x. ᴅᴇʙᴏʟᴇᴢᴢᴇ

prima pubblicazione:
[14/12/2018]

ripubblicato:
[25/06/2020]

Jᴀɴᴇ stava camminando per la città senza una meta particolare. Aveva solo bisogno di una boccata d'aria.
La strada adesso era deserta, quindi per sua fortuna aveva un po' di silenzio e calma durante la sua breve passeggiata. Finché non percepì una presenza alle sue spalle.

«Ciao, Jeanette» disse una voce alle sue spalle.

Jane sbuffò sapendo benissimo chi fosse.

«Flynn...» si voltò ed era proprio lui stando composto ad osservare la bionda. «Credevo non fossi qui.»

«Credevi o speravi?» lui inarcò un sopracciglio.

«Entrambi» rispose lei con tutta sincerità sorridendo freddamente.

Flynn fece una breve risata amara andando poi dritto al punto: «So che sei qui per fare riemergere l'umanità a tua sorella... Ma dacci un taglio, le sue emozioni si sono spente per sempre e non c'è niente che tu possa fare.»

«Questo è quello che pensi tu» ribadì lei senza timore.
Si avvicinò a lui di qualche passo, «ma io la salverò. Fosse l'ultima cosa che faccio. E non ti conviene provare a fermarmi.»

Flynn la guardò affatto minacciato da quelle parole.
Invece, si mise a ridere. «Wow... Leanna deve essere fortunatissima ad averti come sorella» strinse i pugni e Jane cominciò a tossire forte. Si inginocchiò cominciando a sputare sangue.

«Ti do un consiglio, biondina... Mai minacciarmi. Perché coloro che l'hanno fatto... Sono morti e bruciati all'inferno» l'ultima frase inorridì Jane ma fece sorridere Flynn ancora di più. «Oh già, aspetta... Tu ci sei già stata. A proposito, com'è stata la visita laggiù nell'Oltretomba? Come vanno le faccende? Ti hanno torturata molto? Perché se è così... Vuol dire che stiamo andando a cavallo.»

Rise di nuovo e poi sciolse i pugni. Jane tornò a riprendere fiato. «No, dico sul serio... Voglio sapere quanto ti abbiano torturata laggiù... Lo avrei fatto anch'io, ma sai com'è... Ero occupato a dare una mano a tua sorella a diventare una vera squartatrice. Ha imparato da me tutti i trucchetti divertenti per torturare e uccidere una persona... Lei è un'ottima studentessa» disse lui divertito soprattutto sapendo che ciò infuriava la bionda. Avanzò di qualche passo verso di lei.

«Comunque ritorniamo a noi... Hai imparato la lezione? Hai capito che non sei e non sarai mai più la ragazzina buona e innocente di una volta? Sei un vampiro, una creatura della notte, Jeanette, comportati da tale! Tua sorella non può essere salvata e non ti consiglio nemmeno di tentare, se non vuoi che lei ti sbudelli viva e credimi se ti dico che ne è capace. Quindi smettila di fingere di essere una santa quando sai bene che sei solo una troia ficcanaso e fatti gli affari tuoi!» Jane non disse o fece niente scrutandolo semplicemente con uno sguardo assassino. Flynn iniziò a perdere la pazienza. «Facciamo così: tu te ne vai, e io così non ti uccido» la prese per il collo cominciando a strangolarla.

Lei al posto di farsi intimorire, gli sputò del sangue di prima in faccia. «Brucia all'inferno!» fu la sua risposta.

Lui fece un sorriso beffardo.
«Sai, stavo per dirti la stessa cosa.»

Così lui fu pronto ad ucciderla, ma qualcosa lo bloccò: era letteralmente bloccato e non riusciva a muovere un muscolo.

«Ma che...» mormorò lui confuso e guardò oltre le spalle di Jane: c'era una donna sulla sessantina che si stava avvicinando a passo affrettato. Aveva capelli corti alla sale e pepe, occhi chiarissimi che non smettevano di guardare l'uomo in cagnesco. Lei teneva la mano tesa rivolta verso di lui.

Flynn ricambiò lo sguardo da omicida. «Tu... Brutta stronza!» sbraitò facendo cadere Jane a terra.

