Capitolo 7 🍊
_Baby boss sa unire anche dopo la vista di due capezzoli_
Jeongguk rimase a guardare mortalmente affascinato, i movimenti di Jimin.
Egli ballava sotto gli occhi di tutti, lasciando che i suoi piedi producessero rumore. Ballava come se ogni respiro fosse un passo e il ritmo il suo sangue. Era inspiegabile la sua maniera di trasformarsi in un tumulto di movimenti ora delicati, ora erotici. Era così dannatamente strabiliante mentre la luce del sole fuori dalla finestra illuminava la sua figura che Jeongguk, seduto a terra in fondo alla classe, si ritrovò a stringere le gambe allungando la maglia per quella reazione involontaria. La figura di Jimin era tonica e forte, ma i suoi movimenti erano comunque perfetti, così tanto che si chiese come fosse possibile tanta leggiadria.
Jeongguk si era fottutamente eccitato guardando Jimin ballare e si sentì così ridicolo che dovette trattenersi dal lasciare la stanza nel bel mezzo del nulla. Comunque non sembrava buona idea camminare in mezzo a tutti con quella roba tra le gambe.
Persino l’insegnante aveva gli occhi su di lui, già prediligendolo come miglior studente dell’accademia.
La danza finì e la musica si interruppe. Jimin aveva il respiro pesante e nella stanza non ci fu nessun rumore finché l’applauso di tutti ruppe il silenzio, esplodendo tra le mura.
Al ragazzo si inumidirono gli occhi e Hoseok iniziò ad urlare qualcosa su quanto fosse magnifico, su quanto fosse bravo e mitico ma Jimin aveva la testa altrove.
Tirò giù la maglia, sistemandola con gli occhi fissati in fondo alla classe, dove Jeongguk lo guardava ancora incantato. Lasciò andare un sorriso mentre il respiro si calmava e lo vide girare velocemente il capo. Lo aveva visto attraverso lo specchio il suo sguardo sul corpo.
Era differente da tutti. Il suo sguardo bruciava la pelle.
Beccato Gguk. Jimin si voltò verso la professoressa.
«Puoi andare a sederti Park. Ancora complimenti.» ella sorrise seguendolo con lo sguardo mentre si sedeva accanto ai suoi compagni.
La lezione continuò con diverse dimostrazioni.
«Sei sicuro di non dover essere tu l’aiutante della prof?» chiese Hoseok con gli occhi orgogliosi stringendosi a Jimin.
Il minore gli accarezzò la schiena «Tu resti imbattibile.» e lo pensava davvero. Hobi aveva movimenti davvero fluidi. Avevano semplicemente stili di danza diversi, nonostante Jimin si adattasse a tutto. Hoseok era una vera macchina da ballo.
Il ragazzo scosse la testa, si voltò un poco e afferrò il braccio di Jeongguk per portarlo accanto a lui «Tu cosa ne pensi Jeonggukie?» gli sorrise.
I tre si stavano avviando verso le camera. La lezione era appena finita e avevano bisogno di farsi una doccia. Avevano del tempo libero prima della cena.
Jeongguk mise le mani nelle tasche dei pantaloni larghi e verdognoli «È piuttosto bravo.» annuì rimanendo vago, deglutendo la saliva quando vide con la coda dell’occhio, Jimin intento a osservarlo.
«Grazie Jeongguk.» Jimin fece il giro per mettere inaspettatamente i capelli del minore in disordine.
Jeongguk non ci pensò due volte quando si scrollò la mano di dosso chiudendosi nella sua stanza e Jimin rimase a fissare il legno scuro, abbassando lentamente la mano. Forse aveva esagerato… alla fine loro avevano solo momenti sporadici.
«Hem…» Hoseok si schiarì la gola, sentendo una sorta di disagio intorno a loro «Credo sia solo timido. Ecco» provò a dire, sapendo che non era mai successo che il ragazzo scappasse da uno dei maggiori.
