Capitolo 17 (prima parte)
Il giorno dopo, ovvero, Domenica, Stiles si era alzato dal letto alle prime luci dell'alba.
Riuscire a prendere sonno quella sera, fu stata una vera impresa.
Perché seppur avesse promesso a se stesso, di non lasciare che qualche evento passato o qualche segreto si mettesse in mezzo alla sua relazione con Derek, era incredibilmente difficile non pensare alle parole di Peter.
E il problema, non erano tanto quelle, quanto il continuare a fare ipotesi, cercarne le soluzioni, e cercare delle giustificazioni, che fondamentalmente non c'erano, però.
Perché per quanto fosse comprensibile che per Derek fosse difficile parlare di qualsiasi cosa fosse accaduto alla sua famiglia, non si riusciva a spiegare, magari anche irrazionalmente, il perché non gliene abbia parlato.
Lui, in fondo, con lui si era esposto.
Eccome se lo aveva fatto.
Rimase seduto sul letto a guardare il pavimento per un tempo che sembrò infinito, passandosi in modo nervoso le mani tra i capelli, e sospirando sommessamente, e soprattutto cercando di trattenersi dall'iniziare a camminare avanti e indietro nella camera ode evitare di svegliare Derek.
Stiles era solito fare questa cosa quando era nervoso e la sua mente era piena di pensieri.
Alla fine si decise, si alzò e andò a farsi una doccia, portandosi con se un cambio pulito.
Quando uscì, posò il pigiama sotto il cuscino, e si fermò un secondo per ammirare la figura di Derek che dormiva beato a pancia sotto, con un braccio sotto il corpo e uno posato sopra il cuscino.
Era davvero una visione.
E la voglia di Stiles di avvicinarsi, prenderlo tra le braccia e baciarlo fino a che non si sarebbe scordato il suo nome, era tanta.
Davvero.
Ma resistette.
Perché il problema era che adesso, nonostante il desiderio che provava per Derek, nonostante l'amore che provava per lui, era dannatamente difficile non pensare al fatto che, in qualche modo, fosse stato messo da parte, riguardo una parte così importante della vita di Derek.
Era egoista.
Sapeva di esserlo.
Però quella sensazione di sgomento proprio non voleva abbandonarlo.
E così, si promise che entro la fine della giornata gli avrebbe assolutamente parlato.
Sapeva che, così facendo, probabilmente avrebbe in qualche modo forzato Derek, anche se pensò che avrebbe cercato di essere più discreto possibile, ma non poteva fare altrimenti.
Sarebbe impazzito se fosse rimasto in quello stato anche per tutta la settimana che doveva arrivare, dove lui e Derek avrebbero lavorato continuamente e lo stress sarebbe salito alle stelle.
Stiles si recó in cucina, tutti dormivano ancora e in casa regnava il silenzio.
Si fece una tazza di caffè, e si sedette in una delle sedie poste accanto al tavolo della cucina, che ora era stato allungato rispetto alla sua forma quadrata in origine, per far sì che tutti potessero stare più comodi.
Rimase a fissare il liquido nero all'interno della tazza, mentre gli ingranaggi del suo cervello non volevano proprio smetterla di tormentarlo, quando sobbalzò spaventato vedendo con la coda dell'occhio qualcuno entrare in cucina.
Alzò lo sguardo e vide che era Lydia.
-Buongiorno- gli disse con voce ancora un po' impastata e roca dal sonno.
Stiles per tutta risposta si alzò, le mise il caffè caldo in una tazza e glielo porse -'Giorno a te-
Lydia lo ringraziò con un piccolo sorriso, e si sedette nella sedia speculare alla sua.
Nessuno dei due parlò, impegnati a sorseggiare il caffè caldo, fino a che Lydia non ruppe il silenzio - Come mai sei già sveglio?- gli chiese.
Stiles scrollò le spalle -Questa notte ho davvero fatto fatica ad addormentarmi. Così quando stamattina ho aperto gli occhi all'alba, mi ero stufato di rimanere a letto, e così sono venuto qui. Tu?-
-Tyler aveva fatto un brutto sogno.- disse Lydia continuando a bere il caffè.
