Capitolo 24
PREMESSA AUTRICE:
Salve gente!
Fare prima una piccola premessa mi sembrava doveroso.
Questo capitolo penso sia uno dei più lunghi che abbia mai scritto.
Spero che vi piaccia, e preparatevi perché ce ne saranno delle belle.
Ci tengo a precisare che vedremo un pizzico di carattere in più, in Derek.
Ovviamente non voglio snaturare i personaggi, anzi.
Ma ho pensato che un po' di pepe e dinamismo in questo capitolo non avrebbe guastato.
Spero con tutto il cuore che vi piaccia, vi lascio al capitolo e come sempre alle note finali.
Un bacio e grazie per leggere <3
Una volta che Erica e Derek ebbero finito di scattare e scegliere le foto migliori da tenere, Erica propose a tutti di andare a prendersi qualcosa da bere, ma purtroppo dando una breve occhiata agli orologi nei loro telefoni, notarono che era decisamente tardi, e poiché tutti dovevano prepararsi per la serata, tornarono a casa.
Stiles e Derek abbracciarono Erica e Stiles propose loro di andare a prenderli per andare alla serata insieme, e Erica accettò dandogli un bacio sulla guancia mentre Derek strinse la vita di Stiles e gli sorrise in un muto ringraziamento.
Poi salutarono Liam ; Stiles gli diede una pacca sulla spalla e Derek gli strinse la mano sorridendogli amichevolmente e dicendogli che si sarebbero poi visti alla serata.
E Theo, beh, il modo in cui lo salutarono era tutto un programma.
Stiles gli strinse forte la mano, e ghignando perfidamente lo salutò con un semplice -Ciao- che portò Theo a rabbrividire ma cercò comunque di destarsi subito da quella sensazione di vulnerabilità che Stiles riusciva sempre a trasmettergli e lo salutò di rimando.
Derek invece, la mano, quasi gliela stritolò portando Theo a sibilare sommessamente di fastidio e un po' di dolore, poiché gli stava facendo anche un po' male, ma Derek voleva solo fargli sapere che se avesse continuato a fare lo stupido con il suo fidanzato, non si sarebbe fermato solo a stritolargli le mani, ma anzi, tutt'altro.
Inoltre, pur sapendo che Stiles fosse davvero un bel ragazzo e desiderato da molti, e sapendo più o meno, a grandi linee, il rapporto tra lui e Theo, ovvero che avevano avuto qualcosa in passato, e non ci voleva un genio per capire che fossero stati a letto insieme e lui non era un ragazzino alle prime armi da non capire una cosa così ovvia, soprattutto dal modo insistente con il quale Theo guardava sempre Stiles, ma ciò nonostante c'era qualcosa che non gli quadrava.
Quando Derek scattò quel famoso primo piano a Stiles, e quest'ultimo guardava Theo in un modo che Derek aveva visto con i suoi occhi quando poco prima erano stati a casa sua e Stiles..beh, aveva deciso di giocare un po' utilizzando quella cintura anche se si vedeva perfettamente quanto fosse abile e fosse esperto in ciò che faceva, qualcosa dentro di lui era scattato.
Il suo istinto gli diceva che c'era di più.
Se lo sentiva.
Ed era proprio mentre stava salutando Theo in quel modo un po' brusco, decise che lo avrebbe scoperto.
Poi, dopo, Stiles si allungò verso Derek portandogli le braccia al collo e baciandolo -Ci vediamo dopo va bene zuccherino? Ti passo a prendere tra un'ora e mezza -
Derek rispose al bacio avvolgendo le sue braccia sulla vita di Stiles e tirandoselo contro -Va bene amore, a dopo- gli disse, poi, sorridendo.
Si diedero un altro piccolo bacio e poi Stiles dopo aver urlato un -Ciao Erica!- alla sua amica fotografa, andò a chiamare un taxi correndo per cercare di fare prima.
Erica e Derek dopo aver sistemato le loro attrezzature e aver salutato, Derek con un cenno del capo e Erica dispensando abbracci a destra e manca, Theo e Liam, andarono entrambi a prendere un taxi che li avrebbe portati al loro appartamento.
E Theo e Liam rimasero da soli.
-Ehm, vogliamo fare la strada assieme?- propose Liam a Theo.
Theo grugnì infastidito -No Dunbar, ci vediamo alla festa stasera- gli rispose con tono infastidito.
Liam si corrucciò e sbuffó nervoso - Puoi anche essere più gentile Reaken-
Theo ridacchiò nervosamente - Ma piantala. La gentilezza è solo una cazzata per gli ipocriti che vogliono mostrare una bella facciata. Ci si vede - e detto questo se ne andò dalla parte opposta alla sua, andando verso la metropolitana per poter tornare a casa e prepararsi.
Liam rispose con uno sbuffo frustrato -Si, ciao Reaken- e andò a prendere un taxi; mentre camminava, notò una lattina a terra e prese a calciarla svogliatamente -Accidenti a te Theo e a quella maschera da strafottente che vuoi dimostrare.- sussurrò a se stesso, dal momento che Theo non poteva di certo sentirlo.
Seppur fosse vero che fondamentalmente avessero passato solo quel pomeriggio assieme, prima che il servizio fotografico iniziasse, Theo era stato gentile con lui, certo un po' pieno di se ma comunque gentile, ma appena erano arrivati gli altri due, era come se fosse diventato un altro e più vulnerabile.
Ed era anche quello il Theo che avrebbe voluto conoscere.
Liam non credeva nei colpi di fulmine, erano cazzate, diceva.
Ma forse, un po' colpito da Theo era rimasto per davvero.
Ed era con la speranza che rivedendolo durante quella serata, magari le cose tra di loro sarebbero migliorate, che Liam arrivò al suo appartamento e iniziò a prepararsi per l'evento.
Stiles, nel mentre, era quasi arrivato al suo appartamento, e la sua mente non la smetteva di sfornare idee e soluzioni per cercare di trovare un modo per spiegare a Derek l'intera situazione.
Una volta entrato, neanche tolse il cappotto appena varcò all'ingresso, ma chiuse subito la porta e si sedette sul divano in salotto.
Si sbottonò il cappotto e prese dalla tasca interna, la busta con su scritto l'indirizzo di Derek.
