Servo

Pov's Narratore

Il sole era già alto e sovrastava il villaggio, insieme ai suoi abitanti.

Inuyasha se ne stava nella sua camera, non che avesse molta scelta, dato che lo avevano praticamente segregato lì dentro.

Tutto sommato, non poteva lamentarsi però, da quello che gli aveva riferito Bankotsu il giorno prima, avrebbe avuto la possibilità di lavorare, probabilmente sarebbe stato pagato. Non fosse riuscito a racimolare abbastanza denaro, se ne sarebbe andato, si sarebbe ricostruito una nuova vita.

Mentre fantasticava sul possibile futuro che lo attendeva, qualcuno bussò alla porta.

Era Bankotsu.

«Pronto per conoscere il tuo padrone?»

Gli domandò, neanche il tempo di mettere un piede dentro la stanza che già aveva iniziato a stuzzicarlo.

Al sentire la parola "padrone", il sangue di Inuyasha gli ribollì nelle vene.

Non gli andava a genio l'idea di essere lo zerbino di qualche nobile viziato.

Ma ormai aveva accettato e, purtroppo, lui manteneva sempre la parola data.

Era uno dei sani principi che gli aveva inculcato la madre, non poteva rinnegarlo.

Si alzò dal letto e seguì il corvino fuori dalla stanza.

Percorsero il corridoio, fino in fondo, per poi voltare a destra, poco più avanti vi era una rampa di scale, seguita da altre identiche, le salirono tutte, fino ad arrivare all'ultimo piano del castello.

Inuyasha, si guardò attorno, non credeva ci fossero altri piani oltre a quelli che già conosceva.

Le pareti erano rivestite con una carta da parati blu, a terra il solito tappeto che aveva visto all'entrata.

-Ma quanto cazzo è grande questo posto?!?- (Tranquillo, vedrai un'altra cosa lunga 😏)

Le stanze sembravano essere minori rispetto agli altri piani.
Il mezzo demone non prestò molta attenzione ai particolari, troppo impegnato a seguire il corvino, che non si era ancora degnato di dargli spiegazioni su chi chi sarebbe stato il suo nuovo "padrone".

Alla fine, si fermarono davanti a una porta, in mezzo al corridoio, essa era nera, un colore in ne sto contrasto con gli altri, decisamente più chiari e vividi che addobbavano il piano.

Bankotsu bussò leggermente le nocche contro il legno della porta.

«Avanti»

Bastò quella semplice affermazione, composta da una sola parola, a far tendere in allerta tutti i sensi del mezzosangue.

Quella voce gli era ben nota.

«Perdonate il disturbo, Signore»

Disse Bankotsu, prodigandosi in un profondo inchino, trovandosi al cospetto del suo principe.

Sesshomaru volse lo sguardo verso di loro, non appena i suoi occhi si posarono sulla figura di Inuyasha, le sue labbra si piegarono in una smorfia disgustata.
Cambiamento che al minore non passò inosservato.

«Lasciaci soli»

Ordinò il demone, invitando il corvino a lasciare la stanza, ordine che venne immediatamente eseguito.

-Ma perché gli dei mi odiano?!?-

Pensò Inuyasha, dicendosi che, probabilmente, la situazione non poteva essere peggiore di quello che già era.

«Bankotsu ti ha istruito su quale sia il tuo compito in quanto mio servo?»

Domandò Sesshomaru, guardando il più piccolo con disappunto.

Il giovane si limitò a scuotere la testa in segno di negazione.

«Immaginavo»

Sospirò il demone infastidito.

«In sintesi, devi obbedirmi e assecondare ogni mio bisogno»

Il mezzo demone guardò il maggiore come se fosse un idiota.

Prima che il minore potesse ribattere, Sesshomaru indicò il rosaio che portava al collo.

«Disobbedisci, o ribellati, e patirai le pene che hai subito quando il rosaio si è attivato»

Lo avvertì il demone, riferendosi all'episodio nella stanza del sottoscala.

Inuyasha strinse i denti, cercando di trattenere l'impeto di saltargli alla gola e sgozzarlo vivo.

«Ti è tutto chiaro?»

La voce del demone lo distrasse dalla progettazione del suo piano omicida.

Annuì forzatamente, ingoiando il proprio orgoglio.

Se voleva uscire da quel luogo, doveva sottostare alle regole, cosa quasi impossibile per uno come lui.











I giorni si susseguirono, le mansioni di Inuyasha si limitavano a stare al fianco di Sesshomaru e fungere da tramite tra lui e i vari abitanti del castello.

Se c'era una cosa che aveva imparato nello stare in sua compagnia, era che il demone odiava relazionarsi con gli altri.

Tant'è che stava, praticamente, sempre rinchiuso in camera.
E, a meno che non fosse convocato dalla madre o avesse precisi impegni da rispettare, non usciva mai.

Per Inuyasha questo si poteva considerare un bene, in quelle circostanze, tutto quello che doveva fare era rimanere nei paraggi, nel caso il demone richiedesse la sua presenza.

Per fortuna, aveva più tempo libero di quanto non si aspettasse, ciò gli consentiva di andare a far visita a sua madre molto spesso.

Per l'appunto, dopo un estenuante giornata, si stava tranquillamente dirigendo alla tomba di Izayoi.

«Ciao madre»

Si inginocchiò davanti alla lapide.

«Sapete, non pensavo che le cose sarebbero andate in questo modo, voi non ci siete più, ma per lo meno ho la possibilità di venirvi a trovare quando mi aggrada»

Un amaro sorriso si dipinse sulle labbra del mezzo demone.

«Non so se riuscite a vedermi, o se vegliate su di me, ma io-...»

«Toccante»

Il monologo di Inuyasha fu sgarbatamente interrotto da una voce dal tono gelido.

Il giovane si rimise subito in piedi, guardando irritato colui che lo aveva interrotto in un momento così delicato.

«Sei più patetico di quel che credevo. Parlare a una pietra? Perché non cresci?»

Il mezzo demone strinse i pugni con tutte le sue forze, fino a far conficcare gli artigli nella carne, provocandogli delle ferite sui palmi.

«Torniamo dentro»

Gli ordinò Sesshomaru, dandogli le spalle.

«Non ti permettere mai più...»

Il demone si voltò, ma non ebbe neanche il tempo di posare lo sguardo sul più piccolo che un pugno lo colpì in pieno viso.
Si portò la mano alla guancia ferita, sgranando leggermente gli occhi.

«Non permetto che un essere come te, con la stessa sensibilità di una pietra, si azzardi a parlare in questo modo davanti alla tomba di mia madre!»

Gli sbraitò contro Inuyasha.

Sesshomaru non disse nulla, si alzò, senza degnare di uno sguardo il più piccolo, e se ne andò.

Inuyasha rimase immobile per una manciata di secondi, poi realizzò cosa aveva appena fatto e la paura lo attanagliò.
















Me:

Ed eccomi tornata con un nuovo capitolo! Che ve ne pare? Per me Sesshomaru se l'è meritato Ù.Ú

Stellinate e commentate

Adieuuu😘

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