Capitolo 15
Ethan era lì, immobile e pallido, come se fosse in presenza di un fantasma. Teneva il cellulare vicino all'orecchio e ai suoi piedi c'erano due sacchetti di plastica colmi di alimenti.
"Ti richiamo" mormorò prima di attaccare. "Che ci fate qui? E soprattutto, come mai siete insieme?"
Lo sguardo del ragazzo era pieno di stupore.
"Fatti gli affari tuoi, Ethan. Siamo qui per fare un po' di shopping. Tu piuttosto?" chiese Demetra, indicando i sacchetti con un cenno della testa.
"Faccio la spesa" fece spallucce. "Fatemi vedere un po' che guardate!"
Si avvicinò alla vetrina del negozio e osservò il vestito rosso.
"White, sai che non rientra nelle tue possibilità?" chiese maligno, voltandosi verso la ragazza. Probabilmente si era accorto di come Alesha guardava quel pezzo di stoffa.
Come poteva Ethan essere tanto crudele? Era forse perché avevano litigato?
Automaticamente a quelle parole Alesha iniziò a far cadere silenziosamente, delle lacrime lungo le sue guance. Sapeva esattamente che quell'abito non l'avrebbe mai visto sul suo corpo. Non avrebbe mai saputo cosa significasse sentirsi belle, almeno per una volta. Le lacrime erano inevitabili a quella constatazione, ma a fare male era stato il suo tono sprezzante nel pronunciarla.
"Non trattarla in questo modo!" Demetra si infuriò col biondino, fulminandolo con i suoi occhi azzurri. Lo odiava, era chiaro.
"In quale modo? Ciò che ho detto è vero e lei lo sa. Ora vado, ho gli allenamenti" disse guardando l'orologio.
"Addio" aggiunse mentre afferrava le buste dal pavimento e si allontanava con lunghe falcate, senza voltarsi indietro.
"Non dargli retta, Alesha! Parla così solo perché è uno stronzo insensibile" cercò di consolarla l'amica.
"Io non lo capisco... Prima sembrava che... E poi... Si comporta così... " non riusciva a terminare le frasi, a causa dei singhiozzi. Si coprì il volto con le sue mani.
"Non piangere, Alesha. Adesso ci sediamo a un bar e ti sfoghi un po', ok?" le mise un braccio intorno alle spalle, con fare protettivo.
La ragazza riuscì ad annuire e insieme si diressero al primo tavolino vuoto che trovarono.
Una volta sedute, Demetra tirò fuori un pacchetto di fazzoletti dalla borsa, e lo porse ad Alesha, che la ringraziò mentalmente.
"Raccontami tutto ciò che vuoi. Ti ascolto"
La ragazza esitò per qualche minuto e dopo aver vinto la battaglia contro sé stessa e aver fatto una lunga soffiata di naso, iniziò a parlare.
"è una storia lunga... " diede un'altra rumorosa soffiata, "Ethan mi odia, ma non so perché."
"Lui odia tutti, è sempre..."
"No, no" la interruppe, "io e lui eravamo amici, mi stava aiutando a fare una cura dimagrante e..."
Demetra la fissò con la bocca spalancata, "che cosa?" boccheggiò.
Alesha annuì con la testa, come se bastasse a dare una motivazione.
'sarà forse un altro dei suoi sporchi giochetti?' pensò la sua amica.
"Alesha, non dovresti fidarti di lui. Lo conosco bene e niente di ciò che fa è lasciato al caso"
"Che vuoi dire?" le chiese con preoccupazione.
"Che potrebbe avere delle motivazioni ben più grosse di quelle che ti ha detto."
Alesha ripensò alla conversazione avuta quella mattina con lui.
Aveva detto che le persone pensano prima ai propri benefici che ad aiutare gli altri.
In effetti aveva senso con ciò che stava dicendo Demetra.
Forse lei conosceva il vecchio Ethan. Il nuovo Ethan, quello di Alesha, non farebbe mai una cosa del genere alla sua amica. Vero?