-Brutto figlio di puttana.. Allora voleva davvero fargliele recapitare.- sussurrò Stiles, mentre con la mano apriva lentamente il contenuto della busta, e un moto di ansia e sgomento lo invase al solo pensiero di cosa sarebbe successo se Theo non gliele avesse consegnate, se Stiles non si fosse imposto su di lui per averle, e soprattutto se Derek le avesse viste.
E la sensazione aumentò quando le foto caddero sparse sulle sue gambe.
Le sfogliò una ad una.
Ritraevano lui e Theo, nella stanza del Darkness, quando Stiles lo aveva intimato di lasciarlo perdere.
Nelle prime foto, seppur Theo fosse spiaccicato tra il corpo di Stiles e il muro, si notava come stessero parlando soltanto.
In quelle successive, invece, Theo era nudo e in ginocchio mentre Stiles torreggiava sopra di lui.
In altre Theo era legato, e Stiles aveva in mano un vibratore, in alcune dei flagelli, fruste.
Allle mani dei guanti in lattice nero, in modo tale che se per sbaglio avesse sfiorato Theo anche con un dito, la frizione del lattice sul corpo avrebbe provocato solo fastidio.
Era stata la prima volta, nel quale, all'interno di quella stanza, Stiles non avesse sfiorato Theo manco per sbaglio.
Quando era il suo dominatore, godeva nel vederlo alla sua completa merce, implorante e disperato sotto di lui, piegato totalmente al suo volere, impotente e vulnerabile senza alcuna possibilità di sfuggirgli.
E adorava torturarlo con le dita, con la bocca, con il suo membro che ogni tanto gli dava la possibilità di saggiare con la sua lingua, ma Theo finiva sempre per volerne di più quando la punta della sua lingua toccava la punta del membro di Stiles, e quindi quest'ultimo lo puniva.
Theo era il sottomesso perfetto.
Non si lamentava mai, e solo un paio di volte durante i loro incontri urlò la safe word Rosso, per far fermare Stiles.
Ma, agli occhi di Stiles, era tangibile come, in quelle foto, la situazione fosse estremamente diversa dalle altre nottate passate all'interno di quella stanza.
Theo era legato alla croce, implorante di godere, lo si poteva notare da come il suo volto fosse inarcato leggermente all'indietro quanto gli fosse possibile dalla croce, e la sua bocca schiusa in un muto gemito di piacere o di fastidio.
Ma l'unica cosa che sfiorava Theo era un vibratore che faceva vagare lungo il suo corpo, portandolo a strattonare i polsi e le caviglie in un disperato tentativo di liberarsi, mentre il suo membro diventava sempre più turgido e rosso, mano a mano che Stiles vi poggiava lo strumento vibrante sopra.
E Stiles lo aveva fatto solo per pura e semplice dimostrazione di dominio, su di lui.
Voleva che capisse che non lo avrebbe mai più toccato, che non sarebbe stato suo, e che non sarebbe mai più tornato il suo dominatore.
Con quelle dita lunghe e affusolate, avrebbe solamente toccato Derek, e avrebbe dato piacere solamente a lui.
Con uno sbuffo nervoso, posò le foto accanto a se, sul divano, e si portò entrambe le mani tra i capelli in un gesto di pura frustrazione.
Quelle foto erano come una condanna a morte, non tanto per lui, quanto per la sua relazione.
Sapeva che Derek sarebbe impazzito, nel vederle.
Ma come dargli torto?
Però doveva farlo, assolutamente.
Gli avrebbe spiegato minuziosamente e con calma —di questo ne dubitava fortemente— ciò che aveva scoperto quando si era da poco trasferito a New York.
Gli avrebbe mostrato cose ancora più piacevoli di una semplice cintura legata ai polsi, gli avrebbe spiegato tutto quanto.
Sapeva che Derek, in fondo, non l'avrebbe giudicato, per quella sua propensione alle corde, bende, dilatatori, manette, fruste e flagelli, e molto altro, che aveva.
Ma sapeva che gli avrebbe dato del traditore non appena i suoi occhi di sarebbero posati sulle foto.
E questo lo terrorizzava ; ma doveva provarci.
Lo amava e voleva fargli capire che con Theo non era stato nulla se non un mero avvertimento, una minaccia per non far sì che si avvicinasse a lui, e il fatto di aver eseguito ogni cosa , ogni mossa, in modo calcolato pur di non sfiorare Theo, di non toccarlo.
Perché voleva toccare e dar piacere solo a lui, al suo fidanzato.
Solo a Derek.
Prese un bel respiro, ripose le foto all'interno della busta e le lasciò sul divano.
Si alzò e si tolse il cappotto, dirigendosi poi in camera da letto per spogliarsi.
Andò in bagno e si fece una doccia, nella vana speranza che calmasse la sua costante sensazione di angoscia e ansia che non l'aveva ancora abbandonato, e che probabilmente non l'avrebbe fatto fino a che non avrebbe parlato con Derek.
Una volta uscito dalla doccia e si fu asciugato, tornò in camera e tirò fuori un completo abbastanza semplice, ma che con la camicia che aveva deciso di indossare, sarebbe stato bene.
Era un completo a due pezzo grigio antracite, mentre la camicia era di un bianco candido, caratterizzata da stampe a forma di piccoli cerchi con dei puntini al centro.
Una volta che si fu vestito si diede un'occhiata allo specchio, e decise che in fin dei conti quella leggera barbetta che si era lasciato, non gli stava poi così male, quindi decise di non radersi.
Andò in cucina e si preparò una tazza di caffè, come se già non fosse agitato di suo.
Ma che poteva farci, amava il caffè.
Mentre Stiles aspettava che il caffè finisse di salire, Derek e Erica intanto, sembravano due quattordicenni sclerotiche che si preparavano per il loro primo appuntamento.
E no, non sto scherzando.
Erica si era sbizzarrita, facendo provare a Derek i vari completi che aveva nell'armadio seppur fossero già stati indossati durante le serate precedenti, e si mise a cercare determinata come solo lei poteva essere, fino a che non trovò un completo due pezzi nero dal taglio classico, con dettagli in raso nelle tasche e nei lembi della giacca.
Sotto la giacca gli fece indossare una camicia dal bianco pulito, e a completare il tutto una cravatta sottile nera, agganciata poi ad un lembo della camicia tramite una spilla per cravatte dal taglio pulito e classico, piccola e rettangolare.
E Derek, invece, aveva aiutato Erica a vestirsi.
