La nostra prima morfologica
Quando si diventa genitori è una sensazione bellissima, a qualunque età. Un figlio è un dono di Dio, l'aspettativa di avere un bambino coinvolge tutti, non solo il padre e la madre, porta gioia e serenità in famiglia.
Purtroppo per noi non fu subito così, le nostre famiglie non approvarono subito la gravidanza di Stella.
Dopo quel suo falso allarme, si misero l'animo in pace, pensando che non era più un problema.
Quando andammo insieme a parlare con sua sorella Genny, lei e il marito,
ci fecero il solito interrogatorio da film poliziesco.
Eravamo seduti sul divano, in soggiorno, uno di fronte all'altro, ci divideva solo un vecchio tavolino che a malapena si reggeva in piedi. Sopra di esso c'erano dei pasticcini e del tè, e solo a sentirne l'odore, per l'ansia che avevamo entrambi, ci veniva da rimettere, quindi nessuno di noi due li toccò.
"Dottore io non voglio fare polemiche, ma quella volta del falso allarme, pensavo che fosse tutta una fantasia di Stella. Ma ora ci state dicendo, che avete messo davvero incinta mia sorella? Alla vostra età?" Mi sbraitò Genny.
Mentre stavo per risponderle intervenne Stella, non mi sarei mai aspettato da parte sua quella sua reazione, in quel momento, ero davvero orgoglioso di lei.
"Allora, adesso statemi bene a sentire voi due" rivolgendosi a sua sorella e suo cognato "io e Angelo ci amiamo, siamo adulti e vaccinati. Abbiamo un ottimo lavoro, lavoriamo insieme e ci conosciamo da una vita. La differenza di età non conta, lui sa darmi quello che nessun altro uomo mi ha dato.
Affetto, protezione, fiducia e soprattutto lealtà. Quindi non vedo cosa c'è di sbagliato che aspettiamo un figlio insieme?!"
Sua sorella stava per risponderle, ma intervenni subito, per prendere le sue difese.
"Stella ha ragione, e la penso come lei.
Come vi ho detto sempre a tutti e due, io sono un uomo dignitoso e pretendo rispetto, mi sono sempre comportato bene con lei. Le ho sempre dato tutto quello che meritava, a lavoro siamo imbattibili, nella vita di tutti i giorni ci amiamo e conviviamo insieme. Le ho chiesto di sposarmi e lo farò, non sono uno che dice le cose giusto per dirle. Questo bambino sarà il frutto del nostro amore" dopo aver detto quelle parole, la baciai.
Per la prima volta intervenne il cognato Nicolò, non era come credevo che fosse. Mi è sempre sembrato un uomo che si faceva abbindolare da sua moglie, che tutto quello che diceva lei andava bene. Era un uomo molto alto e robusto, sulla cinquantina.
"Caro dottore, io e mia moglie siamo contenti che Stella abbia trovato un uomo come voi, che la ama davvero. E abbiamo molto apprezzato il vostro gesto, quando lei è stata male l'anno scorso, soprattutto quando pochi giorni fa ha avuto quell'incidente sul lavoro. Siete stato sempre accanto a lei, cosa che noi non siamo stati in grado di fare. Ho capito che l'amore che provate per lei è sincero, e tutto quello che ho da dirvi e solamente grazie" subito dopo fece un sorriso a Stella.
Sua sorella approvò la testimonianza del marito, anche se aveva ancora qualche dubbio sulla nascita di nostro figlio, riguardante la mia età, ma poi si rassegnò.
Mi confessò anche che da quando Stella mi stava frequentando, era diventata più solare, ed era finalmente felice.
I suoi nipotini Alex e Anya erano contentissimi di avere un cuginetto o una cuginetta, e ci vennero ad abbracciare. Il sostegno dei bambini è qualcosa di unico e innocente, sanno trasmettere la fiducia e la felicità in un solo gesto.
Alex stava crescendo, ormai era un adolescente, era davvero un bel ragazzetto. Biondo e con gli occhi azzurri, era diventato alto come Stella e presto avrebbe superato anche me.
Anche Anya era cresciuta, era una bellissima bambina di undici anni, portava i capelli lunghi e biondi e con occhi castani.
Entrambi mi ricordavano i miei figli da piccoli.
Mentre per quanto riguardava la mia famiglia, all'inizio ci furono delle lamentele, ma poi approvarono con entusiasmo. Soprattutto mia figlia Morgan, che anche lei era contentissima di avere un nuovo fratellino o una sorellina. Ma le sorprese non erano ancora finite, in quei giorni così entusiasmanti per noi, mi chiamò mio figlio Mirko dall'America, mi diede un'altra notizia bellissima.
Sua moglie Christine era anche lei in dolce attesa, da poche settimane.
Non riuscivo a crederci, stavo per diventare anche nonno.
Mio figlio e mio nipote, sarebbero cresciuti insieme, cosa potevo desiderare di più dalla vita, ero l'uomo più felice del mondo.
Passò anche un altro mese, e finalmente mi tolsero il gesso, dovevo cominciare con la fisioterapia.
Ci voleva un bel po' di tempo, per ritornare ad avere di nuovo la piena funzionalità della mia mano.