Stiles la guardò allarmandosi per un secondo - Sta bene ora?-
Lydia alzò un sopracciglio-Stiles. Sta bene. Era solo un brutto sogno. Rilassati, sei sicuro di stare bene? Sembri che tu stia per avere una crisi di nervi-
Stiles sbuffò poi prese l'ennesimo sorso di caffè - Sto benissimo-
Lydia si corrucciò - Dimentichi che capisco quando mi stai dicendo una balla. Siamo stati insieme, in fondo. Ti conosco-
Stiles prese a tamburellare le dita in modo nervoso sulla superfice del tavolo, posando lo sguardo ovunque tranne che su Lydia.
-Te lo dirò quando avrò chiarito la questione con la persona interessata- gli disse Stiles monocorde.
Lydia roteò gli occhi - Come ti pare Stiles.- poi si alzò -Io vado a riposare un altro po', e comunque secondo me devi imparare ad accettare l'aiuto degli altri. Per lo meno, di chi tiene a te- e detto questo se ne andò verso la camera sua, di Peter e Tyler.
Stiles strinse così tanto la tazza tra le sue mani, che si sarebbe potuta rompere da un momento all'altro.
Non si trattava del fatto che non volesse farsi aiutare.
Ma come poteva spiegare il casino che aveva in testa, a Lydia, non solo dopo tutto quello che le aveva fatto, ma andando a compromettere anche la privacy di Derek?
In fondo non sapeva se Peter le avesse parlato di quello, della famiglia Hale.
Irritato all'inverosimile, Stiles una volta che si fu alzato dalla sedia e aver posato la tazza oramai vuota nel lavandino, andò verso la camera sua e di Derek, e fece la cosa che gli veniva fare meglio per scappare dai problemi.
Aprì la stanza e vide che Derek ancora dormiva beato, così si mise accanto a lui, e iniziò a baciargli il volto, mentre con le mani gli accarezzava dolcemente le spalle, scendendo poi lungo le braccia, e risalendo poi di nuovo sulle spalle.
Derek mugugnó infastidito, segno che non volesse affatto svegliarsi.
Ma Stiles era di tutt'altra opinione.
Così, per invogliare di più Derek a svegliarsi, prese a lasciargli baci umidi lungo il collo, alternati a morsi delicati.
Intanto le mani di Stiles avevano afferrato il bordo della maglietta di Derek, e l'aveva alzata leggermente, avendo così accesso al suo addome, dove vi passò le mani in una languida carezza, risalendo piano verso i pettorali.
Intanto, con le labbra non smetteva di vezzeggiare la pelle di Derek, lasciandoci baci, morsi,e lunghe lappate, mentre con le dita era andato a stuzzicare i capezzoli di Derek, che sotto il suo tocco si inturgidirono ancor di più.
Il respiro di Derek si fece sempre più pesante, man mano che Stiles continuava con i suoi tocchi, fino a che, stanco, non tolse completamente la maglia a Derek, e quest'ultimo rabbrivì per il contatto con l'aria fredda presente nella stanza, a differenza del terpore da cui era avvolto prima.
-Stiles- disse mugugnando.
Stiles sorrise, e quello fu un incentivo in più per sovrastare completamente il corpo di Derek, e baciarlo sulle labbra con passione.
All'inizio fu un gesto fatto in solitaria, poiché Derek era ancora rincoglionito dal sonno, ma non gli ci volle molto per rispondere con enfasi al bacio di Stiles.
Le loro lingue si incontrarono subito, le mormide labbra si muovevano le une sulle altre in movimenti dapprima molto lenti, poi man mano che Derek premeva il corpo di Stiles sopra il suo tenendogli le mani dietro la schiena, facendo così scontrare le loro erezioni che prepotenti premevano sulla stoffa dei pantaloni, i baci divennero più frenetici e disperati, erano un groviglio di saliva, gemiti sommessi, morsi e ansiti.
Stiles prese a strusciarsi sul corpo di Derek.
Voleva di più.
E questa volta voleva essere lui a fargli perdere la testa.
E diavolo, sapeva perfettamente che avevano stabilito di andarci piano, e che non era giusto magari fare sesso con lui se prima non avesse risolto il problema del "discorso da fargli ", ma Stiles in quel momento aveva disperatamente bisogno di seppellirsi nel corpo di Derek, e dimenticarsi di tutti quei pensieri che gli stavano martellando il cervello.
