A volte Ritornano
Il fatto è che ogni rapporto ha bisogno di attenzioni, può trattarsi di un piccolo gesto o riprendere da dove si era rimasti. In fondo se tieni davvero ad una persona, è facile sacrificarti per lei.
Quando ritornai in reparto insieme a Cox, vidi in infermeria delle lastre con scritto Gabriele Gobbi.
"Ma queste lastre sono di Gabriele? È venuto qui?" Domandai a Mark.
"Ah si Dottor Cox queste lastre le hanno portate dal pronto soccorso, sono del ragazzino Gabriele" rispose Mark.
Il Dottor Cox le vide. "Bene la caviglia è apposto deve solo fare riabilitazione, dov'è ora?"
"E' in sala d'attesa con i genitori, stanno aspettando te per sapere i risultati" rispose di nuovo Mark.
Ero felice che era ritornato.
"Ok vai a dirgli che si può ricoverare in riabilitazione, portando il certificato di ricovero dal pronto soccorso. Io e Stella andiamo fra poco in reparto" Gli disse Cox, e Mark fece così.
Buona consolidazione del focolaio di frattura del malleolo tibiale ottenuto in modo cruento mediante vite metallica (referto caviglia di Gabriele Gobbi)
Appena entrati nel reparto di riabilitazione, che si trova di fronte l'ortopedia, Cox mi disse: "Andiamo prima da Gabriele per il controllo, e poi da quella papera della mia ex sempre per il controllo" scoppiai a ridere.
Appena Gabriele mi vide era contentissimo e andai subito ad abbracciarlo.
"Ciao piccolo come stai?" Gli domandai.
E Gabriele mi rispose: "Sto bene grazie, solo la caviglia sta un po' così e per il momento non posso camminare" mi sembrava cresciuto, ed era diventato anche più carino.
Gli dissi: "Stai tranquillo che camminerai di nuovo presto, ci sono passata anch'io".
Nel frattempo il Dottor Cox stava parlando con i suoi genitori dicendo: "La caviglia è apposto è tutto nella norma, la vite si è consolidata bene e dovrà fare riabilitazione per circa un mese. Poi vedremo dai risultati" il padre mi sembrava piuttosto scocciato, come se non voleva essere lì.
Ma la madre disse ad Angelo: "Grazie dottore noi ci fidiamo molto di voi" e guardò suo marito.
Io mi rivolsi a Gabriele: "Dai adesso ti faranno fare un po' di ginnastica, così ritornerai di nuovo a camminare e correre come prima. Tutto dipende dalla tua forza di volontà" mi guardava teneramente, con suoi occhioni color nocciola.
"Quando mi farai fare un giro con la macchina di Iron Man?" Mi domandò dolcemente.
Gli risposi: "Presto, tu intanto impegnati con la riabilitazione" avevo lo sguardo minaccioso del padre puntato addosso.
"Va bene mi impegnerò al massimo, però intanto la posso vedere?" Mi domandò di nuovo.
"Ok appena finisco il turno, ti porto con la sedia a rotelle e te la faccio vedere" gli risposi sorridendo. E lui mi abbracciò.
Guardando il padre, mi disse: "Grazie che bello sei il mio supereroe" ed era come se voleva fargli un dispetto.
Usciti dalla stanza del ragazzo andammo nella stanza dell'ex moglie di Cox, la visitò e dai risultati stava meglio.
"Elsa sei migliorata, hai fatto progressi. Dalle lastre la colonna vertebrale si è stabilizzata, e anche i menischi" le disse.
Aveva la sua solita faccia da cavolo.
"Sì l'ho notato anche io che va meglio!" Affermò lei.
"Certo che va meglio, ti abbiamo operato io e Stella!"
"Sì adesso è chirurgo Stella?" Domandò con superbia.
"Guarda che Stella è un'infermiera strumentista di sala, e quindi opera insieme al chirurgico" le rispose Angelo per farla tacere.
E lei fece una specie di smorfia.
Ma lui continuò a dirle: "Lo sai che io e Stella facciamo i servizi domestici? Scopiamo tutti i giorni e rifacciamo pure il letto!" A me veniva da ridere.
Lei fece una faccia strana, e domandò con sarcasmo: "Alla tua età fai ancora i servizi domestici?"
"E certo mica sono come te! Che stai tutta arrugginita. Il tuo caro avvocato non ti rinfresca?" Le rispose prendendola in giro.
