto il suo affetto e la sua protezione.

Arrivati a casa sua seduti sul divano, e bevendoci un drink cominciò a dirmi: "Allora amore mio, chi è che ti ha fatto agitare fammi capire!"

Gli risposi ancora un po' tremante: "Te l'ho detto è stata mia sorella sposata, che si ostina ancora ad essere contraria sulla nostra relazione!"

"Ma lasciala stare quella è un'altra che pensa solamente ai cazzi suoi, poi ci parlo di nuovo io. E dovrà pur capirlo che io e te facciamo sul serio!"
Mi disse con determinazione.

Ma ero distrutta e così gli dissi: "Angelo portami via, da questo inferno che vivo ogni giorno. Quando lotto contro questo mostro, che si chiama ansia. Quando ho paura di tutto, e non so più reagire. Mi sento morire. Amore mio portami via!"

Lui mi strinse forte a sé.
"Amore mio, non voglio vederti così! Non farti prendere di nuovo dalla paura. Devi essere più forte, io ti sarò sempre vicino ricordatelo, qualunque cosa succeda!"

Subito lo abbracciai e sentivo il suo cuore battere. Chiudendo gli occhi era come sentire una musica bellissima e melodiosa, era la musica del nostro amore.

Ad un certo punto mi disse: "Stella amore mio ascoltami, prima di andarci a preparare per la festa... che è più un congresso, volevo dirti una cosa" era molto deciso.

"Dimmi amore mio" gli risposi.

Lui mi guardò con occhi da cucciolo, e mi propose: "Vorresti venire a vivere con me?"
Rimasi sbalordita da quelle parole.

"Certo piccolo mio è quello che ho sempre desiderato!"
E mi diede un bacio sulla fronte.

Più tardi, mentre ci stavamo preparando per andare al congresso, mi disse che dovevo spiegare la storia dell'ortopedia.
Mi spaventai, perché non mi ero preparata sull'argomento, e poi non sapevo nemmeno di quale convegno si trattava.
Ma lui si fidava molto di me, cominciò a dirmi che le cose le sapevo, e facendo la specialistica e vari corsi,  ero diventata un'infermiera paramedico, e questo era vero.

Quando feci l'esame all'università con lui, mi ricordo che gli parlai della storia dell'ortopedia, intatti mi mise 30 e lode. E lo trattai anche come argomento sulla mia tesi, ma pensavo che mi ero dimenticata tutto, anche se non era affatto così, ero solo molto agitata.
Lui continuava a dirmi che si fidava di me, e poi lì c'erano dei protocolli con dei monitor, che mi potevano aiutare a ricordare.
Mi fece sentire sicura, e lo ringraziai per la fiducia che aveva in me.
Mi fece uno dei suoi splendidi sorrisi,
e cominciammo a prepararci per andare al famoso Congresso-Festa.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top