Derek artigliò la vita di Stiles con le proprie gambe, facendo premere ancor di più le proprie erezioni che si scontravano con deliziosa precisione, facendo provare mille brividi lungo il corpo ad entrambi.
Derek non capiva più niente.
Avere Stiles sopra di se, e sentire come stesse prendendo il controllo dell'intera situazione, lo mandava in fibrillazione.
Però c'era un modo strano, con il quale Stiles si era aggrappato al corpo di Derek.
Le mani di Stiles si spostavano dall'afferrare le braccia di Derek, al suo viso.
Come se avesse bisogno di constatare che effettivamente Derek fosse lì con lui.
Come se si stesse aggrappando a lui per non sprofondare.
Sembrava disperato.
Però Derek, per non interrompere quel momento, decise di tenere per se le sue riflessioni e di parlargliene più tardi.
Stiles, intanto, più si muoveva su Derek, più ansimava, come d'altronde anche Derek, che ad ogni frizione che provocavano i loro bacini l'uno sull'altro, gemeva sempre più forte, non riuscendo a trattenersi.
-Stiles, ti prego, so che ne avevamo parlato. Ma ti voglio- gli disse Derek, guardando negli occhi Stiles con occhi languidi di piacere e voce tremante e ridotta quasi ad un piagnucolio, talmente sovrastato dall'eccitazione e dal bisogno di sentire il corpo di Stiles nudo sopra il suo.
Stiles guardò di rimando Derek, con lo stesso sguardo eccitato e gli regalò un sorriso che era più un ghigno soddisfatto, che altro.
Stiles stava aspettando solo questo.
Dopo averlo baciato sussurrò un -Va bene - tra le loro labbra, e poi iniziò a spogliarsi, complice anche l'aiuto di Derek, che freneticamente prese ad alzare la maglia di Stiles mentre l'altro cercava di abbassarsi al meglio i pantaloni e i boxer, e poco dopo Derek fece altrettanto con i suoi.
Quando furono, finalmente, l'uno sopra l'altro e i corpi totalmente privi di vestiti, entrambi sospirarono soddisfatti.
Era bellissimo sentire come la pelle dell'altro, ad ogni minimo movimento, frizionasse in maniera così deliziosa, soprattutto quando la pelle si imperlava di sudore rendendo difficili i movimenti e quindi costringendo Derek e Stiles ad artigliarsi l'uno all'altro con le unghie, lasciando segni e graffi sul corpo.
E fu proprio quello che stava succedendo, perché continuando a strusciarsi ancora per un po', il calore sprigionato dai loro corpi iniziava a farsi sentire, sudavano e si muovevano in maniera scoordinata perché i loro corpi madidi di sudore non permettevano di compiere dei movimenti precisi.
Stiles, spazientito quasi da questo continuo slittare sul corpo di Derek, e incitato anche dai -Ti prego- che l'altro sussurrava tra un ansito e l'altro, scese lungo il corpo di Derek, baciandolo e leccando ogni lembo di pelle, fino a che non si trovò davanti l'erezione turgida e pulsante di Derek.
Stiles si leccò le labbra, come se ciò che avesse davanti fosse la più prelibata delle leccornie.
Ma così era per lui.
Diede una prima lappata al membro di Derek, partendo dalla base e arrivando fino al glande.
Fece un verso di apprezzamento, che mandò su di giri Derek.
Stiles ghignava compiaciuto in mezzo alle gambe del suo ragazzo, mentre poi con maestria, prese a baciare e leccare il membro di Derek, inglobandolo poi tra le sue labbra, succhiandolo e muovendo la testa avanti e indietro, prendendo quasi tutta la sua intera lunghezza, per poi staccarsi e far guizzare la lingua solamente sul glande, in modo tale da far aumentare ancora di più il piacere, essendo una parte molto sensibile e desideroso di fargli vedere le stelle.
Derek non la smetteva di ansimare, il suo respiro era pesante, veloce, come se non riuscisse ad immagazzinare abbastanza ossigeno nei polmoni, il lenzuolo era quasi del tutto artigliato dalle sue mani, che lo tiravano come per cercare una sorta di appiglio per riuscire a sopportare tutto quel piacere che lo stava investendo.
