Capitolo 34
PREMESSA AUTRICE:
Guys! Scusate tantissimo l'attesa!
Sono stati giorni di fuoco all'università e al lavoro; per cui potete immaginare come avevo la voglia di vivere, il tempo sembrava sgretolarsi tra le dita e purtroppo mi sono dovuta trovare a pubblicare oggi!
Spero che capiate!
Ad ogni modo, questo è il penultimo capitolo; siamo oramai alla fine di questa piccola avventura.
Ma come ho anticipato, ci sarà un sequel, pensò lo pubblicherò poco dopo aver postato l'ultimo capitolo, se per voi va bene!
Ma, bando alle ciance, e vi lascio alla lettura del capitolo e alle note finali!
Un bacione grande e buona lettura <3
La mattina dopo la festa, si rivelò un vero disastro vero e proprio.
Dopo che Stiles e Derek erano usciti dalla camera, la serata era degenerata ancora di più; tutti ballavano con tutti, Stiles e Lydia si erano lasciati andare ad un ballo larino molto sensuale, cosa che aveva portato Derek, dopo, ad afferrare malamente il suo fidanzato per i fianchi e baciarlo con foga e possesso.
Ovviamente, sapeva perfettamente che oramai i due ex coniugi erano amici ed erano legati da un affetto profondo, ma che poteva farci lui, se un pizzico di gelosia si era comunque fatta strada nel suo corpo, alla vista della sinuosa e femminea figura di Lydia avvinghiata sensualmente al corpo di Stiles?
Stiles rise nella bocca di Derek, prendendolo in giro con nomignoli stupidi tra cui -Gelosone mio- a cui Derek rispose tirandogli il labbro inferiore con i denti e baciandolo ancora più scompostamente.
Scott e Isaac, oramai erano un tutt'uno con i loro corpi; non si capiva più dove iniziasse l'uno e finisse l'altro, la loro danza era erotica e non la smettevano di toccarsi.
Anche Peter, non si risparmiò affatto; una volta che Lydia smise di ballare con Stiles, Peter l'afferrò per i glutei portandosela in braccio e carezzando ogni sua curva e baciando ogni lembo di pelle disponibile.
Ah, e ovviamente, erano tutti ubriachi, ad un certo punto.
Motivo per il quale, si ritrovarono tutti addormentati sul divano—o quasi tutti, dal momento che Isaac e Stiles dormivano beatamente l'uno accanto all'altro sul tappeto adiacente al divano —, in un salotto dalle condizioni decisamente pessime; riversi sul pavimento vi erano bottiglie vuote di ogni tipo di bevanda, patatine, sacchetti di salatini vuoti, bicchieri vuoti e chi più ne ha più ne metta.
Era mezzogiorno inoltrato quando si svegliarono, chi con un lamento chi con un grugnito —ovviamente quest'ultimo, di Scott— e si guardarono dapprima confusi, poi si guardarono attorno e strabuzzarono gli occhi alla vista di tutto quel macello; per poi, scoppiare tutti in una forte e fragorosa risata.
Sarebbe stato decisamente un lungo pomeriggio.
Dopo aver ripulito tutto quanto, Stiles, Derek, Scott e Isaac tornarono a casa dello Sceriffo; tanto Lydia e Peter li avrebbero raggiunti la sera stessa per poter stare con Tyler e passare tutti insieme una serata in famiglia, prima della partenza di Stiles,Derek e Isaac per New York l'indomani mattina.
La serata passo piacevole tra di loro, finalmente insieme e tranquilli; Stiles non poté essere più felice di così, aveva accanto un fidanzato meraviglioso che amava tantissimo e che lo amava in egual modo, ma soprattutto aveva riallacciato i rapporti con suo figlio nei migliore dei modi, grazie anche al rapporto ritrovato con Lydia.
Finalmente, tutto andava per il verso giusto, ed era felice.
Così anche come era felice Derek, che quando volse il suo sguardo verso Stiles e lo vide sorridenete mentre giocava con suo figlio, Tyler, non poté non sorridere di rimando anche lui a quella dolcissima scena; dopo anni a sentirsi inadeguato, ora finalmente, poteva dire di sentirsi completo e perfetto per qualcuno, perfetto per Stiles Stilinski, il suo ragazzo.
