35.
24 dicembre
" Papà, non vorrei spegnere il tuo entusiasmo per il dolce che hai fatto, ma hai scritto Louis senza la U...."
Harry stava già per brontolare con il figlio, ma poi osservò la torta e si accorse che il ragazzo aveva ragione.
Si mise le mani nei capelli ed esclamò avvilito:
" Come faccio adesso? Non c'è lo spazio per scriverci una U ed è troppo tardi per ordinare un altro dolce in pasticceria...."
" Va beh, papà, fa niente...conta il pensiero, a parte la scritta è una torta magnifica e poi c'è la sorpresa che gli farai, quindi...." lo rincuorò William.
Harry sorrise, accarezzò la guancia del figlio e gli sussurrò:
" Sei e resterai sempre il mio pulcino speciale, lo sai, vero?"
" Eh dai, papà, ho quasi sedici anni...ancora pulcino?" brontolò il ragazzo, facendo finta di essere risentito.
" Anche quando ne avrai trenta, resterai il mio pulcino!"
William scosse la testa ridacchiando, ma si bloccò quando sentì la porta d'ingresso aprirsi.
Era di sicuro Louis, di ritorno da un viaggio di tre giorni in Francia, per osservare alcuni possibili acquisti per il Chelsea....
" C'è nessuno?" sentirono chiedere padre e figlio.
I due allora si guardarono, poi si precipitarono fuori dalla cucina abbracciando Louis e facendogli gli auguri.
" Grazie, mi siete mancati tantissimo " biascicò il calciatore commosso, cercando di respirare a causa dei ricci di Harry che gli erano finiti in bocca.
Mezz'ora dopo Louis era seduto sul divano, pronto ad aprire i suoi regali di compleanno.
Il primo pacchetto era confezionato con una carta verde con tanti palloni sopra e il calciatore capì subito che era da parte del figlio.
Lo aprì e si trovò davanti un pigiama morbido e peloso con la scritta " Sono un papà fantastico !"
" Garzie, tesoro mio " disse Louis commosso e strinse a sè il figlio, con il quale, più il tempo passava, più cementava un rapporto di complicità e di affetto.
Volse l'attenzione poi alla scatola bianca che gli aveva dato Harry, la scosse leggermente, la aprì....e rimase senza fiato.
Dentro vi erano due piccole scarpine da neonato, una rosa e una azzurra...
Si portò le mani al volto e scoppiò a piangere e Harry fece fatica ad abbracciarlo, dato che non smetteva di singhiozzare.
" Di quanto sei?" gli chiese accarezzandogli la pancia.
" Un mese....è stato difficile, ma ce l'abbiamo fatta....hai visto?" rispose Harry con un enorme sorriso.
Louis annuì, attirò a sè William e lo riempì di baci.
" Ho anche io dei regali per voi..." disse Louis alzandosi " aspettate un attimo "
Harry e William non fecero in tempo a protestare perché il calciatore era già sparito, ma ricomparve subito dopo con due piccole scatole rosse identiche.
" Apri prima tu, pulcino "
" Papà! Anche tu adesso?" brontolò William ridacchiando.
Guardando il padre fingendosi offeso, aprì la scatola e trovò dentro due buste.
Dalla prima estrasse un foglio, che lesse più volte e il cui contenuto provocò i lucciconi nei suoi occhi.
Aprì la seconda busta e vi trovò le chiavi di una macchina.
" Oh....papà....papà......." urlò gettandosi fra le braccia di Louis.
Harry approfittò della confusione per leggere il foglio che aveva commosso il figlio e, dopo averlo letto, sentì le lacrime pungergli gli occhi.
Louis aveva riconosciuto William e ora il ragazzo aveva i loro due cognomi.
" Sta ancora facendo la patente, però e una macchina è....." provò a protestare Harry, ma nessuno dei due gli prestò attenzione.
Allora aprì il suo regalo e restò senza parole.
Nella scatola si trovavano tanti petali di rose e, in mezzo ad essi, su un cuscinetto di velluto bianco, una fedina di diamanti.
Attaccato ad essa c'era un bigliettino con scritto " Sposami...."
Louis, che si era accorto del fatto che il compagno aveva aperto il regalo, volse lo sguardo su di lui e spalancò gli occhi in attesa.
Harry sorrise, si mise a piangere e gridò:
" Mille volte sì!"
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