A cena con il mio mentore

Dopo aver fatto l'amore io e Angelo era come se fossimo diventati una cosa sola, le nostre anime si erano finalmente unite, non volevo smettere mai. Dopo un po' mi accorsi che era mezza notte e mezzo.

"Sì è fatto tardi, devo andare a casa" gli dissi. In quel momento mi sono sentita una stupida.

Ma lui mi ribadì: "Ma mica sei Cenerentola?! Chiama tuo fratello, e digli che resti a dormire a casa di Ada, così rimani tutta la notte insieme a me".

Così gli mandai un messaggio, volevo evitare di chiamarlo, perché si sarebbe insospettito.

Così gli scrissi: "Io dormo a casa di Ada, perché sta da sola" e posai il telefono sul comodino.

"Perfetto e ora seconda stella a destra, e poi dritto fino al mattino" mi sospirò Angelo eccitato.

"Ma quella è l'isola che non c'è!?" Gli obiettai sorridendo.

"Sì lo so, ma tu sei la mia stella, che mi porta verso l'infinito e oltre, verso l'isola dei desideri. Voglio fare l'amore con te fino al mattino, andando sempre dritto" e si rimise sopra di me.

"Che bello portami via subito allora!" Gli sussurrai. I suoi movimenti mi facevano impazzire.

E così abbiamo continuato a fare l'amore, poi si addormentò ed era dolcissimo, mi sembrava un cucciolo.
Mentre lo guardavo dormire, non mi sembrava ancora vero, che ero andata a letto con l'uomo dei miei sogni. Pensavo a come poteva essere il nostro futuro, e per quanto tempo dovevo tenere nascosto il nostro amore appena nato!

Si fecero le sei del mattino e Angelo esclamò: "Cavolo è tardissimo devo andare a fare la mattina, tu sei al riposo vero?"

"Sì, domani devo farla la mattina" risposi.

"E allora io e te ci rivediamo dopodomani, perché oggi faccio sempre otto ore e poi ho di nuovo studio e faccio tardi. Poi domani ho il giorno libero ma lo vorrei passare con i miei figli, anche perché Mirko deve partire" mi affermò. Io ero ancora persa di lui.

Ma di nuovo come a una stupida gli replicai: "Va bene, però adesso comunque, mi devi riaccompagnare a casa" volevo sotterrarmi.

"Sì certo, però adesso baciami ancora" sembrava che volesse ricominciare da capo.

Ma poi dopo un po' disse: "Dai basta andiamo, altrimenti qui rischiamo di farlo di nuovo!"

In macchina continuò a dirmi: "Dopodomani ti porto a cena fuori" i suoi occhi erano luminosi.

"Sarà bellissimo andare a cena con il mio mentore" gli sospirai.

"E per me sarà bellissimo andare a cena con la mia assistente" e mi sorrise.

Arrivati sotto casa mia mi disse: "Dai ci vediamo dopodomani, comunque ci sentiamo per telefono, domani ti faccio salutare Mirko!"

"Va bene, buonanotte amore mio" e lo baciai.

"Buonanotte amore mio, ti amo" e se ne andò via.

Appena arrivai a casa feci colazione, che poi neanche avevamo mangiato. Quella mattina mio fratello mi riempì di domande, mi stavo sentendo male, ma se ne accorse e così non mi disse più niente.
Appena andai in camera mia, pensai ad Angelo e cominciai a stare subito meglio, sentivo una sensazione che non avevo mai provato prima. Era come se fosse stata la mia prima volta, ed ero finalmente felice.

Il pomeriggio andai a trovare i miei nipotini, mia sorella si accorse che ero strana.

"Tutto bene a lavoro Stella? E con il dottor Cox come va?" Mi domandò.

"Sì tutto bene, con il dottore imparo ogni giorno cose nuove!" Le risposi impacciata.

Se solo avesse saputo che avevamo fatto l'amore, sarebbe stato un disastro.

Ma annuì entusiasta: "Mi fa piacere" di solito anche lei mi metteva ansia.

Il giorno dopo andai a fare la mattina, appena vidi Ada le comunicai: "Ada devo parlarti" c'erano anche Mark e Tony.

Forse Ada aveva già capito, e mi propose: "Ok, andiamo a parlare vicino al distributore automatico, così ci prendiamo anche qualcosa".