E doveva decisamente fare una statua a Vernon, per quello; il solo pensare a quel ricordo, fece increspare le sue labbra all'insù in un sorrisino risaputo.
Ricordare di come si erano conosciuti, in quel bar, e di come lui imbarazzato oltre ogni modo cercasse di spiegare a Stiles che le cose non erano come sembravano —anche se, ora poteva ammetterlo, lo aveva trovato attraente fin da subito— non poteva che non farlo sorridere, perché mai si sarebbe mai immaginato di arrivare fin dove era ora.
Ed fu posando gli sguardi su ognuno di loro, Melissa, Noah, Lydia, il piccolo Tyler, Stiles, Scott, Isaac e infine, suo zio, Peter con cui si scambiò un sorriso caldo, d'intesa, si sentì finalmente parte di qualcosa che gli era stata strappata via anni prima, e di cui non sentiva il tepore da troppo tempo: una famiglia.
E nonostante la mattina dopo, lui, Stiles e Isaac partissero con una stretta al cuore non indifferente, sapevano che Beacon Hills sarebbe stata sempre pronta ad accoglierli con calore.
E infatti, non mancò molto al loro ritorno.
Precisamente il 23 Dicembre : il giorno prima della vigilia di Natale.
-Zuccherino, ehm sei sicuro di voler far entrare TUTTA questa roba qui dentro, si?- chiese, oramai sfinito da tutto quell'impacchettare, e sistemare, e spostare, di oggetti, vestiti e quant'altro da una valigia all'altra.
Di nuovo, Derek non aveva voluto sentire ragioni: VOLEVA tutte quelle cose, la maggior parte erano regali per Tyler, perché ovviamente voleva viziarlo come non mai, nonostante il disappunto di Stiles —una quantità immane di regali, per l'appunto— poi, ovviamente quelli per gli altri, ma la restante parte occupata erano vestiti ed altre cianfrusaglie, catalogate come "eh ma non si sa mai"
E, per l'appunto -Stiles non ricominciamo! Ti ho detto che quelle cose voglio tenerle tutte, non si sa mai, metti che ci serve qualcosa? A Beacon Hills rimarremmo solo poche ore, poi partiremo tutti da lì per andare ad Aspen! Ci vogliono 13 ore di macchina amore! Capisci? NON. SI. SA. MAI- esclamò Derek, mentre camminava peggio di una trottola nel loro appartamento.
Perché si, avevano da poco preso un appartamento tutto loro; più grande, più moderno e soprattutto LORO.
Stiles sbuffó -Non offenderti amore, ma in questo momento mi sembri una ragazzetta isterica- gli disse, convinto più che mai che quella roba non servisse.
-E, appunto, stiamo andando SOLO ad Aspen, non al polo nord- continuò.
E per tutta risposta Derek urlò un -NON SONO UNA RAGAZZINA ISTERICA!- che portò Stiles a schiaffarsi una mano sul viso, esasperato.
Non avrebbe mai vinto quella battaglia: quando Derek Hale si metteva in testa una cosa, era quella e basta, e a volte si chiedeva davvero se lui, Stiles Stilinski, fosse così cocciuto come aveva sempre creduto di essere, dal momento che Derek sembrava essere ancora peggio di lui.
Dopo altri vari battibecchii, finalmente riuscirono a chiudere quella dannatissima valigia; Derek ci si dovette sedere sopra, e a Stiles spettò il compito di chiuderla, facendo combaciare le Zip casualmente sotto l'inguine di Derek, che quando posò le sue iridi verdi e confuse su quelle maliziose e ambrate del suo ragazzo, il cui viso di era aperto in un sorrisetto sgembo e perverso, l'altro non poté far altro che fiondarsi sulle sue labbra, famelico, e questa volta la zip era quella dei pantaloni di Derek, ad essere abbassata, dalle abili e lunga dita di Stiles che non pote proprio trattenersi, coinvolto dalla passione di Derek.