E si, si stava anche divertendo.
Vernon che nel frattempo li aveva raggiunti tornato da lavoro, ascoltò, appoggiato allo stipite della porta di Erica, i loro discorsi tra moda, racconti di Derek sugli ultimi avvenimenti —omettendo i dettagli piccanti ovviamente— e le ultime novità in fatto di moda che Erica sbraitava contro Derek quando lui le tirava fuori dall'armadio l'ennesimo vestito che però non le piaceva, esclamando un -Questo non è più di moda Derek! Prendi esempio dal tuo ragazzo che ha sempre un gusto impeccabile-
Derek sbuffò -Oh Erica, stai benissimo con tutti! Chi se ne frega se non va più di moda!- esclamò mentre metteva via l'ennesimo vestito scartato sopra l'enorme pila posta sopra il letto di Erica.
Vernon ridacchiava divertito dalla scena, fino a che distrattamente, non notò un abito in mezzo al mucchio, color avorio con dei ricami in pizzo floreali.
-Erica, piccola, prova questo- gli propose Vernon, mentre avanzando verso la pila ne tirava fuori il vestito che aveva puntato.
Erica lo guardò di sbieco - Tesoro mi starà malissimo. Mi serve qualcosa di nero, che sfini!- esclamò.
Vernon sbuffò una risata - Andiamo piccola non hai bisogno di dimagrire. Vai benissimo come sei, provatelo.-
Erica diede un'ultima occhiata all'abito, e poi uscendo dall'ennesimo abito scartato, provò quello scelto dal suo ragazzo.
Derek le si avvicinò e le tirò su i capelli, che erano rimasti sotto il vestito, in una crocchia che fermò con una piccola pinza.
-Erica, stai benissimo- le disse Derek dolcemente, posando le mani sulle spalle di lei e guardandola nel riflesso dello specchio.
Erica rispose con un sorriso raggiante e poi dopo aver ringraziato Derek si avventò sul suo fidanzato riempiendolo di baci sul viso e sulle labbra -Grazie amore! Come farei senza di te!-
Vernon ricambio il bacio e la strinse a se - Piccola non ho fatto niente!- disse ridacchiando mentre Erica continuava a saltellare in braccio al suo ragazzo ridendo felice.
Il suono del citofono interruppe quel momento, ma solo per un istante.
Ora era Derek, quello che si muoveva come una trottola -Oddio è qui dobbiamo sbrigarci!- esclamò in preda al panico mentre i due amici lo guardavo di sbieco
-Derek, calmati, io devo solo sistemarmi i capelli, il trucco e scegliere gli accessori!- disse Erica, in modo tranquillo, come se a compiere quegli ultimi ritocchi di norma non ci mettesse una vita.
E infatti -Erica non finiremo più!- esclamò Derek piagnucolante.
Vernon ridacchiò -Dai piccola vai a finire di preparati io vado ad aprire a Stiles così finalmente potrò presentarmi come si deve- disse alla sua ragazza stampandole un dolce bacio sulle labbra che Lei ricambio felice e annuendo in risposta.
Vernon andò a schiacciare il pulsante posto accanto al portone per aprire a Stiles, mentre Derek finiva di darsi una sistemata e ogni tanto lanciava occhiate ad Erica per vedere a che punto fosse.
Erica stava finendo di truccarsi, dopo aver indossato un paio di orecchini a cascata color argento, quando si sentì l'inconfondibile voce di Stiles che entrava e salutava Vernon con un semplice -Ciao- mentre Vernon si presentò con un -Ehi amico! Sono l'amico di Derek che gli ha fatto il profilo su tinder!- esclamazione che portò Stiles ad alzare un sopracciglio stranito, ma ridacchiò pure, e portò Erica e Derek a schiaffarsi una mano sul viso.
-Vernon amore non mettere in imbarazzo il mio piccolo!- urlò Erica dalla camera per farsi sentire, mentre Derek sbuffò e borbottò una parola incomprensibile, ma che si avvicinava molto ad un -Non è il tuo piccolo- come un sussurrato avvertimento ad Erica che però non sentì, ma che lo fece sentire meglio.
E si, Derek sapeva essere geloso nei momenti meno opportuni.
Quando finalmente Erica fu pronta, e assieme a Derek raggiunsero il salotto dove Stiles e Vernon seduti al divano guardavano la tv, questi si girarono.
-Wow Erica sei uno schianto!- esclamò Stiles con un fischio di apprezzamento verso la fotografa.
Derek, non lo ammetterà mai, ma si corrucciò un poco e alzò il sopracciglio a quella esclamazione, anche se ovviamente doveva ammetterlo : Erica era bellissima.
Stiles ghignò in direzione di Derek, notando per un attimo la sua espressione corrucciata che tanto adorava, e si avvicinò a lui con passo felpato fino a che non gli fu abbastanza vicino in modo tale da posare lievemente le labbra sulle sue -Zuccherino..- gli disse in un sussurro sensuale, che portò Derek a deglutire a vuoto.
Possibile che bastasse che Stiles gli parlasse e finisse per andare in fibrillazione come un ragazzino?
Questa cosa sarebbe dovuta essere illegale.
-Sei sensazionale. Se non dovessimo andare a quella stupida festa mi sarei già preso l'onore di strapparti i vestiti di dosso e non farti più uscire dalla camera- continuò Stiles con voce sommessa e roca.
Derek sbattè le palpebre e le sue guancie si imporporano-G-Grazie Stiles, anche tu stai benissimo- gli rispose in un veloce sussurro che portò Stiles a sorridergli e a dargli un altro piccolo bacio.
-Ok cip e ciop, qui l'atmosfera si sta scaldando, e per quanto vi adori non voglio vedervi copulare nel mio salotto- disse Erica interrompendo lo scambio di sguardi languidi di Stiles e Derek, che si ritrovarono a ridacchiare all'esclamazione di Erica.
Una volta che tutti ebbero salutato Vernon, Erica con un dolce bacio, Derek con una pacca sulla spalla e Stiles con una stretta di mano, scesero e andarono a prendere un taxi per andare alla serata.
Erica scrisse un messaggio veloce a Liam, dicendogli che era partita in quell'isgante e che si sarebbero visti alla festa.
Una volta arrivati ed essere scesi dal taxi, e dopo aver superato l'orda di paparazzi posti davanti all'entrata del locale, finalmente ne varcarono la soglia.