«È così che tratti una signora, dolcezza?» disse lei affatto intimorita dall'angelo nero. La donna aprì il palmo della mano tenendo tra le dita un rosario argentato rivolto verso Flynn che alla sola vista dell'oggetto sacro trasalì: ecco uno dei suoi punti deboli grazie al quale la donna era capace di controllare tutte le mosse di Flynn semplicemente avvicinandosi a lui.
Jane lo trovò molto interessante: così c'era un modo per fermare quel bastardo.

«Potrai anche fare il bullo fighetto con quelli inferiori a te, ma ricordati che non sarai mai quello più potente» aggiunse la donna con fare minaccioso.

Lui la guardò e fece un sorriso malefico. «Per ora!»

Lei ricambiò il sorriso. «Ti consiglio di andartene, Orthros.» Jane raddrizzò le orecchie: dunque era quello il vero nome dell'angelo nero?

Lui si alzò e la guardò in cagnesco. Poi si girò per guardare la vampira che ricambiò lo sguardo.
«Con te non ho finito» detto questo, il demone sparì.

Jane guardò la donna con gratitudine. «Mi hai... Salvata.»

Lei inarcò il sopracciglio. «Oh no, ho solo minacciato un demone perché alla TV non c'era niente di interessante e quindi non sapevo che fare» disse lei sarcastica guardando la vampira come se fosse un'idiota. «Certo che ti ho salvata, tesoro.»

La bionda scrutò la donna con fare stranito ma la guardò comunque con gratitudine. «Beh... Grazie. Comunque sono Jane» le pose la mano.
La donna non la strinse.
Invece fece un sorrisetto e girò i tacchi.

«Faith» disse il suo nome allontanandosi.

«Aspetta!» cominciò la ragazza, ma l'angelo era sparito.

Jane sbuffò. Aveva tante domande da porle. Era sicura che questa Faith fosse una dei buoni e senza alcun motivo, si fidava ciecamente di lei.

Lena camminò per il bosco senza meta. Stava pensando a sua sorella e ai tanti problemi che le avrebbe causato se fosse rimasta a lungo.

Lei doveva impedirlo.
Sapeva benissimo quali fossero le intenzioni di Jane: farla ritornare umana, ridarle le emozioni, ma tutto ciò l'avrebbe indebolita, anzi uccisa.

«Dobbiamo parlare, Leanna» disse Flynn che era appena comparso alle sue spalle.

Lei si girò fulminandolo con lo sguardo. Si avvicinò a lui e senza esitazione gli diede un pugno in faccia, ovviamente non bastò per fargli del male.

«Perché non mi hai detto niente, eh? Avanti, Flynn, parla! Avevi detto che mia sorella era morta, perché?!!» gridò lei infuriata.

«Non c'è bisogno che tu ti arrabbi» ribadì lui guardandosi le unghie.

«Non c'è bisogno che io mi arrabbia?!! Hai detto che l'avevo uccisa, mi hai mentito, PERCHÉ!!!»

«Perché altrimenti tu avresti scelto lei al posto del potere che hai adesso» rispose lui facendo spallucce. Ma lei inarcò le sopracciglia confusa. Lui invece sbuffò.

«Leanna, è talmente basilare... A volte mi stupisco del fatto che tu sia ancora viva nonostante il tuo cervello sia tanto grande quanto una noce.»

«Non osare prendermi per il culo, Flynn. Parla e in fretta!»

Il demone alzò gli occhi al cielo per poi parlare: «Ebbene, sapevo che se Jeanette fosse rimasta per sempre al tuo fianco, ti saresti rammollita e non saresti mai diventata un vero vampiro. Lei ti avrebbe fatto il lavaggio del cervello, Leanna, e ti avrebbe convinta ad amare al posto di prendere potere e io dovevo impedirlo.»

«Dovevi?» ripeté Lena incrociando le braccia. Flynn prima di continuare si avvicinò a lei e le appoggiò le mani sulle spalle.

«Mia cara, forse non ci crederai, ma ti dico... Che io tengo a te.»

Lena trattenne una risata. «Già, lo so, Flynn... E invece tu sai che io in realtà sono un unicorno?» disse lei ironicamente scuotendo il capo.