E, Si, se ve lo state chiedendo, finirono per fare del bellissimo sesso orale.
Derek era sdraiato e ansante sul pavimento, mentre Stiles non la smetteva di inglobare il suo membro pulsante, di leccarlo, succhiarlo e far guizzare quella sua lunga lingua sulla punta, circondandola e picchiettandoci la lingua sopra, proprio come sapeva piacere a Derek, mentre la con la mano destra lo pompava con perfetti saliscendi dalla base, fino a che non lo fece venire nella sua bocca, in un gemito roco e strozzato.
E Derek voleva così terribilmente ricambiare, e fece per alzarsi e ribaltare le posizioni, con uno sguardo predatorio in volto mentre si umettava le labbra con la lingua, quando—ovviamente—fu interrotto dalla suoneria di quello stramaledettissimo telefono: era Isaac, che intimava loro di smetterla di scopare come ricci e di sbrigarsi a scendere, dal momento che lui era fuori il palazzo ad aspettarli per poter andare all'aeroporto, ed oltretutto sarebbero stati in ritardo se non si fossero dati una mossa.
E siccome Derek non era uno che reggeva bene gli imprevisti, sapere di essere quasi in ritardo, lo portò a sclerare all'inverosimile; e fu così che Stiles, con un'erezione dolorante, si ritrovò a seguire il fidanzato, raccattando al volo le ultime cose che gli servivano, per poi uscire entrambi di casa.
Ma per sua fortuna, Derek, aveva altro in mente; eh no, maledettismo telrfono, sta volta non l'avrebbe avuta vinta.
Si, perché una volta che furono arrivati all'aeroporto, Derek suggerì di impostare i telefoni subito in modalità aereo onde evitare di dimenticarselo una volta saliti sull'aereo, dopo aver avvisato Noah e Melissa che stavano arrivando e si stavano per imbarcare sull'aereo.
Ovviamente, nessuno obiettò, e dopo che fecero il check-in e il controllo di sicurezza, Derek fece segno a Stiles di seguirlo in bagno con una stupida scusa: tenergli il piccolo marsupio di pelle che si sarebbe portato sull'aereo dove al suo interno vi era il cellulare, l'iPod e il portafogli.
Stiles, poveretto era talmente rincoglionito che lo seguì muto come un pesce e del tutto tranquillo; tranquillità che sparì nel giro di un nano secondo quando Derek lo sbattè all'interno del bagno pubblico —per fortuna, era anche abbastanza grande e non uno di quelli striminziti— e baciandolo, fece cozzare il corpo di Stiles contro una parete del bagno, per poi passare, senza troppe cerimonie dato il poco tempo che avevano a disposizione, ad abbassare i jeans e i boxer di Stiles per andare a vezzeggiare per bene la sua svettante erezione, inglobandola con le labbra fin dove riuscì, portando Stiles ad inarcare il corpo e il capo all'indietro, portandosi un polso sulle labbra per contenere gli ansimi e i gemiti di piacere che fuoriuscivano sommessi dalle sue labbra, per non farsi sentire.
E miracolosamente riuscirono a non farsi scoprire e oltretutto a non perdere l'aereo; dopo che Stiles venne, Derek si alzò per baciarlo scompostamente, mentre Stiles cercava di rivestirsi, ed il problema fu proprio quello.
Più si davano piacere, più volevano toccarsi, ancora e ancora.
Ma Stiles fu abbastanza bravo da allontanare, seppur con disappunto, il suo ragazzo, poiché altrimenti pensava che davvero sarebbero rimasti lì dentro tutto il tempo pur di non smettere di baciarsi e godere assieme.
E la faccia di Isaac — un cipiglio sul volto di chi sapeva perfettamente tutto— lasciava poco spazio a fraintendimenti: aveva un sopracciglio inarcato e li squadrava dall'alto al basso, mentre Stiles ridacchiava e Derek voleva sotterrarsi, nonostante fosse stata una sua idea quella di prima.
-Davvero, ragazzi? In bagno? Oh cristo, sarà un viaggio lunghissimo!- esclamò per poi mettersi dietro di loro, poggiando i propri palmi rispettivamente uno sulla schiena di Derek e uno su quella di Stiles, facendo il gesto di spingere i loro corpi.