Stella invece arrivò al terzo mese di gravidanza.
Ed era pronta per eseguire la sua prima morfologica, ero al settimo cielo, potevo esserci anche io accanto a lei, in un esame così importante per entrambi.
Questa ecografia così importante, viene detta morfologica, perché va a verificare la morfologia del nascituro per escludere, o accertare, la presenza di malformazioni. Indaga e illustra la forma del feto, per capire se tutto procede secondo la norma nella formazione del corpo del bambino.
Vedere le immagini di quel piccolo esserino, che cresceva nel ventre della mia futura moglie, mi riempiva di gioia. Quando il dottor Giannini ci mostrò nostro figlio sul monitor, ci tenevamo per mano e non abbiamo potuto trattenere le lacrime.
"Ecco vostro figlio, è un bellissimo maschietto. Ha le ossa molte lunghe, diventerà alto e bello" ci comunicò il ginecologo.
"Desideravo proprio un maschietto!" Esclamò Stella con voce emozionata.
"Avete già deciso come lo chiamerete?" Ci domandò il dottor Giannini.
"Veramente ancora non abbiamo deciso. Come vorresti chiamarlo amore mio?"
"Il suo nome sarà Angelo, come il suo papà" rispose.
"Amore mio, perché chiamarlo come me?" Le domandai emozionato.
"Perché è un pegno del mio amore per te, è il dono più bello che hai potuto farmi in tutto questo tempo, oltre ad aver scelto me" dette quelle bellissime parole, si mise a piangere dalla gioia.
Non ho potuto fare altro che baciarla.
"Stella amore mio, ti amo tantissimo. Grazie a te, per aver scelto me!"
Il ginecologo rimase come abbagliato, notai che aveva gli occhi lucidi.
"Siete bellissimi insieme, siete la coppia più bella che ho avuto. Vi auguro tutta la gioia e la felicità di questo mondo" ci esortò emozionato.
"Grazie Flavio, per noi è fondamentale il tuo sostegno" dissi al mio collega dandogli una pacca sulla spalla.
Ritornati nella nostra dimora, dopo aver pranzato, andammo subito in camera da letto per riposare. Stella si tolse la maglia, rimanendo in topless. Non potevo fare altro che baciare il suo bellissimo seno, che ormai era diventato più grosso della sua misura normale.
Dopo qualche minuto presi le cuffie e le misi sulla sua pancia, volevo far sentire al nostro piccolo Angelo, la canzone dei suoi genitori, la colonna sonora della nostra vita: "Su di noi" di Pupo. Appena la sentì cominciò a scalciare, ed era la prima volta, fu una sensazione bellissima soprattutto per Stella, che per lei era una cosa nuova, ma allo stesso tempo emozionante. Era anche piuttosto una cosa strana, perché di solito il bambino comincia a muoversi intorno al quarto mese di gravidanza, ma lui era un bimbo speciale come sua madre.
Subito dopo Stella si addormentò, era così piccola e dolce. Mentre la guardavo, sentivo come un senso di colpa, pensavo: "Cosa ho fatto? L'ho messa incinta, proprio io che sono un uomo di mezza età".
Stavo anche per diventare nonno, sarei stato anche il nonno di mio figlio agli occhi della gente. Ma la amavo così tanto, che non riuscivo a stare senza di lei, guardandola dormire, le promisi che mi sarei sempre preso cura di lei e del nostro bambino.
Avrei fatto di tutto per proteggerla, anche al costo di sacrificare la mia stessa vita.
La lasciai dormire, scendendo le scale andai in cucina, aprii il frigorifero e mi presi una lattina di birra. Subito dopo andai fuori in giardino, mentre mi stavo rilassando a bordo piscina per prendere l'ultimo sole della giornata, mi squillò il telefono.
Era il dottor Ferra, mi disse che i carabinieri gli avevano confessato chi era stato a causare l'incidente, che provocò la morte del nostro collega.
Era stato un detenuto scappato dal carcere, con un auto rubata, quando mi disse il suo nome rimasi scioccato.
Non potevo credere alle mie orecchie, all'improvviso arrivò Stella.
Non volevo dirle chi era stato il colpevole dell'incidente, non in quel momento, così salutai subito Fabrizio e lo ringraziai per l'informazione.
Per riprendermi da quella notizia, chiesi a Stella se le andava di fare un po' di fisioterapia in acqua con me. Lei accettò e si spogliò, così mi spogliai anch'io, rimanendo completamente nudi. Dopo un adeguato stretching a bordo vasca, entrammo in acqua, ed era pulita e riscaldata.
La fisioterapia acquatica in gravidanza, è un buon metodo per sentirsi bene e prepararsi al parto. Può ridurre alcuni malesseri, in particolare il mal di schiena e la pesantezza delle gambe. Sapendo che Stella soffriva di attacchi di panico, evitai di portarla in un centro riabilitativo. Così decisi che per tre volte alla settimana, facevamo fisioterapia nella nostra piscina, così insieme a me si sarebbe sentita più sicura e protetta.
Ma dovevo dirle assolutamente chi era stato a causare l'incidente, non potevo tenerlo nascosto, perché la riguardava e io dovevo proteggerla.
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