20.

Alyssa aveva bisogno di parlare con qualcuno e quel qualcuno era l'amica Julia. L'aveva chiamata per sapere se poteva raggiungerla nonostante l'ora non proprio convenzionale ed avuta la conferma, aveva preso un taxi ed era andata da lei.

Le aveva raccontato tutto, mentre Julia la ascoltava attentamente.

«E te ne sei andata così?» aveva chiesto poi l'amica.

«Scusa, che potevo fare?! Non aveva risposto ed io ero così arrabbiata che non riuscivo più a guardarlo.» aveva detto mentre si stringeva al petto le sue ginocchia, seduta sul divano.

«In effetti mi sarei arrabbiata anch'io. Non era proprio un discorso che ti doveva fare.» aveva sottolineato. «Sono felice che tu sia venuta. Mi mancava parlare con te.»

«Infatti sono qui per questo. Vorrei che mi aiutassi a chiarire le idee.»

«Infatti ti ho ascoltata. E lasciamelo passare, ma in una coppia fa bene avere uno scontro, proprio come quella che avete avuto voi. Si vede che la vostra storia è seria e litigi come questo è normale che capiti, ed aggiungo menomale. Cioè avete vissuto sempre bei momenti, come due ragazzini che hanno paura di litigare altrimenti pensano che non si amano più. Così potete mettere alla prova la vostra relazione.» aveva detto Julia, convinta di ciò che diceva. «Avete superato il discorso della distanza futura, e se superate anche questa, allora lui è quello adatto per te. E poi, siccome è un bel ragazzo, e sicuramente a letto sarà bravissimo, ti consiglio di farci pace subito. Te lo assicuro, il sesso di riappacificazione è il migliore, credimi.»

«Perché devi ricondurre tutto al sesso, me lo spieghi?!» aveva detto Alyssa alzando gli occhi al cielo.

«Sto provando a risollevarti il morale, Alyssa.» aveva risposto sulla difensiva.

«Devi solo aiutarmi a capire. . . »

«E secondo te cosa sto facendo?»

«Non sembra proprio. . . » 

«Allora sarò onesta.» aveva detto Julia, ritornando seria. «Ho sentito tutto il tuo racconto, e secondo me lui si è comportato così perché teme che una volta che tu finisca gli studi, finisca pure la vostra relazione. Lui rimarrà qui e dovrà girare un po tutta l'America per i suoi incontri e tu avrai finito i tuoi studi e penserà che te ne andrai, troncando quindi la vostra relazione. Per questo sta tagliando i rapporti prima del previsto.»

E quel punto di vista poteva anche essere, ma Alyssa non ne era proprio convinta.

«Potrebbe essere, ma non è solo questo.» aveva risposto Alyssa. «Non l'ho mai visto così, secondo me c'è qualcosa che non mi ha detto.»

«Scusa, c'è qualche dettaglio che ti è sfuggito di raccontarmi?»

In realtà c'era tutta la storia dell'incidente di Ethan, tutte le cure che ha dovuto seguire e gli sforzi dei genitori per permettergli quelle cure. Non se le era sentita di dirglielo a Julia, perché quello era un segreto e raccontare tutto all'amica, significava tradire la sua fiducia.

«So che questo è un periodo abbastanza stressante per lui. Vuole vincere il suo incontro, ed è un po nervoso per questo.»

«E allora ecco la risposta che cerchi, Alyssa. È nervoso per l'incontro, vuole vincere ed è stressato per questo, ed il tuo insistere nel convincerlo a non pensarci lo ha messo all'angolo, ed è diventato aggressivo e ti ha detto tutto questo ma sono sicura che non le pensa. Sono sicuro che si è già pentito.» aveva affermato Julia. «Probabilmente domani ti chiamerà.»




Ethan tuttavia non l'aveva ancora chiamata, né mandato un messaggio. Non si era fatto sentire quella sera, né quei tre giorni seguenti. Lei continuava a controllare il telefono, sperando di non aver sentito arrivare un messaggio o non aver sentito la chiamata. Ma niente.

Lei aveva continuato a fare la sua routine. Prendeva gli appunti durante le lezioni, e provava a studiare durante il lavoro, quando riusciva a finire prima i capitoli del libro che le toccavano. Ma non riusciva a concentrarsi, perché pensava ancora ad Ethan.

Certo, quella sera si era comportato diversamente, e molto probabilmente voleva solo allontanarla, ma sentiva che c'era qualcosa che non voleva dire. Ed era per questo che si era comportato così. Si era detto che sarebbe arrivata in fondo alla questione.

Aveva preso il telefono in mano ma proprio mentre stava per chiamare Ethan, Julia si era alzata di scatto, tutta euforica per scendere fuori dall'ufficio.

C'era un uomo ad attenderla in completo nero con la camicia bianca. Appoggiato ad un'Audi blu notte. Stava fumando una sigaretta, e ad un tratto era spuntata Julia che lo aveva baciato sulle labbra. Lui aveva messo una mano sul sedere per poi affacciarsi dentro la macchina e porgerle un bicchiere di caffè ed un mazzo di rose.

Alyssa si era concentrata su quell'uomo e sembrava che tra lui e Julia c'era un buon feeling. Stavano ridendo, le teste vicine e lui le sorrideva mentre lei non faceva altro che accarezzarlo. 

