Non ti lascerò più
Dicono che nella vita tutte le cose belle debbano finire. A volte succede tranquillamente. A volte meno tranquillamente. E all'improvviso realizzi che una certa cosa non può spingersi oltre.
Arrivati finalmente a Roma, ero sempre più nervoso. Decisi di chiamare il fratello di Stella, Elijah, perché lui sicuramente sapeva qualcosa.
Appena mi rispose, notai dalla voce che era come impaurito, mi disse che stava andando a l'ospedale da Stella, così gli chiesi se poteva venirmi a prendere insieme a mia figlia alla stazione.
Appena arrivò, saliti nella sua auto, una Nissan Micra nera, mi fece mille domande, anche piuttosto imbarazzanti.
Mi stavo per innervosire ancora di più, Stella forse era in fin di vita e lui pensava a dirmi quante volte mi sono portato a letto sua sorella, e se con lei avevo intenzioni serie.
"Ma che razza di domande mi fai? Sono due mesi e mezzo che non vedo più Stella, non so neanche cosa le è successo. E tu pensi a dirmi quante volte abbiamo fatto l'amore?! Ma dico io... ti senti almeno quando parli? E poi certo che con lei ho intenzioni serie, altrimenti non le avrei chiesto di sposarmi" gli constatai nervosamente.
"Scusatemi dottore, non volevo essere scortese, ma comunque Stella non porta mai l'anello di fidanzamento, che le avete dato l'anno scorso. E so che avete litigato, quindi pensavo che tra di voi non c'era più nulla" dopo quelle sue parole, mi arrabbiai più del solito.
Gli sbottai che mi aveva stancato della sua gelosia che aveva nei confronti di sua sorella, doveva lasciarla in pace e soprattutto doveva lasciarla vivere.
Lui fece uno sguardo sbalordito, non si aspettava quella mia reazione.
Continuò a dirmi che Stella stava bene, ma era solo stata ricoverata, perché aveva avuto una leggera commozione celebrale, e che un giovane medico si stava prendendo cura di lei.
Capii subito che si trattava di Fabrizio, e mi scattò qualcosa dentro.
Stringevo con forza quel maledetto gesso, mia figlia se ne accorse.
"Papà calmati, vuoi romperti anche il gesso? Stella sta bene, non c'è da preoccuparsi" aveva ragione, dovevo stare calmo altrimenti avrei peggiorato solo le cose.
"Cosa avete fatto alla mano dottore?" Mi domandò Elijah.
"Nulla, ho solo avuto un piccolo infortunio. Tutto qui" gli risposi.
Arrivati finalmente davanti al Sacro Cuore, scesi immediatamente dalla macchina e corsi da lei in reparto.
Girai dapertutto, ma lei non c'era, nessuna traccia del mio amore.
Mi misi ad urlare come un matto:
"DITEMI DOV'È STELLA, SUBITO!"
Creai un gran caos, si spaventarono tutti, dall'infermeria uscì Monica.
"Dottor Cox siete ritornato, come state? Cosa avete fatto alla mano?" Mi domandò senza neanche dirmi dove stava la mia piccola donna.
"Hai finito di fare domande stupide? Voglio sapere dov'è Stella!?" Le urlai.
"È ricoverata in riabilitazione" scappai subito dal reparto di ortopedia.
Entrarono anche Elijah e Morgan erano venuti a cercarmi, per dirmi anche loro che Stella era ricoverata nel reparto di fronte. Mi infuriai con mio cognato, doveva dirmelo prima, ma lui se ne uscì dicendo che io non gli avevo detto nulla.
Arrivati in riabilitazione, la stanza di Stella era in fondo a tutto, mentre percorrevo quella lunga corsia avevo l'ansia a tremila.
Quando finalmente eravamo giunti a destinazione, Stella era in una stanza singola. Il dottor Ferra era accanto a lei, seduto su una poltrona, e le teneva la mano, notai che aveva pianto.
Appena mi vide si alzò per darmi il suo posto, lo ringraziai, lei guardava diritto davanti a sé, i suoi bellissimi occhi verdi erano persi nel vuoto.
"Stella amore mio, sono ritornato da te. Guardami sono qui!" Le dissi con voce piangente.
Lei si girò verso di me, fece uno sguardo di stupore.
"A... Angelo!" Appena disse il mio nome scoppiò a piangere.
La abbracciai fortissimo, lei mi stringeva sempre più forte.
Le chiesi cosa era successo, e se ricordava qualcosa dell'incidente.
Mi guardò confusa, ma poi cominciò a dire guardandomi negli occhi: "Eravamo andati... in pronto soccorso, sembrava un lazzaretto. Poi siamo saliti sull'ambulanza, correva come un matto. All'improvviso arrivati davanti al Colosseo, da dietro abbiamo sentito una forte botta, abbiamo cominciato a sbandare da una parte all'altra. Vidi Mark cadere insieme a me, sbattendo la testa violentemente. Mi sono ritrovata a terra priva di sensi, vidi delle luci e poi il silenzio e il buio più totale".
"Chi c'era con te su l'ambulanza?"