Le sue gambe erano semi distese, i suoi piedi si arricciavano appena un'ondata di piacere più forte si faceva strada nel suo corpo, il nome di Stiles veniva ripetuto come una preghiera, e mai parole furono più belle udite da Stiles, se non quelle.
Sentire ripetere il proprio nome come una litania, in modo disperato e bisognoso.
Stiles incentivato più che mai, non si fermò affatto, continuando a dare piacere a Derek, ma non volendo farlo venire in quel modo, fu costretto a staccarsi, per poi guardarlo negli occhi, portarsi l'indice alle labbra e succhiandolo in maniera indecente, lubrificandolo e portandolo piano sull'apertura di Derek, conscio che probabilmente quella fosse la sua prima volta.
Inserì piano il dito al suo interno, e Derek sibilò, poiché effettivamente l'intrusione anche di un solo dito, per lui, era fastidiosa, ma non volendo far fermare Stiles -Continua- gli disse in un sussurro, invitandolo a proseguire.
Stiles non se lo fece ripetere due volte, e inserì tutta la falange al suo interno, fino a che l'apertura di Derek non incontrò la nocca della mano di Stiles, che mosse l'indice dentro e fuori, fino a che Derek non si abituò totalmente a quella intrusione, e i sospiri di fastidio si tramutarono in respiri pensanti e affannati per il piacere.
Stiles guardava Derek contorcersi per il piacere sotto di lui, e ghignò in modo malizioso come solo lui sapeva fare alla vista di quella scena -Ti piace Derek?- gli chiese in un soffio, con voce roca.
-S-Si- disse Derek sommessamente, troppo occupato ad ansimare e gemere.
-Vediamo se così ti fai sentire di più - gli disse Stiles mentre inseriva anche il medio all'interno di Derek.
A cui scappò, ovviamente, un gemito più alto.
Per fortuna loro, gli altri dormivano per cui Stiles sperava che nessuno li sentisse, anche se al momento la cosa non poteva fregargliene poi molto.
Mosse le dita ritmicamente avanti e indietro nell'apertura di Derek, incurvandole all'interno quando poi trovò la prostata e portando Derek a gemere in modo indecente, cercando di attutire le sue grida portandosi il polso alle labbra e premendoselk forte, cosa che non servì a molto, perché Stiles iniziò a sforbiciare dentro di lui per allargarlo di più, e più gli ansiti di Derek aumentavano di tono, più Stiles non la smetteva di torturarlo con le sue abili dita, e quando inserì anche il terzo dito, Derek oramai quasi piagnucolava dal piacere.
-Che dici, zuccherino, passiamo al desert?- gli chiese con il medesimo tono di voce roco.
Derek annuì incapace anche solo di formulare una frase che non siano stati gemiti o il nome di Stiles ansimato tra un sospiro e l'altro.
E si, Stiles adorava come stava vezzeggiando Derek, ma anche se lui aveva acconsentito a proseguire, era anche vero che fosse in completa balìa del piacere che stava provando, per cui, Stiles volendo assicurarsi che Derek fosse sicuro, sfilò le dita dalla sua apertura e si avvicinò al suo viso, che Derek prese subito tra i palmi delle mani e baciandolo appassionatamente, facendo incontrare subito le loro lingue in un bacio bagnato e bisognoso.
-Derek, lo vuoi? Sei sicuro?- gli chiese Stiles, questa volta con dolcezza, mentre continuava a ricambiare i baci di Derek.
-Si, si Stiles. Ti prego.- gli disse Derek con voce quasi disperata talmente tanto era il bisogno di avere Stiles dentro di se.
Stiles, a quel punto, prese con la mano sinistra il volto di Derek, ancorando il suo sguardo al proprio, mentre con la mano destra si afferrava il membro e lo andava a posizionare nell'apertura di Derek.
E iniziò a spingere.
Il volto di Derek si tramutò in un espressione allarmata, segno che stesse provando dolore.
Stiles insiprò forte, perché anche per lui era difficile entrare sentendo Derek così teso e stretto.
-Rilassati tesoro- gli disse, mentre continuava ad avanzare.
Derek strinse gli occhi, si artigliò con le mani al lenzuolo più forte che poté per resistere come meglio poteva, nonostante più Stiles avanzasse e più le fitte di dolore si facessero più intense.