«Non ci credi e non ti biasimo ma voglio solo farti sapere che è così... Una ragazza forte e ambiziosa come te non poteva rischiare di diventare una pappamolla sensibile e priva di potere come Jeanette. Per questo dovevo fare in modo che tu non la rivedessi mai più. Quindi ti ho detto che l'avevi uccisa quella notte in cui ti stavi trasformando, in fin dei conti stavi veramente per farlo. Avresti dovuto vederti, Leanna... Mentre ti nutrivi di lei. Ma comunque prima che lei morisse per davvero, te l'ho strappata dalle mani e l'ho trasformata. Lasciarla a morire non sembrava il caso, anche perché come già sai, era lei che avrei dovuto trasformare e non te. Ecco qui.»

Ebbene sì, la prescelta originale di Flynn sarebbe stata Jane. Anche gli angeli neri avevano dei prescelti da trasformare e poi custodire. Il loro compito era di stare con loro finché non avessero spezzato completamente la maledizione. Questo era ciò che Lena sapeva.

Comunque dopo quella dichiarazione, la vampira lo guardò con disprezzo. Si girò e fece per andarsene, arrabbiata. «Leanna...» continuò lui.

«Intanto non chiamarmi così!!» sbottò lei girandosi. «Secondo: tu mi hai mentito, Flynn, ti sei preso gioco di me!!»

«Non alzare il tono di voce c-»

«Sta zitto bugiardo pezzo di merda, io ho chiuso con te, hai capito?!! Ti vedo un'altra volta e ti spacco la faccia! Non voglio rivederti mai più!»

«Va bene» disse lui tranquillamente. «Ma poi non venire a supplicarmi per aiuto, cara.»

«Oh, non ci contare, Wellington.»

«Ma prima fammi sapere... Perché ti importa così tanto se le tue emozioni si sono spente, eh? Ti importa ancora della tua sorellina?»

«Certo che no» disse lei come se fosse logico. «Il punto è che tu mi hai presa in giro e non hai fatto altro che dirmi bugie. Perché se mi avessi detto prima che Jane non era morta-»

«Se te l'avessi detto prima, come ho appena spiegato, avresti scelto lei e non il potere. Voglio solo il meglio per te, Leanna.»

«Come no... Tu...» ricominciò indicandolo e avanzando nuovamente di qualche passo. «Non vuoi altro se non potere e controllo, te lo posso dire perché ti conosco da secoli e ti si legge in faccia che sei ossessionato dal dominio, ma di me non ti importa un cazzo. Tu mi sfrutti solo per prenderti delle stupide anime e non per altro, bastardo manipolatore. Dimmi... E se non ti dessi l'anima di Thomas quando l'avrò ucciso? E se ne approfittassi del suo sangue e poi bruciassi il corpo, eh??»

Flynn con velocità innaturale si avvicinò a lei e la strinse per il collo.
«Allora sappi che ti farò soffrire molto, cominciando a uccidere tua sorella. Credi davvero che non te ne importi proprio niente di lei, ma non appena la vedrai morire lentamente e dolorosamente allora capirai perché voglio quelle anime. Sono riuscito a spegnere le tue emozioni ma te le posso anche far riaccendere e farti provare dolore e tristezza. A te la scelta, Leanna» detto questo la lasciò andare e sparì.

Lena cercò di riprendersi riflettendo su ciò che aveva detto Flynn. Aveva ragione?
Nonostante fosse un mostro senza pietà e senza cuore provava ancora per sua sorella ciò che chiamavano amore? Impossibile, pensò lei, l'amore che un tempo provava per la sua famiglia era sparito, non esisteva più. Come aveva detto lei a Jane, l'avrebbe anche uccisa senza farsi scrupoli.

La dolce e generosa Leanna Josephine Carver che tutti adoravano grazie allo splendido sorriso che regalava ogni giorno a chiunque incontrasse per strada, gli occhi che esprimevano gioia e il suo gran cuore...
Beh, lei se n'era andata. La sua morte, aveva addolorato tutti i suoi conoscenti che continuavano a dirsi che quella povera ragazza, figlia minore del conte britannico Alexander Beau Carver, era sorvegliata dagli angeli e che riposava in paradiso con il Signore.

Ma invece non avevano capito che per lei, l'inferno era solamente iniziato. Ma almeno ciò le aveva permesso di conquistare potere e forza.
Nessuno poteva fermarla.
Nemmeno la persona che in passato aveva amato di più, ovvero Jeanette.

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