Scoppiai a ridere.
"Ma dai piantala di fare il ragazzino!" Gli rispose lei imbarazzata.
"E tu piantala di fare la scontrosa" Le rispose lui.
All'improvviso mi baciò davanti a lei. Diventai tutta rossa, ma non smisi di ridere.
Lui facendo il saluto militare, le disse: "Arrivederci maresciallo!"
Appena usciti fuori dalla stanza, siamo scoppiati a ridere tutti e due.
"Tu mi fai troppo ridere Angelo, ti amo!"
E lui con i suoi bellissimi occhi blu che brillavano, mi ansimò: "Ti amo anch'io Stella. Ed è per questo che voglio farti ridere, perché voglio vederti sempre felice, perché se tu sei felice lo sono anche io" e mi baciò davanti a tutto il personale della riabilitazione.
Ada:
Vidi Stella e il Dottor Cox ritornare in reparto, si tenevano per mano. Ogni tanto si davano qualche bacio, erano bellissimi insieme. Così dissi a Mark: "Senti un po' Mark, ma hai notato quanto si amano Cox e Stella? Cioè è un amore pazzesco ed è nato così in poco tempo, stanno veramente bene insieme. E poi sono uguali, basta che si guardino per capirsi l'uno con l'altro."
Mark guardò verso di loro. "Sì l'ho notato e sono felice per loro due, soprattutto per Stella perché lei si merita tanto. E penso di non essere più geloso come prima, ma comunque si conoscono da quindici anni, hanno già lavorato insieme quindi tra di loro c'è un forte legame".
Appena entrammo in infermeria Ada, Mark e Tony ci fissarono.
Per un attimo Cox mi guardò, e poi aggiunse: "Cosa avete da guardaci così?"
"No niente, è solo che state bene insieme tutto qua!" Rispose Ada.
"Ma dai solo per questo? Ci avete fatto mettere una paura!" Affermai.
E Angelo continuò: " Sì pensavamo che era successo qualcosa!"
E si misero tutti e tre a ridere.
Ma all'improvviso Tony disse: "Anche a me piacerebbe avere un amore ricambiato come il vostro" e guardò Mark e lui subito sbiancò.
"Troverai anche tu qualcuno che ti ama davvero stai tranquillo" gli rispose Cox.
Mark sembrava impaurito.
Si fecero quasi le due e dovevo far vedere a Gabriele la mia macchina, così ritornai in riabilitazione con la sedia a rotelle e lo andai a prendere.
Lui era contentissimo e con molta attenzione lo misi sulla sedia, c'era solo sua madre per fortuna.
Appena usciti dalla sua stanza mi fermò l'ex moglie di Cox, e mi disse: "Stella aspetta un attimo, hai un minuto per me? Vorrei parlarti!"
Non aveva più la sua solita faccia da cavolo.
Le risposi: "Scusatemi signora, porto un attimo il ragazzino a fargli vedere una cosa e poi ritorno!"
Lei disse: "Ah scusami tu va bene".
Cominciò a venirmi l'ansia e mi veniva anche da rimettere, pensando a cosa doveva dirmi.
Appena arrivati ai parcheggi sotterranei, vicino alla mia macchina dissi al ragazzo: "Eccoci qui caro Gabriele, ecco la mia macchina di Iron Man, una Audi R8 rossa e oro ti piace?"
Gabriele rispose meravigliato: "Ma è bellissima è proprio come quella di Tony Stark! E anche questa vicino alla tua è una Audi R8!"
"Sì è proprio uguale, questa grigia vicino alla mia è del Dottor Cox" mi meravigliai che l'aveva notata.
"Wow avete tutti e due la macchina di Robert Downey jr!" Esclamò.
"Sì abbiamo la stessa macchina cambia solo il modello" era proprio un ragazzo sveglio.
E continuò a dirmi: "Non vedo l'ora di farci un giro!" Ed era rimasto incantato a guardarle entrambe.
"Impegnati e lo farai" gli dissi.
Appena accompagnai Gabriele nella sua stanza disse alla madre: "Mamma lo sai che Stella e il Dottor Cox hanno la stessa macchina?! Un' Audi R8! Sono proprio innamorati" era proprio un ragazzino sveglio per accorgersi del nostro amore.