Ad un tratto lui aveva preso una scatoletta dalla tasca e gliela stava dando a Julia, e lei si era allontanata un attimo da lui.

Ora stavano parlando, mentre Julia aveva cambiato postura. Ora aveva le braccia conserte in chiaro segno di chiusura.

Lui aveva preso il telefono in mano e dopo una breve chiamata aveva fatto chiaro segno di dover proprio andare. Si erano dati un nuovo bacio, lui era salito nella macchina ed era sfrecciato via.

Dopo un po lei era tornata in ufficio, con un'espressione mista tra felicità e la preoccupazione. Alyssa non voleva far finta di non aver visto niente, ma doveva. In fondo toccava a Julia dirle qualcosa. 

Era sua amica e quindi sicuramente ne avrebbe parlato con lei, appena tornata in ufficio.

Ma risposta non c'era stata. Aveva lasciato i fiori, il caffè e la scatoletta sulla scrivania mentre si era assentata un attimo, visibilmente stravolta. 

Non aveva resistito ed era andata a leggere il biglietto.

Ti amo. Ritorna da me.

Questo citava il biglietto. Aveva poi visto la scatola e dentro c'era una fede nuziale.

Quel tizio era il suo ex marito, e lei si era rimessa con il suo ex marito. Alyssa sapeva che quelli non erano affari suoi. Però pensava che tra amiche una cosa del genere si dicesse.

«Volevo dirtelo.» aveva detto Julia, sbucando alle sue spalle, ed il suo tono marcava tutta la colpevolezza che sentiva.

«Da quando ti risenti col tuo ex marito?»

«Da non molto. Più o meno da Natale.»

«Perché non me ne hai parlato?»

«Perché non volevo che pensassi male di lui. . . »

«Ma solo il fatto che ti sentissi con lui, era una cosa che andava detto. E poi, Julia, sai bene che ti tradirà ancora.»

«Ti stai sbagliando, lui è cambiato. Non è mai venuto a trovarmi a lavoro.»

«E questo cosa vuol dire?! Julia, ricordi come ci sei stata male?! Perché ti vuoi fare del male ancora?!»

«Perché io ci voglio riprovare Alyssa! Perché ho bisogno di un uomo affianco a me! Sono stanca di restare sola!»

«Ma New York è piena di ragazzi!»

«Alyssa, svegliati. Tu hai conosciuto Ethan e va bene così. Io quando ero sola tu c'eri?! NO, e lo sai chi c'è stato? Kyle. E ho scoperto che è cambiato moltissimo dall'ultimo periodo. Ho trovato compagnia in lui.»

«Quindi mi stai dicendo che la colpa è mia se ti rivedi col tuo ex marito, che hai sempre definito stronzo?!»

«No, non ti sto dando la colpa. La colpa non è di nessuno. . . È successo, e abbiamo parlato, e più abbiamo parlato e più capivamo che abbiamo fatto una stronzata a lasciarci. E ti ripeto, è cambiato. Non è più l'uomo che conoscevo. So che non ci credi, ma è così.»

«Spero tu capisca che non è vero, Julia. Non voglio che ti ferisca ancora.»

«Non succederà, Alyssa.»




Quel pomeriggio aveva bisogno di parlare con qualcuno dell'errore che stava commettendo Julia ed aveva deciso di bussare alla porta di Ethan, sperando fosse in casa.

Lui era andato ad aprire la porta e senza pensarci due volte l'aveva abbracciata. Pareva avesse capito che qualcosa la turbava, e senza tergiversare, lei si era abbandonata al suo abbraccio.




«Non so cosa fare, capisci?» aveva detto Alyssa, appoggiandosi al petto di Ethan. «Non posso certo mettermi in mezzo alla sua vita sentimentale.»

Erano seduti sul divano, abbracciati. Lui l'aveva lasciata parlare di quello che aveva visto ed era veramente preoccupata per la sua amica. Ogni tanto annuiva, ma più che altro era rimasto in silenzio.

«Effettivamente non puoi metterti in mezzo alla sua vita.»

«E cosa dovrei fare? Accettare la sua scelta nonostante sia una pessima scelta?»

«In realtà sì. Sei la sua amica, e dovresti appoggiarla.»

«Finirà per soffrire.» aveva detto per l'infinitesima volta Alyssa.

«Molto probabilmente, ma la vita è sua, e dovrebbe essere libera di sbagliare.»

«Pensavo che mi avresti dato ragione?»

«Avrei dovuto?» aveva risposto Ethan, ridendo e facendo sorridere anche lei.

«Sono contenta che tu non ce l'abbia con me dopo che me ne sono andata.»

«In realtà dispiace a me.» aveva detto lui, scusandosi sinceramente. «È stato un periodo difficile quest'ultimo per me ed ho completamente sbagliato nel sfogarmi con te.»

«Tutti possono avere momenti no.»

Ed Ethan l'aveva abbracciata forte, accarezzandole i capelli dolcemente. 

Alyssa era rimasta a cenare, per poi tornare a casa sua per dormire. E solo dopo aveva capito che il pensiero di Julia con il suo ex marito l'aveva distratta dal motivo principale per cui era andata da Ethan: voleva scoprire cosa le nascondeva.


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