Capitolo 12 🌿
_Confessioni & Proposte_
Taehyung sentiva ancora il respiro pesante mentre lasciava che la schiena toccasse il materasso, aveva le guance calde e nonostante fuori facesse freddo, in quella stanza si sudava. Jin, con i capelli rosa scompigliati, si sdraiò accanto a lui a pancia in giù. Lasciò il volto rivolto verso di lui mentre chiuse gli occhi, godendosi la pace del momento.
Erano entrambi ancora nudi, avevano appena fatto sesso e la stanchezza iniziava a farsi sentire nel maggiore che, la notte prima aveva dormito poco per controllare alcune iscrizioni. Taehyung si voltò su un fianco per accarezzare le spalle larghe di Jin. Erano sudate e sorrise mentre gli circondava la vita con la gamba. Stuzzicò quella dell'altro con le dita dei piedi.
Toccò i capelli morbidi e il naso perfetto, giocò anche con quelle labbra, più gonfie del solito per via dei suoi morsi e dei baci aggressivi.
E il cuore sfarfallò quando aprì gli occhi allungati e impeccabili, seppur sporchi di sonno. Jin accennò un sorriso prima di rigirarsi con ancora le gamba su di lui e spingersi il più piccolo sul petto. Lo circondò con le sue braccia, baciandogli il capo che odorava ancora di shampoo.
«Stai bene Tae?» chiese, interessato come sempre alla sua salute. Gli lasciò un altro bacio sulla chioma folta, amando il modo in cui gli accarezzava il naso. Sorrise quando lo sentì sistemarsi meglio.
«Tutto bene Jinnie» borbottò dolcemente, con la voce più roca per via dei molteplici gemiti. Gli aveva dato il permesso di non usare gli onorifici in camera quando erano soli e il minore aveva sorriso come un bambino, approfittandone subito.
La mano di Jin scese lungo la schiena e afferrò quel sedere piccolo e tondo che aveva imparato a conoscere. La lasciò semplicemente là mentre Taehyung si addormentava lentamente. E una volta accertato del suo respiro profondo, chiuse gli occhi.
Quando si risvegliò, non sentendo più quel pesantore leggero sul petto, si mise a sedere. Capì che fosse ancora notte, dal fatto che non ci fosse nessuna luce fastidiosa a colpirgli gli occhi.
«Tae?» chiese mentre si infilava le mutande buttate al lato dei piedi.
«Sono qua» rispose il ragazzo.
Jin si mise seduto al lato del letto e guardò il minore essere nella medesima posizione sul davanzale.
Gli mancò il respiro mentre lo guardava. Era bello tanto da poterti uccidere.
Era ancora nudo e la luna baciava delicata il suo corpo morbido e bronzeo. I capelli celesti e gonfi, appena sbiaditi, erano in contrasto con il suo volto già piuttosto maturo. Cosa che si perdeva poi sul sorriso squadrato che faceva uscire.
Jin lo conosceva bene quel sorriso ma ora le labbra erano rilassate, così come il profilo, rivolto al di fuori della finestra. Aveva le gambe raccolte al petto e le braccia a circondarle.
Si alzò prendendo una delle sue maglie e senza dire nulla gli si avvicinò.
«Metti questa, o prendi freddo» lo fece girare prendendolo dalle gambe dritte e lunghe. Ci si mise in mezzo trovandole irrimediabilmente fredde. Non chiese il permesso mentre gliela infilava e sbuffò deliziato quando sbucò fuori la testa dai capelli maggiormente arruffati. La sistemò sulle spalle, dove cadeva leggermente più larga, scoprendo le clavicole macchiate dal suo passaggio.
Lo guardò negli occhi trovandoli un poco ombrati «C'è qualcosa che non va Tae?» chiese baciandogli velocemente la punta del naso, dove riposava un grazioso neo.
«Io...» Taehyung deglutì, si fece passare le mani tra i capelli «Si. Ho qualcosa da dirti» prese coraggio senza guardarlo.
Jin gli alzò il volto, premendo le dita sotto il mento e quando la mano venne spostata delicatamente, si limitò a chiuderle contro il bordo del davanzale. Stava iniziando a preoccuparlo.
Che volesse mettere fine a tutto quello? Jin non era pronto per dirgli addio. Per dire addio a quegli occhi lussuriosi e lucidi come quelli di un bimbo. A quel sorriso che lo faceva sciogliere, a quel corpo che lo faceva dannare, alla sua mente che lo faceva diventare dipendente.
