14.William, nove anni


Harry piegò con cura i pantaloncini di William e li ripose nella sua borsa da calcio.

" Papà, come farei senza di te?"

Il riccio si voltò e sorrise al suo piccolo ometto, che si stava preparando all'allenamento pomeridiano con la squadra di cui faceva parte.

William, inutile dirlo, aveva ereditato dal padre straordinarie doti calcistiche e, a soli nove anni, giocava già fra i pulcini del Chelsea.

" E io come farei senza il mio bambino?" replicò Harry, abbracciando il figlio.

Il bambino tuffò il viso nell'incavo del collo di suo padre e si fece coccolare, come faceva spesso, nonostante fosse ormai grande.

" Allora il campione è pronto ad andare?"

Padre e figlio si staccarono subito e sorrisero entrambi all'uomo fermo sulla soglia della stanza.

" Sì, James! Arrivo subito!" esclamò William, prendendo la borsa da calcio e dando un altro bacio al padre.

" Amore " disse l'uomo che rispondeva al nome di James " io e Willie dopo gli allenamenti andiamo a mangiarci un gelato. Ti dispiace?"

" Ma no, ci mancherebbe! Mi fa solo piacere che passiate tanto tempo insieme !" rispose Harry sorridendo con affetto.

James e William uscirono allora dalla stanza e dopo pochi istanti il riccio si ritrovò da solo.

Sistemò il letto di suo figlio e gli preparò i vestiti che avrebbe dovuto indossare il giorno dopo a scuola.

Si guardò intorno e si trovò fissato da decine di poster e fotografie di Louis, che tappezzavano le pareti della stanza.

William lo adorava e venerava ed era in assoluto il suo calciatore preferito e il suo idolo incontrastato.

Si allenava con costanza ed impegno a calcio proprio per diventare come lui ed Harry l'aveva accompagnato per tanto tempo ad ogni allenamento.

Da due anni, però, era comparso James, il preside della scuola frequentata da William, che, in punta di piedi, si era fatto strada nella sua vita e in quella del figlio.

James era più vecchio di lui di quindici anni, ma era buono, gentile e, cosa più importante, aveva subito legato con il bambino, creando con lui un rapporto di affetto e stima.

Non era Louis, questo era chiaro e palese per Harry, ma era un appoggio e una sicurezza, sotto tutti gli aspetti, anche quello economico.

James, infatti, era benestante e, quando Harry, memore dello sbaglio fatto con Louis, gli aveva parlato del suo passato lavorativo, aveva pagato un mucchio di soldi per far ritirare, alla casa di produzione, tutti i film in cui aveva recitato.

Il riccio si trovava bene con lui e aveva riacquistato la serenità che da tempo non aveva più.

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