Capitolo 28


I suoi piedi scivolarono ma per fortuna qualcuno fu più veloce e le impedì di cadere. Nessuno dei presenti ci avrebbe mai creduto se non l'avesse visto con i propri occhi. 

Alesha ci mise un attimo a realizzare cosa sarebbe potuto accadere. Si rimise in piedi illesa, si girò verso il suo salvatore con lo sguardo colmo di gratitudine.

Jason era deluso per il fallimento del suo piano, qualcuno avrebbe dovuto fare i conti con lui più tardi...

Demetra che aveva assistito alla scena si avvicinò al tavolo.

"Ma che problemi hai?! La vuoi smettere di prendertela con lei? Che cosa ti ha fatto?" sbottò contro Jason.

"Ciao dolcezza, vuoi unirti al nostro tavolo? È sicuramente più interessante del tuo..."

Demetra era incredula,  "Ti rendi conto di essere molto ridicolo, Jason?"

"Ah non la pensavi così quando ci hai provato con me..."

"Ho peccato di ingenuità, non potevo sapere che avessi il cervello delle dimensioni di una noce"

Lo sguardo di Jason la fulminò.
"Guai a come parli, la mia prossima vittima potresti essere tu"

"Provaci soltanto, grandissimo bast..."

"Demi!" la chiamò Alesha, "non ti preoccupare, io sto bene per fortuna" disse sorridendo a Ethan.

"Te la stai prendendo per uno scherzo ingenuo" riprese Jason.

"Vorresti farmi credere che tu ti limiti a fare degli scherzi ingenui?!"
La voce di Demetra salì di un'ottava.

"Basta voi due" si intromise Ethan. "Siete troppo rumorosi. State attirando l'attenzione di tutti, datevi una calmata"

Ethan non aveva tutti i torti, dato che l'intera sala si era voltata alle urla di Demetra.

"Per una volta hai detto una cosa sensata, Ethan. Vieni, Alesha, cerchiamo di recuperare la serata rovinata da questo cretino"

Demetra trascinò via la sua amica, la quale si rese conto di non aver ringraziato per bene Ethan.

Gli mimò un grazie mentre tornava al tavolo, seguito da un sorriso.

Ethan, come suo solito non tradì un'emozione.

"Sarei stato più contento se fosse precipitata a terra come una patata, ma forse con tutto quel peso avrebbe causato un terremoto"
Jason scoppiò in una fragorosa risata, coinvolgendo le altre ragazze al tavolo che durante la scenetta erano rimaste immobili come due statue.

Ancora una volta Ethan non sapeva che parti prendere. Avrebbe voluto difendere Alesha ma teneva troppo alla sua reputazione.

"Guarda che non dimentico che sei stato tu a rovinare il mio scherzo, me la pagherai amico"
Il pensiero di Jason era ricco di perfidia.

***

Il mattino dopo, la nostra Alesha si sentiva un po' scombussolata per quanto era successo la sera prima, così decise di saltare la scuola. Era riuscita a convincere la madre a rimanere a casa, dicendole di non sentirsi bene. 

Si rintanò nella sua stanza, sotto le coperte per rendere più credibile la sua sceneggiata.

Nessuno la poteva vedere ma così facendo alleviava un po' il suo senso di colpa per le bugie che stava dicendo.

Più tardi avvertì Demetra, così che non l'aspettasse inutilmente fuori scuola, e riportò la stessa versione che aveva dato alla madre.

"E io non ti credo invece" ribatté Demetra all'altro capo del cellulare, era una tipa tosta, non era facile convincerla.

"Secondo me non vuoi venire a scuola perché hai paura di incontrare Jason. Tranquilla Alesha, ci penso io a quel mostro, ce la pagherà cara, vedrai!"

La ragazza stava già architettando una vendetta con i fiocchi.

"Non è per quello, davvero non mi sento bene" simulò una tosse, "potrei avere anche la febbre..."

"Mmm... va bene, allora riposati. Ci sentiamo più tardi"

"Ok, a dopo Demi" un altro colpo di tosse e attaccò.

Alesha era così felice di aver legato con Demetra, finalmente aveva un'amica!

Ma dopo pochi secondi questo la fece sentire peggio, la prima amica che aveva dopo tanto tempo e già rischiava di tradire la sua fiducia.