E poi, non lo aveva mai visto molto vicino a Jimin, quindi non aveva mai avuto l’opportunità di notare un loro scambio di battute troppo aperto. Doveva sicuramente essere dovuto alla poca conoscenza.
Il minore nascose la delusione che improvvisa era salita. Sorrise alzando le spalle «Probabile. Ci vediamo Hoseokie Hyung» ed entrò nella sua stanza.
Jeongguk si lanciò sul letto di Taehyung che era appena tornato dalla sua lezione di fotografia. Il maggiore si voltò verso il ragazzo, abbracciandolo mentre sbadigliava.
«È successo qualcosa?» chiese osservando il minore che teneva le braccia sotto la testa, intento a fissare il soffitto. Gli allacciò una gamba alla vita nel suo abituale gesto.
Jeongguk aveva legato tanto con Taehyung, certo, anche con tutti gli altri Hyung... ma con Taehyung erano compagni di stanza, ed era normale che avessero parlato tanto, anche se non avevano mai detto nulla sull’argomento “Jimin’’
«Credo di aver offeso Jimin» buttò là velocemente, rigirando il volto quando i capelli del ragazzo gli solleticarono fastidiosamente il naso.
Taehyung si scostò da lui imitando la medesima posizione. Incrociò anche le caviglie.
«Che hai fatto?» non voleva risultare troppo aspro. Ma Jimin era il suo migliore amico e non avrebbe permesso a niente di ferirlo, neanche a quel coniglietto tanto carino.
Jeongguk si rigirò affondando il volto nel cuscino «È che mi imbarazza tanto, perché è sempre troppo carino con me» borbottò.
Taehyung fu costretto ad avvicinarsi per sentirlo e ne approfittò per salirgli sulla schiena sdraiandosi là sopra. Gli poggiò il volto tra le scapole, costringendolo a girare il suo per non soffocare nel cuscino.
«Anche voi mi trattate sempre bene, ma Jimin Hyung…» lasciò cadere il discorso con un sussurro «Non so perché mi fa questo effetto. So solo che mi viene da scappare ogni volta che fa qualcosa di carino o si mostra affettuoso.» si imbronciò.
Taehyung sorrise nascosto, portò una mano sulla nuca del ragazzo accarezzandogli velocemente i capelli «Non preoccuparti Gguk, potrebbe essere perché ancora non siete in confidenza.» strinse le labbra in una linea, per evitare di dire cose che era meglio tenere nascoste al momento «Magari se provassi a parlargli di più potrebbe svanire l’imbarazzo.» provò.
Jeongguk rifletté davvero su quelle parole «Potrebbe.» e si pizzicò le labbra con i denti. Chiudendo un momento gli occhi.
Quando gli riaprì era perché qualcuno stava bussando alla porta. Capì di essersi addormentato e una fitta trafisse la schiena «Dannazione Hyung…» sussurrò «Hyung, Hyung! Spostati o rischio di rompermi la schiena.»
Jeongguk poteva essere piccolo d’età, ma era invidiato per la forza, quindi non ci mise molto a piantare le mani sul materasso e a buttare dall’altro lato il maggiore.
Taehyung sobbalzò confuso «Stanno bussando?» chiese asciugandosi la saliva sul mento. Jeongguk si era già messo seduto e ridacchiò quando vide una macchia bagnata tra le sue scapole «Credo di averti sbavato addosso» e si rigirò dall’altro lato, facendosi posto sotto le coperte. «Vai tu ad aprire»
«Che schifo Hyung» Jeongguk storse il naso levandosi la maglia, affrettandosi a raggiungere la porta a petto nudo. La aprì facendo uscire solo la testa, guardò mezzo secondo e la richiuse con il cuore in gola.
«Jeongguk!» lo chiamò la voce dietro la porta. «Posso passare un’altra volta se non è il momento»
Jeongguk respirò un paio di volte, valutò l’idea di correre a prendere una maglia ma si limitò a riaprire la porta, avendo paura di far pensare male a Jimin Hyung.
