La mia gelosia
Ci sono delle volte che penso che dovrei andare lontano, molto lontano dalle persone fastidiose.
Passai tutta la notte da solo a casa mia senza Stella, anche se nell'altra stanza c'era Morgan, era rimasta a dormire da me.
A cena abbiamo parlato solo di lei, mi sento incompleto senza la sua presenza.
Nel frattempo Stella a casa sua:
«Oggi mi tocca fare come turno il pomeriggio, come potrò guardare in faccia il Dottor Cox! Dopo aver baciato il Dottor Ferra?! Quando ci fu quel malinteso con Mark, stava quasi per lasciarmi.
Ma questa volta era diverso, io ho ricambiato il bacio e non dovevo farlo».
Arrivato in reparto Stella ancora non arrivava, come suo di solito.
Chiesi a Mark se l'aveva sentita, mi rispose di no, ma ad un tratto arrivò.
"Amore mio... è questa l'ora di presentarsi a lavoro? Sei in ritardo di dieci minuti!" Le dissi.
"Scusami Angelo, ma non potevo lasciare mia sorella da sola!" Mi rispose.
Rimasi un po' turbato, perché non mi aveva chiamato amore mio! E si andò subito a cambiare.
Durante il turno era piuttosto strana e agitata, come se avesse paura di qualcosa, e lo stesso era il Dottor Ferra.
Si fissavano in continuazione, ma ad un tratto mentre Stella stava facendo il giro di routine dei parametri vitali,
Fabrizio la prese per un braccio.
"Vieni con me!" Le disse.
Stella:
Fabrizio all'improvviso mi prese e mi portò in uno stanzino, e sbattendomi sul muro cominciò a baciarmi con forza.
Riuscii a ribellarmi a lui.
"Non ti permettere mai più di baciarmi!" Gli sbraitai arrabbiata.
Ma lui era piuttosto preso.
"Ieri sera ci siamo baciati! So cosa hai provato. Anch'io l'ho sentito!"
"Dimenticati di quel bacio, è stato un errore!"
"Non è vero, anche tu l'hai voluto. E di certo non è stata la prima volta che ci siamo baciati."
"Tra noi due non c'è mai stato nulla. Ho sempre amato Angelo, te l'ho detto un milione di volte!"
"Sì mi ricordo quando mi parlavi sempre di Cox, sì vedeva che eri pazza di lui. E non vedevi l'ora di ritornare tra le sue braccia. Ma se lo ami così tanto, perché hai accettato il mio invito?"
"Perché volevo stare un po' con te, come i vecchi tempi!"
Intanto io mi chiedevo dove fossero andati, sentivo la gelosia invadere il mio corpo. Ero come attraversato da un brivido dalla testa ai piedi, stavo impazzendo volevo spaccare tutto l'ospedale, pur di trovarli.
Dottor Fabrizio Ferra e Stella:
"Lo so che per te sono solo un amico, ma perché mi hai baciato?"
"Perché mi andava di farlo! Vedi, ci sono baci che non valgono niente. Per essere davvero bello un bacio, deve significare qualcosa. Deve essere con qualcuno che ami veramente, ma io non amo te. Quel bacio è stato un errore te l'ho detto."
"Per me invece è stato molto significativo."
"Ti prego non dire niente ad Angelo, io non voglio perderlo!"
"Come fai a stare con lui?"
"E lui come fa a stare con me?"
"Non ti sottovalutare Stella, tu sei speciale".
"Ti voglio bene Fabrizio, scusami. Ma io voglio stare con lui".
"Lo so! Ti voglio bene anch'io Stella".
Mentre gironzolavo per tutto il reparto, finalmente riuscii a trovarli.
Stavano parlando in uno stanzino, dove ci sono tutte le provviste del reparto.
Stella aveva le lacrime agli occhi, ma le domandai: "Stella Amore mio, tutto bene?"
"Sì tutto bene Amore mio!" Mi rispose.
