Capitolo 1



New York,  Settembre 2018

-Andiamo Stilinski! Fammi vedere di cosa sei capace!-

-Ecco COSÍ ti voglio!-
-Sii più spontaneo-

-Sorridi di più, fammi vedere lo sguardo più sexy che hai!-

Queste erano le urla incitanti di Erica, fotografa professionista che attualmente stava facendo un servizio fotografico a Stiles Stilinski.

Ebbene sì.

Dopo essersi diplomato al Beacon Hills High School, Stiles si era recato nella grande mela in cerca di fortuna, fino a che un giorno mentre camminava per le strade affollatissime di New York, non si imbatté in un volantino spiaccicato alla vetrina di Starbucks, caffetteria dove si recava tutti i giorni per il suo caffè mattutino.

"Cercasi nuovi volti maschili o femminili per la nostra scuola di moda!" così c'era scritto, e ridacchiando, Stiles aveva composto il numero scritto a caratteri cubitali posto poco sotto la scritta di prima e aveva preso appuntamento.

Ma così, per gioco.

Mai si sarebbe aspettato di diventare uno dei modelli più richiesti.

Certo, aveva dovuto fare parecchio allenamento fisico, però doveva ammettere che ora stava decisamente meglio rispetto a prima.

Il suo fisico ora era più tonico e la muscolatura era più accentuata, e aveva anche un piccolo accenno di addominali. E si, era diventato più sicuro di se stesso.

-Oh andiamo Erica! È tutta la mattina che lavoriamo, e io sto grondando sotto le soft box- disse lamentandosi con tutto il nervosismo che aveva in corpo, oramai esasperato e stanco.

Aveva bisogno di una pausa.

-E va bene Stilinski. Vai a prenderti una boccata d'aria- gli concesse Erica mentre si spostava per andare alla sua scrivania, posta in fondo alla stanza dove c'era il pc a cui era collegata via wireless la macchina professionale che usava per fotografare, in modo tale che le foto si sarebbero salvate immediatamente sul pc nello stesso istante in cui venivano scattate.

-Aspetta! Prima voglio vedere qualche scatto- rispose Stiles avvicinandosi al computer della fotografa, dove si potevano vedere gli ultimi scatti eseguiti.

-Ti piacciono?-gli chiese

-Diamine se mi piacciono!- Stiles ammirava quelle foto nella stessa identica maniera con il quale si ammirava un'opera d'arte.

-Sono semplicemente bellissimo non trovi?- chiese ammiccando maliziosamente verso Erica che rispose sbuffando un - Sisi sei stupendo- per sentirsi rispondere un - Grazie gioia- da Stiles, mentre si incamminava verso l'uscita dello studio dove era stato allestito il set fotografico.

Una volta fuori, Stiles si appoggiò svogliatamente contro il muro, si infiló una mano in tasca e prese il pacchetto di sigarette, e avvicinandoselo al viso, ne estrasse una con le labbra e una volta rimesso il pacchetto a posto, prese l'accendino che stava nella tasca posteriore dei jeans, un modello Armani di color grigio scuro ed elasticizzato fatto su misura per lui che gli fasciava perfettamente quelle sue gambe snelle e muscolose, e si accese la sigaretta.

Inspirò un lungo tiro dalla sigaretta per alleviare la stanchezza della mattinata, e poi prese il suo IPhone X dalla tasca destra e iniziò a cazzeggiare controllando i vari social: Instagram, Facebook, Twitter e poi, Tinder. Esatto.

Il sito di incontri.

Stiles adorava avere persone che gli facessero ricordare ogni giorno quanto fosse dannatamente un bel ragazzo, e un ghigno gli si formò su quelle sue labbra sottili e perfette quando lesse l'ennesimo messaggio ricevuto dall'ennesimo ragazzo , visto che gli unici in lista che aveva erano tutti ragazzi dato che era gay , "Sei stupendo. Non sai che ti farei", ma a cui non rispose.

Lui era così.