"Che può mai volere mai da me? Io sono solo una 'lurida cicciona'..." disse, citando lo stesso Ethan.
"Chi l'ha detto questo?"
Lo sguardo di Alesha si posizionò sul portatovaglioli bianco che c'era sul tavolo, iniziò a passare un dito sul rilievo, che indicava il numero del loro tavolo.
"Ethan" mormorò. La risposta era quasi ovvia.
Dopo qualche secondo, Alesha notò le nocche di Demetra stringere il bordo del tavolo, farsi bianche. Alzò lo sguardo sul volto e la vide a occhi chiusi e fare respiri profondi, cercando di mantenere la calma.
"Io. Lo. Ammazzo" scandì, furiosa.
La bruna si spaventò. Aveva capito che quando c'era di mezzo Ethan, Demetra diventava irascibile.
"Ma questo è successo prima che mi chiedesse scusa!" Cercò di giustificarlo.
Demetra aprì gli occhi color ghiaccio e li pose sul viso paffuto avanti a sé, confusa.
"Che vuol dire 'prima che chiedesse scusa'? Ethan non è il tipo che chiede scusa a qualcuno."
"Beh, non l'ha detto proprio... Esplicitamente. È venuto a casa mia e mi ha portato la dieta da seguire. È stato molto dolce" finì con un sorriso timido.
Lo sguardo di Demetra si rilassò un po'.
"Alesha, sei troppo buona. E non va bene. Ma c'è una cosa che non ho capito... Com'è nata questa storia?"
Alesha le raccontò per filo e per segno l'incontro con Ethan, il patto che ha voluto stringere con lei, evitando però di parlare di Matt, l'allenamento e l'ultimo litigio. Demetra era una buona ascoltatrice, annuì in silenzio a ogni parola che le si veniva detta.
"... E non so perché si sia arrabbiato tanto e perché ce l'abbia con me" , si rabbuiò.
"Devo dire che non me lo ricordavo così strano" commentò assente l'amica.
Demetra era confusa, ma anche preoccupata per la sua nuova amica, troppo ingenua e buona.
"Lo rivedrai ancora?"
"Non lo so" ammise l'altra.
Ad Alesha dispiaceva aver perso il suo primo amico, anche se lo conosceva da poco, e non sempre l'aveva trattata bene.
"Ale, non posso obbligarti a non vederlo più, però ti chiedo di fare attenzione..."
"Buonasera ragazze, cosa vi porto?" Irruppe un cameriere, con un gran sorriso e un blocco pronto per segnare l'ordinazione.
"A me un milk shake al cioccolato. Ale, tu?"
"Per me un centrifugato di frutta, grazie."
Il cameriere segnò tutto e si allontanò, riservando un ultimo sorriso alla bruna dalla carnagione scura.
"Sai una cosa, non parliamo più di Ethan, almeno per oggi. Piuttosto... Voglio sapere: c'è qualche ragazzo che ti piace?" Chiese curiosa Demetra, sporgendosi sul tavolo per guardare meglio Alesha, che impallidì all'istante.
Non poteva dirle della sua cotta per Matt, si sarebbe vergognata troppo.
"No" mormorò a bassa voce.
"Non ci credo" dichiarò sicura di sé, muovendo la folta chioma scura.
"Ok. Beh in realtà c'è qualcuno, ma..."
"Dimmi chi è. Dimmi chi è." La supplicò l'amica, spalancando gli occhi speranzosi. Sembrava una bambina che chiedeva disperatamente un giocattolo ai propri genitori.
"Non posso dirtelo" rivelò Alesha.
Demetra sbuffò, riappoggiandosi allo schienale della sedia.
"L'importante è che non è Ethan" disse e scoppiò in una gran risata, contagiando anche Alesha.
Non avrebbe mai guardato Ethan in quel modo. Certo, era un bellissimo ragazzo. E aveva degli occhi verdi stupendi... Alesha avrebbe passato intere ore a studiarli... Ma a lei piaceva Matt!
