Capitolo 6 - Mia

Mi sento in colpa, ma allo stesso tempo soddisfatta. Se lo meritava.

Cosa vuole da me adesso?

Sono una ragazza pacifica, ma lui non può fare lo scemo il giorno prima e l'offeso quello dopo solo perché gli ho risposto male, altrimenti lo prendo a calci.

Sì, l'ho fatto andare via in un malo modo prima, però se lo meritava, in fondo è colpa sua se ho reagito in quel modo.

Sono quasi le diciotto quando inizio a disfare le buste della spesa, ho perso più tempo del dovuto appresso a quella erbivora...

Il telefono squilla poco meno di cinque minuti dopo aver finito di posare il tutto negli appositi cassetti dei mobili della cucina e nel frigo tutto ciò che ha bisogno di essere conservato all'interno di esso.

<<Pronto?>> rispondo senza controllare il nome sullo schermo del cellulare.

<<Ehy Mia... sono Emily>>.

<<Ciao Emy, tutto bene?>> domando. È da un paio di giorni che non ci vediamo.

<<Bene, ma ci vediamo tra un po' così ti racconto cosa ho fatto in questi due giorni. Approposito, ti passo a prendere alle sette?>>

Non capisco...

<<Scusa, ma per andare dove?!>> domando confusa.

<<Te ne sei dimenticata vero?>> dice lei per poi sospirare. <<ti dice niente il nome Riccardo, una partita di calcio...>>

Oh capperi!

Me ne sono completamente scordata!

Riccardo è il cugino di Emily, quando io e la mia amica abbiamo iniziato a frequentare lo stesso liceo, e quindi stringere uno stretto rapporto insieme, ho avuto il piacere di fare la sua conoscenza. Anche se lui è più grande di noi di tre anni, usciva sempre con noi per stare con Emy, i due erano e sono come fratelli e lui cerca di proteggerla come tale, poi crescendo ha iniziato a non uscire più con noi e ad allontanarsi un po', ma la nostra amicizia è rimasta e con Emily, anche se non ci esce più insieme, si vedono comunque tutti i giorni visto il loro grado di parentela.

È davvero un bel ragazzo, non lo vedo spesso ma la sua massa di riccioli biondi e i suoi occhi chiari lo fanno distinguere dalla massa. Gioca a calcio con alcuni ragazzi del suo quartiere e proprio questa sera si terrà una delle sue partite.

Emy giorni fa me ne aveva parlato dicendomi che aveva promesso a Riccardo che sarebbe andata e che dovevo accompagnarla assolutamente, io avevo accettato volentieri, ma mi è sfuggito completamente di mente...

<<Scusami, ma in questi giorni il mio cervello è andato a farsi un giro. Mi dispiace>> rispondo dandomi una pacca sulla fronte.

<<Non fa niente, potevo immaginarlo...>> risponde ridendo. <<Passo a prenderti alle diciannove. Non te lo dimenticare>> conclude.

<<No tranquilla, me lo scrivo sulla fronte! >>.

<<Che scema che sei... ci vediamo più tardi>>.

<<A dopo>>. La saluto e chiudo la chiamata.

Arriviamo al campo alle sette e quindici di sera, ancora il sole non è tramontato del tutto, ma i lampioni sono già accesi, ho chiamato mamma avvertendola che sarei rimasta a dormire da Emily dopo la partita e quindi di non preoccuparsi per me. Mi dispiace lasciarla sola a volte, ma spesso è lei a dirmi di uscire perciò di tanto in tanto lo faccio.

Prendiamo posto in uno dei pochi gradini liberi della scalinate che occupano i lati del campo.

Le due squadre fanno la loro entrata. Quella di Riccardo indossa maglia e calzettoni bianchi, mentre i pantaloncini sono blu scuro; l'altra squadra porta maglietta e pantaloncini blu, con i calzettoni bianchi.

Il fischio dell'arbitro dichiara l'inizio della partita e mentre i ragazzi iniziano a correre dietro al pallone, noto dei volti conosciuti, in particolare uno.

Sì, noto proprio lui...

Cosa ci fa qua? Non avevo mai visto Edward in giro prima di quel giorno in biblioteca, ora invece lo vedo dappertutto.

Gioca molto bene e questo mi fa sorridere.

Perché sorrido ora?

Vederlo giocare, adesso mi fa passare la rabbia.

Sì, lo so, sono strana, non so perché ma non riesco a tenere il broncio ad una persona per tanto tempo. Devo porgergli delle scuse al più presto.