-Mi sembrate cani in calore, muoviamoci- annunciò continuando a spingere i due ragazzi, mentre loro si guardarono e risero.
Il volo andò bene, e una volta atterrati a Beacon Hills e raggiunto la casa di Noah grazie a Scott che era venuto a prenderli all'aeroporto—ma solo dopo che si fu scambiato un bacio scomposto e lunghissimo con Isaac, ovviamente— non passò molto prima che ripartirono di nuovo.
Tempo giusto di radunare gli ultimi bagagli e partirono tutti—Lydia, Peter e Tyler compresi ovviamente— con la grande monovolume grigia che Noah e Melissa avevano preso ad una svendita di auto usate, ma in buonissime condizioni.
La villetta dove erano diretti, ad Aspen, era di Peter ovviamente; peccato che per raggiungerla gli aspettavano 13 belle ore di viaggio, per cui dovettero per forza fermarsi in un motel dove sostare la notte, per poi riprendere il viaggio il mattino dopo: la vigilia di Natale.
Tyler era entusiasta del viaggio, anche se si lamentava come ogni bambino, chiedendo quando sarebbero arrivati e, ogni tanto, annunciando che dovevano fermarsi perché doveva fare pipì; infatti il viaggio durò giusto qualcosa in più di 13 ore, per via delle varie soste che fecero, ma finalmente, riuscirono ad arrivare davanti la bellissima e imponenete villetta di Peter Hale.
E, davvero, tutti rimasero a bocca aperta; ok che si sapeva che Peter guadagnasse bene —pur non sapevano esattamente che lavoro facesse— ma nessuno si aspettava così bene!
La villa—perché era ciò che era, e non una semplice casetta come l'aveva definita Peter— era imponente e bellissima : era a pianta rettangolare, con tetti spioventi, due terrazzini e ampie vetrate da cui, però, si poteva solo intravedere leggermente l'interno della casa, questo ovviamente era stato realizzato appositamente per mantenere intatta la privacy di chi vi era all'interno pur mantenendo la casa ben illuminata grazie alle vetrate da cui si poteva ammirare il bellissimo paesaggio invernale.
Una volta che entrarono al suo interno poggiarono inizialmente le valigie all'entrata, ci avrebbero pensato dopo a sistemarle; quella villa era troppo bella per non essere esplorata subito.
-Benvenuti nel mio piccolo gioiellino- disse Peter, aprendo le braccia e mostrando loro il salotto, prima stanza che si trovava una volta superato l'ingresso e un piccolo corridoio.
Era un ampio spazio, caratterizzato da ampie vetrate che ricoprivano tutto il perimetro, ed era rivestito in legno- gli infissi- e parquet -il pavimento-; al centro della stanza vi erano due divani in pelle nera, posizionati parallelamente l'uno all'altro e separati da un tavolinetto in legno scuro.
In fondo al salotto vi era una parte rialzata del pavimento, come una sorta di palchetto, su cui era posizionato un bellissimo tavolo in marmo, che faceva anche da zona bar, e lungo il suo perimetro vi erano delle eleganti sedie rivestite in pelle bianca; il tavolo era posizionato in modo tale da avere una perfetta visuale sulla vallata innevata.
Semplicemente spettacolare.
Andando nella stanza affianco, trovarono la cucina; anch'essa con rivestiture in legno, lungo tutti i mobili della cucina, piano cottura compreso la cui base era però in marmo, così come lo era anche la piccola penisola che divideva la cucina, dall'enorme tavolo in legno posto in fondo alla stanza, dove accanto vi erano sedie e sulla parete un lunghissimo divano, entrambi con rivestimenti in velluto verdi.
Poi videro le camere e il bagno; vi erano esattamente quattro stanze, per ogni coppia, ed ognuna delle stanze era elegante e raffinata, dotata di caminetto e tv a schermo piatto e tutti i confort disponibili, con un letto matrimoniale, delle ampie vetrate, e i colori predominanti di ognuna di loro erano sempre tonalità sul bianco, grigio chiaro o beige.