L'ambiente età estremamente raffinato e di classe.
Le pareti erano ricoperte da piccole piastrelle bianche in finta pietra, e in alcune parti del muro erano disposte in maniera tale da raffigurare un piccolo arco in pietra, come se fosse stato scavato all'interno del muro stesso.
Quel tocco dava a quell'ambjente un pizzico di rustico, in contrasto con i divanetti rettangolari di un grigio antracite, su cui erano posizionati cuscini neri, che richiamavano i tavolini posti davanti e accanto ai divanetti, con sopra delle candele che regalavano quella luce soffusa che dava una splendida atmosfera.
Il pavimento era fatto in piastrelle scure, e accanto al piano bar vi erano dei tavolini tondi con accanto delle sedie in legno.
Posti agli angoli della sala vi erano delle piante che davano un po' di colore all'ambiente circostante, i cui colori che prevalevano erano per lo più basici : bianco, grigio, nero.
Posta in fondo alla sala vi era una piccola passerella nera, priva di sedie ai lati, poiché gli ospiti dovevano prendere posto nei vari tavolini tondi che erano posti sparsi nella sala.
-Mi piace questo stile- affermò Erica, mentre si guardava intorno.
Derek annuì- Si, è molto minimal. Mi piace- concordò con lei.
Stiles invece, alzò le spalle - Mah, a me non dice nulla, troppo semplice-
Erica sbuffò una risata -E figurati se a Stiles Stilinski non piacciono le cose complicate, vero?- gli dice in modo scherzoso, punzecchiandolo giocosamente.
Derek ride di gusto, mentre Stiles tira una leggera spinta giocosa ad Erica -Ma smettila- e sbuffando una risata sommessa.
Poco dopo, Erica trovò Liam intento a guardarsi intorno nell'atrio della sala, come un cucciolo sperduto.
I tre ragazzi gli andarono incontro e lo salutarono, per poi andare a sedersi nel tavolo per loro prestabilito dagli organizzatori.
Mentre la sfilata iniziava a procedere, e i vari fotografi si muovevano lungo la sala stando attenti a non coprire la visuale della sfilata a nessun ospite mentre erano intenti a fotografare modelli e ospiti, Stiles notò compiaciuto che Theo mancava alla festa.
E anche se mentalmente non si preoccupò della cosa, la risposta alla sua constatazione venne direttamente da Erica che non si sa per quale motivo domandò a Liam dove fosse Theo, l'altro modello che aveva posato con lui quel pomeriggio.
Liam alzò le spalle, e le rispose solamente che quando lui lo aveva contattato su Facebook, Theo gli avesse solamente risposo in malo modo che non sarebbe venuto e che non erano affari suoi.
Erica borbottò qualcosa in merito a quanto fosse maleducato Theo, e dopo questo la serata procedette senza intoppi.
Bevvero e mangiarono e chiacchierarono piacevolmente, e Stiles nonostante tutto si stava godendo la serata, ma ogni tanto dava una piccola occhiata all'orologio sul suo telefono per poter calcolare perfettamente i tempi con il quale voleva svolgere il suo piccolo piano, pregando per se stesso affinché tutto andasse bene.
Quando poi, il dj fece partire la musica, ed Erica e Liam si lanciarono sulla pista da ballo, Stiles ebbe l'occasione che aspettava; quella di rimanere solo con Derek.
Gli afferrò le mani e prese ad accarezzargliele -Vuoi ballare?- chiese a Derek, che però dissentì -No Stiles, tu?-
Stiles fece lo stesso scuotendo il capo -No zuccherino. Però vorrei andare in un luogo più appartato- gli rispose, invece.
Una scintilla si fece largo nelle iridi verdi di Derek che annuì e sorrise al suo ragazzo, in maniera anche abbastanza maliziosa.
E Stiles, mentre si alzò e fece fare la stessa cosa a Derek facendo avanzare entrambi in una zona isolata della sala, si diede mentalmente del coglione per star sprecando questa deliziosa occasione di poterlo fare suo in un luogo appartato e di toglierli i vestiti in modo frenetico e impaziente, nello stesso modo con il quale si scarta un regalo di Natale.
E fu ancora peggio, quando una volta svoltati l'angolo, si ritrovò spiaccicato contro il muro dal corpo muscoloso di Derek che lo sovrastava.
Gli aveva preso il viso con entrambe le mani e stava vezzeggiando la sua bocca in un bacio famelico con quelle sue labbra morbide e perfette.
Derek fece passare la sua lingua in mezzo alle labbra di Stiles, che subito si premurò di schiuderle in modo tale che la lingua del suo fidanzato trovasse la propria e iniziassero una danza lenta ma al tempo stesso frenetica ed estenuante.
Stiles ansimava mentre Derek faceva scorrere le mani su tutto il suo corpo in languide carezze, mentre lo stringeva a se in modo possessivo, e giurò che quando Stiles diede una leggera spinta di bacino per farlo scontrare con quello di Derek, sentì come un ringhio di piacere sommesso uscire dalla sua gola.
E fu quello, l'attimo in cui si destò e, pur non sapendo dove trovò la forza di farlo, mise le mani sul petto di Derek e lo scostò dolcemente -Amore, aspetta- sussurrò Stiles andante.
Derek sbattè le palpebre e si passò la lingua sulle labbra gonfie e arrossate dai baci - Che c'è? Tutto apposto?- chiese subito.
Stiles annuì, e fece sedere entrambi su degli scalini che portavano al piano di sopra della sala, che però era stato chiuso al pubblico.
Stiles prese un bel respiro e cercò di parlare con calma e senza alcun tremolio nella voce-Devo mostrarti una cosa. Non ti piacerà probabilmente. Ti dico subito che riguarda una parte del mio passato che beh.. non dico che faccio fatica ad accettare, anzi tutt'altro, ma che penso possa spaventarti. Ma dopo quello che è successo a casa tua, in cucina, penso sia giusto parlartene- iniziò Stiles.
Derek al solo ricordo di ciò che Stiles gli aveva fatto provare su quel bancone in cucina, si sentì il corpo ardere di desiderio, ed era sicuro che ora ogni volta che il suo sguardo di sarebbe posato su quel bancone, sicuramente gli avrebbe suscitato pensieri decisamente poco casti.