Le chiesi dolcemente.
"Mark, era con me dietro e Tony guidava".
Dopo quel suo ricordo di ciò che era accaduto, cominciò a respirare in modo affannato, ebbe subito un arresto respiratorio.
Con l'aiuto di Ferra, le misi subito l'ossigeno per farla respirare, per fortuna c'era lui che mi aiutò immediatamente, Elijah e Morgan erano spaventati, chiesi loro di uscire per un attimo fuori.
Nel frattempo, il dottor Ferra le misurava i parametri vitali, io mi occupai del monitoraggio, aveva la saturazione bassa.
Quante ne stava passando la mia piccola, mi sentivo sempre più in colpa per averla lasciata sola.
Ma per fortuna accanto a lei, c'era Fabrizio, che ringraziai per essersi preso cura di lei in mia assenza.
Mi diede due notizie, una bella e una brutta. La notizia bella era che Stella era incinta, il mio sogno era vero. Anche se avrei voluto che fosse stata lei a darmi per prima la notizia, ma avendo litigato le risultava difficile dirmelo. Capii anche il motivo per il quale il fratello di Stella mi fece quelle domande in macchina, forse lui già lo sapeva.
Mentre la notizia brutta era che Antonio Gharbi, il nostro Tony, morì durante l'incidente.
Quella notizia per me fu un forte shock, chiesi subito di Mark, stava bene, ma anche lui era tenuto sotto osservazione, solo che era ricoverato in medicina.
Gli chiesi cosa era successo, e se lui era presente. Quello che mi raccontò fu agghiacciante.
Praticamente quello che era successo fu così veloce, che non se ne rese conto. Dovevano soccorrere delle vittime in una fabbrica di scarpe, perché ci fu un'esplosione.
Servivano due infermieri paramedici e un ortopedico, allora Stella e Mark andarono con l'ambulanza, guidata dal povero Tony, mentre Fabrizio andò con l'auto medica. Mentre era davanti a pochi metri da loro, con le sirene accese a tutto spiano, passarono davanti al Colosseo, come aveva detto anche Stella.
All'improvviso sentì in lontananza una macchina sfrecciare velocissima, inseguita da una volante dei carabinieri.
Riuscì a deviarla, perché altrimenti gli sarebbe venuta addosso.
Subito dopo che entrambe le macchine gli furono passate davanti, come una gara di formula uno, sentì un forte boato, subito capì che si era andato a schiantare contro qualcosa.
Ritornò indietro, e vide l'ambulanza capovolta a terra, scese immediatamente da l'auto medica per soccorrere i feriti. I carabinieri erano rimasti illesi perché erano riusciti a frenare in tempo, mentre il guidatore era stato coinvolto. Cercarono di salvare il nostro Tony, ma lui era già morto sul colpo. Stella e Mark erano ancora dietro con il volto ricoperto di sangue, il dottor Ferra gli soccorse immediatamente, tirandoli fuori, riuscendo a salvarli.
I carabinieri chiamarono subito altri soccorritori, che vennero subito dopo pochi minuti. Portarono il pazzo che aveva causato l'incidente al Gemelli, perché riscontrava ferite molto gravi.
Mentre a Stella e Mark al Sacro Cuore, altri soccorritori andarono a soccorrere le vittime della fabbrica.
Questo è tutto ciò che mi era stato raccontato dal dottor Fabrizio Ferra, avevo gli occhi pieni di lacrime, anche lui piangeva mentre mi raccontava.
Dopo qualche minuto Stella si riprese, per sua fortuna, non sentì nulla di ciò che mi raccontò Ferra.
Finalmente ebbe il coraggio di dirmi che era incinta, mi asciugai le lacrime e la baciai, seduto sul suo letto.
"Angelo amore mio, mi sei mancato. Scusami se mi sono comportata male con te. Ma ho avuto paura, ho pensato che avresti preferito quella donna a me. Volevo dirti che sono incinta, di due mesi" mi confessò.
"Stella, tra tanti bei ricordi nel mio cammino, benedico il giorno in cui ti ho incontrata. Ed è bello poter dire che prima ancora che tu mi scegliessi, e che io scegliessi te, al principio di tutto, Dio ti aveva scelto per me, per quanto il domani può sembrare imprevedibile e inaspettato. Comunque vada, sappi amore mio, io e te siamo legati per la vita. Presto saremo una famiglia, mi hai reso l'uomo più felice del mondo. Grazie amore mio, ti amo tremila. Staremo solo noi due, nella nostra casa ad aspettare il nostro bambino, come vedi non posso più lavorare per un po'. Quindi mi prenderò l'aspettativa insieme a te".
Si preoccupò quando vide la mia mano ingessata, ma la rassicurai dicendole che non era nulla di grave, dovevo solo stare a riposo per un po'.
Ferra andò a visitare Mark in medicina, voleva anche dirgli della brutta notizia accaduta al suo ragazzo, mentre toccava a me dirlo a Stella.
Stavo male, pensando a come avrebbero reagito entrambi, ma la vita purtroppo è questa e noi non possiamo farci niente.
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