Mi diede la mano e la portai via da lui, chiudendo la porta lo lasciai lì, avvolto nei suoi pensieri.
Uscì dopo cinque minuti, ma non disse più nulla.
Dopo qualche ora io e Stella ci recammo in ambulatorio, e Fabrizio ci seguì. E devo dire che fece un ottimo lavoro, non mi aspettavo in lui tutta quella bravura e determinazione. Fece anche dei piccoli interventi da solo, non aveva bisogno affatto del mio aiuto.
E se devo dire la verità in quel momento, sono stato davvero orgoglioso di lui. Anche se mi dava fastidio il suo atteggiamento nei confronti di Stella.
Quel pomeriggio passò così, tra sguardi imbarazzanti e gelosie tormentate. Mancava poco alla fine del turno, così mi recai in infermeria per aspettare Stella.
Entrò il Dottor Ferra, lo fermai dicendogli: "Fabrizio scusami, ma vorrei dirti alcune cose!"
"Dimmi Angelo ti ascolto" era molto sicuro di sé.
Ma ripresi a dirgli: "Per prima cosa volevo farti i complimenti per oggi, sei stato davvero molto bravo. E poi volevo anche dirti, che ci sono degli atteggiamenti che a me danno fastidio... e sai benissimo di cosa sto parlando!"
Lui era sempre più sicuro di sé.
"Grazie Angelo ho fatto del mio meglio, e ho capito che stai parlando di Stella. Ma tra me e lei c'è una profonda stima, quando lavorava con me eravamo uniti!" Mi disse con determinazione.
"Cosa intendi dire? Che stavate insieme?" Gli domandai nervosamente.
Lui rispose: "Veramente lei mi ha sempre detto che amava un altro uomo, però non mi ha mai voluto dire chi era. E suppongo che eri tu? Però non mi negava, anzi ricambiava!"
Mi stava facendo salire la pressione a tremila, stavo per rimangiarmi tutte le cose positive che pensavo su di lui.
Ma gli dissi ugualmente: "Penso che l'uomo che ti diceva di amare ero io! Lei sapeva benissimo che dopo la specializzazione in riabilitazione, sarebbe ritornata qui da me, perché mi ha sempre amato dal primo momento!"
Lui mi rispose con arroganza, cosa che a me da molto fastidio.
"Ah si! Dal primo momento dici? E come mai non faceva altro che baciarmi?"
Stavo per esplodere.
Ma ebbi il coraggio di dirgli: "Tutto ciò che faceva Stella prima di ritornare da me, non me ne importa. Perché ancora non stavamo insieme, ma ora sì perché siamo fidanzati e io la amo!"
Lui era come se fosse impacciato e sicuro allo stesso tempo.
"Lei prova attrazione per me, ma non sa come dirtelo! Secondo te perché stavamo discutendo nello stanzino?"
Io non volevo fargli quello che stavo per fare, perché in fondo mi piaceva quel ragazzo! Ma la sua morbosità verso Stella che mi dava fastidio.
Così senza neanche pensarci gli versai addosso un barattolo di betadine, che si trovava sul carrello della terapia. Diventò tutto giallo dalla testa ai piedi, ed era difficile da togliere.
Lui incavolato mi urlò: "Ma che cavolo fai? Sei impazzito per caso?"
"È quello che ti meriti! E ritieniti fortunato, perché poteva andarti anche peggio!" Gli risposi soddisfatto.
Si sciacquò subito dicendomi:
"È difficile da togliere adesso, sia sulla cute e sia sulla divisa. E mi bruciano anche gli occhi!"
"Questi sono problemi tuoi! E stai alla larga da Stella!" Lo avvisai mentre mi stavo avviando fuori.
Ma lui continuò: "È lei che mi viene vicino, perché non sa resistere al mio fascino!"
Avevo perso la pazienza, allora lo agguantai per la maglia stringendolo.
Lui subito mi disse: "Cosa vuoi fare? Vuoi uccidermi?"
Ma lo lasciai immediatamente, cominciai a tremare.