Non sapendo come rispondere però, poiché l'ansia iniziò ad assalirlo, impaziente di sapere cosa si trattasse, annuì in un muto invito a far sì che Stiles proseguisse.
Stiles lo guardò negli occhi, deglutì e poi, finalmente parlò- Sono un dominatore. O meglio, ho frequentato un locale nel quale ho scoperto la pratica del bondage. E di cui mi sono appassionato più avanti, ancor di più durante gli anni. Non sono sempre in cerca di un sottomesso, in realtà, ma ammetto di aver imparato a conoscere di più i miei desideri, e ho scoperto il piacere di dominare.
È una cosa che mi fa sentire vivo, mi compiace e soprattutto, mi piace. Quello che ti ho voluto mostrare a casa tua, è stato solo un piccolo assaggio. Il bondage non è solo quello, anzi. Ma ammetto che le pratiche troppo estreme non le preferisco, ma se tu vorrai, potrò farti scoprire altre cose, in merito e- Stiles era un fiume in piena mentre raccontava, per cui Derek si sentì costretto ad interromperlo.
-Stiles, tesoro, diciamo che beh quello che abbiamo fatto ha lasciato poco all'immaginazione. Certo non dico che pensavo che fossi un dominatore. Ma che avessi una qualche propensione per il bondage, beh quello lo avevo immaginato- gli rispose Derek con voce tranquilla e leggera.
Derek non era un ragazzino, sapeva cosa fosse il bondage, il sesso non è solo la posizione alla missionaria, per cui non era di certo un novizio in merito.
Seppur tutto rimanesse sul tema teorico, non pratico.
Ma scoprire questo non lo destabilizzò, cosa invece che fece quello che Stiles gli disse dopo, quando riprese a parlare.
-Zuccherino, che tu fossi un ragazzo perspicace già lo immaginavo, ma sono più felice di vedere questa cosa concreta, ovvero il fatto che tu non ti sia scandalizzato, ma anzi che mi sembri abbastanza propenso a provare cose.. nuove, diciamo così. Ma il punto non è solo quello.- disse e poi prese un bel respiro per infondersi coraggio e continuare.
-Quella sera, quando incontrai Theo, come già ti ho spiegato avevamo in passato una specie di rapporto, se così si può chiamare. Theo è stato per diverso tempo il mio sottomesso, e ci recavamo in un locale abbastanza intimo a New York, che solo pochi conoscono, e ad ogni modo per entrarvi e farne parte devi avere un conto corrente con parecchi zeri, altrimenti non se ne fanno niente.- continuò mentre l'espressione di Derek, che dapprima era rilassato, ora diventavano molteplici quelle che si formavano sul suo volto.
Era stupito, sconvolto, ogni tanto corrucciato, si mordicchiava il labbro in un gesto nervoso, i suoi occhi saettavano da Stiles al pavimento, dal pavimento al muro.
E non sempre in questa seguenza.
Ma ciò non fermò Stiles, seppur una morsa dolorosa si fece strada nel suo corpo nel vedere l'evidente ansia di Derek ; ma doveva continuare.
E così - Ad ogni modo, prima di rientrare a casa quella sera che stavo male, e di cui stamani ti ho raccontato gli avvenimenti, ovvero che incontrai Theo e parlammo, è tutto vero. Solamente che andammo a bere una cosa, in un locale non proprio ordinario ; il Darkness. Il locale bondage di cui ti parlavo prima.-
Mentre parlava Derek strinse le mani a pugno, ma non fiatò.
Sentiva solo il cuore andargli in mille pezzi, e sentiva dentro di se che ora lo aspettava qualcosa di orribile.
Stiles notò come il corpo di Derek si irrigidì di colpo, ma si sforzò di continuare.
Doveva sapere tutto.
-Abbiamo discusso per gran parte della serata- prosegui, poi, Stiles - lui continuava a dire che si sarebbe messo tra di noi, che voleva dividerci, che ti avrebbe rovinato e che mi amava e tutte quelle cazzate lì. Continuava ad infastidirmi, a provocarmi e a farmi incazzare ancor di più. Così ho fatto l'unica cosa che riuscivo a fare. Lo sottomisi. Solo così lo feci smettere. Ma questa cosa non durò poiché oggi mi ha rivelato di aver fatto scattare queste- gli disse e poi gli allungò la busta contenenti le foto.
Derek la afferrò con mano tremante, se la rigirò tra le mani leggendo il proprio indirizzo e poi la aprì.
Ciò che vide gli fece mancare il respiro.
Video Theo appeso ad una croce tramite polsini che gli tenevano ferme caviglie e polsi.
Stiles gli stava di fronte, aveva le mani coperte da guanti neri e in mano teneva un flagello.
In altre teneva alcuni vibratori, o frustini.
In altre foto ancora, Theo era poggiato al muro e Stiles gli stava addosso tenendolo per il colletto, come se lo stesse minacciando.
Derek continuava a non fiatare.
-Derek.. dì qualcosa- gli sussurrò Stiles, ora, con voce tremante.
Derek non riusciva ad emettere suono.
Era sconvolto.
Mille pensieri ed emozioni lo attraversarono.
Voleva urlargli che tra di loro era finita, che era uno stronzo, si sentiva preso per il culo, tradito, ingannato.
I suoi occhi continuavano a scrutare e osservare attentamente quelle foto.
L'unica cosa che disse, fu una domanda - Perché i guanti?- chiese monocorde.
Stiles inspirò-L'ho fatto per evitare di toccarlo. Non volevo in nessun modo sfiorargli la pelle o dargli piacere. La mia era una minaccia. Un avvertimento. Non ho fatto sesso con lui, non l'ho baciato. Non ho fatto nient'altro che tu non abbia visto.- gli disse, tentando di mantenere la calma, anche se il suo cuore andava a mille.
Derek si girò e lo guardò.
Il suo sguardo era duro, severo, ma anche carico di delusione.
Poi spostò lo sguardo di nuovo davanti a se, mentre Stiles lo posò sul pavimento preparandosi alla fine di tutto.
Era certo, Derek lo avrebbe lasciato.
Stiles non sarebbe riuscito a chiedergli di andare con lui al Darkness a risolvere la situazione.
Sarebbe tutto andato perduto.
Solamente che, Stiles in quel momento, non si rendeva propriamente conto del fatto che Derek non fosse proprio uno sprovveduto.