La madre disse: "Mi fa piacere, e amatevi perché un amore così è bello" i suoi occhi brillavano.
Sorridendo la ringraziai, salutai Gabriele e gli diedi un bacio sulla guancia.
Appena uscita andai nella stanza dell'ex moglie di Cox.
"Buongiorno signora Elsa voleva parlarmi?"
Lei mi rispose: "Sì cara entra, e dammi del tu" mi aveva dato già fastidioso che mi aveva chiamata cara.
Lei iniziò a parlare: "Stella io non c'è l'ho con te sei una brava ragazza e si vede, ma tu lo ami davvero ad Angelo?"
"Certo che lo amo davvero! Lui è tutto quello che ho, e per me c'è sempre stato. Io sto bene con lui e non mi importa della nostra differenza di età!" Le risposi.
Mi sentivo l'ansia addosso.
E lei mi disse: "Io non ti sto dicendo niente della vostra differenza di età, non vedevo Angelo così felice da una vita. Si vede che lui a te ci tiene molto, io ormai non ci vado più d'accordo ho una nuova vita. Ma non vorrei che lui per te sia solo una cotta passeggera, visto che sei giovane!" Ed era più tosto seria.
Le risposi seriamente: "Cosa? Non è una cotta passeggera quello che provo per Angelo, è vero amore! Sono quindici anni che sono innamorata di lui dalla prima volta che l'ho vidi. Mi sono innamorata del suo sorriso, del suo modo di fare così dolce e serio allo stesso tempo. Mi sono innamorata della sua voce, e quando pronuncia il mio nome per me è poesia. Poi è uguale a me gli piacciono le mie stesse cose e lo amerò per sempre".
Volevo dirle: «Mettitelo bene in testa stronza».
Ma lei continuò a dirmi: "Sì vede che lo ami davvero dal modo in cui ne parli, e la tua famiglia lo sa che stai con uomo di trent'anni più grande di te?" Mi aveva stancata.
Ma le risposi: "Per prima cosa non sono trent'anni ma venticinque, e poi non sono una ragazzina che deve avere il consenso della famiglia. Siamo due persone adulte e vaccinate e sappiamo quello che stiamo facendo" stava cominciando a farmi alterare.
"Sì hai ragione, ma vedi lui è immaturo anche se è un bravissimo ortopedico, è sempre stato così. E ti dico di stare molto attenta, perché è sempre un uomo adulto rispetto a te!" Mi affermò.
Da quelle sue parole capii il motivo del perché fossero divorziati.
Ma con determinazione le dissi: "Lui è un uomo con la testa sulle spalle, non si fa mettere in piedi in testa da nessuno. Tu dici che è immaturo? Se devo essere sincera anche io lo sono! E ti ripeto siamo due persone adulte e vaccinate, siamo responsabili e amiamo il nostro lavoro. E ci piace collaborare insieme" lei rimase un po' turbata.
Ma disse: "Sì lo so che è un uomo che si fa rispettare, ci mancherebbe se non lo facesse! Voi andate d'accordo perché siete uguali, ha trovato la sua giusta compagna. Ma sei una ragazza molto in gamba e sono felice che stiate insieme, mi ha fatto piacere parlarti. Ma non dire niente ad Angelo, perché non si sa mai come potrebbe reagire. È troppo innamorato di te, anche un cieco lo noterebbe!" Non pensavo che si notasse così tanto.
"Va bene grazie signora Elsa, anche a me ha fatto piacere parlare con te!" Ma non la sopportavo lo stesso. E così con un finto sorriso la salutai.
Era una bella donna in fondo, portava i capelli lunghi. Di un colore biondo cenere che dava quasi sul grigio, con gli occhi chiari. Le rughe erano abbastanza evidenti, credo che si avvicinasse ai sessant'anni.
Appena ritornai in reparto Angelo mi disse: "Stella ma dove eri finita? Ti stavo venendo a cercare!"
"Ero con Gabriele, scusami era da tanto che non mi vedeva" e lo abbracciai fortissimo.
"Angelo ti amo non lasciarmi mai" continuai a dirgli abbracciandolo sempre più stretto.
Avevo una sensazione di paura.
"Anche io ti amo e perché dovrei lasciarti! È successo qualcosa?"
Mi domandò perplesso.
"No tranquillo non è successo niente, solo che volevo dirtelo!" Gli risposi con sicurezza.