Stiles continuava ad avanzare, e una volta che fu quasi del tutto dentro, diede una spinta leggermente più forte, in modo tale da essere finalmente dentro Derek con tutta la sua lunghezza.
Questo portò Derek a trattenere il respiro per un attimo, e poi a sospirare sollevato, perché anche se continuava a bruciargli e fargli dannatamente male, la parte iniziale era passata.
E dopo che Stiles rimase per qualche secondo fermo, per far abituare entrambi, iniziò a spingere.
Dapprima dando spinte incerte e lente, ma man mano che i gemiti di Derek si facevano più alti, più Stiles aumentava, e le spinte diventavano più sicure.
E una volta che prese il ritmo, fu l'inizio della fine.
Stiles dava stoccate precise nel corpo di Derek, che toccavano in modo deliziosamente perfetto la sua prostata, portando Derek a gemere senza contegno, i Ti prego imploranti, diventarono per presto solo sillabe mal pronunciate e dette con voce spezzata e roca perché la gola era diventata arsa per il troppo ansimare.
Mentre Stiles continuava a spingere, gli teneva i fianchi con le mani, in modo forte e deciso, come se volesse marchiarlo con le proprie impronte.
E più Stiles si muoveva sempre più velocemente e a tratti in modo scoordinato, segno che stava per venire, più Derek non faceva altro che ripetere un -Più forte, più forte Stiles!- che non facevano altro che invogliare Stiles ancora di più a scoparlo fino a che non si sarebbe dimenticato come si chiamasse o dove si trovasse.
Bastarono poche altre spinte, oramai al limite della scoordinazione, per far venire entrambi quasi nello stesso momento.
Derek venne nella sua pancia, mentre Stiles si riversò dentro di lui, lasciandosi poi ricadere sul corpo di Derek.
Entrambi respiravano affannosamente in cerca d'aria, e l'unica cosa che riuscirono a fare fu baciarsi, e rimanere in quella posizione per altri minuti buoni, fino a che Stiles non si sfilò da Derek, e corse in bagno a prendergli una salvietta e porgergliela -Tieni- gli disse dolcemente.
Derek ridacchiò nervoso - grazie Stiles.. e beh. Non solo per la salvietta. Ovviamente -
Stiles ridacchiò a sua volta - È andata bene no?- gli disse avvicinandosi mentre Derek intanto finiva di sistemarsi.
Erano uno di fronte all'altro e si sorridevano con aria sognante e rincoglionita - Più che bene. Sei fantastico- gli disse Derek baciandolo.
Stiles lo baciò a sua volta, un bacio morbido e dolce - Ti amo zuccherino- gli disse.
Derek sbuffò fingendosi offeso come le prime volte che Stiles lo aveva chiamato così, e quando vide l'altro corrucciarti preoccupato, Derek gli scompigliò i capelli con la mano - Ti amo anch'io - gli disse, e Stiles sorrise felice.
Entrambi poi, si rivestirono, e andarono in cucina.
Erano decisamente affamati.
Per cui decisero di preparare un po' di pancake per tutti quanti.
Una volta che furono pronti, come se li avessero chiamati, Lydia, Peter e Tyler entrarono in cucina, e la scena fu molto comica perché tutti e tre si misero ad annusare l'aria come se fossero dei segugi, e Stiles rise forte alla vista di quella scena.
E fu quando furono a tavola tutti insieme a fare colazione, che Stiles si era quasi scordato di tutta quella brutta situazione che lo aveva accompagnato durante la mattinata.
Quasi, appunto.
Dico quasi, perché fu con l'occhiata involontaria che gli diede Lydia, che gli fece riaffiorare quella brutta sensazione.
E non era neanche colpa di Lydia, perché si vedeva che fosse sinceramente preoccupata.
Ma la colpa a questo punto era di Stiles.
E ok, anche di Peter che poteva farsi i fatti propri.
Ma fondamentalmente di Stiles, perché avrebbe dovuto parlarne a Derek di quella situazione, e non volendo affatto passare un pomeriggio fatto di ansie e paranoie, Stiles si ripromise di andare con Derek a fare una passeggiata dopo colazione, in modo tale da parlargli in privato.
