Capitolo 10
Derek e Stiles durante il tragitto che li avrebbe portati all'appartamento di quest'ultimo, non avevano smesso di baciarsi neanche un attimo.
Si staccavano giusto un secondo per inspirare in quel piccolo frammento di tempo, l'ossigeno necessario per poi riprendere a baciarsi e le mani vagavano lungo tutto il corpo.
Una volta arrivati al condominio, scesero dall'auto, aprirono la porta d'entrata dell'edificio e andarono subito a chiamare l'ascensore, che dopo pochi secondi arrivò al piano terra e dove loro ci si fiondarono dentro, mentre Derek preso dall'impazienza schiacció per ben due volte di seguito il bottone che portava al piano dove dovevano andare per poi essere attirato da Stiles contro le sue labbra e riprendere da dove avevano interrotto.
E una volta che le porte dell'ascensore si aprirono, Stiles e Derek ci provarono davvero a continuare a baciarsi, con Stiles che teneva stretto a se Derek, mentre questi camminava all'indietro, fino a che non fu proprio lui a staccarsi da Stiles - Aspetta Stiles, io non ho idea di dove sia il tuo appartamento camminando in modo normale, figurati se ci devo andare camminando all'indietro- gli fece notare Derek.
Stiles lo guardò e sbatte le palpebre come per riprendersi un attimo - Ah. Giusto. Seguimi - gli disse per poi sorridergli e prendere per mano Derek.
Si misero a correre per il lungo corridoio come due ragazzini, ridendo forte, perché tutte quelle emozioni li stavano sovrastando, e fecero talmente chiasso che si potevano sentire le imprecazioni urlate dai vicini di casa di Stiles, poiché probabilmente erano stati svegliati, una volta arrivati davanti al suo portone.
Stiles prese le chiavi nella tasca della giacca e finalemente aprì la porta - Vuoi qualcosa da bere?- chiese a Derek, e per tutta risposta l'altro gli sfilò la giacca sibilando un - Ma chi vuole bere ora- e se lo strinse contro, premendo forte le labbra su quelle di Stiles a cui sfuggì un mugolio compiaciuto.
Continuarono a baciarsi per un tempo che sembrò interminabile, e nel frattempo avevano raggiunto il salotto, e lì , poco prima di sprofondare sul divano, avevano inziato a liberarsi dei loro indumenti, spogliandosi a vicenda.
E mentre i vestiti man mano cadevano a terra, le loro mani non smettevano di percorrere l'uno il corpo dell'altro, tastandolo con talmente tanta intensità e passione, che era come se loro fossero privi della vista e volessero imprimere nella mente ogni dettaglio del corpo dell'altro.
Stiles fu il primo a cadere sul divano, seguito subito dopo da Derek che si posizionò in mezzo alle gambe di Stiles.
I baci si fecero sempre più frenetici, Derek scese sul collo di Stiles per baciarlo e mordicchiarlo, per poi scendere lungo il petto e gli addominali, come se stesse seguendo una linea immaginaria tracciata sul corpo di Stiles. Intanto le mani di Stiles strinsero con forza la pelle del divano, e vi si aggrapparono ancora più forte quando il respiro di Derek si infranse sull'erezione di Stiles ancora coperta dal tessuto sei boxer, che Derek però si premurò di togliere poco dopo.
Ma un momento prima di dedicarsi all'erezione di Stiles, si prese un secondo per ammirare il corpo di Stiles.
La sua testa era reclinata all'indietro, e il suo petto si alzava e si abbassava allo stesso ritmo dei suoi respiri ansanti .
Sorrise, perché Stiles, lo sfacciato e anche un po' narcisista Stiles che all'inizio aveva odiato così tanto, ma solo perché in realtà ne era attratto terribilmente , e che ora stava imparando a conoscere ed ad apprezzare, era lì, esposto, alla sua completa mercé.
Si abbassò poi, sull'erezione di Stiles, dove iniziò a lasciare baci umidi alternati a piccole leccate, che partivano dalla base per poi soffermarsi sul glande, sulla quale poi passava la lingua attorno tutta la sua circonferenza.
D'altro canto, Stiles, era un chiacchierio continuo.
Le parole che fuoriuscivano dalla sua bocca, che erano più preghiere e il nome di Derek ripetuto come una litania, si trasformarono in sillabe, che si mischiarono poi a gemiti, urlati o sommessi.
