Capitolo 3 - Mia

La voce di mamma riecheggia in camera mia mentre io sono impegnata ad ascoltare musica "strappa lacrime". Così la chiama Emily. Dice che fa venire la depressione solo al pensiero di questa, a suo parere, lamentela da far tagliare le vene.

Non sono poi così male i brani che ascolto, una delle mie canzoni preferite è: "a thousand years" di Cristina Perri.

L'ADORO!!!

Mamma chiama un'ultima volta il mio nome, poi apre la porta e senza varcarla si appoggia ad essa incrociando le braccia al petto. Ha un sorriso a trecentosessanta gradi sulle labbra, sembra molto giovane e solare al momento. Non che non lo sia sempre, ma oggi la vedo più serena, tranquilla e si vede da lontano che è felice.

<< Io sto uscendo per fare un giro per i negozi, in giro per Milano. Non passiamo mai del tempo insieme quindi sarei molto contenta se accettassi>>.

Non ho nessuna intenzione di cambiare il suo umore, quindi accetto volentieri. <<Okay, va bene. Mi cambio e arrivo>> dico ricambiandole il sorriso.

Appena la porta si richiude, mi alzo dal letto e inizio a frugare nel mio armadio. Non sono uscita per niente ancora, infatti, indosso la tuta che ho messo questa mattina dopo la doccia rilassante che mi concedo abitualmente dopo colazione e ad essere sincera se non fosse stata per mamma la mia maratona di canzoni "strappa lacrime" sarebbe continuata fino all'ora di cena e non sarei uscita per niente.

Con Emily non ci siamo ancora sentite questa mattina, credo che la chiamerò più tardi.

Alla fine decido di indossare un paio di jeans neri con una t-shirt semplice con lo scollo a V bianca e per completare il tutto mi infilo un paio di ballerine comodissime rosa pallido, sono un po' consumate ma ancora usabili.

Lego i miei lunghi capelli in una coda di cavallo, l'estate è quasi al termine ma l'aria di fine agosto è ancora più tosto calda quindi preferisco tenerli legati.

Faccio una piccola giravolta attorno a me stessa davanti allo specchio e... woila!! Pronta per uscire.

Scendo di corsa le scale e comunico alla mamma che sono pronta.

Ci incamminiamo ed arriviamo a via Montenapoleone, la via più lussuosa di Milano, la più importante, che si caratterizza per la numerosissima presenza di negozi e saloni di bellezza.

Giriamo a lungo per vie e negozi, guardiamo vetrine ma senza comprar niente. Non abbiamo problemi economici per fortuna, mamma lavora come cassiera in un supermercato di alimentari con una paga abbastanza buona per la nostra misera famiglia, ma in primo piano ci sono le bollette e l'affitto di casa che in questo periodo sono aumentate, quindi preferisco non spendere soldi per vestiti o altro, perché al momento non ne ho alcun bisogno.

Sono quasi le diciotto quando decidiamo di andarci a prendere qualcosa nel bar più vicino a dove ci troviamo, il mio stomaco brontola quindi è meglio metterlo a tacere per evitare di fare una figuraccia in mezzo alla strada per colpa del gorgoglio che emette la parte alta della mia pancia.

Questo posto è davvero carino, ci sono stata poche volte ma in ognuna di queste mi stupisco della grande quantità e varietà di delizie contenute nella vetrinetta a fianco al bancone. Torte al cioccolato, crostate alle fragole, cornetti al cioccolato, bomboloni alla nutella e alla crema, bignè alla crema, ciambelle di zucchero...

mi verrà il diabete se continuo a guardare!!!

Ci sediamo in uno dei tanti tavolini sparsi per il locale, né troppo appiccicati al muro né alla vetrata che porta la vista fuori, e aspettiamo che qualcuno venga a prendere le ordinazioni.

<<Avete deciso cosa ordinare?>> dice una voce alle mie spalle. Mi volto e trovo una bellissima ragazza con i capelli legati in una crocchia e un grembiule nero attaccato alla vita.

Io prendo una tazza di cappuccino e una ciambella di zucchero mentre mamma un semplice caffè macchiato.

Consumiamo il tutto in un batter d'occhio, anzi, sono io che divoro il tutto in men che non si dica, ero davvero affamata.

Ci divertiamo a parlare del più e del meno e a raccontarci qualcosa in più sulle nostre giornate, io le parlo dello studio approfondito che sto affrontando in questi giorni prima dell'inizio della scuola e lei delle giornate che trascorre al lavoro.

Continuiamo così per un po' di tempo forse per qualche mezz'ora, fin quando noto la costante presenza di un ragazzo al di fuori del bar appoggiato su una ringhiera, è da circa dieci minuti che guarda in questa direzione, nonostante il vetro lucidato alla perfezione non riesco a capire chi sia. Sgrano gli occhi e cerco di mettere a fuoco la figura che si trova al di là di questa lastra senza aloni.

ASPETTA!!!

Questo ragazzo l'ho già visto...

È il tipo della biblioteca, che ho piacevolmente ammirato in tutto il suo splendore quando ero con Emy.

Come ho fatto a non riconoscere il suo fascino?!
Ma non capisco... chi sta guardando? E perché è da solo?

Non appena si accorge che ho notato la sua presenza se ne va senza girarsi più indietro. Forse ho fatto qualche faccia buffa e l'ho spaventato, ecco perché è andato via.

Il pomeriggio passa in fretta e verso le sedici e trenta facciamo rientro a casa.

È stata una giornata divertente in compagnia di mamma, ma domani ha il turno di pomeriggio quindi dovrò rimanere da sola a casa o al massimo andare in biblioteca con Emy.

Prendo il telefono e spero che la mia amica mi dia segni di vita, per poter organizzarci per domani.

SPAZIO AUTRICE...

Buon pomeriggio a tutti!!
Eccomi con un nuovo capitolo.
La storia di Mia si sta evolvendo sempre di più e questo "ragazzo sconosciuto" ai suoi occhi si fa sempre più intrigante e presente nella storia.
Vi ricordo che questi sono capitoli di introduzione e che presto arriverà il bello....😉😏😏

Spero che questo capitolo vi piaccia come i precedenti e se coaì fosse lasciate tante stelline 👉🌟🌟🌟🌟🌟 qui sotto 👇 e lasciate un commento scrivendo un vostro parere anche negativo se quancosa non vi è piaciuto.😊

Vi auguro una buona lettura e un buon pomeriggio ❤❤❤❤😘

P.S. il prossimo capitolo il giorno 03/04/2017

Un saluto dalla vostra C@rAm£ll¡n@ 😘😘😘😘😘😘❤❤❤❤❤❤🐞

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top