Appena arrivate davanti al distributore, cominciai a tremare dicendole: "Ada volevo dirti, che io e Cox ieri sera abbiamo fatto l'amore!" Rimase per un po' perplessa, e fece uno sguardo di stupore.

Ma poi sorridendomi esclamò:
"Ma dai?! Che bello lo immaginavo, e mi fa piacere. Vuol dire che tra di voi è nato veramente un vero amore!"
Ero emozionata e avevo le mani sudate.

Offrendomi una cioccolata calda, continuò a dirmi:
"E racconta è stato bello? E il Dottor Cox com'è a letto?"

"E' stato bellissimo Ada, lui è fantastico... e in quel momento mentre lo facevamo, sentivo che tutte le mie paure svanivano. Abbiamo passato tutta la notte insieme" mi faceva un bellissimo effetto raccontarlo.

"Sono contenta per voi due, ma a casa quindi non sei rientrata per niente?" Mi domandò Ada.

Sentivo che avevo sbagliato a metterla di mezzo, ma le risposi: "Veramente io a casa non ho detto che uscivo con il Dottor Cox, perché non potevo assolutamente. Ho detto che uscivo con te, e poi verso mezzanotte ho mandato un messaggio a mio fratello, dicendogli che dormivo a casa tua" speravo che non si arrabbiasse.

Ma balbettò: "Beh non avevi altra scelta, però non mettere sempre in mezzo a me, devi pur dirlo prima o poi" aveva perfettamente ragione.

Sentendomi un po' in colpa, le dissi: "Sì Ada è vero scusami" e abbassai lo sguardo.

"Tranquilla hai fatto bene, adesso quando uscirete di nuovo insieme?" Mi tranquillizzò.

"Domani mattina ci vediamo qui in reparto, e poi la sera andiamo a cena, oggi visto che aveva il giorno libero voleva stare un po' con i figli" risposi, con in mano il bicchiere di cioccolata che tremava.

"Beh giustamente deve pure stare con i figli, ma non tremare, pensa che domani lo rivedi" mi puntualizzò.
Per lei era tutto semplice.

"È proprio questo che mi fa tremare che domani lo rivedo qui a lavoro, e mi fa una strana sensazione" le dissi mentre sorseggiavo la mia cioccolata calda, che nel frattempo era diventata fredda.

Ada mi disse con fermezza: "Ma non ti preoccupare, pensa a stare calma e rilassata, e fai solo il tuo dovere" io lo facevo il mio dovere, ma era la mia ansia che mi tormentava.

Ma sorridendo le replicai: "Grazie Ada sei una vera amica!"

"Anche tu lo sei per me, e per qualunque cosa io ci sono" mi affermò abbracciandomi.

Appena ritornate in infermeria Mark mi domandò: "Tutto bene Stella?"

Gli annuì: "Sì tutto bene grazie" pensai subito a quella volta quando ci vide, mi sentivo in imbarazzo.

Ma guardandomi preoccupato, mi sussurrò nell'orecchio: "Non l'ho detto a nessuno di quella volta, quando tu e Cox lo stavate facendo" lui non poteva sapere che la sera prima, lo avevamo fatto completo.

Sempre più imbarazzata gli replicai: "Quella sera non abbiamo fatto niente!"

Dopo un po' venne il Dottor Kelson e sbottò incavolato: "Oggi non faremo il giro visite guidato, perché io devo fare un intervento chirurgico. Tu Stella vieni con me in sala operatoria" pensavo che fosse impazzito più del solito.

Ma gli domandai: "A fare cosa in sala operatoria?"

E lui mi rispose incavolato: "A fare cosa secondo te? Mi devi aiutare con l'intervento! Sei o non sei un'infermiera strumentista?" Si stava incavolando di brutto.

Ma gli risposi: "Sì certo che sono un'infermiera strumentista, ma io sono l'assistente del Dottor Cox e non posso venire con voi!" Non volevo essere la sua assistente.

"Va bene statti insieme al tuo dottorino, sarà Mark il mio assistente d'ora in poi!" Mi precisò furibondo.

Mark non sapeva cosa dire ma accettò, perché anche lui era un infermiere strumentista.
Così si avviarono in sala operatoria insieme a Tony e al paziente, e io rimasi a guardarli mentre si avviarono.