-Sarò sincero, Stiles. Sono molto deluso e amareggiato da ciò che vedo. Sono anche schifato. Ma non da te, o da ciò che gli hai fatto, anche se lo ammetto, un po' mi ha lasciato di stucco poiché non immaginavo che a volte anche tu potessi diventare crudele. Ma in fondo, chi non lo è?- disse, facendogli una domanda retorica a cui Stiles non rispose, ma lo guardò per farlo continuare.
-Sono schifato perché mi hai mentito. Mi da enormemente fastidio il fatto che tu mi abbia detto delle gran cazzate, e mi fa venire voglia di mollarti qui, ma sarei un bugiardo anch'io se non ti dicessi che avevo notato ci fosse qualcosa di strano. Quando facevamo l'amore sembrava che volessi aggrapparti a me con tutte le tue forze, come se fossi la tua ancora di salvataggio. E quando eravamo con Theo, oggi, sei cambiato per un istante. E l'ho notato, perché in quel momento caso volle che stessi eseguendo un primo piano sul tuo volto. L'ho vista, la stessa scintilla che c'era quando mi hai legato. L'ho visto il tuo sguardo intimidatorio a Theo, e come lui si sia ridimensionato tutto di un colpo.- disse per poi sospirare e continuare -Ho notato che ci fosse qualcosa di strano, non sono uno stupido, Stiles- disse facendo una risata amara
Stiles lo interruppe per un istante e gli afferrò le mani, sicuro che Derek le ritraesse, ma così non fu.
Derek strinse le mani di Stiles nelle proprie, dando l'incipit a Stiles per parlare -Non ho mai pensato che tu fossi uno stupido, Derek. E mi dispiace per avertelo nascosto. Ma lui ti minacciava e io ero terrorizzato, inoltre anche stasera dovevamo incontrarci, mi ero rotto delle minacce e volevo fargli capire una volta per tutte di smetterla. Non avrei fatto come ho fatto nelle foto se implicava dargli piacere. Volevo solo distruggerlo una volta per tutte. Ti prego, Derek. Credimi -gli sussurrò Stiles, in una mera giustificazione e pregandolo.
Derek sbuffó una risata sarcastica - Ti credo, ma non ho bisogno di protezione, so cavarmela da solo. E visto che sembra non entrarti in quella testa e quindi preferisci mentirmi e scommetto anche che saresti tornato da solo, di nuovo in quella stanza, senza dirmi niente, devo per forza dirti che ora mi sono veramente rotto il cazzo- e a quella esclamazione Stiles sobbalzò come se lo avessero colpito in pieno volto.
Era finita.
Guardò inorridito le mani di Derek sfilarsi dalle proprie, mentre si alzava e si sistemava la giacca del completo.
Ciò che Derek poi, gli disse, lo sconvolse come mai prima - Stiles sai cosa faremo? Ora chiamerai quel coglione e andremo al Darkness.- gli disse Derek con voce decisa e sicura.
Poi si abbassò, torreggiando sopra Stiles, gli afferrò il mento con l'indice e il pollice in modo deciso ma senza fare forza per non fargli male -Vedrai, amore mio, come non ho bisogno di protezione. - gli sussurrò ad un palmo dal volto facendo, sta volta, rabbrividire Stiles.
Stiles era decisamente sconvolto.
Impietrito.
Non si aspettava una cosa del genere.
Sapeva che Derek non fosse uno sprovveduto, ma mai si sarebbe aspettato una reazione simile.
Stiles si riprese e gli fece un sorrisetto beffardo -Credo che mi divertiro un mondo zuccherino- gli soffiò sulle labbra per poi mordergli il labbro inferiore.
I loro occhi erano incatenati.
Incredibile, da come una situazione che avrebbe potuto separarli, invece li fece unire e avvicinare ancor di più.
Derek mugolò a quel gesto e si avventò sulle labbra di Stiles che si aggrappò alla sua giaccia, tirandoselo contro e facendolo cadere sopra di lui.
Derek gli afferrò con decisione le naniche, portando Stiles ad artigliare la vita di Derek con le gambe e mugugnando di piacere quando i loro bacini si scontrarono.
Derek lo baciava frenetico e bisognoso, le sue labbra si spostarono dalla bocca di Stiles, alla guancia, per poi scendere sulla mascella e mordendogliela giocosamente per poi scendere lungo il collo, leccandlglielo e mordendoglielo, portando Stiles a mordersi il dorso della mano per non gemere.
-A-Amore, siamo in un luogo pubblico - gli disse con voce ansante.
Derek continuò a vezzeggiargli il collo, per poi risalire e avventarsi di nuovo sulla bocca di Stiles, famelico.
Stiles gemette nella bocca di Derek, che poi si staccò da lui.
Entrambi si guardavano con occhi liquidi di piacere e respiravano affannosamente.
-Sei tremendo Zuccherino, e stai giocando con fuoco, lo sai?- gli sussurrò Stiles, mentre rimaneva ancorato al corpo di Derek nella stessa posizione di prima.
Derek sbuffò una risata e roteò gli occhi -Come se non l'avessi sempre saputo, Stiles. E inoltre, cosa credi di fare, in merito?- lo sfidò, poi, Derek inarcando un sopracciglio.
Una scintilla maliziosa comparve negli occhi di Stiles e il suo volto si aprì in un ghigno perverso -Oh Derek, neanche avrai idea- gli soffiò Stiles sulle labbra per poi baciarlo di nuovo.
Quando si staccarono, Derek si alzò permettendo a Stiles di togliere le gambe dalla sua vita, e lo aiutò poi ad alzarsi.
Entrambi si sistemarono gli abiti, passandoci le mani sopra per togliere alcune tracce di polvere da terra, poi Stiles prese il numero di telefono e inviò un messaggio a Theo, scrivendogli che si sarebbero visti un'ora e mezza dopo e di aspettarlo nella stanza del Darkness.
Nel mentre lui e Derek tornarono nella sala, individuando Erica e Liam a chiacchierare con altri ospiti.
Quando Theo rispose che non vedeva l'ora, Stiles mostrò il messaggio a Derek, che stupendo di nuovo il suo fidanzato, sorrise beffardo guardando lo schermo del telefono e sussurrando un -Quanto ci divertiremo- con tono profondo, deciso e ironico, che a Stiles fece vibrare ogni fibra del suo corpo.