Ma lui mi accarezzò dicendomi: "Vuoi rimanere con me oggi? Faccio ambulatorio dalle 15:00 alle 18:00 andiamo a mangiare prima in mensa".
Mi piaceva molto mangiare in mensa, mi ricordava i tempi dell'università.
Gli risposi: "Ok per me va benissimo" e lui prima di andare mi baciò, mi sentivo sicura insieme a lui. E non pensai più a quello che mi disse la sua ex .
In ambulatorio c'ero già stata prima, imparo sempre cose nuove. Feci di tutto, dalle medicazioni semplici a quelle più avanzate. Mi occupai della gestione degli apparecchi gessati e dei tutori ortopedici. Aiutai Cox nelle prime visite e nei controlli.
Quando non ci fu più nessun paziente erano già le sei e mezza.
"Angelo, io allora vado, ci vediamo domani pomeriggio" gli dissi avvicinandomi a lui.
Stava seduto alla scrivania, mi prese e mi abbracciò.
Ed era molto soddisfatto del mio impegno.
E mi disse: "Va bene puoi andare amore mio, grazie per tuo il tuo aiuto. Io finisco prima di scrivere alcune cose e poi vado, a domani piccola mia" e lo baciai.
Ma uscendo dall'ambulatorio qualcuno mi chiamò: "Stella aspetta" mi girai ed era il mio ex, Roberto.
Ero molto impaurita, ma ebbi il coraggio di dirgli: "Ma cosa ci fai qui? Cosa vuoi?"
"Voglio parlarti!" Mi rispose.
"Non abbiamo più nulla da dirci, lasciami stare" gli dissi mentre andavo via.
Ma lui mi prese per un braccio facendomi male.
"Lasciami mi stai facendo male!"
Gli dissi cercando di liberarmi da lui.
"Non ti lascio, mi devi stare a sentire!" Mi affermò.
Mi torceva le braccia, bloccandomi.
Aveva i suoi soliti occhi da pazzo, mi alitava sul collo.
Cominciò a dirmi: "Sono cambiato, ritorna con me. O te ne pentirai!" Tremavo dalla paura.
"Io non ci ritorno con te brutto bastardo!" Gli urlai.
Cox era dentro e sentendo le urla, uscì immediatamente fuori dicendo: "Cosa sta succedendo qui? Lasciala stare immediatamente!"
E Roberto subito gli disse: "E tu chi saresti suo nonno?"
"No! Sono il suo fidanzato!" Rispose Angelo.
E avvicinandosi gli diede un pugno e lo stese a terra, io corsi tra le sue braccia tremando.
Angelo gli disse: "Non farti più vedere qui e chiaro? E lascia in pace Stella, che ormai non ti appartiene più!"
Ma Roberto si arrabbiò.
"Non finisce qui, lei sarà di nuovo mia!" E se ne scappò.
Ero terrorizzata e tremavano ancora.
Angelo mi abbracciò sempre più forte.
"E' tutto finito amore mio calmati" per fortuna ero con lui.
Ma scoppiai a piangere.
"Ho avuto molta paura, pensavo che non saresti più arrivato" tra le sue braccia mi sentivo protetta.
"Adesso ci sono io con te, e non potrà più farti del male" mi rassicurò.
Mi accompagnò lui a casa, portando la mia macchina. Sarebbe poi ritornato a piedi per riprendere la sua.
Una volta arrivati sotto casa mia mi disse: "Domani pomeriggio ti passo a prendere io, e ti riaccompagno a casa a turno finito ok?"
"Tranquillo non ti preoccupare è passato!" Gli risposi.
Ma lui insisteva: "No! Ti passo a prendere io, non mi sento tranquillo con quello che potrebbe ritornare da un momento all'altro! Perché se ti tocca un'altra volta giuro che lo uccido!"
"Va bene, però ora calmati!"
Non volevo che si agitasse per colpa mia.
Ma continuò: "Io ti amo e ti proteggerò sempre, e non ti lascerò mai più sola, ti accompagno fino a sopra" e mi accompagnò fino alla porta di casa.
Mi baciò e poi mi disse: "Ti passo a prendere domani alle 13:30, non entro non me la sento dai! Ti amo".
"Va bene non ti preoccupare, grazie amore mio a domani" gli risposi ancora sotto shock.
Ed entrai in casa, e lui se ne andò rientrando in ascensore.
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