«Jin Hyung. Tu mi piaci» e tutto si fermò, ai suoi occhi non vi era altro che Taehyung. Taehyung più bello delle stelle e della luna. «Mi dispiace... ho cercato di non farlo succedere. Ma non sono riuscito a controllarlo e ora mi piaci, mi piaci così tanto da far male e io credevo che non volessi stare con me perché fossi troppo piccolo e...»
E Jin lo bloccò. Gli prese le guance tra le mani e lo baciò con tanta dolcezza. Taehyung, sorpreso gli strinse le braccia intorno al collo, ricambiando quel contatto, senza lingua. Semplicemente un gesto dolce, capace di sciogliere.
«Tigrotto. Potrei non perdonarti solo per avermelo nascosto per chissà quanto» fece Jin accarezzandogli la guancia «io aspettavo solo te, credendo di essere troppo grande per la tua età. Credevo di doverti lasciare spazio e... e niente. Non ho nulla da dire se non che mi piaci anche tu. Mi piaci tanto. Mi piaci quando mi guardi. Mi piaci quando mi illumini con il tuo sorriso. Mi piace quando cerchi sempre un contatto con me e quando il mattino mi baci nonostante il nostro alito faccia schifo» ridacchiò a bassa voce, toccandogli le palpebre. Aveva gli occhi lucidi e poteva scommettere che il suo cuore batteva forte tanto quanto il suo.
«Taehyung...» Jin guardò in basso, poggiandogli le mani sulle cosce scoperte. «Vorresti essere il mio ragazzo?» chiese
E Taehyung finalmente sorrise, annuendo velocemente con la testa. Scivolò più avanti per chiuderlo in un abbraccio e fare stare zitto il suo cuore. Nascose il volto nel suo collo, sentendolo stringerlo a sua volta «Si, voglio essere il tuo ragazzo» ridacchiò innamorato quando venne sollevato e Jin lo mise sul letto.
Il maggiore poggiò la testa sul suo petto «Perfetto mr. Kim. D'ora in poi sarai completamente e apertamente mio» borbottò mordendogli la pelle da sopra la maglia.
Si stava avvicinando dicembre. Jimin avrebbe tanto voluto vedere la neve, ma sapeva non fosse possibile in quanto là nevicasse una volta si e cento no.
Sbadigliò mentre guardava fuori, era domenica e tanti ragazzi scorrazzavano allegri nel giardino sottostante, con i loro giubbotti imbottiti e le sciarpe lunghe per la pesante stagione. Quel giorno avevano il permesso di uscire, ma il ragazzo preferiva rimanere in dormitorio, a godersi il calore e il silenzio circostante.
Erano tutti da qualche parte. Hobi con Yoongi, Tae con Jin, Nam con Jaemin, Jeno e Taemin. Persino Felix e Changbin erano usciti per il loro primo appuntamento.
Quella sembrava la stagione dell'amore. Rifletté ridacchiando mentre scendeva dalla sedia alla scrivania. Chiuse il computer con cui stava facendo una ricerca per la scuola.
Gli era venuta voglia di cioccolata calda. Si sarebbe vestito per andarsela a comprare nonostante non avesse voglia di uscire.
Si infilò le scarpe e prese il giaccone lungo, aprì la maniglia e davanti a lui c'era Jeongguk girato di schiena. Stava semplicemente in mezzo al corridoio e sembrava guardare in basso.
Jimin si guardò intorno. Era dal giorno del mandarino che non si trovavano più soli. Certo, ora non veniva sempre ignorato come prima, ma si limitavano a parlare nel gruppo, senza scene mute o imbarazzo eccessivo.
Jeongguk si girò, sobbalzando leggermente. Non avrebbe mai ammesso che aveva provato a bussare già tre volte, e tutte e tre le volte era scappato in camera sua «Jimin, che coincidenza!» disse infatti con mezzo sorriso.
«Ei Jeonggukie, che ci fai qua? Oggi non esci?» chiese Jimin mentre si infilava le chiavi in tasca e chiudeva la giacca.
Jeongguk lo trovò estremamente belll con il cappotto nero, il capello a beanie e i jeans stretti sulle gambe. Scosse la testa «No, ho deciso di stare in camera. Dove stai andando?» chiese curioso, vedendolo vestito di tutto punto.
Jimin gli sorrise mentre chiudeva la porta, gli si mise di fianco «Sto andando a bere una cioccolata calda. Vuoi venire con me?» propose, sistemandosi il cappello.
Jeongguk strinse le labbra in una linea. In realtà era andato a cercarlo per chiederli se avesse voluto vedere un film insieme, ma uscire, se con lui, non gli dispiaceva poi molto. Quindi annuì.
«Vado a vestirmi e vengo» e si mosse velocemente verso la camera. Jimin lo seguì con lo sguardo.
«Ti aspetto di sotto.»
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