-Per l'amore di Dio Derek, è una tortura- gemette frustrato Stiles.
Derek, sorrise un po' non volendo affatto fermare ciò che stava facendo, ma anzi, volendo peggiorare ancor di più la situazione, inglobando il membro di Stiles con la bocca, iniziando un sali scendi lento e calcolato, fino a che, non volendo far venire Stiles in quel modo, si alzò e andò a catturare le labbra di Stiles, che avvolse le proprie braccia sul collo di Derek.
Le labbra si muovevano frenetiche, così come le loro lingue che si scontravano prepotentemente l'una sull'altra.
I baci si alternavano a piccoli morsi, come se si volessero marchiare a vicenda.
Stiles fece correre la mano destra lungo il petto di Derek, sugli addominali, fino ad afferrare il suo membro con la mano, mentre la sinistra la teneva sulla nuca di Derek, dove di tanto in tanto andava a tirarne i capelli, soprattutto nei momenti in cui Derek gli mordeva le labbra, come se volesse fargli capire ancora di più quanto gli piacesse quel gesto.
Derek espirò forte dal naso quando sentì il contatto della mano di Stiles sul proprio membro, e si sentì il corpo ardere quando Stiles prese a frizionare il suo membro, muovendo la mano in modo deciso in su e in giù, e facendo gemere sommessamente Derek, nelle labbra di Stiles.
E poi, senza pensarci due volte, Stiles allargò le gambe, facendo modo che Derek si posizionasse meglio in mezzo ad esse, mentre Stiles allacciava le sue intorno alla vita di Derek, e posizionava il suo membro all'interno della sua apertura, e avvicinandocisi anche con il bacino, per far capire ancora meglio a Derek, le sue intenzioni.
Ma Derek, volendo comunque accertarsi del fatto che Stiles fosse sicuro, si staccò ansimante dal bacio e lo guardò.
Peccato che Stiles non gli diede neanche il tempo di proferire parola che lo ribaciò sussurrando un attimo prima di baciarlo -Prendimi- che Derek, davvero, in quel momento non poté proprio ignorare o lasciarsi sopraffare da qualche insicurezza momentanea.
Stiles aveva già posizionato in modo terribilmente vicino al suo orifizio, il membro di Derek, per cui a lui bastò spingere un po' il bacino in avanti per iniziare a penetrarlo.
Stiles, però, era molto stretto dato che, impaziente com'era, non aveva dato modo a Derek di prepararlo in nessun modo.
Così, mentre Derek lo penetrava molto lentamente, cercando di fargli male il meno possibile seppur fosse una cosa inevitabilmente impossibile, Stiles strinse i denti, dato che faceva dannatamente male, soprattutto perchè lui non era solito concedersi così, anzi.
Ma nonostante lo straziante iniziò, una volta che il membro di Derek fu totalmente inglobato dal corpo di Stiles, le cose andarono meglio.
Ma molto meglio.
Il dolore iniziale si trasformò in fastidio, e poi finalmente in piacere.
Derek, all'inizio era rimasto fermo, in modo tale che entrambi si abituassero.
Stiles all'intromissione, e Derek a tutta quella pressione che sentiva.
Poi, iniziò a muoversi. Dapprima lentamente, poi le spinte si fecero più profonde, più forti, e più veloci.
Derek si abbassò e baciò appassionatamente Stiles, che nel frattempo si era ancorato al collo di
Derek con le braccia, mentre con i polpacci cercava di spingere ancor di più la vita di Derek contro di se.
Gemevano l'uno nella bocca dell'altro, e quando si staccavano per prendere un po' di fiato, dalle loro labbra uscivano gemiti sommessi, imprecazioni, litanie, e i loro nomi ripetuti all'infinito.
Stiles rapito completamente dal piacere si aggrappava a Derek come se stesse per sprofondare in un abisso da un momento all'altro e lui fosse l'unico appiglio a cui potesse aggrapparsi.
Le braccia di Derek erano piene di graffi, così come la sua schiena, mentre il corpo di Stiles era segnato da piccoli morsi che Derek gli dava lungo il collo, le clavicole e le spalle.
-Derek. Oddio, Derek, credo di star per morire- gemette Stiles in preda al piacere.