Rispondeva solo a chi trovava interessante, ma soprattutto bello, e quando gli andava e se gli andava di farlo.

Ah, e ovviamente rispondeva anche quando gli andava di divertirsi un po'.

Insomma, era un ragazzo, ed era single per cui aveva bisogno di svagarsi anche lui ogni tanto.

Quando la sigaretta oramai era finita, diede un ultimissimo tiro, bloccò lo smartphone che rimise in tasca e rientró in studio, ora più carico che mai.

- Stai apposto ora? Possiamo riprendere?-  Gli chiese Erica che stava trafficando nelle impostazioni della sua macchina fotografica.

- Certo tesoro. Diamoci dentro- gli risponde con un ghigno a cui la fotografa ridacchiò alzando gli occhi al cielo e riprendendo il servizio fotografico.

Era sera inoltrata quando finirono ufficialmente il lavoro - Sei stato fantastico Stilinski! Come diamine fai a venire bene in ogni foto non lo so!-

Stiles rise di gusto - Non lo so dolcezza però in compenso so sicuramente chi mi farà venire stasera- le rispose, mentre stava rispondendo ad un ragazzo che gli aveva scritto poco prima su Tinder se gli andasse di divertirsi un po'.

E siccome questo era davvero molto appetibile agli occhi di Stiles, accettò.

- Ma non ti stanchi mai di andare con uno diverso?- Gli chiese Erica mentre sistemava la sua attrezzatura e poi si avviava a spegnere le soft box, le grandi luci che avevano utilizzato per il servizio fotografico.

- Nah. Al momento non ho bisogno di una distrazione come "fidanzati"- disse, mimando le virgolette con le dita per enfatizzare l'ultima parola- e poi al momento sono troppo concentrato sul mio lavoro per pensare a queste cose. Ad ogni modo, devo correre a casa se voglio sistemarmi per la mia uscita, anche se, diciamocelo. Sono già stupendo così, non ho proprio idea di come possa fare per migliorare ancora- disse ridacchiando sicuro di se mentre salutava la fotografa con un bacio sulla guancia. - Ci vediamo domani Erica-

Lei sbuffò davanti a tutta quella spavalderia di Stiles -Sei il solito narcisista senza speranza- per poi salutarlo a sua volta , ma con Stiles non si aveva mai l'ultima parola, e difatti rientrò un secondo in studio giusto per dirle - Ma è così che mi adori dolcezza- facendole l'occhiolino per poi uscire davvero seguito dal saluto urlato dalla fotografa -Ciao Stilinski!- con l'intento di mandarlo via definitivamente.

Una volta arrivato a casa, Stiles si fece cadere di peso sul suo costoso divano in pelle, e guardò il soffitto sospirando.

Era molto cambiato da quando si era diplomato. Era sempre stato un ragazzino sarcastico, ironico, iperattivo, e soprattutto non era mai stato un narcisista.

Ma da quando aveva iniziato a lavorare come modello non solo la sua iperattività era diminuita grazie all'uso dei farmaci , poiché altrimenti non sarebbe riuscito a lavorare in modo decente, ma soprattutto era venuto a contatto con un altro tipo di realtà, dove l'unica cosa che contava era l'aspetto.

Ma non era tanto quello il motivo per il quale era cambiato: semplicemente voleva essere diverso, non più insicuro, e soprattutto anche l'incitamento dal mondo esterno, dove veniva idolatrato quasi solo ed esclusivamente per il bel faccino che portava, aveva fatto sì che anche lui diventasse un po' un Narciso, nonostante il suo sarcasmo non l'avesse abbandonato fortunatamente.

Ed è con questi pensieri in testa, e di cui voleva assolutamente liberarsi, che si alzò dal divano, si spogliò e, non prima di essersi ammirato allo specchio con uno sguardo soddisfatto, entrò in doccia, sperando che l'acqua che scendeva lungo il suo corpo avrebbe fatto scivolare via anche i suoi pensieri, che oramai lo infastidivano soltanto.

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