La partita continua, il primo tempo è finito e da poco l'albitro ha fischiato l'inizio del secondo.

La squadra di Edward e Riccardo è in vantaggio di un goal ma tra le due squadre non c'è alcuna rivalità, si vede che la partita è giocata in maniera amichevole, per divertirsi.

Il sole è ormai calato del tutto e la partirà finisce con la vittoria della squadra di Riccardo, 2-1, dallo spogliatoio escono tutti sorridenti, scherzando tra loro e ciò significa che nessun giocatore della squadra che ha perso ha riservato rancore per la sconfitta.

Aspettiamo Riccardo per poterlo salutare e non appena  Emily lo vede gli salta addosso per abbracciarlo.

<< Bravo il mio Riky, sei stato bravissimo!>>.

<<Grazie Emy>> risponde togliendosela di dosso, poi mi rivolge un sorriso salutandomi poco dopo.

<<Ciao Riccardo, bella partita. Avete giocato davvero bene>> rispondo facendogli un sorriso di rimando.

<< Grazie! Era solo un amichevole tra vecchi amici?>>.

Ma quindi Edward è un suo vecchio amico? Come mai non li ho mai visti insieme?

<<Scusate ragazzi, torno subito>> dico rivolgendo un sorriso ad entrambi.

Ho appena visto Edward uscire dagli spogliatoi e... beh voglio almeno salutarlo e scusarmi per oggi pomeriggio.

Mi sembra il minimo.

È arrivato quasi vicino al cancello d'uscita e per raggiungerlo faccio una piccola corsetta.

<<Ehy>> gli grido dietro.

Si volta e il suo sguardo è sereno, un po' stanco ma pur sempre bellissimo.

Indossa una t-shirt bianca, i pantaloncini che aveva in campo e porta un borsone alle spalle, simile a quello di Riccardo. Ha ancora i capelli bagnati dalla doccia e... boh sembra ancora più bello.

<<Mia... >> dice chiaramente sorpreso di vedermi.

<<Ciao>>.

<<Cosa ci fai da queste parti, mi è sembrato di averti vista prima ma non ne ero sicuro>> dice mettendosi una mano dietro il collo e trofinandolo piano, sembra leggermente in imbarazzo.

<<Sono venuta a vedere la partita insieme ad un'amica>>.

So che si starà chiedendo chi è, ma ora non ho tempo per le spiegazioni, devo porgli delle scuse.

<<Emm... devo scusarmi con te per oggi pomeriggio, sono stata io la scema sta volta... >>. Abbasso lo sguardo e mi fisso i piedi trovandoli improvvisamente più interessanti della sua faccia.

<<Non ce ne bisogno, so perché lo hai fatto e hai ragione, non mi conosci perciò hai tutte le ragioni del mondo per non fidarti>>. Mi prende il mento tra due dita e mi alza la testa per poterlo guardare poi continua <<ti va se domani andiamo a mangiare qualcosa insieme? Puoi portare chi vuoi se non ti va di venire da sola>>.

Non so se andare o meno, ma posso pur sempre portare Emily se non voglio andarci da sola, perciò annuisco.

Edward mi sorride e dopo aver stabilito l'ora e il posto per l'uscita di domani pomeriggio, a cui probabilmente porterò Emy, mi lascia un ultimo breve sorriso e facendomi l'occhiolino, attraversa il cancello e scompare dalla mia vista.

L'occhiolino... sapete cosa significa aver ricevuto un occhiolino da parte di Edward Evans? Beh io lo so e tra un po' mi sciolgo come una stupida gelatina andata a male!!

SPAZIO AUTRICE...

Buona serata a tutti. Scusate l'ora ma il tempo non è mai dalla mia parte purtroppo.
Oggi il mio telefono ha dato i numeri pubblicando nuovamente i capitoli già pubblicati quindi se avete le notifiche della mia storia scusatemi se ve ne sono arrivate tante 😧😑

Come promesso ho pubblicato  un capitolo nel mezzo della settimana e il prossimo lo pubblicherò martedì 18/04/2017

Grazie mille per il sostegno che sto avendo da parte vostra e.... niente, se il capitolo è stato di vostro gradimento lasciate tante stelline 👉🌟🌟🌟🌟 qui sotto 👇 e se avete bisogno di chiarimenti lasciate un commento e io darò spiegazioni ai vostri dubbi.

Buona lettura a tutti.😄

Un saluto dalla vostra
C@rAm£ll¡n@ 😘😘😘😘😘😘❤❤❤❤❤❤🐞

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