Quella mattina passò in fretta, e quando Mark ritornò dalla sala operatoria era già mezzogiorno. Mi disse che era andata bene,  il dottor Kelson non spiegava l'intervento, come fa di solito il dottor Cox, e questo gli mancato. Diceva solo il tipo di intervento e basta, avevano eseguito un intervento della Tibia.

La Tibia è il secondo osso più lungo del corpo umano e fa parte della gamba. Si estende dal ginocchio alla caviglia, e si articola nella parte superiore con il femore.

Finito il turno Mark mi accompagnò al parcheggio, dicendomi: "Ci vediamo di nuovo domani mattina Stella, ti voglio bene" e mi baciò sulla guancia.

"Ti voglio bene anch'io Mark a domani" gli confessai ricambiando il bacio.

Ritornai a casa e dopo aver finito di mangiare mi chiamò Angelo.

Voleva farmi parlare con Mirko.

"Ciao tesoro, qui con me c'è Mirko vuole parlarti" ero molto emozionata.

"Ciao amore mio, va bene passamelo"

"Ciao Stella come stai?"

"Ciao Mirko sto bene grazie! Tu come stai? Oggi devi partire?"

"Io sto bene grazie, sì oggi alle diciotto ho l'aereo per ritornare in America. Ti volevo dire la prossima volta quando ritorno, mi piacerebbe fare un'uscita tutti insieme, e cioè io e mia moglie, tu e papà, Morgan e il suo ragazzo. Va bene per te?"

"Ma certamente Mirko sarà bellissimo, è anche un modo per conoscerci meglio!"

Mirko mi ribadì: "Sì per questo mi piacerebbe" aveva una bellissima voce.

Ma continuai a dirgli: "Ma tu che lavoro fai in America?"

E lui rispose: "Io faccio il disegnatore di fumetti, mi occupo di progettare i disegni al computer dei cartoni animati spesso della Disney, mi occupo anche degli effetti speciali e di tutta la grafica" era un bellissimo lavoro.

"Wow che bello bravissimo, a me piacciono tantissimo queste cose!" Gli annunciai meravigliata.

Scoppiò a ridere dicendomi: "Sì lo so a te piacciono le stesse cose di mio padre! E poi si il mio lavoro è molto bello, ma anche il vostro".

Poi mi salutò dicendomi che ci saremo rivisti presto.
Ero felice tutto stava andando bene.

La mattina seguente andai a fare il turno di mattina, ad un certo punto mi fermò l'inserviente delle pulizie e mi domandò: "Ma è vero che tu e il Dottor Cox state insieme? "

Gli risposi: "Ci stiamo frequentando, perché ti crea qualche problema?"

"No a me nessun problema, ma tutte le fortune a lui!" Rispose amareggiato.

"Certo perché lui è il migliore!?" Risposi andando via.

Quella mattina non c'era molto da fare, ma feci di nuovo il giro visite con il Dottor Cox.

Mi era mancato farlo, il giro visite guidato con il Dottor Kelson mi metteva l'ansia, perché faceva sempre domande davanti a tutti.

Angelo parlò di nuovo con Mark in privato, ovviamente voleva dirgli quello che ce stato tra noi due.
Anche se sapeva che Mark sarebbe rimasto molto turbato, ma lui sentiva il bisogno di confidarsi con qualcuno. E si fidava solo di Mark, perché in fondo era suo amico.

Appena finito il turno Angelo mi riferì: "Stella ti passo a prendere stasera alle otto va bene?" Ed era molto emozionato.

"Sì va bene a stasera allora Angelo" e lo abbracciai.

Prima di andare a casa dissi a Ada se poteva accompagnarmi a comprare un vestito carino da mettermi a cena con Cox, e magari darmi anche qualche consiglio, lei accettò subito entusiasta.

Così andammo in un negozio di boutique ed è stato bello, perché misuravo molti vestiti e Ada mi diceva se andavano bene o no. Alla fine abbiamo scelto un vestito dorato corto ma carino, accompagnato da una giacchetta e scarpette più o meno dello stesso colore.

Ringraziai Ada e andai a casa soddisfatta, il Dottor Cox sarebbe rimasto incantato.

Mi preparai tutto il giorno volevo essere bellissima per lui, e così finalmente si fecero le otto.

Angelo mi chiamò: "Stella, mi trovo sotto casa tua, scendi" ero emozionatissima.