"Scusami non cosa mi è preso! Non dire niente a Stella ti prego, corri a cambiarti prima che arrivi" gli proposi terrorizzato.
Così Fabrizio senza neanche esitare andò subito nello spogliatoio, avevo esagerato lo so. Ma quando mi toccano Stella non ci vedo più, ero stato fin troppo buono con lui.
Chiamai subito l'inserviente delle pulizie, per fargli pulire per terra.
All'improvviso venne Stella insieme a Mark e Ada, erano andati a fare il giro di routine insieme, perché i pazienti erano aumentati.
Appena entrati in infermeria, Mark esclamò: "Dottor Cox ma cosa è successo? Perché c'è il tutto il betadine caduto?"
Ero spaventato non sapevo cosa rispondere.
Ma Stella se ne accorse e mi domandò: "Angelo amore mio, tutto bene? È successo qualcosa?"
Facendomi coraggio le risposi: "Non è successo nulla, mi è solo caduto il barattolo di betadine per terra. Non l'ho fatto apposta! Scusami".
L'inserviente ci fece uscire tutti fuori, perché doveva lavare per terra.
Dopo qualche secondo uscì il Dottor Ferra dallo spogliatoio, aveva ancora i capelli sporchi di betadine.
Tutti lo guardarono sorpresi compresa Stella, che disse: "Dottor Ferra, come mai... hai i capelli sporchi di betadine?" Notai che gli tremava la voce, volevo scappare in quel momento.
Ma Fabrizio era troppo buono e le rispose: "Ho raccolto il barattolo di betadine caduto a terra, e involontariamente mi sono toccato i capelli. Sentivo un forte prurito... perché sono allergico!"
Rimasi scioccato e gli dissi: "Sul serio sei allergico al betadine?"
"Sì Angelo, sono allergico. E ti chiedo scusa se non te l'ho detto!" Mi rispose impacciato.
Stella gli replicò: "Scusami se te l'ho dico, ma sei stupido? Perché hai raccolto il barattolo se sapevi che eri allergico?"
Ma lui rispose: "Volevo aiutare Angelo, non mi sono reso conto" mi fece una gran pena, ed ero pentito di quello che avevo fatto.
Cominciò a mancargli il respiro, e gli si erano gonfiate leggermente le labbra. Così con l'aiuto di Stella lo portai immediatamente in sala medici, gli somministrai una dose di antistaminici. Decisi di tenerlo in reparto sotto osservazione, mi aveva spaventato tantissimo.
Ma dopo un po' mi disse la verità, che tra loro due non ce mai stato nulla. Stella gli ha sempre parlato di me, lui la sempre vista molto fragile. Ed è sempre stata una ragazza molto sensibile, con un passato difficile alle spalle. E quello che gli ha colpito di più di lei, è stata la sua forza, di andare sempre avanti e migliorarsi nonostante ha sempre sofferto di attacchi di panico. In qualche modo erano uguali, sono tutti e due molto sensibili e qualche volta impacciati.
Stella mi abbracciò, era come se fosse spaventata.
Ma cominciai a dirle: "Amore mio ho una cosa da confessarti, sono stato io a versare il betadine addosso a Fabrizio, perché ero geloso di te!"
Stella rimase sbalordita.
"Angelo io non voglio perderti, ma ti capisco la gelosia ti fa fare e dire cose strane, come è successo anche a me. Ma l'amore è più forte, e batte tutti gli ostacoli!" E mi abbracciò di nuovo.
Alla fine Fabrizio ci disse: "Sì vede che vi amate tanto, ed è bello un amore così. Anche se la differenza di età è molta, ma l'importante è amarsi!"
Gli misi una mano sulla spalla, dicendogli: "Apprezzo molto la tua sincerità, e sono contento che ci siamo chiariti e rispettati. Potrai sempre contare su di me, anche se sono difficile da sopportare!"
E mettendoci a ridere tutti e tre, capii che eravamo diventati inseparabili, ma Stella era solo mia.
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