Era buffo, come con Derek, era in grado di sentirsi dominante certe volte, mentre in altre terribilmente vulnerabile.
Come in quel momento.
Fino a quell'istante, Derek era sempre stato quello un po' più impacciato e timido, mentre ora, Stiles vedeva qualcos'altro in lui.
Non sapeva se fosse dettato dalla gelosia, o da cos'altro.
Sapeva solo che gli faceva venire voglia di arrendersi completamente a lui.
E ancora non aveva idea, di quanto quel desiderio poi, sarebbe diventato tangibile e non più mera fantasia.
Una volta che la serata fu terminata, Derek e Stiles salutarono Erica e Liam e si diressero a prendere il taxi.
Destinazione : Il Darkness.
Quando entrarono nel locale, Derek rimase stupito dalla quantità di rosso cremisi presente nell'ambiente, ma comunque trovò tutto molto stimolante.
Stiles che vedeva come il suo fidanzato si guardasse a torno, ridacchiò-Ti piace?-
Derek annuì-Sembra un bel posto, intendo, è abbastanza ovvio il significato del colore in ogni dove-
Stiles annuì in accordo con lui, mentre tenendolo per mano, lo condusse salendo le scale fino alla camera dove era solito divertirsi.
Inserì la chiave, fece scattare la serratura e aprì.
Theo quando li vide entrare, rimase pietrificato.
Non era nudo, aveva ancora i boxer, ma in compenso era in ginocchio.
-Ciao Theo, sorpresa- annunciò Stiles ironicamente.
Theo si alzò di scatto -Cosa cazzo significa tutto questo?!- esclamò come una furia.
Derek, sorpassó Stiles, avanzando fino a quando non si trovò Theo ad un palmo dal naso.
-Tutto ciò significa che i tuoi giochetti subdoli sono finiti. So tutto. Ho visto le foto. E sappi che non ho alcuna intenzione di farmi manipolare da uno come te. Stiles è mio, ed osa toccarlo o minacciarlo di nuovo e sarà l'ultima cosa che farai. Sono stato chiaro?- gli ringhiò furioso Derek.
Theo lo guardava sconvolto, poi girò il volto per incontrare quello di Stiles - Sei un bastardo. Perché lui e non io?! Che Cos'ho che non va?!- urlò disperato scostandosi da Derek e avanzando verso Stiles, cosa che però non riuscì a fare più di molto perché Derek gli afferrò un braccio e glielo strinse forte -Cosa cazzo ti ho appena detto Theo?- gli domandò.
Theo continuava a divincolarsi dalla presa ma senza successo.
Stiles gli si avvicinò e gli prese il mento in modo tale da farsi guardare negli occhi -Theo ho provato con le buone, con le cattive, tutto, con te. A nulla sono valsi i miei avvertimenti, e spero vivamente che tu lo capisca. Io non posso amarti. Ho già qualcuno che amo. Accettalo e vattene- gli intimó mentre lanciava un'occhiata complice a Derek intimandogli di mollare la presa sul braccio.
Derek lasciò andare Theo, che non rispose, afferrò semplicemente i vestiti, li indossò in fretta e uscì da quella stanza dove non sarebbe mai più rientrato.
Almeno per il momento.
Poiché mentre usciva dal locale, prese in mano il suo telefono.
-Sto arrivando- scrisse e premette invio.
Liam che ancora era alla festa, sentì il telefono nella tasca interna della giacca elegante che indossava, vibrare.
Lo prese e lesse il messaggio.
-Theo ha detto che sta arrivando- comunicò ad Erica che annuì-Bene Liam menomale dai, così avremo modo di presentalo un po' in giro.
Il punto però, fu che quando Theo varcò la soglia della sala, era sconvolto.
Liam ed Erica, appena lo notarono, e la cosa non fu difficile poiché molti ospiti della serata avevano lo sguardo puntato su di lui, sconvolti, accorsero verso di lui.
-Theo cosa diamine è successo?- gli chiese Erica preoccupata, mentre Liam posava il suo sguardo sui vestiti sgualciti e abbottonati alla rinfusa.
-Erica vai a prendere dell'acqua per favore- gli chiese gentilmente Liam, per far allontanare Erica.
Prese il volto di Theo tra le mani, e notò come i suoi occhi fossero rossi e gonfi -Tu stasera vieni a casa mia e mi racconti- gli disse, quasi come un ordine e non una richiesta.
Ma Theo gli diede una leggera spinta, facendo barcollare l'altro -Sono stufo di ricevere ordini!- esclamò, biascicando.
Liam lo afferrò per le spalle -Sei ubriaco razza di deficiente?- gli domandò, e fortunatamente prima che la situazione degenerasse in un litigio, Erica arrivò con l'acqua, che provò a dare a Theo ma che questi non bevve, poiché scaraventò il bicchiere colmo d'acqua a terra.
Liam a quel punto, si incazzò -Ok adesso basta- sussurrò prima di mollare uno schiaffo in pieno viso a Theo, come per farlo rinsavire un attimo.
Ed effettivamente un po' funzionò -Perché cazzo di motivo mi hai colpito?!- esclamò Theo sorpreso mentre si massaggiava la guancia con una mano.
Liam poi lo afferrò per un braccio - Per farti riprendere. Ora andiamocene a casa e mi spiegarsi cosa cavolo è successo- gli disse, e senza troppe cerimonie, dopo aver salutato Erica con un bacio sulla guancia, prese Theo per un braccio e lo condusse fuori.
Presero un taxi e Liam disse il suo indirizzo di casa all'autista.
-Perché lo fai? Ci conosciamo da un paio di giorni, e non ho bisogno della balia- gli disse Theo con astio.
Liam sbuffò-Mi piaci come persona, e non importa se ci conosciamo da due giorni o tre minuti, voglio aiutarti. Che ti piaccia o no- annunciò serio.
Theo roteò gli occhi e sussurrò un -Moccioso- che però Liam non sentì, ma quando quest'ultimo gli carezzò con il pollice le nocche della mano, anche se solo per un breve istante, le labbra di Theo si incresparono all'insù in un accenno di un sorriso, mentre guardava fuori dal finestrino le strade di New York e sperava che tutta quella sofferenza che lo lacerava, avrebbe smesso, prima o poi.
Derek e Stiles, intanto erano rimasti nella stanza del Darkness.