Derek lo baciò con forza - No Stiles io credo che tu stia per venire. E anch'io - gli disse Derek con una punta di divertimento nella voce, all'orecchio, mentre i gemiti di Stiles si facevano sempre piu acuti, e in egual misura anche quelli di Derek, man mano che si avvicinavano al punto di non ritorno.
Derek, per rendere ancora più intense le sensazioni a Stiles, facendo forza sul braccio destro per tenersi in equilibrio, con la mano sinistra andò a frizionare il membro di Stiles, che dopo poco venne, tra i loro corpi, gemendo il suo nome.
-Stiles- gemette poi Derek, dando un ultima forte spinta, prima di venire anche lui, nel corpo di Stiles.
Rimasero così per qualche minuto, mentre entrambi respiravano sonoramente per riprendere fiato e inglobare più ossigeno possibile.
I loro corpi erano imperlati di sudore e arrossati.
Soprattutto sulla pelle di Stiles dove, pallido com'era, si notava subito il rossore presente sui punti dove Derek lo aveva morso, seppur lo avesse fatto con delicatezza per non fargli male.
-Diamine- disse Stiles, ridacchiando subito dopo.
Già - gli rispose Derek che, contagiato dalla risatina di Stiles, si trovò a ridere pure lui.
-Zuccherino, dovremmo alzarci e farci una doccia- gli propose Stiles.
Derek, che aveva ancora il viso poco distante dall'incavo del collo di Stiles su cui si infrangeva il suo respiro, si girò e lo guardò negli occhi. Poi lo baciò e infine annuì -Va bene, andiamo allora-
gli disse per poi uscire da Stiles, alzarsi e aiutando lui a fare lo stesso.
Si fecero la doccia più lunga di tutte le docce che le donne di solito si fanno dove solitamente cantano a squarciagola le ultime hits del momento, oppure riflettono sulla loro vita.
E non perché fossero impegnati a fare altro, seppur ogni tanto si baciassero o si accarezzassero a vicenda i corpi nudi mentre si passavano il sapone.
Ma perché la doccia di Stiles, in confronto a quella un po' piccina che si ritrovava Derek nel suo appartamento, era una reggia.
Era una doccia posizionata orizzontalmente, le cui pareti erano caratterizzate da delle piastrelle molto particolari, che davano l'effetto di muro in pietra grezza.
Come se non bastasse aveva due soffioni, posizionati l'uno davanti all'altro nei due lati della doccia in modo che fossero paralleli, e le porte erano di vetro e trasparenti.
Uno era fisso, più largo, e aveva un getto più forte.
Mentre l'altro era più debole e poteva essere staccato dalla base per far in modo di poterlo passare su tutto il corpo.
E in fatti, nonostante Stiles avesse finito di sciacquarsi da un po', dovette quasi costringere Derek ad uscire dalla doccia, visto che se fosse stato per lui si sarebbe accampato a dormire lì.
-Sei ingiusto- si imbronciò Derek, neanche avesse due anni.
-No, tesoro, sono giusto. Non puoi continuare a stare dentro quella doccia per sempre. Finirai per scioglierti anche tu e diventare acqua- gli disse Stiles dolcemente, dandogli un bacio veloce per poi finire di asciugarsi.
Derek lo baciò a sua volta ma sbuffó contrariato dall'affermazione di Stiles, che poi esclamò -Ah proposito zuccherino. Bel tatuaggio!.- gli disse Stiles riferendosi alla triskel che Derek aveva dietro la schiena e che Stiles aveva notato però, solo una volta che erano in doccia, visto che prima beh era stato un tantino impegnato.
Derek che intanto si stava asciugando, lo ringraziò -Ti ringrazio. L'ho fatto appena mi sono trasferito qui. Un giorno ti dirò il significato magari- gli disse sorridendo.
Stiles annuì e gli sorrise a sua volta per poi dirigersi verso il salotto.
Derek , rimasto in bagno a finire di tamponarsi i capelli con l'asciugamano, si guardò intorno.
E il viso gli si aprì in in espressione di puro stupore.
Perché prima di quel momento non aveva fatto proprio caso a quello che aveva attorno a se, dato che non si trattava del corpo di Stiles.
Constatò così, che il bagno di Stiles era a tutti gli effetti un bagno di lusso. E notò come le piastrelle nella doccia, fossero riprese lungo tutto il perimetro del bagno, mentre nel pavimento vi era del parquet scuro.