«Jeon, sei proprio ined-» Jimin si bloccò completamente quando notò i capezzoli scuri di Jeongguk esposti senza ritengo. La pelle impeccabile della pancia piatta e tassellata e la vita irresistibilmente stretta. Per non parlare di quel petto… si riscosse «Oh, non preoccuparti, vai pure a vestirti, ti aspetto qua.» borbottò cercando di tenere gli occhi fissi sui suoi capelli sempre scompigliati.
Jeongguk deglutì un paio di volte, lasciando che la pelle d’oca gli si arrampicasse addosso «Entra pure.» sussurrò lasciando la porta aperta, incrociando le braccia al petto mentre si avviava all’armadio.
«Che casino ragazzi!» Taehyung si alzò, sedendo tra le coperte. Guardò i due imbronciato, prima di illuminarsi «Jiminie» salutò con uno strano sorriso sulle labbra, quando vide che stesse puntando la schiena del minore.
Si alzò dandogli un colpetto in testa per riprenderlo «Vado a trovare Jin Hyung, magari là riesco a dormire.» e uscì senza dar tempo a nessuno di parlare.
Ora i ragazzi sedevano in silenzio su letti differenti, uno davanti all’altro.
«Come mai qua?» chiese Jeongguk con i palmi sul materasso e la schiena leggermente curva. Guardò da sotto le ciglia Jimin guardarsi i piedi e lo trovò così carino da far male. Da quella prospettiva le labbra carnose sembravano imbronciate e le mani erano nascoste sotto le cosce coperte.
«Pensavo…» distolse lo sguardo quando iniziò a parlare «Noi non abbiamo stretto molto e questo è evidente a tutti.»
Jimin si era preparato un discorso prima di entrare là… Ma non stava funzionando. Insomma, non doveva suonare così strano «Quindi volevo chiederti se ti andasse di uscire con me.» e quando lo vide alzare di scatto la testa e fissarlo con i grandi occhi, arrossì «Non in quel senso.»
«Intendo…Andare a mangiare insieme, magari per conoscerci meglio. Ecco» si spiegò velocemente «Possiamo invitare anche gli altri se vuoi.»
Jeongguk si strinse le dita tra loro «Non è un problema… andare solo io e te intendo» borbottò.
Jimin lasciò andare un sospiro profondo «Oggi ho una cosa da fare con Tae. Possiamo fare… Mercoledì? Quando usciamo da arte» rifletté.
Jeongguk scosse subito la testa in accordo «Perfetto…»
Capì che Jimin ce la stesse mettendo tutta per far alzare il loro traballante rapporto e ciò gli scaldava il cuore. Jimin era davvero troppo… carino e premuroso, oltre che bellissimo e sexy e gentile e…
«Jimin Hyung?» chiese
Jimin alzò la testa osservandolo.
«Che ne dici di rimanere qua a guardare un film? Ho il computer e netflix.» anche lui voleva fare qualcosa per riuscire a superare quel blocco.
Voleva davvero conoscere il maggiore. «È ancora presto per la cena e al momento sono solo in camera» terminò la sua importante tesi, sperando di non risultare disperato.
E quando Jimin sorrise ampiamente facendo scomparire gli occhi e rimpicciolire il suo cuore, capì di aver fatto qualcosa di buono. Lo aveva già detto che era irresistibile? Ecco.
Baby boss sembrò una buona proposta per entrambi, era imbarazzante e per bambini ma Jimin era stato così contento di proporlo che Jeongguk non era riuscito a rifiutare, in qualunque caso lui si guardava di tutto.
I ragazzi ancora non se la sentivano di condividere un letto e in accordo spinsero un comodino tra di essi per poi avvicinare i due al ripiano dove era sistemato il computer.
Si sdraiarono comodamente girati su un fianco e quando Jeongguk fece partire il film d’animazione, lsciarono volare lontano il disagio per quella nuova quasi vicinanza.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top