-Non ci credo che ce l'abbiamo fatta- sussurrò Derek afferrando Il viso di Stiles e dandogli un bacio sulle labbra.
Stiles ricambiò afferrando la vita di Derek e portandoselo più vicino -Neanche io, anche se non canterei vittoria così presto-
Derek roteò gli occhi -Come sei pessimista- gli disse e Stiles si strinse nelle spalle in risposta.
Poi Derek si staccò dal corpo di Stiles e prese a girovagare per la stanza, incuriosito dai vari oggetti presenti, tra cui i vari frustini e flagelli, bende, barra divaricatrice e altri strumenti.
Li sfiorò alcuni, uno ad uno, giusto per mera curiosità, quando però il suo sguardo si posò sulla croce dove Theo era stato appeso quella fatidica sera di cui Stiles gli aveva raccontato.
Gli balenò un'idea in mente nel giro di un secondo.
Ma poiché lui di certo non era esperto di queste cose, afferrò solo una semplice benda in seta nera, e siccome Stiles gli dava ancora la schiena, che nel frattempo si era avvicinato alla finestra posta accanto al divano di velluto rosso che stava vicino al letto, Derek ne approfittó per avvicinarsi a lui con passo felpato, come se un predatore stesse per stanare la sua preda.
E in un certo senso, fu così.
Fece scivolare la benda sulla nuca di Stiles e gliela posò sugli occhi.
-Derek?- chiese Stiles in un surrurro -Che fai?-
Derek ghignò, seppur Stiles non lo potesse vedere, e fece scorrere le sue mani dalle spalle di Stiles lungo le braccia fino alle mani, per poi risalire - Non so molto di questa faccenda, sai bondage e il resto. Ma sono più che certo che ci siano in ballo delle punizioni, giusto?- gli sussurrò Derek nell'orecchio.
Stiles rabbrividì e deglutì a vuoto -Si.. si è corretto- gli disse.
Derek gli baci l'incavo del collo -È vero che posso anche averti perdonato, ma ciò non significa che tu non debba essere punito per quello che mi hai nascosto. -
Stiles annuì in segno di aver compreso -O-ok non fa una piega, ma perché la benda? Ci sono un'infinità di strumenti -gli chiese in un sussurro ansante.
Derek ridacchiò quasi perfidamente - Perché so quanto tu adori il controllo. Essere padrone di ciò che fai. Ti privo della vista e dovrai affidarti a me. Sarai vulnerabile e non avrai pieno controllo della situazione.- gli spiegò, mentre con le labbra andava a baciargli e leccargli il collo, portando Stiles a mugugnare di piacere.
-Ora si gioca, zuccherino- gli sussurrò Derek, scimmiottandolo volutamente e afferrandogli le braccia per farlo girare verso di se.
Lo baciò con foga premendo con forza le labbra su quelle di Stiles che rispose subito al bacio, facendo incontrare le loro lingue.
Quando Derek si staccò, Stiles mugugnò contrariato, e Derek gli morse il labbro giocosamente -Oh Stiles e questo è solo l'inizio- gli sussurrò con voce roca.
Perche sì, Derek non sarà stato un dominatore, non avrà saputo molti trucchetti nell'ambito del bodnage.
Ma era sicuro, che fosse perfettamente in grado di far impazzire Stiles se avesse voluto.
E Stiles non si immaginava neanche quanto sarebbe uscito di testa, quella sera grazie a Derek.
NOTE AUTRICE:
Salveee allora, già ho fatto la premessa ma come al solito vogli farvi chiarezza su alcuni punti!
Lo so, sono cattiva, avrei potuto mettere subito la parte Hot tra Stiles e Derek, però non ci sarebbe stato sfizio :P
Domani ve la godrete tutta tutta, promesso <3
Prima di tutto, voglio chiarire la questione Perdono e Derek; nel senso che, mi rendo perfettamente conto che avrebbe dovuto fare una sfuriata micidiale e tutto quanto, e probabilmente rompere con Stiles. Lo so. Come anche quando Derek perdonò Stiles quando gli mentì su Lydia..
Però se rendessi le cose così tragiche, dovrei fare interi capitoli su come entrambi i personaggi si struggono a vicenda, non si parlano, si ignorano etc..
Per cui, a parere mio, potrebbe risultare ripetitivo.
Per questo ho voluto mettere che Derek avesse già capito qualcosa, o comunque far in modo che Stiles gli spiegasse le cose con calma.
Chiunque al posto di Derek avrebbe reagito spaccando tutto; però come ho già detto ho preferito così.
In fin dei conti è sempre una fan fiction .
Ma non preoccupatevi che modo di discutere, i due piccioncini l'avranno.
Però non so se vorrò mettere altre bugie in mezzo o segreti nascosti o cose simili..
Preferisco anzi inserire personaggi magari nuovi e scenatine di gelosie.. cose del genere ;)
Fatemi sapere! Mi raccomando!
Ci tengo tantissimo ai vostri pareri in merito!
Altra piccola spiegazione; Ho voluto fare questo giochino con i personaggi, in una sorta di "piccola reverse", perché sono stata ispirata dalle lettrici che mi hanno consigliato scrivendomi nelle recensioni e nei messaggi privati, quindi ho pensato ; Perché no?
Con questo non voglio snaturare i personaggi, ripeto vedremo comunque un Derek più timido e Stiles più sfacciato, ma qui ho voluto fare un piccolo cambiamento a favore della trama!
Spero che vi sia piaciuto!
E spero che anche domani, quello carico di cose belle vi piaccia *-*
Inoltre ho deciso anche di iniziare a scrivere la Thiam, proprio come ho fatto in questo capitolo.
Facendo in modo che rimanga un po' in secondo piano, di sfondo diciamo, ma al tempo stesso quando ne parlo farò in modo di descrivere le sensazioni o ciò che provano i personaggi!
Inoltre volevo dirvi che, ancora non so quanti capitoli avrà questa storia e non ho neanche in mente un finale ben preciso, so solo che di certo non si fermerà qui.
All'inizio pensavo che avrei scritto sulla Trentina di capitoli, ma ora penso che si potrebbe andare anche più avanti.
Che ne pensate??
Ditemi la vostra come sempre, ci tengo tanto e mi piace che voi mi diate i vostri parerei e consigli, ma anche critiche costruttive!
Vi ringrazio come sempre per leggere la storia e vi mando un forte abbraccio!
Baci!
BlueIrys
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