Appena mi vide mio fratello mi sbraitò: "Ma dove vai vestita così elegante?"

"Al compleanno del Dottor Cox, ha invitato a tutti i colleghi" gli mentii.

Almeno era una mezza bugia.

Appena scesi sotto casa mia Angelo era ad aspettarmi fuori dalla macchina, era bellissimo vestito tutto elegante e casual.

Appena mi vide rimase incantato e mi conferì: "Ma sei stupenda con questo vestito" mi sentivo svenire da l'emozione.

Ma gli annuì: "Grazie, ma sei stupendo anche tu vestito così" aprì lo sportello della sua macchina per farmi salire, come i veri gentiluomini.

Appena entrati mi baciò dicendomi: "Ti amo tremila"

"Ti amo tremila anch'io" gli replicai emozionata.

Mi portò in un ristorante bellissimo e di lusso, con i tavoli a lume di candela. Aveva anche le porte vetrate, sembrava un castello delle favole.

Appena seduti al nostro tavolo prenotato, venne il sommelier per riempirci il bicchiere di vino buono. Era tutto stupendo, ero emozionata ma felice.

Lui mi guardava con uno sguardo innamorato mentre gli parlavo, mi sentivo veramente bene a cena con lui, insieme a tutte le altre coppie innamorate come noi.

Ad un certo punto mentre mangiavamo ciò che avevamo ordinato ed era tutto buonissimo, mi confessò: "Stella ascoltami, io ho intenzioni serie con te. Vorrei sposarti e avere un bambino da te" rimasi sbalordita da quelle parole non me lo sarei mai aspettato, diventai tutta rossa e le mani mi tremavano.

Lui mi prese la mano e replicò: "Non tremare stai tranquilla, lo so che ti ho preso alla sprovvista, ma non mi devi rispondere subito!"

Ma gli risposi: "Angelo tu sei il mio dono più prezioso, il nostro lavoro ci ha unito e io voglio passare tutta la mia vita con te, certo che voglio sposarti e avere un bambino da te è il mio desiderio più grande" sentivo come se avevo il cuore in gola.

Tenendomi la mano continuò a dirmi: "Stella io ti amo e non smetterò mai di dirlo" volevo rimanere lì con lui per sempre.

Ma si fecero le undici e mezza, e così dopo aver finito di mangiare andammo via.

Appena stavamo per andarcene, Angelo incontrò una sua paziente con il marito.

"Buonasera dottore come va tutto bene? Lei è vostra figlia? È cresciuta complimenti!"

Angelo per un attimo mi guardò e poi le sbraitò: "A me va tutto bene grazie, lei non è mia figlia ma è la mia fidanzata!" Moglie e marito rimasero sbalorditi.

Ma la signora continuò a dire: "Ah complimenti ve la siete scelta giovane!"

Cox le rispose: "L'età è solo un numero e l'amore vince sempre, arrivederci!"

Una volta entrati in auto mi affermò: "A me non importa ciò che dice e pensa la gente, io ti amo e lo farò per sempre" continuava a dirmelo in continuazione che mi amava.

"Anche io ti amo e a quella gli hai risposto proprio bene" notai che era un po' ansioso.

Ma arrivati quasi sotto casa sua mi propose: "Vuoi venire a casa mia? O devi fare Cenerentola?"

Gli risposi: "Per me va bene si può fare anche tardi, a mio fratello gli ho detto che andavo al tuo compleanno con tutti i colleghi" pensai che era una bugia stupida.

Lui si mise a ridere dicendomi : "Hai fatto bene, comunque il mio compleanno è il 16 Dicembre" era dolcissimo in quel momento.

"Lo so, ma fino ad all'ora sarà tutto diverso tra noi" lui mi sorrise, e mi baciò.

Appena arrivati a casa sua, mi sussurrò con voce calda e sensuale: "Ti accompagno a casa per le due va bene? Ora voglio fare di nuovo l'amore con te" era piuttosto imbarazzato.

"Sì per me va bene!" Gli sussurrai eccitata.

E così siamo andati di sopra, nella stanza da letto, e cominciò a spogliarmi e io a spogliare lui. Una volta sdraiati sul letto, lui si mise sopra di me, cominciando a fare di nuovo l'amore.
Ed è stato ancora più bello della nostra prima volta.

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