L'unica camera che si differenziava dalle altre, era quella di Lydia e Peter, che si affacciava su di un terrazzino che dava sulla vallata, e aveva un'enorme libreria posta proprio davanti al letto, dove vi erano raccolte tutte le collezioni di Peter dei libri che amava di più.
I bagni erano due, realizzati in due stili diversi e con colori diversi; il primo era caratterizzato da una pavimentazione fatta di pietra laminata e lucida, su cui era stato realizzato un rialzamento nel quale fu inserita una vasca idromassaggio, e lo stesso tipo di pavimentazione era stata utilizzata nella doccia, enorme ed elegante e situata accanto alla vasca e separate dal vetro della doccia stessa.
L'altro invece, era realizzato in semplici mattonelle bianche con dei ricami intrecciati particolari come dettaglio; anche lì, come nelle altre stanze vi era una piccola vetrata posta proprio dietro la piccola vasca da bagno, mentre la doccia era un semplice box in vetro con all'interno una fantasia a mosaico.
Tutti gli ospiti, Lydia a parte ovviamente, erano estasiati.
Si guardarono tutti con stupore e ancora più felici quando Peter — da non si sa dove— fece sbucare un albero di Natale, da poter montare tutti insieme, ed anche se un albero vero sarebbe stato meglio, furono tutti felici ugualmente; Tyler, manco a dirlo, si fiondò nello scatolone delle palline, tutte di plastica onde evitare che si facesse male, e iniziò a tirarle fuori, assieme ad Isaac e Scott che si sedettero accanto a lui, scegliendo le decorazioni più belle.
Peter, Noah e Derek si misero subito all'opera, sistemando l'albero, e per un attimo, prima che anche Lydia e Stiles li raggiungessero e li aiutassero, Lydia poggiò dolcemente il suo braccio sul fianco di Stiles.
-Lo avresti mai detto, Stiles?- gli sussurrò dolcemente, poi, poggiando la propria chioma biondo fragola sulla spalla del suo ex marito, che la osservò di sottecchi e sorrise, riportando poi il suo sguardo sulla scena davanti a loro.
-No, Lydia. In realtà credevo di aver perso ogni speranza. Mi dispiace, lo sai- le disse dolcemente e posandole un tenero bacio sulla fronte.
Lydia sospirò -Lo so, ma ora stiamo bene, e andremo avanti. Sono felice di avere tutto ciò- disse e Stiles non poté che annuire, mentre guardavano insieme loro figlio, giocare con tutti quanti.
-Anche io Lydia. Davvero, davvero felice- disse, per poi prendere Lydia sottobraccio e andare ad aiutare Derek e gli altri, mentre Lydia si accovacciava accanto a Tyler, Scott e Isaac.
E così, finalmente, potevano iniziare le loro vacanze di Natale.
NOTE AUTRICE:
Salve genteee!
Come già ho detto nella premessa SCUSATEMI TANTISSIMO per il ritardo!
Ma tra Uni e Lavoro vi giuro, volevo morire!
Ad ogni modo, spero di essermi fatta perdonare, ma so già che con questa piccola cosuccia che vi dirò forse farò peggio : domani sarà l'ultimo capitolo.
Ebbene sì, siamo arrivati quasi alla fine.
Mi si stringe il cuore, non vorrei mai finirla; ma al tempo stesso non vedo l'ora di iniziare il sequel.
E qui, il domandone: preferite che faccio passare un po' di tempo, dalla pubblicazione del capitolo finale, al primo del sequel.
Oppure, preferite che due giorni dopo aver pubblicato il 35 esimo capitolo (ovvero l'ultimo di questa storia) io inizi già subito con il sequel?
Fatemi sapere, così saprò come regolarmi!
Non finirò mai di ringraziare tutti voi; i vostri commenti, le recensioni, il vostro calore e affetto, davvero.. grazie, di tutto.
Ma non mi dilungo troppo, domani avrete dei ringraziamenti come si deve.
Io vi abbraccio fortissimo e ci vediamo al prossimo capitolo!
Un bacione!
BlueIrys
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