21

Mi svegliai e Natsu era lì, accanto a me . Ci sono donne a cui il ciclo non fa niente e donne, come me, che subiscono le torture più crudeli nel proprio ventre  ogni mese. Natsu mi asciugò il sudore che avevo sulla fronte ma subito ebbi una fitta e corsi in bagno sperando di alleviare il dolore, ci rimasi per un po’ e sentii che Natsu si era appoggiato alla porta con la fronte.
“lucy -disse con voce disperata -cosa posso fare? Che medicina ti serve?“ gli dissi il nome dell’antidolorifico e lui lo cercò nella scatola di primo soccorso che mi ero portata in viaggio, ma non la trovò quindi andò in una farmacia locale per prendermela. Quando tornò me la portò con un bicchiere di camomilla.
“così ti rilassi oltre che a stare meglio” mi disse notando il mio sguardo fisso sulla tazza che aveva in mano.
“ti amo Natsu “ mi sorrise e poi mi aspettò a letto. Io dopo un po’ uscii dal bagno e mi buttai tra le sue braccia già aperte per accogliermi,  dopo un'ora mi passò il dolore e la camomilla fece il suo effetto facendomi dormire ma continuavo a sentire le carezze e i baci  sulla mia fronte di Natsu. Il giorno dopo Natsu mi svegliò con l’odore di cioccolata
“buongiorno principessa, il suo umile servo le ha portato le prelibatezze che tanto ama in questo periodo del mese”  nel vassoio  c’erano brioche, nutella, pan Carré tostato, cioccolata calda, caffe e me lo posò sulle gambe.
“mmmmm” iniziai a mangiare e per la prima volta dopo ieri mi sorrise sereno e sollevato. Mi pulì il viso e disse:“a questa età ancora ti sporchi come una bambina, principessa?” lo baciai imbarazzata
“mio principe, cosa le fa pensare che io non lo sia?” ridemmo
“amo la tua risata” smise di ridere e mi venne affianco abbracciandomi
“la mia lucy risplende di luce propria finalmente”
“romanticone” e mi baciò .
Per tutto il giorno ci rilassammo davanti alla TV o in spiaggia perennemente abbracciati. Quando finii il ciclo era l’ora di partire.
“lo facciamo un'ultima volta qui?”  accettai imbarazzatissima . Lo facemmo dolce come la prima volta e quando venimmo, ci coccolammo un pochino e poi preparammo le valigie. Quando tornammo avevo paura, non volevo perderlo.



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