Matt era gentile e dolce, proprio come il ragazzo dei suoi sogni.
In quel momento arrivò il cameriere con le loro ordinazioni.
"Com'è?" Domandò un po' disgustata Demetra, guardando la bibita verde dell'amica.
Si chiedeva come avesse avuto il coraggio di ordinarlo.
"Buono." Constatò Ale dopo un lungo sorso. "Vuoi assaggiare?"
Mossa dalla curiosità Demetra assaporò quel gusto misterioso.
"L'aspetto non è dei migliori, ma il sapore non è male. Vuoi provare il mio?"
Alesha stupì perfino sé stessa con la sua risposta: "no, grazie"
Qualche settimana prima l'avrebbe fatto senza pensarci. Il cioccolato lo sognava perfino la notte. Il suo era amore puro verso quella bontà.
"Ah quasi dimenticavo! Sabato ci sarà la festa di un mio amico, l'ho organizzata io, vorrei che venissi anche tu."
"Grazie dell'invito, ma non sono mai stata a una festa"
"E qual è il problema? Sarà la prima" scoprì i suoi denti in un meraviglioso sorriso di incoraggiamento.
Alesha diede un altro sorso al centrifugato, prendendo tempo.
"Va bene" rispose per far felice l'amica.
Se la festa andava come lo shopping ad Ale andava più che bene.
Demetra emise un urletto di gioia e battè le mani.
"Ci divertiremo, vedrai! Oh, dobbiamo cercare un vestito per te! Andiamo, è già tardi!"
La ragazza lasciò una banconota sul tavolo e trascinò l'amica, senza permetterle di finire la sua bibita.
Una euforica Demetra mise a soqquadro interi negozi, facendo provare una montagna di vestiti alla povera Alesha.
Alla fine la ragazza aveva un vestito per la famosa festa. Iniziava a sentirsi emozionata all'idea di andarci. O forse era Demetra che con il suo brio rendeva il tutto più eccitante.
Tornarono al parcheggio con due enormi buste piene di abiti e accessori, che a fatica fecero entrare nel portabagagli. Per fortuna il tempo era migliorato, non pioveva più.
Alesha era contenta di come aveva passato quella giornata, era bello avere un'amica finalmente.
Ma durante il viaggio di ritorno in macchina vide qualcosa di strano.
"Non vedo l'ora che arrivi questa festa, la sto organizzando da mesi" stava dicendo Demi.
Lo sguardo di Alesha era perso fuori, a guardare le strade superaffollate.
"Spero vivamente che vada tutto bene. Non potrei mai..."
"Aspetta! Puoi fermarti un attimo?" la interruppe Alesha un po' allarmata.
"Cosa?"
"Mi sembra di aver visto qualcuno. Puoi accostarti?"
Demetra fece come le era stato chiesto, in fretta, così Alesha poté vedere meglio.
Ma le sembrava di star sognando.
Su una panchina di fronte a lei c'era Robert, suo fratello, che stava baciando appassionatamente una ragazza.
Alesha non poteva crederci, aveva la bocca spalancata per lo stupore.
"Va tutto bene?" Chiese cauta Demetra, riportando la mente di Alesha nell'abitacolo.
La ragazza era troppo shockata per poterne parlare.
"Sì, va tutto bene" mormorò. "Andiamo" disse poi, riservando un'ultima occhiata al fratello, ignaro che la sorella lo stava guardando, in quel momento.
Povero Robert, c'erano guai seri ad aspettarlo a casa... Avrebbe dovuto affrontare il ciclone Alesha.
*Spazio autrice*
Buonasera cioccolatini! 🍫 Sono qui per annunciare una novità. Ho deciso di rivelare sotto ogni capitolo, un nome del cast della storia. Oggi rivelerò il volto di Demetra, mi sono ispirata a...
Jessica Szohr, alias Vanessa di gossip girl.
Alla prossima 😘💖🐼
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