Una volta finito di ammirare il bagno di Stiles ed essersi asciugato e con ancora l'asciugamano in vita, raggiunse Stiles , che lo aspettava in salotto.
Anche perché, quella era l'unica strada che aveva fatto all'interno del suo appartamento e non aveva la minima idea di dove fosse la cucina o la camera.
-Ehm, Stiles non ho nulla qui con me potresti prestarmi un paio di boxer?- gli chiese, un po' imbarazzato, in realtà.
Stiles saltò su dal divano -Uh! Hai ragione zuccherino! Aspetta qui arrivo subito- e detto questo sparí su per le scale che erano posizionate poco davanti il divano.
A cui Derek non aveva fatto minimamente caso.
E guardandosi intorno, notò che davanti al divano vi era un mobile bianco, dallo stile molto minimal e particolare, su cui era poggiato un televisore al plasma. E accanto alla tv c'era un caminetto, uno di quelli a muro, super di lusso.
E Derek rimase un po' imbambolato.
Insomma, sapeva che Stiles fosse un modello famoso e tutto quanto, ma cavoli, quella casa era come un gioiellino.
Però nonostante tutto era davvero bella, e non sembrava pacchiana. Almeno per quello che aveva visto fino a quel momento.
Stiles tornò con un paio di boxer e una maglia - Ho preso la maglia più larga che avevo, e spero che anche i boxer ti stiano- gli disse
-Va benissimo, Stiles, grazie- gli disse Derek per poi tornare nel bagno, mettere l'asciugamano nel cesto dei panni e cambiarsi, con uno Stiles non molto contento della cosa che urlava un - Non mi offendevo se rimanevi qui eh! Mi sarei goduto lo spettacolo!- cui Derek, sentendolo, roteò gli occhi e sbuffó una risata divertito.
Tornato poi in salotto, Stiles aveva acceso la tv e aveva preso una coperta.
Derek si mise accanto a lui, e si accoccolò addosso a Stiles che mise un film a caso alla tv, che guardarono fino a che non si addormentarono.
La mattina dopo fu un po' traumatica.
Il suono incessante di un telefono che continuava a suonare, li fece svegliare di malavoglia, mentre Stiles si alzava per recuperare il suo telefono dalla tasca dei pantaloni che erano ancora a terra dalla sera prima, come anche gli abiti di Derek, quest'ultimo si stropicciò gli occhi e sbadigliò, e vedendo un espressione per niente rassicurante sul viso di Stiles, decise si alzarsi e andare a preparare il caffè.
Stiles rispose scocciato al telefono - Pronto- disse con voce piatta
-Ciao deficiente. Ti sei scordato che oggi dovevi venire a casa mia alle otto a prendere Tyler?- chiese la ragazza dall'altra parte della cornetta.
-Ciao anche a te. E poi no, oggi non dovevo fare niente. È sabato mattina diamine- disse Stiles scocciato.
-Appunto, vai a dare un'occhiata ai tuoi obblighi verso di noi, dopo aver perso la causa- gli rispose poi lei.
Stiles corse in camera sua, lanciando però prima un'occhiata alla cucina, e vedendo Derek che ancora armeggiava con la macchina del caffè, andò indisturbato alla sua scrivania dove dal cassetto prese un fascicolo da cui estrasse un foglio nella quale vi erano scritti gli obblighi a cui doveva sottostare.
E imprecó a bassa voce quando lesse, purtroppo, ciò che la ragazza gli aveva detto al telefono.
Merda.
E ora?
NOTE AUTRICE:
Salve a tutti!
Eeeeh già.
È successo raga.
Spero vivamente che questo capitolo vi piaccia e che non vi deluda!
L'ho riscritto una cosa come.. quattro volte, prima di pubblicarlo.
Ad ogni modo... Chi sarà la ragazza al telefono?
Chi è Tyler?
E che farà Stiles?
Domani saprete.. tutto.
Più o meno.
Però sarà sempre qualcosa in più rispetto ad oggi ;)
Ringrazio, come sempre, tutti coloro che leggono la mia storia!
Vi mando un abbraccio forte, e sbizzarritevi con le teorie!
Mi raccomando!
Un abbraccio !
BlueIrys!
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