Mentre stavano sistemando la cucina, Stiles accarezzò un braccio a Derek a richiamare la sua attenzione in modo più discreto-Ehi Derek, ti va se dopo andiamo a fare una passeggiata?- gli chiese, cercando di mantenere un tono neutro, ma invece la voce gli uscì un po' tremante.
Derek però, non se ne accorse lì per lì, era impegnato a finire di sistemare la tavola e riporre le tazze, piatti e bicchieri sporchi nel lavandino -Certo Stiles! Mi era mancato questo posto- gli sorrise felice, poi.
Stiles cercò di fargli il più bel sorriso che avesse, ma era quasi sicuro che al suo posto uscì una smorfia per niente simile ad un sorriso, talmente era in ansia.
Intanto, Lydia e Peter erano andati a cambiarsi, così Stiles ne approfittò per telefonare a suo padre.
A quanto pare, era ancora fuori città con Melissa, ma era contento di sapere che stava bene.
Parlarono del più e del meno, Stiles fece una piccola menzione a Derek, ma per il momento gli disse solo di aver avuto un nuovo fotografo e che erano molto amici.
Ma figurati se lo sceriffo si faceva fare fesso -Un amico eh Stiles?-
Stiles sbuffó divertito -Si papà, siamo amici. Molto amici, in realtà.- assentì.
Noah rise - Certo, figliolo, come vuoi. Quando ti andrà di parlarne sono qui! E Scott? Lo hai già visto? Il mio nipotino adorato e Lydia come stanno?-
-Grazie papà, davvero- gli disse in tono dolce perché era sempre bello sapere di poter contare davvero su qualcuno, che non l'avrebbe mai abbandonato, e quel qualcuno era proprio suo padre- Ad ogni modo Scott ancora non l'ho ancora visto, contavo di chiamarlo più tardi per organizzare qualcosa, e Tyler e Lydia stanno benone. La situazione sta migliorando.-
Noah sospirò sollevato -Bene Stiles, mi fa davvero molto felice questo, dico davvero. Ora però ti devo lasciare, fatti sentire figliolo, ok?-
-Certo papà, salutami Melissa! Ciao e divertitevi!-
-Ciao Stiles a presto e ti saluta anche lei! Non combinare casini!-
E detto questo buttarono giù, con Stiles che roteava gli occhi alla frase finale del padre. Dai, era un po' imbranato, ancora, nonostante tutto.
Però, era migliorato, rispetto a prima, no?
Sarebbe andato tutto alla grande!
O almeno così sperava.
E proprio quando si stava mettendo il telefono in tasca, Derek lo abbracciò da dietro e gli lasciò un bacio dolce proprio sotto l'orecchio -Andiamo?- gli chiese poi in un sussurro dolce.
Stiles rabbrividì sotto quel contatto -Certo tesoro andiamo- gli disse poi girandosi verso di lui e dandogli un bacio sulle labbra.
Poi entrambi uscirono, mentre Stiles urlava più alla casa vuota che Lydia e Peter dato che ancora stavano combattendo con un urlante Tyler che si rifiutava di mettere chissà cosa, che sarebbero usciti ma tornati entrò breve.
E appena si chiusero la porta dietro di se, lo stomaco di Stiles si aggrovigliò per l'ennesima volta in quella giornata.
E mentre camminavano mano nella mano, sperò che davvero andasse tutto bene.
NOTE AUTRICE:
Salve genteeee !
Come state??
Non linciatemi ! :(
Ieri non sono riuscita a pubblicare, ma ho fatto un viaggio di 5 h in treno ed ero sfinita!
Per cui l'ho pubblicato oggi <3
Ora veniamo al capitolo.. spero che vi piaccia, e ho deciso di fermarmi qui perché voglio approfondire bene il discorso di Derek e tutto quanto.
E anche magari la cena divertente con Scott e cose simili!
Per cui si, sto dividendo di nuovo il capitolo in due parti! Ma spero che non sia un problema per voi, ma davvero ci tenevo tanto al discorso sulla famiglia di Derek!
Per qualsiasi cosa non esitate a scrivermi, soprattutto se avete consigli etc ^_^
Io vi ringrazio come sempre per leggere la storia!
E vi mando un forte abbraccio!!
BlueIrys
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