In realtà la ragazza aveva colto nel segno quando diceva che Alesha non voleva andare a scuola per via di Jason, iniziava ad avere paura di lui e delle cose che poteva fare.
Però c'erano anche dei lati positivi nello stare a casa...
I suoi erano usciti per andare a lavoro e anche suo fratello non c'era, quindi aveva la casa tutta per sé.

Avviò Netflix e si preparo una tazza di cereali.

Dopo tre ore di serie tv la nostra Alesha iniziava a sentire le palpebre pesanti, quando sentì il cellulare squillare di nuovo.

"Pronto?"

"Sono io, perché non sei venuta a scuola?"

"Ciao Ethan, beh ecco... non mi sento bene"
Riprese la sceneggiata con tanto di tosse.

"Dimmi Alesha, sembro tanto stupido?"

"Co-cosa? No, perché me lo chiedi?"

"Perché so bene che non è vero che stai male..." ci fu un sospiro, "sto arrivando"
E riappese.

"Oh no! Cosa starà facendo Ethan?" pensò Alesha, "Come avrà capito che fingevo?!"

Avviò di nuovo Netflix ma la sua mente navigava altrove.

Dopo circa quindici minuti sentì il suono del campanello.

E indovinate chi era...

"Ethan che ci fai qui? Hai marinato la scuola?"

"Sono venuto a trovare la mia amica malata"
Le ultime parole le accompagnò a due virgolette mimate nell'aria.

"Come facevi a sapere che ero a casa?"

"Conoscendoti non potevi dirmi una balla, per tenere fede alla tua versione ti saresti sicuramente rinchiusa qui. Che stavi facendo?"

"Niente, un po' di tv" confessò lei, un po' a disagio rendendosi conto di essersi fatta vedere in pigiama.

Seguirono dei secondi di un silenzio imbarazzante.

"Ti andrebbe di guardare qualcosa insieme?" azzardò.

Ethan fece spallucce. "Non hai detto di essere malata?"

"Sto un po' meglio adesso, non credo di essere infetta" dichiarò con un largo sorriso.

"Va bene, ma il film lo scelgo io!" ordinò con un tono che non ammetteva obiezioni.

Salirono su in camera sua e Ethan molto democraticamente afferrò il telecomando e avviò un cult.
Alesha prese posto di nuovo tra le sue lenzuola, ancora calde, lui invece preferì mettersi a terra, ai piedi del letto.

La ragazza stava quasi per chiedere a Ethan di prendere posto accanto a lei, ma poi pensò che fosse meglio così.

Rimasero in silenzio per la prima mezz'ora con gli occhi incollati allo schermo, quando Ethan si girò a guardare Alesha con suo grande stupore incontrò il suo sguardo nella penombra.

"Cosa c'è?" chiese lei.

"Ero convinto che ti fossi addormentata"

"Come mai?"

"Credevo che questo film non ti sarebbe piaciuto"

"No, anzi è molto bello! Come si intitola?"

Il ragazzo si girò completamente verso di lei, "mi stai dicendo che non sai chi è Capitan America? Ti prego, non mi dire che non hai mai visto gli Avengers!"

"Mmm... credo di no"

Il volto di Ethan era incredulo, ma poi, per qualche strano motivo, scoppiò in una improvvisa risata.

Alesha lo guardava divertita e perplessa.

"Ok, è deciso, guarderemo tutti I Marvel insieme! Mi ringrazierai più tardi" dichiarò lui, una volta ripresosi.

La bruna non poté che accettare con piacere perché il film le stava piacendo molto.

Ethan diede un'occhiata all'orologio, "è meglio che vada adesso"

Alesha asserì un po' dispiaciuta e lo accompagnò al piano di sotto.

*spazio autrice*
Ciao a tutti, ho preso in prestito questo spazio perché mi volevo scusare per la mia assenza, sono tanto dispiaciuta di non aver più aggiornato, ma ho avuto tanti problemi personali...  Ho notato che in tanti speravate ancora in un mio aggiornamento, sono davvero mortificata, cercherò di aggiornare in maniera costante. Spero che nonostante tutto mi possiate perdonare😞 fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo ☺️

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